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domenica 29 marzo 2020

Morti colorate, la quarantena e uno speciale d'eccezione

In questi giorni di quarantena, costretti nelle nostre case con la speranza che lo sforzo collettivo aiuti a ritardare la diffusione di COVID-19, sembra di vivere in pieno l'antica maledizione cinese: "Che tu possa vivere tempi interessanti!". I tempi interessanti sono quelli che solitamente portano con sé turbolenze, guerre e in generale periodi di irrequietezze. In queste settimane c'è una calma estraniante nelle nostre strade, per cui non è proprio come andare in guerra... ci si farebbe la firma, per una guerra con così pochi morti, Netflix e consegne a casa di tutto il superfluo di cui abbiamo bisogno... ma l'impressione che ci sia, una guerra, è data dalla dimensione del "tutti contro il mostro", per quanto questo sia piccolo e invisibile, e dell'accerchiamento, perché il nemico è intorno a noi.
La Maga Magò perde nettamente il duello di magia
Non sono pochi tra i miei conoscenti che hanno paragonato questa situazione alla guerra, alla trincea. Si tratta di sensazioni, di emozioni che la situazione ci suscita. Non è facile vivere rinchiusi, anche quando per indole personale... pigrizia... non usciremmo se non per necessità. In alcune case, inoltre, ci sono sicuramente situazioni difficili a causa delle complicate dinamiche personali o anche solo per via della metratura. C'è anche chi è fortunato, e può spezzare la giornata dedicandosi al lavoro o alla scuola, grazie a smart working e lezioni online.
Non so se per gli uni o per gli altri, ho deciso di raccogliere alcuni sfiziosi suggerimenti di lettura, non molto ottimisti, ma che ritengo di qualità e in grado di farvi evadere per qualche ora dalle vostre dimore.

martedì 21 marzo 2017

Sofia

Ieri, alle 21 circa, è nata una bellissima bimba di nome Sofia, al termine di un viaggio lunghissimo e molto, molto faticoso. La bimba pesa 3.370 kg ed è lunga 50 cm. Inutile dire che è bellissima e che è l'amore del papà.
(Anche la mamma si sta riprendendo, e sta bene... ne parla qua.)

Ricamato dalla sua mamma

Sofia fa ciao ciao con la manina a tutti i lettori del blog!

lunedì 22 febbraio 2016

“FibroMialgia: Fa Male” a cura di Romina Tamerici


FibroMialgia: Fa MaleIl libro di oggi è diverso da ciò di cui solitamente mi piace parlare. Non c'è molto di fantastico; anzi, le storie qui presenti sono reali e io stesso ho avuto modo di conoscerne alcune. Parlo di FibroMialgia: Fa Male, un eBook curato da Romina Tamerici che raccoglie le testimonianze di alcuni malati di questa strana malattia.

Prima fra tutti Fabrizia Mialgo, comune amica, la cui storia di sofferenza è in primo piano e fa da filo conduttore a tutte le altre, ripercorrendo per temi comuni (la diagnosi, il dolore, la famiglia…) il percorso che ogni persona affetta da questa sindrome, in un modo o nell'altro, si trova ad affrontare. Ciò che mi ha colpito è come da queste pagine traspaiano vissuti così simili e allo stesso tempo così differenti; di come in molte testimonianze si ritrovino esperienze o sentimenti comuni e di come, spostandoci in un altro contesto, queste stesse esperienze siano vissute in maniera molto diversa. È il caso della famiglia, per esempio, che può essere sostegno e motivo di forza, oppure un luogo freddo in cui non si dà credito alle sofferenze.

Ho parlato due volte di sofferenza, credo. Come ogni malattia, come ci ricorda il titolo dell'eBook, la fibromialgia fa male. È più propriamente una sindrome (ma per chi volesse inquadrarla rimando piuttosto all'ottima introduzione scritta da Romina) e chi ce l'ha soffre di dolore cronico, intenso, continuo e senza reali possibilità di guarirne, almeno stando alle conoscenze mediche attuali. In questo è forse simile ad altre malattie ben più terribili. Il fatto, però, è che diversamente da queste la fibromialgia non è riconosciuta dallo Stato Italiano: non sono concesse esenzioni, non viene investito nella ricerca scientifica. La condizione del malato è quindi di disagio e di mancato riconoscimento, che spesso, soprattutto se non ha la fortuna di avere una famiglia o amici che si sforzino di comprendere, si tramuta in solitudine. La solitudine è una delle costanti, in questo libro, e non mi è difficile comprendere che quel “fa male” nel titolo non è riferito solo ai sintomi ma anche a quello che è il contesto in cui un malato di fibromialgia si trova a vivere.

E mi ha fatto rabbia…

giovedì 21 gennaio 2016

I trent'anni dell'Argonauta


E così, dopo tre mesi di silenzio, torno a scrivere su queste pagine, per di più su un argomento non molto inerente ai miei vecchi* interessi. Il fatto è che è successa una cosa strana, nel fine settimana appena trascorso: ho conosciuto un bambino (non avrà avuto più di 8 anni, chi sa mi corregga se sbaglio) di nome Salomon. Ora, non è che io mi chiami veramente così, dovrei averlo scritto da qualche parte, ma questo è il soprannome che mi ero inventato al momento dell'avvio di questo blog, all'incirca... boh? Ricordo che incominciai a scriverci seriamente nel dicembre 2011 o giù di lì, ma forse già esisteva da un anno, per un totale di tre post pubblicati. Gran risultato. Fatto è che Salomon e l'idea di metterci Xeno da qualche parte, ovviamente nomi impregnati di classicità e anticaglie, veniva da un romanzo che avevo iniziato e lasciato a metà in età liceale o nei primi anni di università. Si tratta di uno dei due progetti storici, quelli di cui parlo tanto ma a cui lavoro pochissimo. La cosa curiosa è che questo progetto, dopo averlo definitivamente accantonato anni fa nella fase di allontanamento dalla fantascienza, come lettore, l'avevo ripreso in mano nel periodo natalizio, nel tentativo di portare avanti un progetto relativo a un corso che sto ancora seguendo; ciance a parte, ci avevo rimesso mano, tagliando senza pietà tutte le parole inutili e ragionando seriamente alla scaletta (questo era il primo compito del progetto)**.

Fatto sta che non avrei scritto questo post se non fossero successe un miliardo di cose in questi ultimi mesi, che mi hanno cambiato o hanno mostrato a me stesso che io sono cambiato, sono cresciuto, mi sono evoluto; sono un po' meno alla ricerca del mio posto nel mondo e un po' più dei dintorni, dei vicini e delle connessioni. Come a dire, se vogliamo, che mi piace ancora giocare ma ho preso gradualmente coscienza di essere entrato a pieno titolo nel mondo dei grandi.

Una presa di coscienza sconcertante.

giovedì 8 gennaio 2015

Je suis Charlie


Questa l'immagine che campeggia sul sito della nota rivista satirica francese, nota soprattutto, oggi, per la sparatoria avvenuta nella sua sede e la morte di alcuni autori.
Potete leggere approfondimenti più o meno ovunque, mi premeva solo partecipare a questa testimonianza.


PS
Suggerisco un importante spunto di riflessione pubblicato su Wired, su questa campagna e sul reale supporto alla libertà di espressione.


domenica 20 aprile 2014

Un messaggio di pace e speranza dal 1921


Giusto ieri girovagavo per il Museo del Novecento, che, colpevolmente, non ero mai andato a vedere. Vero che molte opere le avevo già viste nella sede precedente, ma come scusante non poteva durare in eterno.

Vi risparmio i dettagli della collezione. Non vi risparmio però un piccolo dettaglio nascosto in una sala che, se ho ben capito, raccoglie materiale di non so quale archivio. All'interno di una teca sul fondo, a destra, c'è una copia (n.46 anno III) di questo giornale studentesco: La Fiamma Verde. Ciò che mi ha colpito è un trafiletto scritto da un anonimo liceale di Pavia.

Siamo nel 1921, tre anni dopo la conclusione della guerra più devastante mai combattuta fino ad allora. Lenin era ancora vivo, e con lui la rivoluzione. In Italia il socialismo era in crescita ma un piccolo gruppo guidato da un ex dirigente dello stesso partito stava forse già pianificando una marcia sulla capitale. Forse l'attesa era palpabile. La ricostruzione (in meglio) dopo la distruzione.
Cose di questo tipo.

lunedì 18 novembre 2013

Il futuro dello storytelling

Mi sono buttato nel vortice dello storytelling.
Ecco, l'ho detto.
Cos'è lo storytelling? Come suggerisce il nome, ha a che fare con le storie e con il raccontare. La materia è vasta e interdisciplinare, e non credo di essere il più indicato a parlarne. Quindi, potreste chiedervi, cosa ha a che fare tutto questo discorso con il blog, e perché non pubblichi quei due post che avevi annunciato un mese fa?
Alla seconda domanda posso rispondere con un tranquillizzante: "lo farò". Prima o poi, si intende. Purtroppo non faccio a tempo a scrivere i post con largo anticipo e devo fare i conti con due terribili avversari: i buoni spunti, che vengono quando meno se ne ha bisogno, e il tempo, che frana da sotto i piedi quando più se ne ha bisogno.
Alla prima, rispondo con un video promozionale:


In questi giorni ho deciso di iscrivermi a questo MOOC (Massive Online Open Course) sul futuro dello storytelling. 
Il corso è introduttivo, naturalmente. Il livello delle lezioni non è di ostacolo a chi, come me, conosce giusto un po' la narrativa ma negli ultimi anni ha studiato altro, e allo stesso tempo può fornire ottimi spunti anche a chi lavora come sceneggiatore. La community che si è creata intorno al corso - parliamo di 70000 iscritti, provenienti da tutto il mondo - interagisce in appositi spazi di discussione, relativamente agli argomenti trattati e ad alcune attività creative assegnate per compito. Il corso in sé è costituito da video-lezioni piuttosto brevi, e un numero variabile di approfondimenti (link esterni) e materiale aggiuntivo. Ma anche dalle testimonianze e dalle riflessioni degli altri studenti si può imparare molto.
Il corso è organizzato dall'Università delle Scienze Applicate di Potsdam e ospitato da Iversity, una piattaforma di e-learning che ospita anche altri corsi ed è finanziata dall'Unione Europea.

Perché dunque partecipo a questo MOOC?
Perché è un corso aperto, non semplicemente gratuito. Ed è un buon punto di partenza, ricco di spunti e con un forte focus sullo stato dell'arte e sulle prospettive future.
Ci sono interventi di professori e professionisti dei settori trattati (narrativa, cinema, TV, web).
C'è tanto da imparare dagli altri studenti.
Ma soprattutto, direi il futuro.

Se siete arrivati fino in fondo, e siete interessati, potete iscrivervi anche voi*! Anche se siamo già alla quarta settimana (di 8, io ho iniziato tardi), c'è sempre tempo per registrarsi e dare un'occhiata.
Unica avvertenza, il corso è in inglese e solo le prime lezioni sono sottotitolate.

Edit h.10

Da oggi è aperto il canale youtube del corso! Questo significa che, anche se allo scadere delle 8 settimane non sarà più possibile accedere al corso su Iversity, le lezioni saranno comunque disponibili per future visioni. Credo ci sia solo il quarto capitolo, gli altri saranno caricati a breve.

Edit h.12 circa

No, è solo la seconda parte della stessa mail che ha scatenato il primo edit. Tutti i video sono rilasciati con licenza CC-BY-NC-ND, quindi potete farne ciò che vi pare (quasi) e redistribuirli a piacere.
Ottima mossa.

_______
*
Qualcuno per caso è già iscritto?

sabato 29 giugno 2013

Addio, Margherita

Oggi è morta Margherita Hack.
Si rimanda al web per le note biografiche e i contributi scientifici, alle librerie per i suoi scritti. Vogliamo ricordarla come astrofisica, divulgatrice e attivista. Ho avuto il piacere di ascoltarla dal vivo in un dibattito sulla... oddio, cos'era? La laicità della scienza, o qualcosa di simile. Mi colpì per la forza delle sue convinzioni e l'autorevolezza costruita con lunghi anni di militanza nella società civile.
Era un personaggio pubblico di prima categoria, in grado di ispirare i giovani e meno giovani e avvicinarli alla scienza.
In molti la ricorderemo con affetto.

Ringrazio i ragazzi di Feudalesimo e Libertà.
(La vignetta è satirica. Lei non si sarebbe sentita offesa, anzi, ci avrebbe riso sopra. Così voglio ricordarla, con un sorriso e senza piagnistei.)

mercoledì 27 febbraio 2013

Così va la vita

Immagine di Vandiemenlander

Piccola interruzione post-elettorale.
Non credo che succederà spesso, ma dato che questa è essenzialmente una pagina personale, mi ritaglio un piccolo spazio per riflettere sull'esito delle elezioni. Lo segno in neretto così chi si lascia cogliere da  facile isteria al suono di "voto", "politica" o affini può tranquillamente passare ad altro blog - oppure a un altro degli articoli qui ospitati, dato che di "politici" nel senso comune* ce ne sono due in totale.

Primo inciso. Io vivo e lavoro in Lombardia, per cui la tensione si è prolungata su due giorni. Non è un mistero che si tratta di una regione di centro-destra e che, avendo assistito al regno ininterrotto di Formigoni per 18 anni, non si sia abituati a vere elezioni. Per cui, sì, nel mio caso la tensione è stata, se non due, almeno una volta e mezzo quella di un cittadino di altre regioni.
Secondo inciso. Per la prima volta ho votato anche la scheda gialla. È stato un momento importante per me, anche se non molto gratificante visti gli esiti.

lunedì 31 dicembre 2012

Trailer per il 2013

Niente buoni propositi, per quest'anno. Non sul blog. Ci si augura la pace nel mondo, qualche passo si è fatto, lo sbarco degli alieni, anche sotto forma di onda elettromagnetica, e tante altre belle cose. Perché di brutte ne sono successe. La morte di alcuni grandi scrittori, la recentissima dipartita di una grande scienziata, che a 103 anni era impegnata nel rendere migliore il nostro paese.

La salutiamo così.

Non ho mai ceduto alla tentazione di adottare muse per il blog (o per la vita di tutti i giorni, beninteso). Rita Levi-Montalcini era probabilmente la musa per la scienza, almeno in ambito biologico e biotecnologico. A 103 anni era ancora sulla cresta dell'onda, prestando il proprio prestigio a giovani ricercatori. Qualche tempo fa venne a tenere una lectio magistralis nel mio ateneo. Una grande testimonianza di umanità - uno sguardo all'età e un altro al nome può suggerire cosa subì prima di attraversare l'Atlantico. Una ridicola contestazione, perché, si sa, i senatori a vita danno fastidio a molti.
Insomma, ciao Rita.

Parlando di noi, dove farà scalo l'Argo nel 2013?
Ancora non lo so. Ripartirà la programmazione, ma non prometto di seguirla pedissequamente. La vita è troppo bella e varia per lasciarsi ingabbiare. Proporrò gli stessi post, ma ridurrò i meme - ultimamente ho un po' ecceduto - e probabilmente non tradurrò nulla. È stato un bell'esperimento e ho imparato molto, ma se proseguirò lo farò come esercizio personale. Proporrò invece altri racconti: i due di Kassir, come da me promesso, e poi vedremo. I racconti pubblicati quest'anno sono stati sperimentali (ok, questo era del 2011, passatemela) o estemporanei. Vediamo se con Kassir riuscirò a proporre qualcosa di più personale.

sabato 13 ottobre 2012

Dodici stelline

Una parentesi dovuta.
Voglio congratularmi per le istituzioni UE per il meritatissimo premio Nobel per la pace, ricevuto giusto ieri. Da più fronti (amici miei) si sono levate voci scettiche, perché "gli stati europei fanno la guerra di qua e di là", ma sono perlopiù giovani e meno giovani che, come me, hanno una prospettiva falsata perché la guerra non l'hanno mai vista.

Gli stati e popoli che oggi aderiscono all'Unione si sono combattuti dall'alba dei tempi, o anche solo dalla caduta di Roma.I nostri nonni hanno visto uno dei più grandi massacri della storia dell'umanità. È davvero straordinario il fatto che si sia deciso di voltare pagina.
È un segnale di speranza, perché dimostra che si può voltar pagina.

Anche perché non tutti la pensano allo stesso modo:

Questo accade in Italia
Ieri ci piaceva lamentarci dell'euro e delle politiche agricole. Oggi ci piace lamentarci dell'euro e della politica finanziaria.
Insomma, ci piace lamentarci, e non senza ragioni. Ma l'UE è quanto di più vicino al futuro ci sia. Non mi piacerebbe vivere in un mondo troppo ancorato a un passato tutt'altro che roseo.
A un certo punto sembrava sparire anche l'Erasmus... che sarebbe stato come rimuovere il mattoncino portante a Jenga, non trovate?

E questo è quanto, IMHO.
Da settimana prossima si torna al programma e scusate l'interruzione.

giovedì 9 agosto 2012

Curiosity, Marte e la fame nel mondo

Allora, con ordine:
Ehi, siamo di nuovo atterrati su Marte!


Dalle sabbie di Barsoom...

Tantissimi complimenti a Curiosity, il più avanzato laboratorio su ruote arrivato sul nostro bellicoso Pianeta Rosso. Senza rompersi. Un altro passo imprescindibile per una migliore conoscenza del nostro vicinato, della possibilità di vita nell'universo e altre cose che possono rivoluzionare la nostra vita su questa Terra sempre più piccola.
Cose del genere alimentano i sogni. E le prospettive.

Oh! Questa è la mia ombra!
Curiosity, nome di battesimo Mars Science Laboratory è entrato nell'atmosfera marziana il 5 agosto, atterrando senza particolari problemi. Potete seguire le prime fasi del suo "risveglio" sul canale twitter della simpatica sonda. La sua missione durerà un anno marziano (circa due anni terrestri) con il fine di studiare, con i suoi dieci strumenti di misura, la possibilità che Marte sostenga la vita, o l'abbia fatto in passato. Il Gale Crater, dove si trova Curiosity, sembra promettere molto da questo punto di vista sembra promettente, come sostengono i "nostri" alla NASA.

Insomma, in bocca al lupo!

mercoledì 6 giugno 2012

Ray Bradbury, il gigante che traghettò l'umanità su Marte

Mancando le parole, un piccolo omaggio:


"And then it happened.
There was a warmth as a great fire passing in the air. A whirling, rushing sound. A gleam in the sky, of metal."

Ray Bradbury
(22 agosto 1920 - 5 giugno 2012)

venerdì 16 dicembre 2011

Addio Splinder

Vi è mai capitato di dover chiudere un blog? O di voler esportare i post da conservare in qualche folder nascosta, in attesa di essere rivisti quasi 10 anni dopo con occhi sgranati e chiedervi se eravate davvero così?
Oh, sì, può capitare.
E quando capita vi rendete conto di quanto poco siate liberi.
Provate.
Se ci riuscite con facilità (in meno di mezz'ora, inclusa la ricerca della procedura) siete stati molto oculati (o fortunati) nella scelta del provider.

Altrimenti vi siete accorti, dopo cinque anni, che Splinder chiude i battenti. Un ottimo servizio. Una comunità vasta e interconnessa, attiva fin dai tempi in cui il fenomeno blog esplose, prima che i nuovi social network prendessero piede.

Addio.

domenica 6 febbraio 2011

Della governance universitaria

Il rapporto fra Stato e autonomia universitaria assume in Italia, come nel resto di Europa, una forma particolarmente buffa. Da un lato l'autonomia universitaria apre a tutta una serie di nuove opportunità didattiche, dall'altro viene limitata dalla continua introduzione di limiti e requisiti che vanno ad appesantire la valutazione ex ante, laddove si attende da anni l'introduzione di una forte valutazione dei risultati, ex post. Di fatto, la valutazione ex ante non è altro che burocrazia, un modo sbagliato e pesante di impiegare le risorse didattiche e amministrative, che non lascia spazio al pieno sfruttamento dell'autonomia.
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