Visualizzazione post con etichetta Gnomolandia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Gnomolandia. Mostra tutti i post

venerdì 25 ottobre 2013

La storia del cesso


Tutto iniziò a scuola. Ero in prima o seconda media, o forse la terza. La prof di quasi tutte le materie ci aveva chiesto una lista dei libri letti in un anno. A memoria ne citai più di cento, forse barando o più semplicemente considerando quei piccoli libricini con cui sono cresciuti i ragazzi cresciuti bene della mia generazione: Piccoli Brividi, Animorphs e quant'altro. C'era anche Asimov, di cui allora leggevo la Fondazione, e la prof mi chiese di spiegare di cosa trattasse. Ora, dovete sapere che questo genere di protagonismo personale mi ha sempre messo a disagio - e continuerà a farlo, nonostante sia controproducente e me ne renda conto. Fate finta che io non abbia un blog e tutto il resto. La prof, quindi, mi chiese di parlare. Io ero più o meno al centro dell'aula. Attaccai con la psicostoria, ovvero una disciplina futuristica che rendeva possibile, mediante modelli matematici, di prevedere lo sviluppo delle società umane su scala galattica. Il genere di cose che l'uomo della strada, ovvero il 95% dei miei allora compagni di classe, considera cazzate e che io invece facevo finta di apprezzare nella loro complessità. Ma si sa, a quell'età si è tutti un po' stronzi. Ho un'amica che alle medie ha vissuto l'inferno; io sono riuscito a sopravvivere senza scossoni - quelli sono venuti dopo. Parlai così della psicostoria, come richiesto. L'anno dopo avrei ripiegato su Manfredi e "Lo Scudo di Talos", ma continuava a non ascoltare nessuno.

martedì 14 maggio 2013

"The First Law" di Joe Abercrombie

Il discutibile titolo italiano
Nel 2006 Joe Abercrombie pubblica The Blade Itself, primo volume della trilogia The First Law. Sei anni dopo, la Gargoyle Books decide di tradurre i libri dell'autore britannico, che nel frattempo non solo ha completato la trilogia ma ha prodotto altri tre libri (fra cui The Heroes, sempre edito dalla Gargoyle). Poiché la sua opera veniva elogiata da più parti, non ultimo lo zio George (R. R. Martin) che la definisce "terific", mi sono deciso a leggere The First Law e così posso ora parlarne.

"The blade itself incites to deeds of violence."
(Odissea, Omero)

Esporre la trama di un libro senza incorrere nell'odiato spoiler è un'impresa ardua. Lo è ancora di più quando sul piatto c'è una trilogia, perché bisogna impostare la trattazione dal punto di vista di chi si appresta a scalare una rampa di 1600 scalini - tante sono le pagine complessive.
La trama in breve: Bayaz, il Primo dei Magi* recluta un manipolo di valorosi per andare alla ricerca di un oggetto che potrebbe salvare il regno da un tenebroso nemico. Fin qui, potreste chiedervi dove sta l'originalità, soprattutto perché avete letto da più parti che Abercrombie in questi libri stravolge i decennali cliché del fantasy, ma andiamo un po' oltre.

lunedì 31 dicembre 2012

Trailer per il 2013

Niente buoni propositi, per quest'anno. Non sul blog. Ci si augura la pace nel mondo, qualche passo si è fatto, lo sbarco degli alieni, anche sotto forma di onda elettromagnetica, e tante altre belle cose. Perché di brutte ne sono successe. La morte di alcuni grandi scrittori, la recentissima dipartita di una grande scienziata, che a 103 anni era impegnata nel rendere migliore il nostro paese.

La salutiamo così.

Non ho mai ceduto alla tentazione di adottare muse per il blog (o per la vita di tutti i giorni, beninteso). Rita Levi-Montalcini era probabilmente la musa per la scienza, almeno in ambito biologico e biotecnologico. A 103 anni era ancora sulla cresta dell'onda, prestando il proprio prestigio a giovani ricercatori. Qualche tempo fa venne a tenere una lectio magistralis nel mio ateneo. Una grande testimonianza di umanità - uno sguardo all'età e un altro al nome può suggerire cosa subì prima di attraversare l'Atlantico. Una ridicola contestazione, perché, si sa, i senatori a vita danno fastidio a molti.
Insomma, ciao Rita.

Parlando di noi, dove farà scalo l'Argo nel 2013?
Ancora non lo so. Ripartirà la programmazione, ma non prometto di seguirla pedissequamente. La vita è troppo bella e varia per lasciarsi ingabbiare. Proporrò gli stessi post, ma ridurrò i meme - ultimamente ho un po' ecceduto - e probabilmente non tradurrò nulla. È stato un bell'esperimento e ho imparato molto, ma se proseguirò lo farò come esercizio personale. Proporrò invece altri racconti: i due di Kassir, come da me promesso, e poi vedremo. I racconti pubblicati quest'anno sono stati sperimentali (ok, questo era del 2011, passatemela) o estemporanei. Vediamo se con Kassir riuscirò a proporre qualcosa di più personale.

mercoledì 26 settembre 2012

La mia Trilogia Fantasy, parte II

Come annunciato, riprendo il discorso iniziato a luglio. Potete tranquillamente ignorare il post precedente, che comunque lì è e rimane. Riassumendo, si parlava di una saga fantasy mai scritta, la mia, che iniziai a ideare quand'ero un po' meno argonauta e... Insomma, andavo al liceo!
Da una concezione primordiale (un bosco, due capanne e tre personaggi) ho via via aggiunto dettagli, arrivando a definire una prima bozza di ambientazione. Un mondo semplice - simpaticamente ribattezzato Gnomolandia - ma con le sue montagne, i suoi boschi, i suoi fiumi e persino qualche città.
Insomma, per farla breve, a voi la seconda parte.


L'evoluzione della storia e un po' di devastazione

Qualcosa del genere?
La prima versione di questo nuovo corso, collocata in un mondo definito meglio, parte da una scena di morte e distruzione. Sul serio!
Nel primo capitolo vediamo una teoria di persone che si allontana da una grande città, non ricordo se in fiamme o in procinto di. Il dato di fatto è che una sciagura si abbatterà prima o poi su di loro. Così va la vita. Successivamente - ciò è abbastanza curioso - ho scritto un prologo* dove un povero cristo, un mercante di ritorno da un lungo viaggio, trova la sua magione ridotta a sassi e legni anneriti. Oggi ci rido sopra, ma a lungo mi sono trascinato questa distruzione nelle prime pagine. Subito all'inizio, senza che ce ne fosse un vero motivo.

lunedì 16 luglio 2012

La mia Trilogia Fantasy, I parte

Oggi parlerò un po' di me.
C'era una volta un ragazzino, abituato a ragionare per caratteri misti, maiuscoli e minuscoli, con le idee piuttosto chiare... No, non sono io. Ma quanti non hanno mai sognato di scrivere la propria Trilogia Fantasy, magari pubblicata prima dei 18? Oggi ho imparato a pensare in corsivo*, e penso sia giunto il momento di parlare un po' di me, perché in questi -dici anni non ho mai smesso, a tempo perso, di dedicarmi alla mia ambientazione. Non significa che alla fine ne uscirà un libro - certamente non una Trilogia! - ma se lo finirò avrà avuto una storia alquanto travagliata.

Desideravo anch'io varcare questa porta.
Ho la bizzarra convinzione che non bastino un pugno di personaggi e qualche artefatto a formare una storia, che ci voglia qualcosa di solido su cui la trama possa avvolgersi, contorcersi e stiracchiarsi. Una storia è un flusso all'interno di uno spazio quadridimensionale definito dall'autore.
Se lo spazio ha un buco, la storia defluisce e di sostanza ne resta ben poca.


L'atto della creazione

Non ricordo esattamente l'inizio. C'era questo personaggio, che nella prima versione era un alter ego, che mi sembra di aver usato in un gdr play-by-chat... con sviluppi imprevisti. Un mezzelfo, naturalmente, perché dilaniato da mille turbamenti e bla bla, guerriero, musico, naturalmente invincibile. Prima ancora ci fu il tentativo di partire dal principio, ovvero raccontare la storia del ragazzo che sarebbe in seguito divenuto l'Eroe salvatore.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...