venerdì 28 settembre 2012

Immaginazione e fantasia secondo Coleridge

"There was a ship!" disse.
  "It is an ancient Mariner,
     And he stoppeth one of three.   
[...]
He holds him with his glittering eye—
     The Wedding-Guest stood still,
     And listens like a three years child:
     The Mariner hath his will."

Chi mastica un po' di inglese*, avrà riconosciuto l'incipit dell'opera più famosa del poeta Coleridge: The rime of the ancient mariner, in italiano La ballata del vecchio marinaio. Chi non la conoscesse consideri di rimediare al più presto, perché merita.


Fra Romanticismo e tradizione

Samuel Taylor Coleridge fu uno dei più importanti esponenti del Romanticismo inglese, insieme a quel William Wordsworth che pubblicò insieme a lui, nel  1798, le Lyrical Ballads, inclusa la suddetta Ballata. La storia, che coinvolge maledizioni, spiriti, mostri marini e la Morte che gioca a dadi per le anime, viene raccontata da un anziano (o antico*) marinaio a un poveraccio che si stava recando a una festa nuziale. Il malcapitato è catturato dall'occhio del marinaio, che non può far altro se non aspettare che la parlantina dell'uomo di mare si esaurisca.
Nulla a che fare con i narcisi**, insomma.

mercoledì 26 settembre 2012

La mia Trilogia Fantasy, parte II

Come annunciato, riprendo il discorso iniziato a luglio. Potete tranquillamente ignorare il post precedente, che comunque lì è e rimane. Riassumendo, si parlava di una saga fantasy mai scritta, la mia, che iniziai a ideare quand'ero un po' meno argonauta e... Insomma, andavo al liceo!
Da una concezione primordiale (un bosco, due capanne e tre personaggi) ho via via aggiunto dettagli, arrivando a definire una prima bozza di ambientazione. Un mondo semplice - simpaticamente ribattezzato Gnomolandia - ma con le sue montagne, i suoi boschi, i suoi fiumi e persino qualche città.
Insomma, per farla breve, a voi la seconda parte.


L'evoluzione della storia e un po' di devastazione

Qualcosa del genere?
La prima versione di questo nuovo corso, collocata in un mondo definito meglio, parte da una scena di morte e distruzione. Sul serio!
Nel primo capitolo vediamo una teoria di persone che si allontana da una grande città, non ricordo se in fiamme o in procinto di. Il dato di fatto è che una sciagura si abbatterà prima o poi su di loro. Così va la vita. Successivamente - ciò è abbastanza curioso - ho scritto un prologo* dove un povero cristo, un mercante di ritorno da un lungo viaggio, trova la sua magione ridotta a sassi e legni anneriti. Oggi ci rido sopra, ma a lungo mi sono trascinato questa distruzione nelle prime pagine. Subito all'inizio, senza che ce ne fosse un vero motivo.

lunedì 24 settembre 2012

Anticipazioni #1

Ho deciso di riprovarci.
Dopo essermi reso conto della mia scarsa abilità nell'organizzare i post, ho pensato che, dopotutto, potrebbe tornare utile un semplice palinsesto - se così si può dire* - che anticipi i prossimi temi trattati. In questo modo io avrò la coscienza a posto e voi potrete decidere, per esempio, che nelle successive due settimane non pubblicherò nulla di interessante!

Questo, ovviamente, tenendo conto che scrivo di argomenti anche diversi tra loro, non è del tutto ipotetico.

Dunque, cominciamo dai prossimi quattro post** in cantiere:
  • Per chi non vede l'ora, il secondo appuntamento con la mia mai scritta saga fantasy. Scopriremo finalmente per quale motivo a un certo punto ho tirato in ballo Senofonte.
  • Che differenza c'è tra la fantasia e l'immaginazione? Un grande poeta ci ha lasciato una sua testimonianza, quindi partiremo dalle sue riflessioni.
  • Sapete cos'è lo slow reading? No? E se vi dicessi slow food? Per chi avesse ancora qualche dubbio, scopriamolo insieme!
  • Una nuova recensione, questa volta di una graphic novel francese che definire sentimentale è assai poco (ma ci sono anche i mostri).
Ecco, è tutto.
Anzi, no!
Tra le novità di questo autunno, l'Argo inaugurerà a breve una pagina in cui ordinerò tutte le mie recensioni, prima che diventino troppe per catalogarle.

___________
*
A proposito, chi sa il significato originario di "palinsesto"?
**
Ok, non ci sono le date, ma sono solo quattro e di solito riesco a pubblicarne un paio a settimana!

venerdì 21 settembre 2012

I maestri di scrittura

Copio spudoratamente dai post di Alessandro Girola e di Narratore per parlare di scrittura. Io in realtà non sono propriamente uno scrittore, dato che qui trovate sì e no cinque racconti, di cui solo due di mio pugno. È altresì vero che mi piace scrivere, quando non perdo il mio tempo in altro modo e, nel farlo, ci sono degli scrittori che hanno influito sul modo di intendere la scrittura - non sullo stile perché quello non ce l'ho ancora!

Partiamo dunque con questa spettacolare top five, che non è, lo ripeto per tutelarmi, la lista dei cinque scrittori più bravi.

Lord Dunsany
Di lui ho già parlato. Di un suo libro, almeno. Dunsany, come ricorda il suo "discepolo" Lovecraft, si pone a metà strada fra la tradizione e la modernità. Non uno spartiacque, ma un ponte tra diverse realtà. L'altro mondo è oltre la soglia, che si può varcare in modi diversi, nel cuore di Londra come nel far west, con il vino o con l'hashish. Il modo migliore, tuttavia, è riempire la borsa e partire per un viaggio, lontano dalla frenesia cittadina.

martedì 18 settembre 2012

Il Maestro e Margherita

Infine, è giunto il momento di parlarne.
Data la mia allergia per l'impostazione tradizionale di una buona recensione, parto in questo caso avvantaggiato. Il Maestro e Margherita sfiora i limiti della recensibilità, perché ha una complessità tale da farlo rientrare con difficoltà in una struttura rigida. La trama, per esempio. Vi sembrerebbe strano se vi dicessi che Bulgakov, in soldoni, parla del problema degli alloggi nella Mosca degli anni '30?


L'autore


Nato a Kiev nel 1891, Michail Afanas'evič Bulgakov è uno dei maggiori scrittori russi del novecento. Drammaturgo e romanziere, molti dei suoi scritti furono pubblicati postumi, e il libro di cui parliamo non fa eccezione. Il Maestro e Margherita fu infatti pubblicato a puntate nel 1966 e nell'anno seguente in versione censurata, ventisei anni dopo la sua morte. Bulgakov aveva iniziato a lavorarci nel 1928, però distrusse la prima versione. Una versione non censurata uscì nel 1967, a Francoforte.
Bulgakov ebbe un rapporto altalenante con il regime e tentò più volte l'espatrio, che non gli fu mai concesso, per raggiungere i suoi fratelli. Stalin, dal quale era relativamente benvoluto, gli prospettò infine un impiego al Teatro Accademico dell'Arte di Mosca, ma non come drammaturgo, come egli avrebbe voluto.
Bulgakov scrisse romanzi, racconti e opere teatrali, spesso con intento satirico. Morì nel 1940 a 49 anni, ma negli anni '60 esplose il fenomeno Bulgakov e molte sue opere furono ripubblicate o pubblicate ex novo, come il romanzo di cui parleremo.

mercoledì 12 settembre 2012

Parola d'ordine: adorabile!

Quando si dicono le sorprese...
Era trascorso un po' di tempo dall'ultima volta che mi hanno posto delle domande, così mi ritrovo fra i piedi un nuovo meme. Ed è con immensa gioia che mi accingo a partecipare... No, non così immensa. Prima o poi ci darò un taglio, ma ora come ora mi sembra un buon modo di sdrammatizzare dopo l'ultimo post quasi apocalittico!

Le regole sono le solite: dicci 11 cose di te, rispondi alle domande di chi ha spifferato il tuo nome, inventati 11 domande e scegli i blogger da premiare.
Il nome del meme, per chi fosse interessato, è "Liebster Award", che da decenni premia le personalità più adorabili della blogosfera.
Ordunque, prepariamoci all'ordalia.


Prima di tutto, sperando di non ripetermi, le undici sordide verità che vi tenevo nascoste.

1) In questo momento sto ascoltando i Moonsorrow.
2) Sulla mia scrivania c'è un cannone. Fermacarte.
3) Di fianco al cannone c'è un dado a sei facce, ma senza facce!
4) Uso come comodino un amplificatore per basso da 150 W...
5) ... ma ho anche un piccolo comodino tradizionale, sul quale non può mancare una bottiglietta d'acqua.
6) È possibile che a breve mi troverò a fare il master con un gruppo di amici.
7) Ad Amsterdam la pasticceria René, che mi ha suggerito Nick, esiste ancora e fa ottimi affari.
8) Credo che qualche "Wok to Walk" farebbe bene anche in Italia.
9) Non credo nel soprannaturale, che però apprezzo molto nella narrativa.
10) In questo momento sono a un bivio tra due prospettive di lavoro che, qualora si concretizzassero, cambierebbero significativamente la mia vita...
11) ... Del resto, si potrebbe dire che i cambiamenti un po' mi spaventino.

lunedì 10 settembre 2012

Il tracollo dell'industria discografica

Mi ricollego in parte al mio precedente post sui DRM, in cui avevo inserito un vago riferimento al mercato musicale. L'avevo già fatto e lo rifarò, perché in un momento come questo, in cui nasce e si sviluppa il mercato degli ebook, è quantomai opportuno conoscere ciò che è accaduto quando l'industria discografica ha vissuto una simile trasformazione.


Il sito a cui faccio riferimento è Digital Music News, che presenta risorse e notizie per gli addetti ai lavori. Io non sono un addetto ai lavori, ma seguo su faccialibro un chitarrista piuttosto noto che ha condiviso un interessante articolo sul declino dell'industria discografica.

Per i più pigri, faccio un breve riassunto. Il fatturato dell'industria US è calato dai 12 miliardi di dollari del 2001 ai 7 miliardi del 2011. Stiamo parlando di un decremento del 40% circa in 10 anni. L'altro dato che ci interessa è quello relativo al mercato digitale, che passa da 0 alla metà del fatturato totale nel 2011. Il che significa che il fatturato sul prodotto fisico, ovvero CD e LP, è crollato a soli 3,5 miliardi di dollari rispetto ai 12 di partenza, ovvero del 70%.
La fonte dei dati è la RIAA, una sorta di cartello messo in piedi dalle major discografiche americane.

Ora, se questi dati sono veritieri non stupisce che si parli di crisi. Certo, le cause di questo declino sono molteplici. C'è il prezzo dei CD, da molti ritenuto troppo alto, determinato da un'associazione che distribuisce il 95% della musica che trovate nei negozi - provate a controllare, le etichette indipendenti hanno prezzi inferiori. Come non dimenticare, poi, la presenza di troppi titoli, spesso a detrimento della qualità del prodotto. Sono tutte argomentazioni più che valide, ma che dire del digitale?

giovedì 6 settembre 2012

I sette vizi capitali dei libri

Potrei dilungarmi, come mio solito, in una ampollosa introduzione, ma mi limiterò a citare Aislinn e a rimettere subito la palla in gioco.

I peccatori all'inferno, ma i viziosi dove stanno?
Adunque, si parlava di vizi e peccati:

AVARIZIA: Qual'è il libro più costoso? Qual è il libro meno costoso?
Accantonando i libri dell'università, con cui mi sentirei di barare, devo ammettere che il più costoso è "Il Signore degli Anelli", edizione Bompiani da 49000 lire. La quotazione attuale di ISdA è di 30 euro, e via via a salire per edizioni di lusso. A dir la verità posseggo un libro non scolastico più costoso, ma mi piace pensare che fosse scontato all'epoca dell'acquisto.
Dato che spendo così tanto denaro in libri, vi aspettate che faccia economie? Ebbene, sì. Capita anche a me di bazzicare le bancarelle e i libri più economici che si trovano di solito sono Urania a 1 euro. Potrei citare anche un libretto di poche pagine che mi hanno regalato al Salone del Libro, ma sento che sarebbe scorretto (e comunque il prezzo di copertina era 1 euro, giustappunto).

IRA: Con quale autore hai un rapporto di amore e odio?
Fermo restando che l'ira non è né amore né odio, risponderò come meglio posso: J. D. Salinger, che di recente mi ha fatto adirare. Il suo "The Catcher in the Rye" non mi era dispiaciuto, ma poi ho letto un altro libro, che era così vuoto che ho dovuto farmi forza, pagina dopo pagine.
Lì mi sono alterato, a circa un terzo della storia.

lunedì 3 settembre 2012

La Tor rinuncia ai DRM

La notizia è un po' vecchia e la trovate in bella mostra sul sito della Tor Books. Una delle più importanti  case editrici americane, che pubblica parecchi nomi grossi di fantascienza e fantasy, ha finalmente deciso di aprire un negozio sul suo sito dove acquistare ebook senza DRM.

Per chi non lo ricordasse, i DRM sono un sistema di protezione che risponde, grossomodo, alla filosofia: "il modo migliore per combattere la pirateria è tartassare gli onesti compratori, rendendo, in alcuni casi, impossibile usufruire del prodotto appena acquistato".
Io sinceramente temo che i DRM (ma anche formati proprietari, come quello di Amazon), non facciano che incentivare quel fenomeno che si prefiggono di combattere. Alla fine un lettore vuole comprare il libro, soprattutto se ha un costo inferiore rispetto alle lussuosissime uscite a copertina rigida, con sovraccoperta, segnalibro e dedica in lamina dorata.
I DRM, per inciso, hanno contribuito a polverizzare l'industria della musica, da cui forse bisognerebbe imparare qualcosa.

Per cui, sono lieto di pubblicizzare il lieto evento!
Lo store della Tor si troverà qui, e già i primi autori hanno espresso il loro apprezzamento, superando la comprensibile diffidenza da chi vede rimuovere una protezione (della mutua) al diritto d'autore.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...