lunedì 31 dicembre 2012

Trailer per il 2013

Niente buoni propositi, per quest'anno. Non sul blog. Ci si augura la pace nel mondo, qualche passo si è fatto, lo sbarco degli alieni, anche sotto forma di onda elettromagnetica, e tante altre belle cose. Perché di brutte ne sono successe. La morte di alcuni grandi scrittori, la recentissima dipartita di una grande scienziata, che a 103 anni era impegnata nel rendere migliore il nostro paese.

La salutiamo così.

Non ho mai ceduto alla tentazione di adottare muse per il blog (o per la vita di tutti i giorni, beninteso). Rita Levi-Montalcini era probabilmente la musa per la scienza, almeno in ambito biologico e biotecnologico. A 103 anni era ancora sulla cresta dell'onda, prestando il proprio prestigio a giovani ricercatori. Qualche tempo fa venne a tenere una lectio magistralis nel mio ateneo. Una grande testimonianza di umanità - uno sguardo all'età e un altro al nome può suggerire cosa subì prima di attraversare l'Atlantico. Una ridicola contestazione, perché, si sa, i senatori a vita danno fastidio a molti.
Insomma, ciao Rita.

Parlando di noi, dove farà scalo l'Argo nel 2013?
Ancora non lo so. Ripartirà la programmazione, ma non prometto di seguirla pedissequamente. La vita è troppo bella e varia per lasciarsi ingabbiare. Proporrò gli stessi post, ma ridurrò i meme - ultimamente ho un po' ecceduto - e probabilmente non tradurrò nulla. È stato un bell'esperimento e ho imparato molto, ma se proseguirò lo farò come esercizio personale. Proporrò invece altri racconti: i due di Kassir, come da me promesso, e poi vedremo. I racconti pubblicati quest'anno sono stati sperimentali (ok, questo era del 2011, passatemela) o estemporanei. Vediamo se con Kassir riuscirò a proporre qualcosa di più personale.

venerdì 28 dicembre 2012

Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato

Non volevo scrivere questo commento, perché Lo Hobbit è uno di quei libri che hanno segnato la storia, se non dell'umanità, della letteratura. Molte persone lo hanno letto da giovani, altri l'hanno scoperto in età avanzata. Vero è che questo romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1937*, è sbarcato in Italia nel 1973 ed è semplicemente troppo noto e importante per sottostare alle consuete limitazioni a cui un buon (?) recensore dovrebbe attenersi.
Siete stati avvertiti.
In ogni caso, non parleremo del libro. E non sarà neanche una recensione, a voler fare i pignoli, ma una serie di impressioni messe giù un po' alla rinfusa.

I nani! (Thorin al centro.)
Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato, va detto subito, non è semplicemente la trasposizione cinematografica del libro. È piuttosto un prequel de Il Signore degli Anelli dello stesso Peter Jackson. Lo si nota da come la storia sia stata integrata da citazioni, ammiccamenti e frammenti presi dalle temute Appendici del capolavoro di Tolkien. Questo è palese fin dai primi momenti, in cui incontriamo un Bilbo già anziano e il caro, vecchio Frodo, subito prima dell'arrivo di Gandalf per la festa di compleanno che apre le danze a La Compagnia dell'Anello.
Inizio sottotono, o almeno così mi è parso. Si nota fin da subito un certo stiracchiamento, che verrà meno solo quando sarà sostituito da altri riempitivi, come alcuni combattimenti. (Ce ne sono di epici, come quello contro i tre troll.) Resta comunque il fatto che, finché la telecamera non si sposta da Hobbiton, il film è molto fedele al libro. E proprio nella caverna di Bilbo c'è una delle scene più suggestive dell'intera - se si può dire - esalogia:

martedì 25 dicembre 2012

Si spengono i fuochi - Un racconto di Natale

Gli scrittori regalano racconti. Non lo dico io, lo dice l'ultimo premio Urania (qui, per esempio) e io condivido appieno. Non solo, anche altri blogger condividono racconti natalizi. Così, pur non essendo uno scrittore - se non nell'accezione di "colui che scrive", ma a questo punto lo è anche chi compila una constatazione amichevole - voglio provare a regalare un racconto a tema natalizio. Non è la prima volta che ci provo e anche stavolta sarà una variazione sul tema con un pizzico di ironia.
E senza rime azzardate.
Buona lettura.

Palazzo d'Inverno a San Pietroburgo. Foto di Marika.

Si spengono i fuochi

"[...] e  bianco il velo sul mondo[...]"

1.

Il freddo aveva ormai raggiunto il centro della sala grande, nel cuore del palazzo. Dalle vetrate la Principessa contemplare i fiocchi, che cadevano ormai su tutto il reame. «Tutto è perduto» mormorò, stringendo il mantello intorno all'esile corpo. Il suo stesso cuore, un tempo ricolmo di sentimento, si era quasi del tutto fermato.
Qualcuno, nella sala, si schiarì la voce. Tutti i servitori erano da tempo fuggiti; si trattava di un cadetto assegnato all'ultima linea di difesa. Non rammentava i suoi tratti, ma la guerra aveva reso i suoi sudditi tutti uguali: sporchi, stanchi, gli occhi irrequieti di chi teme la morte dietro ogni angolo. La Principessa si allontanò dalla finestra e avanzò verso il centro della sala.

lunedì 24 dicembre 2012

Natale is coming #2

Solitamente propongo immagini che sono di dominio pubblico, oppure opera di artisti emergenti. Deviantart è una fonte illimitata di prelibatezze grafiche, anche se non tutti, ahimè, rilasciano le loro opere con licenza creative commons - io, talvolta, mi prendo una piccola licenza.
In questo caso si tratta di un artista che lavora per la Lucasfilm, e quindi la maggior parte del suo lavoro è ultrasegreto. Ciononostante, ha di recente aperto un tumblr per i suoi sketch. Il suo nome è Micah Sibert e, come me, è appassionato della saga di George R. R. Martin, o forse solo della serie TV.
In ogni caso, ha talento.


sabato 22 dicembre 2012

Sulle festività, i meme e gli antichi Maya

Immagine di Easton Lambert
C'è una costante in periodo di festività, sul posto di lavoro (i fortunati ad averlo). L'atmosfera da venerdì prefestivo, inframezzata da saluti e auguri, e perfino brindisi e morsi di panettone o affini. Ecco, per il blog succederà qualcosa di simile. Demerito mio non essere riuscito a finire la recensione ancora pendente, chiuderò il 2012 con alcuni post più o meno d'obbligo che mi aiuteranno a superare queste amate/odiate festività.

Dato che siamo in tema, come avete festeggiato la fine del mondo? Io onorerò la mia dipartita rispondendo al meme Goodbye cruel world che mi ha girato Lady Simmons.
Che comporta, come da tradizione, un sacco di domande. Dato che lo scenario è l'apocalisse, il tempo stringe e anche io sarò piuttosto laconico.

1) Con chi trascorrereste il “lieto evento”?
Da solo.

2) Dove lo trascorrereste?
Qui. O là, a seconda dell'ora.

3) C’è qualcuno di cui vi vorreste vendicare per qualche torto subito?
Non penso che abbia importanza, al capolinea.

4) C’è una persona che vorreste rivedere prima dei titoli di coda?
Sì.

5) Avendo per assurdo la possibilità di scegliere, vi piacerebbe sopravvivere in un mondo post-apocalittico?
Sì. Morirei dopo tre secondi, ma mi piacerebbe provare.

6) Una soddisfazione, l’ultima, da togliervi in queste ore.
Non saprei decidermi.

7) In previsione di un ipotetico aldilà, vi aspetta il calduccio dell’inferno o la quiete del paradiso?
Non faccio previsioni a riguardo.

8) Un oggetto, uno soltanto da mettere in una capsula del tempo, e che verrà ritrovato da coloro che un giorno, ma migliaia di anni, ricostruiranno la civiltà.
Un mappamondo.

9) Un’ultima dichiarazione prima di salutarci.
Nulla di epico, nell'imbarazzo prenderei in prestito qualche citazione, o starei semplicemente zitto.

martedì 18 dicembre 2012

I natali del pastore Kassir

Post sul filo del narcisismo* - ye be warned!

Il racconto pubblicato sabato era un esperimento.
È andata più o meno così.
Qualche tempo fa, mentre ragionavo sulla possibilità di scrivere alcune storie ambientate nel mio mondo fantasy, iniziai a scrivere una storia un po' diversa dalle (mie) solite. Il genio nella lampada magica, se vogliamo, raccontato a modo mio. Iniziai a scrivere questa vicenda e la portai a termine, evento da non sottovalutare. Il risultato era sufficientemente distante dall'idea originale da farmi comprendere che non potevo scrivere un racconto da "Mille e una notte", se non altro perché non avendo letto le novelle arabe non potevo neanche fare sfoggio di chissà quale abilità mimetica.
C'era però qualcos'altro che bolliva in pentola.

Immagine di Karbo.
Nella mia ambientazione fantasy ho previsto un popolo esotico, per la verità ispirato all'antica Persia più che all'Arabia. Quale che sia, questo popolo entra (marginalmente) nel romanzo-che-sarà, ma proprio per questo è meglio che i pochi dettagli che emergeranno poggino su una base solida. Una collocazione geografica, un minimo di storia*... e una mitologia.
Qualcosa che facesse parte di una tradizione popolare.
Qualcosa tipo un eroe.
Oddio, forse eroe non è proprio la parola giusta!

sabato 15 dicembre 2012

Incontro fra due viandanti. Un racconto.

In questi giorni ho avuto poco tempo da dedicare ai nuovi post.
Per passare il tempo, così, un piccolo assaggio.


Alla ricerca della ricchezza

Quando la carovana raggiunse l'oasi, qualcuno li aspettava.
Un uomo, azzimato e ansante, si avvicinò e disse: «Salute a te, straniero. Vengo da una terra lontana, e ho intrapreso questo lungo viaggio per arricchirmi. Sono un mercante. Poiché non vedo altro che deserto in ogni direzione, puoi indicarmi un mercato dove vendere le mie sete e le spezie?»
Lo straniero, di parecchie lune più giovane, si alzò e rispose: «Salute a te, mercante. Sono un pastore. Vengo da quelle colline laggiù, anch'io sono in viaggio per arricchirmi. Proseguendo verso l'alba,troverete una terra rigogliosa, attraversata da un fiume, e una città i cui abitanti sono ricchi ma sempre bisognosi di mercanzie.»
«Non capisco, pastore» disse il mercante, stupito dalla risata del giovane. «Perché ti allontani da una terra così piena di opportunità, dopo aver lottato, come tu dici, su quelle aspre colline? Provo pietà per te, che manchi d'astuzia e non sai riconoscere la ricchezza.»
Il mercante concluse con uno sbuffo, la piuma ondeggiò sul suo copricapo.
«Io, invece, ti invidio» disse il pastore, con leggerezza. «Prima di raggiungere la città dovrai attraversare il deserto di Roq, e lì i predoni ti libereranno dal tuo fardello. Se ci incontreremo di nuovo sarai di certo più povero, ma anche più astuto. Addio!»
Pronunciate queste parole, il pastore si avviò verso il tramonto.
Il mercante si guardò intorno, spaventato. Era convinto di scorgere feroci predoni dietro ogni duna. Una volta tornato alla carovana, fece cenno ai carri di invertire la marcia.

martedì 11 dicembre 2012

Due minuti a Mezzanotte - fine dei giochi

Ne hanno già parlato altri.
Il progetto di scrittura Due minuti a Mezzanotte è giunto all'ultimo capitolo. Fine dei giochi. Trentatré firme si sono prestate a questo gioco letterario, una round robin che, pur con tutti i suoi difetti, ho trovato divertente sia come autore che come lettore. E appassionante, soprattutto verso la fine dove c'è stata maggiore concertazione fra i partecipanti.
Di momenti epici ce ne sono stati, anche per chi, come me, non è appassionato di supereroi.

A parte PK, naturalmente
Insomma, non so se consigliarne la lettura a chi non ci ha mai messo piede. Avrebbe bisogno di una bella risistemata... ma forse è bello anche così, ciascun capitolo con il suo stile e la sua anima.
Due minuti a Mezzanotte non è un romanzo. È (stata) un'esperienza.
Senza contare tutti gli spin-off che sono nati intorno all'idea originale, e che continueranno a nascere. Già si parla di seconda stagione - restiamo a guardare! Per ora si può dire che in questi otto mesi si è creata una comunità attiva e partecipe, cosa da non sottovalutare.
In ultimo, voglio ringraziare Alessandro Girola, che ha dato il via all'ambaradan, creando l'ambientazione e organizzando il tutto, e tutti coloro che vi hanno partecipato, sia come scribacchini o anche solo nei commenti.

Concludo, con parole vagamente fuori luogo:

"See you, space cowboy..."

(NdA: Questo post è programmato a due minuti dalla mezzanotte.)

domenica 9 dicembre 2012

Natale is coming...

... E la cara Leggivendola ha deciso di tirarmi un meme. Ce n'era prima un altro, ma posticipandolo posso parlare anche di un piccolo regalo che mi sono fatto, al Salone del Libro usato.
Dieci libri, costati pochissimo (a parte quelli nuovi).
Cominciamo?

Due numeri della Fantacollana Nord: l'11, Il castello d'acciaio di L. Sprague de Camp e Fletcher Pratt, e il 66, Il re pescatore di Tim Powers. Entrambi divisibili per 11, sarà un caso?
Un Cosmo Oro non può mancare, e così abbiamo L'undicesimo comandamento di Lester del Rey.
Poi Contact, di Carl Sagan. Ho visto il film, ma voci di corridoio parlano di "tutt'altra cosa".
Due libri di Stephen R. Donaldson, il primo e il terzo della prima trilogia di Covenant. Ok, sul secondo ci sto lavorando, ma tanto dubito che lo leggerò a breve.
La città Morta di Samuel R. Delany, autore che quando viene citato sento di dover conoscere. Probabilmente ho letto qualche racconto, ma non ci metto la mano sul fuoco.
I non conformisti, consigliatomi dalla Bibliomane, anche noto come Revolutionary Road, di Richard Yates.
Due libri delle Edizioni della Vigna: Strani nuovi mondi 2012, una tradizione, e Galassie di Barry Malzberg, autore a me ignoto e libro che mi risulta qui da noi inedito.
Ora devo solo trovare dove metterli.
Pare mi sia anche preso un principio di raffreddore.

Ma veniamo al meme di cui sopra.
Ci sono ben dieci domande!

martedì 4 dicembre 2012

Nativi digitali #1 - Il Crocevia del mondo, Il perdono a dio

Pur volendo parlare di ebook, ho sempre evitato di distinguere tra formato cartaceo e digitale. Così farò anche in futuro, a meno che non vi sia una marcata distinzione tra i due. È per questo che ho deciso di aprire una piccola rubrica aperiodica, in cui parlerò di libri che esistono solo (o quasi) in formato digitale. Si tratterà principalmente di autoproduzioni o di editoria nativa digitale, ma non solo.
Brevi segnalazioni, ma tutte meritevoli al di là delle mie goffe parole.

Cominciamo da uno dei primi ebook autoprodotti che ho letto e uno degli ultimi, un saggio storico e una novella fantascientifica.


Il Crocevia del Mondo, versione 2.0 di Davide Mana

"Una raccolta di fatti e fattoidi storici relativi a quell’ampio settore di terre selvagge (e non così selvagge) fra Europa ed Asia, a cavallo fra 19° e 20° secolo.
Avventurieri, spie, baroni omicidi, mandarini pazzi, eserciti e bande di predoni, dame della buona società, falsi monaci, industriali avventurosi e giovani plutocrati di belle speranze, ninja, dinosauri, divinità asiatiche, dischi volanti e varie amenità.
Un totale di circa 20.000 parole, una settantina di pagine, tutte seriamente documentate.
Perché la storia è tutto fuorché noiosa."

giovedì 29 novembre 2012

Il principio di inerzia, episodio 1

"Lex prima: Corpus omne perseverare in statu suo quiescendi vel movendi uniformiter in directum, nisi quatenus a viribus impressis cogitur statum illum mutare."

Il primo principio della dinamica, che Newton chiama lex, legge, dovrebbe essere noto a tutti: un corpo persevera nel suo stato di moto uniforme o di quiete, a meno che una forza esterna non modifichi il suo stato.
Si parla di sistemi inerziali, naturalmente, e questo enunciato come di principio di inerzia. Lo potete trovare anche come principio di Galileo, poiché fu lo scienziato nostrano, padre fondatore del metodo scientifico, a introdurlo, anche se in modo molto meno formale del buon Isaac.
E, sì, l'immagine è di Galileo Galilei.

Un'altra legge famosa della fisica classica, il secondo principio della dinamica, recita: quando su un corpo è impressa una forza esterna, varia la sua quantità di moto. Per "quantità di moto" si intende una grandezza proporzionale alla velocità. Ed ecco che abbiamo così la più nota formulazione di questa legge (e forse la più nota legge fisica):

F=ma

Dove F è la forza e a l'accelerazione, ovvero la variazione nel tempo della velocità v. Quelle in neretto sono grandezze vettoriali e dipendono, in generale, dalla posizione nello spazio e dal tempo. La grandezza m, invece, è una costante di proporzionalità. È la misura dell'inerzia del corpo, ed è per questo che viene chiamata massa inerziale.
Chi ha studiato un po' di fisica, sa che le due leggi si equivalgono. Una è scritta in forma discorsiva, l'altra in formula, ma sono la stesso argomento espresso in due modi.

lunedì 26 novembre 2012

"Hyperion" - Manticora

Immagine di Filipe Ferreira
Hyperion di Dan Simmons è uno dei miei romanzi di fantascienza preferiti. Potrei anche includere la seconda parte, La caduta di Hyperion e farne un tutto unico, anche se considero la seconda metà inferiore alla prima. Fatto sta che se non fosse per questo libro non avrei degnato di un secondo ascolto il disco dei Manticora, gruppo power/prog* danese che nel 2002 pubblica un concept album ispirato al romanzo di cui sopra.
Le liriche del disco ripercorrono fedelmente le vicende dei sette pellegrini, in cerca del caldo abbraccio dello Shrike (nell'immagine), ciascuno dei quali porta con sé una storia più o meno macabra/lugubre/strappalacrime. Ed è proprio su queste storie, sei a dire il vero, che si regge sia Hyperion sia questa prova musicale.
Hyperion è anche il nome del pianeta dove si svolge gran parte della vicenda.

Cercherò il più possibile di limitare le anticipazioni per chi non avesse letto il libro, che comunque è consigliatissimo. Se non altro, perché altrimenti si capisce ben poco.

A Gathering Of Pilgrims apre le danze sul ponte di comando dell'Yggdrasill, nave-albero comandata da Het Masteen. Il tempo non è dalla loro, poiché su Hyperion incombe la minaccia degli Ouster e i nostri sanno che questo sarà l'ultimo pellegrinaggio. Ciascuno dei pellegrini è lì riunito e il primo di loro, Lenar Hoyt, è costretto a iniziare la sua storia.

venerdì 23 novembre 2012

Gli 11 titoli più significativi del secolo

Un'altra compagna di banco (si va a rotazione) ha deciso di coinvolgermi in un simpatico gioco, ovvero scegliere quello che, per me, è il libro più significativo del secolo - dal 1912 al 2012 - inserendolo in una lista di 11. Per sceglierlo ci ho messo un paio di minuti. Dopo due o tre giorni, ne avevo già in mente un altro.
Possiamo fare finta che sia stato facile.
La fregatura è toglierne un altro, perché della lista ne ho letto solo "mezzo", ovvero Memorie di Adriano, avendo assistito a una riduzione teatrale. Mi trovo quindi nell'imbarazzo di dover togliere un libro che non ho mai letto, ma fa parte del gioco e al più qualcuno può rimetterlo al prossimo turno. Anzi, togliamoci il dente: il libro che ho tolto è Medea. Voci di Christa Wolf.
Perché sono contro il revisionismo, dopotutto l'Argo era la nave di Giasone*. Come accennavo sopra, non avendolo letto potrei aver tolto effettivamente un capolavoro!

Se non è un indizio questo...
Veniamo a noi.
Il libro che ho deciso di inserire è...

mercoledì 21 novembre 2012

I senza-tempo di Alessandro Forlani

Comunque, vi avevo avvisati*.
Non sono uno che compra Urania se non alle bancarelle, dove per 1 euro posso portare a casa dell'ottima fantascienza, a volte anche nell'unica edizione esistente in Italia. Nello specifico, non ho mai seguito il premio Urania, complici anche svariate critiche lette qua e là negli anni passati.
Oggi vi parlo di un premio Urania.
Già, perché ne vale maledettamente la pena.


I Senza-tempo è un romanzo di Alessandro Forlani, vincitore del premio Urania (2011) e del premio Kipple (2012). Pubblicato nella celebre collana Mondadori, lo trovate questo mese nelle migliori edicole - sì, per chi non lo sapesse Urania si trova/ordina in edicola.
E tra poco, forse, anche in ebook (ma vi pigliate anche un DRM).

Chi sono i senza-tempo? Persone che, dedite alla negromanzia, ne ricevono in dono una lunga vita e una fame insaziabile di carne umana, nello specifico bambini. Il loro nome viene dalla capacità acquisita di distendere e rattrappire il tempo a piacimento, con buona grazia di un certo fisico giudeo del novecento. È il risveglio di uno di loro, Monostatos, a dare il via alla vicenda, con una strage in una scuola elementare di provincia nel 2012. Sì, quest'anno. Alla strage sopravvivono tre bambini e un bidello, ma rimarranno profondamente segnati dall'esperienza. C'è anche una fotografa, che da quel reportage costruirà una carriera di successo documentando guerre, stragi e cataclismi vari.
Così, balzando brevemente al 2024 e poi al 2036, seguiamo la crescita di questi personaggi e l'avanzata indisturbata del negromante. Monostatos cerca infatti i suoi simili, non riuscendo a capacitarsi che in un'epoca così debole e facile da controllare non ci siano altri risvegliati.
Ovviamente, la situazione è più complessa.

lunedì 19 novembre 2012

Anticipazioni #4

Finita l'ebbrezza del NaNoWriMo, si ricomincia con la programmazione. Come di consueto, proporrò i prossimi quattro post che pubblicherò. Tuttavia, per ragioni che non dipendono da me bensì dal calendario, il palinsesto potrebbe essere "rotto" da qualche post abusivo.
Spero di non abusarne.

Ecco quindi cosa vi aspetta:
  • Uno dei miei romanzi preferiti tradotto in musica.
  • Mini-recensione di un ebook.
  • Post noioso: parliamo un po' di inerzia e della vita reale (e di internet).
  • Recensione di un classico della fantascienza.
Poiché sono stato recentemente citato in un meme, il premio UNIA - il cui significato si perde nella notte dei tempi, mi sembra giusto rispondere alle domande poste, che per una volta sono in topic.
Ringrazio quindi Narratore e rispondo, subito dopo il break.

venerdì 16 novembre 2012

L'eroe caduto

Immagine di kimoz.

Ecco, dicevamo, il NaNoWriMo. I miei buddies si sono già accorti che, dopo un inizio non straordinario ma in linea con i miei propositi, l'asticella è rimasta ferma a 3849 parole.
Cosa è successo?

Per farla breve, è venuto meno lo slancio iniziale. Mi sono accorto che la storia non si sta sviluppando come immaginavo, e ho preferito fermarla e riflettere un altro po' su come strutturarla. Così com'è, sinceramente, non mi soddisfa. E dato che in questa storia c'è un pizzico del sottoscritto, preferisco che il lavoro resti incompiuto piuttosto che aggiungere elementi posticci.
Sorry, my fault.
Questo non significa che avrei comunque raggiunto il traguardo. La scorsa settimana è stata stancante e nel weekend ho fatto tutto fuorché scrivere.
Ho anche dovuto cambiare OS, perché nonostante i buoni propositi proprio non riesco a reggere Windows - con cui, purtroppo, ci devo lavorare 5 giorni su 7.

Il lato positivo è che posso concentrarmi sulla prossima impresa.
A pianificare la prossima impresa, magari un po' meglio di quanto ho dimostrato di fare!


Non è per piangerci addosso!
È giusto per dedicarci, una volta tanto, una canzoncina struggente e meno rumorosa del solito.

mercoledì 14 novembre 2012

Tutto è nulla

"Prima disegnai il simbolo terrestre per il nulla. Subito sotto disegnai il simbolo terrestre per il tutto. Tutto è nulla, con una torsione."


"Everything is nothing, with a twist."

Questa me l'ero persa, è veramente favolosa. Vi ho già detto come Vonnegut abbia messo in un solo libro così tante idee, così tante trovate che mi è stato difficile parlarne in modo coerente e strutturato. Questa citazione visiva, pescata chissà dove, mi ha folgorato.
Forse cela un significato recondito?

O forse mi è sfuggito perché nella mia edizione non c'è questo disegno?
Così va la vita.

lunedì 12 novembre 2012

Vivere di parole

Qualche tempo fa, su un noto social network qualcuno chiedeva: "Ma è possibile, al giorno d'oggi, riuscire a campare scrivendo?"


La mia risposta era possibilista, nel caso di giornalisti, sceneggiatori, copywriter e tutti i vari mestieri di cui probabilmente ignoro l'esistenza. Se si pensa, invece, al Romanziere con accezione un po' ottocentesca, direi un secco "no". Secco perché, a parte i nomi che vendono vagonate di copie, dubito che con i soli diritti si raggiunga una condizione economica sufficiente a tagliare con altri lavori. Ho preso la pagina su wikipedia di un Camilleri a caso, che è stato anche sceneggiatore e regista. Altri scrittori sono o sono stati giornalisti, insegnanti, ricercatori universitari... Insomma, era un discorso su cui ero abbastanza convinto.

Il fatto è che nel corso della mia odissea di ritorno da Lucca ho conosciuto uno scrittore.
Uno che coi suoi libri ci vive, o almeno così sostiene.
E che dice: "Questo è il mio lavoro, che poi lavoro non è!"

mercoledì 7 novembre 2012

Coincidenze, stupore e strane sinergie in quel di Lucca

Le mie scarse doti di fotoritocco...
Primo, la delusione di dover aspettare fino al 2013 per la seconda parte di Mardi-Gras Delleceneri (di cui parlerò prossimamente). Poi, la notizia che due fumetti sbarcheranno sul grande schermo: Universal War One di Bajram e quel Locke & Key che invero non ho ancora letto, ma di cui tutti parlano bene. La lettura di Ferro Sette e l'incontro fortuito con il suo autore a uno stand altrimenti anonimo.
La scoperta che esistono manga per ogni stagione, in cui i protagonisti giapponesi hanno tratti asiatici e capelli decenti. Che esistono gekiga, una letteratura - oddio, si può dire? - seria e senza effetti speciali, rivolta a un pubblico adulto.
Resto bloccato in una stazione per un disguido e mi trovo a discorrere con uno scrittore di professione, uno che con i suoi libri riesce a viverci ma che non ritiene la scrittura un lavoro. "Un lavoro non è" dice, forse perché la vede come una passione? E ancora, chi dice che il lavoro debba essere un susseguirsi di monotonia e sofferenza? Chi fa un lavoro che gli piace è da considerarsi choosy?

lunedì 5 novembre 2012

Vita insepulta laetus in patriam redux

Sano e salvo, di nuovo a casa.
Non è stato affatto facile.

C'erano anche Jay e Silent Bob!
Lucca è sempre un'esperienza coinvolgente. Quest'anno più delle altre, per alcune scelte logistiche del sottoscritto, discutibili ma non del tutto fallimentari - ecco, magari da rivedere. E riuscire a organizzare per tempo, una santa volta!
Dicevo, la due giorni è stata fantastica, a parte l'epilogo di cui non parlerò finché le emozioni sono ancora accese. E poi, non interessa a nessuno. Ma la fiera, dicevo, è stata al pari delle attese. Del resto, anno dopo anno le variazioni sono pochine.
Lamentele per l'assembramento negli spazi espositivi, soprattutto il sabato, sono all'ordine del giorno. Ma la gente è tanta, davvero tanta, e basta un Cristo compagnone a far sì che tutti vogliano una foto e blocchino il flusso di visitatori fra gli stand.
Perdonate se non uso le mie foto, ma la qualità è pessima e attualmente non ho a disposizione un sistema operativo con software serio.

sabato 3 novembre 2012

Lucca Comics - day 1

Se leggete questo messaggio, significa che oggi è sabato e che io mi sto perdendo tra le vie di Lucca, o più probabilmente sono in fila per ritirare quel dannato braccialetto che con 3.04 euro tra prevendita e commissioni avrebbero anche potuto farmi stampare da casa.
Ma tant'è...
Sarò di sicuro piuttosto eccitato e desideroso di sfogliare/acquistare/girare senza troppe preoccupazioni.

Sono fermo al day 1,5 del NaNoWriMo. Ovvero, mentre tutti continueranno a scrivere fino al 4, io ricomincerò lunedì sera, ma questo lo sapevo già. Peccato, perché questo ponte sarebbe stato perfetto per accumulare un po' di vantaggio - e invece sono già indietro (ma non così tanto) sulla mia personalissima tabella di marcia.
L'obiettivo per un inizio soft era di 2500 parole. Posso dire con una certa soddisfazione di averlo raggiunto, anche se non quando me l'aspettavo. Possibile che riveda leggermente la tabella, soprattutto perché ho previsto sessioni anche più impegnative!
Quanto alla scrittura, ho trovato difficile non tornare indietro sul già scritto, anche quando sapevo che si trattava di fesserie senza capo né coda. Non posso trattenermi dal fermarmi a riflettere su dove sto andando, ma una volta preso il ritmo è importante non perdere il contatto con i binari e procedere fino alla successiva stazione.


Mood: Invincibile!

mercoledì 31 ottobre 2012

Anticipazioni #3

Dopo il mio annuncio, la programmazione per il mese di novembre va a farsi benedire. Non so quanto tempo avrò per scriver post, ma è possibile che improvvisi qualcosa, anche solo per staccare o mantenere il contatto con ciò che accade di interessante sul web.
E tenervi informati sui miei progressi, perché no?
Diciamo che l'Argo navigherà lungo la costa.

Nel frattempo sono stato al Milano Book Fair. Ivi ho avuto il piacere di conoscere Romina Tamerici (finalmente!) e TOM - Obsidian Mirror, entrambi nomi noti nel mio blogroll. A parte questi lieti incontri (c'era anche Camilla di Bibliomania) la fiera è stata deludente. In primo luogo, perché nonostante i manifesti in mezza Milano dicessero l'opposto, l'ingresso era a pagamento - di ciò parleremo in futuro. In secondo luogo, per la scarsissima offerta. Pochi espositori, un solo editore di un certo peso (ma questo può anche essere positivo) e troppi, troppi stand di chi vuole trasformarti in un genio in 21 giorni.
Mi spiace dirlo, considerando che è la prima edizione, ma siamo parecchio distanti dal Salone di Torino.

Solo un'ultima cosa.
Avevo già parlato della blogzine Il futuro è tornato. Da marzo a oggi, il blog si è arricchito di contenuti, rubriche e collaboratori, diventando sempre più un sito di qualità per gli appassionati di fantascienza.
Ecco, è successo che sono stato convinto a collaborare anch'io e per l'occasione ho rimaneggiato un mio articolo a carattere scientifico. Se non avete avuto modo di leggere questo mio contributo, un primo sguardo alla fisica dei plasmi, lo potete trovare qui.
Invito a leggere anche gli altri articoli, che sono ugualmente interessanti, se non di più!

Per finire, dato che è la notte di Halloween, vi lascio con una canzone del maestro John Carpenter.
Buon ascolto.


martedì 30 ottobre 2012

Wolfhound

Il film di cui parlerò oggi è il primo film fantasy in lingua slava. Non lo dico io, bensì uno slogan promozionale, pertanto potrebbe benissimo trattarsi di millantatori. Tuttavia, è indubbio che di fantasy russi ce ne sono ben pochi: a me vengono in mente soltanto le due trasposizioni dei romanzi di Luk'janenko.

Wolfhound, va detto, inizia male. La prima scena è una riproposizione dell'incipit di Conan il Barbaro di John Milius. Una scelta ardita, considerando che Conan è un film di culto, con una delle colonne sonore migliori di sempre e più vecchio di almeno vent'anni. Non esagero se dico che a un certo punto stavo per passare ad altro. Fortunatamente, però, non l'ho fatto. Subito dopo questo mezzo passo falso, precipitiamo nel pieno dell'azione.
C'è una fortezza, ammantata nell'oscurità, su cui sventola lo stendardo del Lupo. "King in the North!" dirà qualcuno. E invece no. Il lupo è il simbolo di chi ha ucciso i genitori del protagonista insieme a tutta la tribù, proprio come in Conan è il serpente il simbolo della vendetta. Ed è proprio la vendetta che l'eroe cerca, intrufolandosi nella fortezza, dove troverà invece due nuovi compagni e i primi tasselli di un disegno più ampio dei suoi sentimenti. Piano piano, cominciamo a conoscere l'ambientazione e la trama diventerà più articolata.

domenica 28 ottobre 2012

NaNoWriMo 2012

Ecco, questa p il post sorpresa, che si rivelerà un annuncio ai limiti della follia.
Seguendo la Prima Direttiva - dillo a tutti, così non ti tirerai indietro! - comunico che il sottoscritto ha deciso di partecipare al National Novel Writing Month. Qualcuno già lo sapeva, qualcuno era scettico ancor prima di saperlo. A qualcun altro magari non interessa. In questo caso, può sperare nel prossimo post.
Aggiungo solo che è stata una decisione sofferta.

Il prosieguo è articolata come una FAQ, giusto per rendere un po' interattivo il mio sproloquio.
Buon divertimento!


Cos'è il NaNoWriMo?

Si tratta di un concorso con poche, semplici regole. Ciascun concorrente deve incominciare, sviluppare e terminare un romanzo in un mese di tempo. L'obiettivo è scrivere almeno 50000 parole, all'incirca 175 pagine. Naturalmente, uno può prepararsi prima e arrivare pronto con una outline al primo di novembre, così come tutto il lavoro di revisione sarà posticipato. Ciononostante, si tratta di cinquantamila parole in un mese, più di 1500 parole al giorno, all'incirca 5 o 6 pagine... uno sproposito* di parole!
Può partecipare chiunque, anche se quel "Na" mi convince poco.
Hanno già annunciato la loro partecipazione Narratore e Daniele, come probabilmente più di duecentomila partecipanti in tutto il mondo.

martedì 23 ottobre 2012

George R. R. Martin: The Dying of the Light

C'era una volta un ventinovenne americano, giornalista e scrittore part-time, che già aveva vinto almeno un premio Hugo con il racconto Una canzone per Lya. Negli anni a venire, avrebbe scritto racconti e romanzi di fantascienza.
L'autore in questione è George R. R. Martin, felicemente noto per la sua saga fantasy, A Song of Ice and Fire, e dalla serie TV da essa derivata, Game of Thrones. Martin ha una larga base di fan, tra cui il sottoscritto, ma eviterò di parlare dei Sette Regni.
Parlerò, invece, del suo primo romanzo.


In fondo il buio

Immaginate la nostra galassia, la Via Lattea. Man mano che ci si avvicina al bordo, diminuisce la densità di stelle e di pianeti. Il cielo è più buio e la probabilità di trovare un pianeta abitabile sono prossime allo zero. Esiste una zona, il Margine, relativamente appartata rispetto ai mondi colonizzati dagli umani, dove si trovano quattordici civiltà che sono cresciute mentre il vecchio impero terrestre crollava sotto il peso di una doppia guerra. Oltre a questi pianeti esiste un sistema stellare composto da ben sette stelle: il Mozzo, o Grasso Satana, una gigante rossa, e sei stelle più piccole che le ruotano intorno. Ora, caso vuole che un pianeta vagabondo, slegato da qualsiasi stella, percorra un'orbita attraverso il Margine che lo porta in prossimità del Mozzo per un periodo di circa un secolo, in cui sarà abitabile. Le quattordici civiltà del Margine decidono di cogliere la palla al balzo e terraformare il nuovo pianeta, che per una decina d'anni diventerà la sede di un Festival all'insegna dell'effimero e dello sperpero. Ciascuna civiltà edifica una città, con le sue peculiarità che riflettono la cultura di appartenenza. Ci muoviamo così da una fortezza scavata nella roccia a un parco giochi automatizzato, a dei ruderi piuttosto lugubri, perfetti per i suicidi.
La storia è ambientata qualche anno dopo il Festival, quando oramai sul pianeta vivono pochi individui e il pianeta stesso si avvia verso l'uscita dal tanto spettacolare quanto contingente sistema solare.
Siamo, in altre parole, al crepuscolo di un mondo.

venerdì 19 ottobre 2012

Si può guadagnare con un blog?

Per qualche giorno, nella blogosfera, si è parlato dell'opportunità di guadagnare tramite la gestione di un blog. L'occasione è spuntata quando un portale di informazione recentemente aperto stabiliva, nel suo primo editoriale, che gli autori degli articoli ivi presentati non sarebbero stati pagati anche perché blogger. Questo è un po' l'atteggiamento paternalistico comune ai molti lavori non pagati che i giovani (e meno giovani) accettano per fare esperienza. Anche nel giornalismo.

Da qui, il discorso si è ampliato e qualcuno ha iniziato a chiedere: "E tu, pagheresti per leggere questo blog?" La domanda, intesa come provocazione, ha dato il via a opinioni diverse sull'argomento (per equilibrare il discorso, segnalo anche un'opinione diversa).

martedì 16 ottobre 2012

The Humble eBook Bundle

Lo so, altro post fuori programma.
Come già segnalato da altri, esiste un'iniziativa che un paio d'anni illumina i poveri internauti. Si tratta dell'Humble Bundle, letteralmente "umile pacco", che raccoglie un certo numero di videogiochi, gentilmente offerti da editori/produttori senza DRM, a un prezzo... che decidete voi!
C'è un minimo, dettato dalla decenza, ma fondamentalmente ciascuno può pagare quanto crede. Non solo, può decidere di ripartire i soldi in tre voci principali: i detentori dei diritti, alcuni fondi di beneficenza e la Humble Bundle, che deve pagare i server, la banda e quant'altro.

Il bundle di questi giorni è il primo dedicato agli ebook. Con l'ultimo aggiornamento, si tratta di 12 libri e una graphic novel, con alcuni nomi di rilievo. John Scalzi (che cito solo perché mi sta simpatico), Neil Gaiman... e il libro di xkcd!
Sul serio, non conoscete xkcd? Possibile che siate fuori dal target...
Per sbloccare Gaiman e Scalzi, però bisogna donare più di 13 dollari, nel momento in cui scrivo. Dollari che saranno ripartiti fra gli autori, tre associazioni di beneficenza e la Humble Bundle, e sarete voi a scegliere come.
Insomma, un'occasione da non perdere!
Segnalo nuovamente il sito e ricordo che l'iniziativa durerà solo altri sette giorni o poco più.
Affrettatevi!


sabato 13 ottobre 2012

Dodici stelline

Una parentesi dovuta.
Voglio congratularmi per le istituzioni UE per il meritatissimo premio Nobel per la pace, ricevuto giusto ieri. Da più fronti (amici miei) si sono levate voci scettiche, perché "gli stati europei fanno la guerra di qua e di là", ma sono perlopiù giovani e meno giovani che, come me, hanno una prospettiva falsata perché la guerra non l'hanno mai vista.

Gli stati e popoli che oggi aderiscono all'Unione si sono combattuti dall'alba dei tempi, o anche solo dalla caduta di Roma.I nostri nonni hanno visto uno dei più grandi massacri della storia dell'umanità. È davvero straordinario il fatto che si sia deciso di voltare pagina.
È un segnale di speranza, perché dimostra che si può voltar pagina.

Anche perché non tutti la pensano allo stesso modo:

Questo accade in Italia
Ieri ci piaceva lamentarci dell'euro e delle politiche agricole. Oggi ci piace lamentarci dell'euro e della politica finanziaria.
Insomma, ci piace lamentarci, e non senza ragioni. Ma l'UE è quanto di più vicino al futuro ci sia. Non mi piacerebbe vivere in un mondo troppo ancorato a un passato tutt'altro che roseo.
A un certo punto sembrava sparire anche l'Erasmus... che sarebbe stato come rimuovere il mattoncino portante a Jenga, non trovate?

E questo è quanto, IMHO.
Da settimana prossima si torna al programma e scusate l'interruzione.

martedì 9 ottobre 2012

Anticipazioni #2

Oh oh oh!
Innanzitutto, complimenti a me stesso per aver rispettato il programma!
In secondo luogo, dato che si parlava di fumetti... qualcuno di voi sarà a Lucca Comics? Io avevo la mezza idea di andarci, ma dopo un riscontro deludente da parte del gruppo Lucca (mio personale) diciamo che c'è una non trascurabile probabilità che non abbia voglia di muovermi.
Diciamo che c'è un 50-60% di probabilità che sia presente il 3-4 novembre.
Non serve che spieghi di cosa si tratta, vero?

Più in qua, ma non troppo, dal 26 al 29 ottobre c'è il Milano book fair, un evento dedicato ai libri di cui so poco, se non che l'ingresso è gratuito e ci sono un sacco di editori a esporre le loro collane, italiani e argentini (paese ospite). Insomma, un Salone del Libro in piccolo con le solite conferenze/presentazioni di cui so poco o nulla. Probabile al 97% mia presenza sabato o domenica sabato.

Un'ultima cosa!
Chiara ha deciso di donarmi un diamante. Sia chiaro che io ho una grande ammirazione per questa donna, che sta affrontando in maniera ottima (e inesorabile) i meandri delle mille notti arabe, che prima o poi anche io mi sono imposto di leggere. Mi perdonerà, spero, se mi limito a citare la promotrice (Roberta), e giro il diamante a tutte le mie care followers.
Gli uomini dovranno accontentarsi della mia stima. ^^

Veniamo ora a cosa ci aspetta prossimamente:
  • Parlo anch'io di un tema che impazza in rete: blog & denaro. Da un punto di vista prettamente personale, senza la pretesa di estenderlo ai massimi sistemi.
  • Recensione di un libro non fantasy di uno degli autori fantasy più letti del momento.
  • Post a sorpresa. Lo so, sto barando.
  • Parliamo di un film fantasy dalla madre Russia, probabilmente il primo - così vanta uno slogan promozionale.
E questo è quanto. Alla prossima!
E ricordatevi che se vi trovate in una delle manifestazioni di cui sopra, posso rendermi facilmente riconoscibile e scambiare due parole, magari accompagnate da caffè/gelato/birra... insomma, quello che passa al convento.

lunedì 8 ottobre 2012

Tre ombre

Ci sono domande a cui non si risponde così in astratto. L'eroe non ha molta scelta, se non "Sì! Tutto!", ma nella vita reale non è mai così semplice. Può sempre capitare una disgrazia, oppure che il protagonista - io, voi - non sia all'altezza. Può capitare che un artista, ispirandosi a un fatto accaduto ad alcuni suoi amici, decida di scrivere una storia di fantasia. E può capitare che il sottoscritto decida di leggerla e la trovi meritevole di presentarla a tutto l'equipaggio.


Trois ombres

La storia è ambientata in uno scenario di campagna, quasi bucolico, dove abita Louis, insieme alla moglie e al figlio Joachim. La casa in cui vivono è lontana dalla città, vicino al bosco dove ricevono poche visite. Si potrebbe dire che a loro non manchi nulla; sopra ogni cosa, hanno la felicità.

venerdì 5 ottobre 2012


Si può sfuggire al destino?
Quanto sei disposto a sacrificare per la salvezza di qualcuno che ami?


Prossimamente...

lunedì 1 ottobre 2012

The Slow Reading Manifesto

Più slow di così...
Di ebook ne avevamo già parlato.
Oggi parliamo di slow reading.
L'analogia è con Slow Food, un'organizzazione internazionale nata in Italia come risposta al dilagare dei fast food. La sua finalità è difendere e divulgare le tradizioni agricole ed enogastronomiche in ogni parte del mondo.
Insomma, mangiare bene.

Che cosa ha a che fare con i libri? È presto detto.
Come recita nel preambolo, il manifesto è un'iniziativa di Antonio Tombolini, fondatore di Simplicissimus Book Farm, azienda che si occupa di editoria digitale. È proprio l'avvento del digitale (ebook, ma non solo) sembra mettere a rischio l'esistenza di una modalità di lettura più tradizionale e sana.
La lettura di un libro, anche impegnativo o lungo, la condivisione e la discussione con gli amici.
Cose di questo tipo.
Così, pur accettando la diffusione dei nuovi formati e non negandone le prerogative e le opportunità, secondo Tombolini urge evitare che gli ebook si trasformino nell'equivalente di uno snack, di un cheeseburger. Insomma, se digitale dev'essere, meglio che l'ebook sia prima di tutto un libro.
E un libro non è uno snack da dieci pagine con scarso valore nutrizionale, sembra intendere.

venerdì 28 settembre 2012

Immaginazione e fantasia secondo Coleridge

"There was a ship!" disse.
  "It is an ancient Mariner,
     And he stoppeth one of three.   
[...]
He holds him with his glittering eye—
     The Wedding-Guest stood still,
     And listens like a three years child:
     The Mariner hath his will."

Chi mastica un po' di inglese*, avrà riconosciuto l'incipit dell'opera più famosa del poeta Coleridge: The rime of the ancient mariner, in italiano La ballata del vecchio marinaio. Chi non la conoscesse consideri di rimediare al più presto, perché merita.


Fra Romanticismo e tradizione

Samuel Taylor Coleridge fu uno dei più importanti esponenti del Romanticismo inglese, insieme a quel William Wordsworth che pubblicò insieme a lui, nel  1798, le Lyrical Ballads, inclusa la suddetta Ballata. La storia, che coinvolge maledizioni, spiriti, mostri marini e la Morte che gioca a dadi per le anime, viene raccontata da un anziano (o antico*) marinaio a un poveraccio che si stava recando a una festa nuziale. Il malcapitato è catturato dall'occhio del marinaio, che non può far altro se non aspettare che la parlantina dell'uomo di mare si esaurisca.
Nulla a che fare con i narcisi**, insomma.

mercoledì 26 settembre 2012

La mia Trilogia Fantasy, parte II

Come annunciato, riprendo il discorso iniziato a luglio. Potete tranquillamente ignorare il post precedente, che comunque lì è e rimane. Riassumendo, si parlava di una saga fantasy mai scritta, la mia, che iniziai a ideare quand'ero un po' meno argonauta e... Insomma, andavo al liceo!
Da una concezione primordiale (un bosco, due capanne e tre personaggi) ho via via aggiunto dettagli, arrivando a definire una prima bozza di ambientazione. Un mondo semplice - simpaticamente ribattezzato Gnomolandia - ma con le sue montagne, i suoi boschi, i suoi fiumi e persino qualche città.
Insomma, per farla breve, a voi la seconda parte.


L'evoluzione della storia e un po' di devastazione

Qualcosa del genere?
La prima versione di questo nuovo corso, collocata in un mondo definito meglio, parte da una scena di morte e distruzione. Sul serio!
Nel primo capitolo vediamo una teoria di persone che si allontana da una grande città, non ricordo se in fiamme o in procinto di. Il dato di fatto è che una sciagura si abbatterà prima o poi su di loro. Così va la vita. Successivamente - ciò è abbastanza curioso - ho scritto un prologo* dove un povero cristo, un mercante di ritorno da un lungo viaggio, trova la sua magione ridotta a sassi e legni anneriti. Oggi ci rido sopra, ma a lungo mi sono trascinato questa distruzione nelle prime pagine. Subito all'inizio, senza che ce ne fosse un vero motivo.

lunedì 24 settembre 2012

Anticipazioni #1

Ho deciso di riprovarci.
Dopo essermi reso conto della mia scarsa abilità nell'organizzare i post, ho pensato che, dopotutto, potrebbe tornare utile un semplice palinsesto - se così si può dire* - che anticipi i prossimi temi trattati. In questo modo io avrò la coscienza a posto e voi potrete decidere, per esempio, che nelle successive due settimane non pubblicherò nulla di interessante!

Questo, ovviamente, tenendo conto che scrivo di argomenti anche diversi tra loro, non è del tutto ipotetico.

Dunque, cominciamo dai prossimi quattro post** in cantiere:
  • Per chi non vede l'ora, il secondo appuntamento con la mia mai scritta saga fantasy. Scopriremo finalmente per quale motivo a un certo punto ho tirato in ballo Senofonte.
  • Che differenza c'è tra la fantasia e l'immaginazione? Un grande poeta ci ha lasciato una sua testimonianza, quindi partiremo dalle sue riflessioni.
  • Sapete cos'è lo slow reading? No? E se vi dicessi slow food? Per chi avesse ancora qualche dubbio, scopriamolo insieme!
  • Una nuova recensione, questa volta di una graphic novel francese che definire sentimentale è assai poco (ma ci sono anche i mostri).
Ecco, è tutto.
Anzi, no!
Tra le novità di questo autunno, l'Argo inaugurerà a breve una pagina in cui ordinerò tutte le mie recensioni, prima che diventino troppe per catalogarle.

___________
*
A proposito, chi sa il significato originario di "palinsesto"?
**
Ok, non ci sono le date, ma sono solo quattro e di solito riesco a pubblicarne un paio a settimana!

venerdì 21 settembre 2012

I maestri di scrittura

Copio spudoratamente dai post di Alessandro Girola e di Narratore per parlare di scrittura. Io in realtà non sono propriamente uno scrittore, dato che qui trovate sì e no cinque racconti, di cui solo due di mio pugno. È altresì vero che mi piace scrivere, quando non perdo il mio tempo in altro modo e, nel farlo, ci sono degli scrittori che hanno influito sul modo di intendere la scrittura - non sullo stile perché quello non ce l'ho ancora!

Partiamo dunque con questa spettacolare top five, che non è, lo ripeto per tutelarmi, la lista dei cinque scrittori più bravi.

Lord Dunsany
Di lui ho già parlato. Di un suo libro, almeno. Dunsany, come ricorda il suo "discepolo" Lovecraft, si pone a metà strada fra la tradizione e la modernità. Non uno spartiacque, ma un ponte tra diverse realtà. L'altro mondo è oltre la soglia, che si può varcare in modi diversi, nel cuore di Londra come nel far west, con il vino o con l'hashish. Il modo migliore, tuttavia, è riempire la borsa e partire per un viaggio, lontano dalla frenesia cittadina.

martedì 18 settembre 2012

Il Maestro e Margherita

Infine, è giunto il momento di parlarne.
Data la mia allergia per l'impostazione tradizionale di una buona recensione, parto in questo caso avvantaggiato. Il Maestro e Margherita sfiora i limiti della recensibilità, perché ha una complessità tale da farlo rientrare con difficoltà in una struttura rigida. La trama, per esempio. Vi sembrerebbe strano se vi dicessi che Bulgakov, in soldoni, parla del problema degli alloggi nella Mosca degli anni '30?


L'autore


Nato a Kiev nel 1891, Michail Afanas'evič Bulgakov è uno dei maggiori scrittori russi del novecento. Drammaturgo e romanziere, molti dei suoi scritti furono pubblicati postumi, e il libro di cui parliamo non fa eccezione. Il Maestro e Margherita fu infatti pubblicato a puntate nel 1966 e nell'anno seguente in versione censurata, ventisei anni dopo la sua morte. Bulgakov aveva iniziato a lavorarci nel 1928, però distrusse la prima versione. Una versione non censurata uscì nel 1967, a Francoforte.
Bulgakov ebbe un rapporto altalenante con il regime e tentò più volte l'espatrio, che non gli fu mai concesso, per raggiungere i suoi fratelli. Stalin, dal quale era relativamente benvoluto, gli prospettò infine un impiego al Teatro Accademico dell'Arte di Mosca, ma non come drammaturgo, come egli avrebbe voluto.
Bulgakov scrisse romanzi, racconti e opere teatrali, spesso con intento satirico. Morì nel 1940 a 49 anni, ma negli anni '60 esplose il fenomeno Bulgakov e molte sue opere furono ripubblicate o pubblicate ex novo, come il romanzo di cui parleremo.

mercoledì 12 settembre 2012

Parola d'ordine: adorabile!

Quando si dicono le sorprese...
Era trascorso un po' di tempo dall'ultima volta che mi hanno posto delle domande, così mi ritrovo fra i piedi un nuovo meme. Ed è con immensa gioia che mi accingo a partecipare... No, non così immensa. Prima o poi ci darò un taglio, ma ora come ora mi sembra un buon modo di sdrammatizzare dopo l'ultimo post quasi apocalittico!

Le regole sono le solite: dicci 11 cose di te, rispondi alle domande di chi ha spifferato il tuo nome, inventati 11 domande e scegli i blogger da premiare.
Il nome del meme, per chi fosse interessato, è "Liebster Award", che da decenni premia le personalità più adorabili della blogosfera.
Ordunque, prepariamoci all'ordalia.


Prima di tutto, sperando di non ripetermi, le undici sordide verità che vi tenevo nascoste.

1) In questo momento sto ascoltando i Moonsorrow.
2) Sulla mia scrivania c'è un cannone. Fermacarte.
3) Di fianco al cannone c'è un dado a sei facce, ma senza facce!
4) Uso come comodino un amplificatore per basso da 150 W...
5) ... ma ho anche un piccolo comodino tradizionale, sul quale non può mancare una bottiglietta d'acqua.
6) È possibile che a breve mi troverò a fare il master con un gruppo di amici.
7) Ad Amsterdam la pasticceria René, che mi ha suggerito Nick, esiste ancora e fa ottimi affari.
8) Credo che qualche "Wok to Walk" farebbe bene anche in Italia.
9) Non credo nel soprannaturale, che però apprezzo molto nella narrativa.
10) In questo momento sono a un bivio tra due prospettive di lavoro che, qualora si concretizzassero, cambierebbero significativamente la mia vita...
11) ... Del resto, si potrebbe dire che i cambiamenti un po' mi spaventino.

lunedì 10 settembre 2012

Il tracollo dell'industria discografica

Mi ricollego in parte al mio precedente post sui DRM, in cui avevo inserito un vago riferimento al mercato musicale. L'avevo già fatto e lo rifarò, perché in un momento come questo, in cui nasce e si sviluppa il mercato degli ebook, è quantomai opportuno conoscere ciò che è accaduto quando l'industria discografica ha vissuto una simile trasformazione.


Il sito a cui faccio riferimento è Digital Music News, che presenta risorse e notizie per gli addetti ai lavori. Io non sono un addetto ai lavori, ma seguo su faccialibro un chitarrista piuttosto noto che ha condiviso un interessante articolo sul declino dell'industria discografica.

Per i più pigri, faccio un breve riassunto. Il fatturato dell'industria US è calato dai 12 miliardi di dollari del 2001 ai 7 miliardi del 2011. Stiamo parlando di un decremento del 40% circa in 10 anni. L'altro dato che ci interessa è quello relativo al mercato digitale, che passa da 0 alla metà del fatturato totale nel 2011. Il che significa che il fatturato sul prodotto fisico, ovvero CD e LP, è crollato a soli 3,5 miliardi di dollari rispetto ai 12 di partenza, ovvero del 70%.
La fonte dei dati è la RIAA, una sorta di cartello messo in piedi dalle major discografiche americane.

Ora, se questi dati sono veritieri non stupisce che si parli di crisi. Certo, le cause di questo declino sono molteplici. C'è il prezzo dei CD, da molti ritenuto troppo alto, determinato da un'associazione che distribuisce il 95% della musica che trovate nei negozi - provate a controllare, le etichette indipendenti hanno prezzi inferiori. Come non dimenticare, poi, la presenza di troppi titoli, spesso a detrimento della qualità del prodotto. Sono tutte argomentazioni più che valide, ma che dire del digitale?

giovedì 6 settembre 2012

I sette vizi capitali dei libri

Potrei dilungarmi, come mio solito, in una ampollosa introduzione, ma mi limiterò a citare Aislinn e a rimettere subito la palla in gioco.

I peccatori all'inferno, ma i viziosi dove stanno?
Adunque, si parlava di vizi e peccati:

AVARIZIA: Qual'è il libro più costoso? Qual è il libro meno costoso?
Accantonando i libri dell'università, con cui mi sentirei di barare, devo ammettere che il più costoso è "Il Signore degli Anelli", edizione Bompiani da 49000 lire. La quotazione attuale di ISdA è di 30 euro, e via via a salire per edizioni di lusso. A dir la verità posseggo un libro non scolastico più costoso, ma mi piace pensare che fosse scontato all'epoca dell'acquisto.
Dato che spendo così tanto denaro in libri, vi aspettate che faccia economie? Ebbene, sì. Capita anche a me di bazzicare le bancarelle e i libri più economici che si trovano di solito sono Urania a 1 euro. Potrei citare anche un libretto di poche pagine che mi hanno regalato al Salone del Libro, ma sento che sarebbe scorretto (e comunque il prezzo di copertina era 1 euro, giustappunto).

IRA: Con quale autore hai un rapporto di amore e odio?
Fermo restando che l'ira non è né amore né odio, risponderò come meglio posso: J. D. Salinger, che di recente mi ha fatto adirare. Il suo "The Catcher in the Rye" non mi era dispiaciuto, ma poi ho letto un altro libro, che era così vuoto che ho dovuto farmi forza, pagina dopo pagine.
Lì mi sono alterato, a circa un terzo della storia.

lunedì 3 settembre 2012

La Tor rinuncia ai DRM

La notizia è un po' vecchia e la trovate in bella mostra sul sito della Tor Books. Una delle più importanti  case editrici americane, che pubblica parecchi nomi grossi di fantascienza e fantasy, ha finalmente deciso di aprire un negozio sul suo sito dove acquistare ebook senza DRM.

Per chi non lo ricordasse, i DRM sono un sistema di protezione che risponde, grossomodo, alla filosofia: "il modo migliore per combattere la pirateria è tartassare gli onesti compratori, rendendo, in alcuni casi, impossibile usufruire del prodotto appena acquistato".
Io sinceramente temo che i DRM (ma anche formati proprietari, come quello di Amazon), non facciano che incentivare quel fenomeno che si prefiggono di combattere. Alla fine un lettore vuole comprare il libro, soprattutto se ha un costo inferiore rispetto alle lussuosissime uscite a copertina rigida, con sovraccoperta, segnalibro e dedica in lamina dorata.
I DRM, per inciso, hanno contribuito a polverizzare l'industria della musica, da cui forse bisognerebbe imparare qualcosa.

Per cui, sono lieto di pubblicizzare il lieto evento!
Lo store della Tor si troverà qui, e già i primi autori hanno espresso il loro apprezzamento, superando la comprensibile diffidenza da chi vede rimuovere una protezione (della mutua) al diritto d'autore.

giovedì 30 agosto 2012

Quante erano le Muse?

Invocate da uomini (e donne) di ogni epoca e nazionalità, le Muse sono da sempre le divinità ispiratrici degli artisti. Eppure, se basta una blanda conoscenza della mitologia greca per ricordarne la funzione, è difficile che qualcuno impari i loro nomi. Prima di arrivare ai nomi, però, una domanda sorge spontanea: quante erano le Muse?

Orfeo,  sacro guerriero di Atena
Forse nove?

Questo numero lo ricordavo dalle superiori, poi ho ho letto un articolo del buon The Obsidian Mirror (più concisamente TOM) che faceva riferimento a solo tre Muse. Il numero tre, fra l'altro, è un numero ricorrente nella mitologia e nelle religioni, fino ai giorni nostri. In questo senso, può suonare giusto che ci siano solo tre Muse e giustificare uno stop alla nostra ricerca. Ma a noi preme andare a fondo al problema, o quantomeno scalfirlo un pochino più in profondità, per cui non ci fermeremo alla presunta perfezione del numero tre.


Alla ricerca di un canone

Il numero delle Muse non è fissato nelle Tavole della Legge, né c'è un testo sacro di riferimento. Ci sono svariate tradizioni, alcune più antiche e autorevoli, ciascuna probabilmente con le sue fonti e ragioni. Il numero nove, che promuovono nelle scuole, viene tramandato da Esiodo, cantore della genealogia dei Celesti e delle prime ore degli esseri umani. Nella sua Teogonia, il vecchio Esiodo percorre dall'alfa all'omega l'affollato pantheon ellenico.

lunedì 27 agosto 2012

De Stad Amsterdam

Questo post non ha ragione di esistere, se non fosse per avvisare il mondo che il sottoscritto domani sarà qui:

Non è un indovinello, leggete il titolo del post!
Sarà un bel viaggio, spero, ma probabilmente troverò pioggia.
Insomma, non potrei essere più felice!

Non so quanto avrò voglia di connettermi, per cui metto le mani avanti: i miei post di fallback li ho preparati. Questo non mi salverà dal restare indietro di un centinaio circa di post da leggere, ma mi farò forza.
Sì, lo so che ricomincerete a scrivere come dei dannati. Perciò, per distrarvi un po', vi lascio una canzone (di un gruppo folk olandese):

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