martedì 29 maggio 2012

Una spedizione verso l'interno, I parte

Vediamo di approfondire questa storia dei Diecimila.
Lasciate le porte Cilicie, risulta oramai chiaro che i mercenari greci (che sono in realtà all'incirca dodicimila fra opliti, peltasti e altri reparti leggeri) sono stati ingannati da Ciro e scoprono che il fine della spedizione non è quello di combattere una tribù delle montagne, i Pisidi... no, il nemico è Artaserse II, il Gran Re dell'Impero Persiano!
Colui che, volendo, può presentarsi alle porte della Grecia con un milione di uomini al seguito.
Fioccano imprecazioni, ma alla fine prevale il rispetto per la parola data e la gratitudine verso Ciro, magnanimo e benefattore, cosicché i Diecimila proseguono fino a Babilonia, dove subiscono una sonora sconfitta.
O meglio, Ciro e i suoi centomila "indigeni" sono sconfitti, con lo stesso Ciro che muore durante una carica suicida verso un contingente di cavalleria sei volte superiore, nel tentativo di chiudere le danze con il fratello. I greci vincono la loro battaglia e mandano in rotta l'esercito nemico, chiedendosi, a fine giornata, quanto ci metterà Ciro a ricongiungersi a loro. Alla scoperta che il satrapo ribelle è deceduto, tuttavia, la situazione comincia a diventare davvero pericolosa:

«Non si può certo pensare che ci lasci andare volentieri in Grecia a dire che noi, un pugno di uomini, gliele abbiamo suonate [al Gran Re] proprio sull'uscio di casa sua [Babilonia] e poi ce ne siamo tornati a casa ridendogli in faccia!»

L'impresa dei Diecimila, ovvero il ritorno a casa sani e salvi (al netto dei molti caduti) è qualcosa di epocale. Dopo i precedenti scontri con i Persiani, sconfitti a più riprese a Maratona, a Salamina e a Platea, dove le speranze di conquista dei Re di Persia andarono in frantumi e la Grecia rimase una terra di "uomini liberi". Liberi di schierare le proprie falangi contro altri greci e massacrarsi fino a quando Sparta non afferma la propria supremazia, aiutata anche dalla mania tutta ateniese per la democrazia.
Poi vi furono i Diecimila.
E almeno altre due spedizioni, una guidata da Sparta e l'altra da Tebe, durante il suo breve periodo di egemonia. Chi ricorda la falange obliqua?
Poi ci fu Alessandro, circa 60-70 anni dopo(*) che arriva anche lui a Babilonia, la conquista e continua nell'avanzata, travolgendo ogni popolazione che incontra fino al fiume Indo.

venerdì 25 maggio 2012

A ridosso delle Porte Cilicie

No, niente recensione.
Se poi di recensione si può parlare...
Questo fine settimana si scrive altro, altrimenti altro che la solita alterigia! Qui si perde tutta la vis del momento, l'ispirazione o, che dir si voglia, la voglia di fare.

Perché col cavolo che le cose poi riescono da sole!

Nel frattempo, continuo a leggere molto. Solo che ho molto meno tempo a disposizione, molto del quale lo perdo in vario modo - leggasi nelle piccole cose.
La verità è che mi ci vorrà ancora un po' di tempo per abituarmi al lavoro, a gestire il mio tempo e a interessarmi nuovamente ad altre cose che richiedono una certa intensità... e presenza di spirito.

Chiudo quindi con un annuncio, ovvero che l'esperimento delle etichette è fallita. Appare chiaro che l'ordine mi sta stretto e che, nonostante le buone intenzioni, sono troppo anarcoide per programmare i miei sforzi, e quel poco che programmo si ritorce contro la vis di cui sopra.
A pensarci bene, era una follia.
Perciò quando avrò superato la consegna di cui sopra (e 2!) preparatevi a una bella disposizione a nuvola e tag più semplici, che rimandino con maggiore chiarezza ai contenuti.
Perché la chiarezza è importante!
Il succo, tanto, rimarrà lo stesso.

Ora me ne torno a distrar... a scrivere un altro po'.
E poi torno all'impresa dei Diecimila, che ho lasciato alle Porte Cilicie.


Anzi, no!
Prima vi segnalo un'interessante intervista radiofonica di Max Citi, riguardante le sue avventure da libraio e la chiusura della libreria. Max è uno blogger conosciuti al Salone del Libro e gestisce (non lo avreste mai detto...) un blog.

Luce ai sommersi.

martedì 22 maggio 2012

Pornografia per gli amanti dei libri

Il fatto è che una mia amica ha recentemente cambiato l'immagine di copertina su facebook.
Nulla di scabroso, intendiamoci. Libri. Semplicemente, libri. Si tratta di una illustrazione con una libreria, dove su ogni scaffale...
Insomma, faccio prima a mostrarvela:


L'immagine qui sopra appartiene a Colin Thompson, il quale, oltre ad avere un talento artistico non da poco, scrive. In particolare ha scritto "How to live forever", un romanzo per ragazzi la cui copertina è proprio quella qui sopra, che ha una trama particolare: esiste una biblioteca (o una libreria) che contiene tutti ma proprio tutti i libri mai scritti, a eccezione di un volume con il titolo sopra citato, appunto. Questo volume è stato rubato... Ed è tutto quello che so, dal momento che ho scoperto l'altro ieri della sua esistenza!

Quanto all'immagine, direi che si commenta da sola. Ogni libro è un mondo, con le sue regole e le sue emozioni. Libri storti, libri diritti, libri in bianco e nero, libri jazz e libri rock, libri classici, che non si dimenticano, e libri che ti sanno rapire.
Ma soprattutto, è un'illustrazione molto bella. E come ogni cosa bella, non è stata che il punto di partenza per una scoperta ancora più grande.

giovedì 17 maggio 2012

01011001


Oggi musica!
Il sopra citato 01011001 è l'ottavo disco pubblicato sotto il nome Ayreon, progetto musicale del mastermind olandese Arjen Lucassen.
Arjen, oltre a suonare la chitarra e prestare la sua voce, è compositore unico e autore dei testi. Le parti strumentali e cantate sono interpretate da un folto gruppo di ospiti. In particolare, molti nomi grossi del metal e dell'hard rock hanno partecipato al progetto Ayreon.

lunedì 14 maggio 2012

I libri sono pericolosi...

... e lo sono a prescindere dal contenuto!
Prendo in prestito la citazione di non-so-chi, elevata a motto di Stampa Alternativa, che mi sta sempre più simpatica, per giustificare il cambio di programma. I libri, sì, sono pericolosi a tal punto da scalzare il precedente candidato alla pubblicazione!

Mai stato così puntuale
Ebbene, se sabato mi sono deciso a svegliarmi a un orario improponibile per arrivare a Torino in mattinata, devo dire che ne è valsa la pena! Il Salone è un'esperienza a 2π sul mondo dell'editoria italiana, ed è allo stesso tempo la più grande libreria (fisica) in lingua italiana sul territorio nazionale. Una valida alternativa a internet, insomma, con il vantaggio, nella maggior parte dei casi, di poterti confrontare direttamente con gli editori.

L'altro aspetto che mi ha colpito è la partecipazione. Il pubblico era piuttosto variegato. Moltissimi affollavano gli stand più imponenti, ospitanti i nomi più noti dell'editoria, ma c'era anche un gran movimento presso espositori più piccoli, ovvero editori che difficilmente si incontrano a meno di non acquistare su internet. Io stesso ho praticamente evitato i vari Mondadori, Feltrinelli e consimili, proprio perché posso trovarli ovunque, anche a prezzo inferiore.

Insomma, una giornata fruttuosa dove, però, ho speso più di quanto avessi preventivato. Come si suol dire: "semel in anno licet insanire."
Una follia collettiva, se di follia si tratta.

venerdì 11 maggio 2012

Domani si va al Salone del Libro!

Sono abbastanza fiducioso di riuscire, domani, ad andare al Salone del Libro (a Torino). Pertanto questo spazio sarà occupato da questa notizia... e basta!

Cosa mi aspetto? Di comprar poco, dato che comunque viaggerò in treno e non voglio caricarmi come alla scorsa fiera del libro usato. Inoltre, ultimamente ho comprato troppi libri e prima di fare acquisti importanti voglio smaltirne un po'.
Inoltre (e 2!) da quando sono entrato nel magico mondo del precariato post laurea, ho meno tempo per leggere/scrivere/tutto il resto.
Ma di alcune di queste cose parlerò più avanti!

L'appuntamento è lunedì (o martedì) con il famoso post di cui qualcuno ha già indovinato l'oggetto.

lunedì 7 maggio 2012

I libri che ho letto

C'è una ragione se ho parlato dei libri che leggerò (ma lo farò?) senza neanche un accenno ai libri che ho letto. O ai libri, fra quelli che ho letto, che sento maggiormente miei e che hanno, in varia misura, contribuito a costruire il mio immaginario, o addirittura influenzato il mio modo di vedere le cose.


Non sono però in grado di compilare un simile elenco. Quello che segue è una lista di sei titoli, messi insieme grossomodo nell'ordine in cui li ho letti. Sono i primi che mi sono venuti in mente, insomma, ma sono comunque libri a cui sono, per una ragione o per l'altra, molto legato.

venerdì 4 maggio 2012

Diaz - Don't clean up this blood

Ed ecco questo post. Ancora un film, un film recente, che di fantastico non ha proprio nulla. I fatti narrati sono documentati e realmente accaduti undici anni fa.


Settimana scorsa mi hanno convinto ad andare a vedere Diaz. Non è stata una scelta facile, avendo subito per giorni il terrorismo psicologico di un mio amico, che del film ha scritto un commento. Decisivo è stato l'invito di due amici in un momento di debolezza (post manifestazione del 25 Aprile).
Insomma, è andata.

E il film mi è piaciuto. Ben realizzato, con ritmo serrato, molto violento.
Ma ogni parola a suo tempo.
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