Gli 11 titoli più significativi del secolo

Un'altra compagna di banco (si va a rotazione) ha deciso di coinvolgermi in un simpatico gioco, ovvero scegliere quello che, per me, è il libro più significativo del secolo - dal 1912 al 2012 - inserendolo in una lista di 11. Per sceglierlo ci ho messo un paio di minuti. Dopo due o tre giorni, ne avevo già in mente un altro.
Possiamo fare finta che sia stato facile.
La fregatura è toglierne un altro, perché della lista ne ho letto solo "mezzo", ovvero Memorie di Adriano, avendo assistito a una riduzione teatrale. Mi trovo quindi nell'imbarazzo di dover togliere un libro che non ho mai letto, ma fa parte del gioco e al più qualcuno può rimetterlo al prossimo turno. Anzi, togliamoci il dente: il libro che ho tolto è Medea. Voci di Christa Wolf.
Perché sono contro il revisionismo, dopotutto l'Argo era la nave di Giasone*. Come accennavo sopra, non avendolo letto potrei aver tolto effettivamente un capolavoro!

Se non è un indizio questo...

Veniamo a noi.
Il libro che ho deciso di inserire è...

... Fahrenheit 451 di Ray Bradbury.

Penso che la scelta si commenti da sola.
Il libro è arcinoto e si può considerare tranquillamente fra i classici moderni. La storia in breve? In un futuro prossimo l'umanità (statunitense) ha imparato a costruire edifici ignifughi e i pompieri, diventati inutili, sono diventati un corpo speciale di polizia con il compito di bruciare libri, considerati dannosi per la società. Ovviamente uno di loro incomincia a leggere, e così...
Penso sia un libro molto importante per il secolo. Che descrive bene il secolo, soprattutto la seconda metà - non dimentichiamo che viviamo in un Paese dove si legge pochissimo. E girano macchine sempre più potenti, anche se la crisi ha smorzato le velleità dei meno abbienti - escluso chi evade. E vogliamo parlare delle dimensioni dei televisori? E del fatto che la TV è un oggetto sempre più interattivo?

Per ragioni estetiche, questo romanzo mi piace molto più di 1984. E puntare sulla guerra, con un Mattatoio n.5 che forse qualcuno si aspettava, sarebbe ridondante dato che sicuramente ci penserà qualcun altro.
Bradbury, inoltre, è morto proprio quest'anno, un anno di perdite illustri per la fantascienza.
E la sua prosa è fenomenale. Se non avete problemi con l'inglese, leggetelo in originale!

In soldoni, la lista aggiornata è questa:

1. Ingeborg Bachmann, Malina
2. Ira Levin, Questo giorno perfetto (This perfect day)
3. Ágota Kristóf, Trilogia della città di K. (Trilogie)
4. Elfriede Jelinek, La pianista (Die Klavierspielerin)
5. Joe R. Lansdale, In fondo alla palude (The Bottoms)
6. Ray Bradbury, Fahrenheit 451
7. Louis-Ferdinand Céline, Viaggio al termine della notte (Voyage au bout de la nuit)
8. Virginia Woolf, Orlando (Orlando: A Biography)
9. Jeffrey Eugenides, Middlesex
10. Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano (Mémoires d’Hadrien)
11. Primo Levi, La chiave a stella


Mi si pone ora il solito dilemma. A chi passare il testimone?
La persona più indicata che mi viene in mente è sicuramente Max Citi, impegni permettendo. Da ex libraio e acuto lettore (etc. etc.), penso che non avrà difficoltà a integrare la lista.
Sperando che non mi bacchetti per la mia scelta!

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A scanso di equivoci, ho controllato di non aver rimosso l'unica autrice donna. Giasone con le donne non ci fa bella figura!