martedì 31 dicembre 2013

Trailer per il 2014


Ok, facciamola breve.
Quest'anno ho mancato quasi tutti gli obiettivi che mi ero fissato. Chiamarli propositi non cambia il nocciolo della questione. È stato un anno terribile, che però sul finire mi ha mostrato il germe del rinnovamento. È così con un Salomon rinnovato che avrete a che fare, nel 2014, e credo che ciò si rifletterà anche sul blog - anche se devo ancora capire come.
La cosa che più mi lascia insoddisfatto è che, benché mi fossi proposto di iniziare finalmente a scriverlo, quel dannato romanzo fantasy si è arenato al secondo capitolo. Questo è inoltre stato anche l'anno delle grandi idee, nessuna delle quali sviluppate a dovere. Giusto una, anzi, grazie ai ragazzi di Savage Worlds Italia che saluto. Ma sono fiducioso che questa stasi sia destinata a incrinarsi. Non so come, non so quando, ma prima o poi ce la farò a farvi leggere qualcosa.
Anzi, una piccola idea ce l'ho ma è ancora presto per rivelarvela.

Ovviamente il discorso è molto più ampio, perché la crisi l'ho vissuta prima di tutto come essere umano i carne ossa e solo di riflesso in quanto blogger. Ho iniziato una collaborazione con La foresta dei sussurri senza darle poi seguito, cosa che non è successa con gli amici di Il futuro è tornato solo perché sono dannatamente bravi a pungolarmi (anche indirettamente).
Le interazioni sociali con altri naviganti sono state molto importanti, quest'anno. Ho consolidato delle amicizie, ho conosciuto persone briose e interessanti che in diversa misura hanno arricchito la mia quotidianità. Ho avuto anche il piacere di conoscere alcuni scrittori da aggiungere al non lunghissimo elenco di artisti di cui ho intravisto il lato umano.
È stato un onore, tutti voi.
Ma soprattutto, la cosa di cui sono più fiero è il risultato ottenuto con il concorso 3Narratori. Potete ancora scaricarlo, se non l'avete letto. È sempre lì in alto a destra. È stata una delle cose più belle che mi sono capitate, e me la sono fatta capitare da sola - con l'aiuto di due delle persone sopra (non) citate.
Lo rifaremo.

sabato 28 dicembre 2013

I Tecnopadri - Alejandro Jodorowsky

Mi sono avvicinato alla lettura di questa nuova edizione integrale, da poco pubblicata per i tipi della Magic Press, poiché già una volta sono rimasto deluso da uno spin-off ambientato nel fascinoso universo di Jodorowsky. Il tomo in questione era l'appena discreto Megalex, a fronte di quel capolavoro che è L'Incal, anche grazie ai disegni di Moebius. Bene, se L'Incal è il capolavoro, questa nuova saga è senz'altro un fumetto superlativo e sono proprio contento di essermelo regalato.

I Tecnopadri non è una saga generazionale, come mi sembra di capire sia quella dei Meta-Baroni, ma è incentrata sulle vicende di Albino e del fedele Tinigrifi, una sorta di topo parlante. Albino è un giovane idealista, nato da una sacerdotessa caduta in disgrazia a seguito di uno stupro, che sogna di diventare creatore di giochi nella gilda Pan-Tecno. Se non mi seguite, i Tecno sono una casta pseudo-religiosa che si occupa dello sviluppo tecnologico della galassia, e sono anche il principale antagonista nella saga dell'Incal. La madre, invece, ha come unico scopo la vendetta contro quei pirati che l'hanno ridotta in disgrazia. Insieme ad Albino ha avuto altri due figli: il grigio Almagro, l'unico che considera tale, e la rossa Onyx, che con le sue quattro braccia è subito declassata a serva.

giovedì 26 dicembre 2013

A favore dei lettori non digitali: detrazioni al 19% sui libri cartacei


La cultura è un bene nazionale, su cui bisogna investire. Quante volte l'avete sentito ripetere? Così, come un ritornello, nel recente decreto legge "Destinazione Italia" c'è almeno una norma a incentivo della lettura. Come abbiamo visto un anno fa, nonostante la leggera crescita non si può dire che in Italia, dove meno della metà dei potenziali lettori legge almeno un libro nell'arco dei 12 mesi, ci sia un popolo di lettori. Non può che far piacere, quindi, una norma a incentivo della lettura.
Leggiamone insieme un brano.

Misure per favorire la diffusione della lettura

Per favorire una maggiore diffusione della lettura dei libri cartacei è riconosciuta una detrazione fiscale del 19% sulle spese sostenute nel corso dell’anno solare per l’acquisto di libri muniti di codice ISBN, per un importo massimo di € 2000, di cui € 1000 per i libri scolastici ed universitari ed € 1000 per tutte le altre pubblicazioni.

domenica 22 dicembre 2013

Quattro consigli per il Natale alle porte

Non c'è blogger che si rispetti che non abbia pile di libri da consigliare per Natale. Le feste sono avide di idee, soprattutto quelle in cui il regalo è considerato un momento importante. Poiché Argonauta Xeno riconosce che siamo in un momento di crisi, e dal momento che ci siamo ridotti agli sgoccioli (mea culpa), qui sotto troverete perlopiù suggerimenti a costo zero.

Partiamo dai libri.
Il 2013 è stato per me l'anno dei 3Narratori. (L'avete letto tutti?) Di iniziative simili, autoprodotte e in un certo senso artigianali, ce ne sono molte e, fra queste, alcune molto valide. Meritano una segnalazione gli ebook di Mr. Giobblin di Minuetto Express. Hydropunk, uscito da poco, è una raccolta di storie ambientate in un secolo ventesimo (o giù di lì) semi-sommerso dalle acque, in balia di mostri marini e misteri. Il concept è forte. L'indice degli autori, che potete consultare sull'apposita pagina, parla da solo se avete dubbi sulla qualità del prodotto.
Download gratuito, ma è sempre possibile condividere se vi è piaciuto!

Un altro ebook gratuito, non certo una novità perché avreste potuto seguirla durante la pubblicazione, è la blog novel di Due Minuti a Mezzanotte - Nativity, seconda stagione della round robin a tema supereroistico ideata dal solito Alessandro Girola. La potete scaricare gratuitamente, leggere i commenti ai singoli capitoli e condividere. Nonostante tutto, consiglio la lettura di questo ebook anche a chi non avesse letto il primo: perderete qualche rimando, ma non rovinerà la lettura. Inoltre, ho avuto fin dall'inizio l'impressione che Nativity fosse scritta meglio, pur mantenendo le caratteristiche di una round robin senza massiccio lavoro di editing. Se queste cose invece vi mandano in panico, nello stesso sito c'è anche l'ebook del primo round.
(Comunque ci sono anch'io, in entrambe le stagioni!)

Stavo pensando che dovrei suggerirvi un libro natalizio. Il fatto è che uno lo starei leggendo, anche se non si può dire che mi stia convincendo. Si tratta di La bugia di Natale (Unholy Night, per gli anglofoni) di Seth Grahame-Smith, colui che ha "zombizzato la Austen". Non mi sta coinvolgendo particolarmente, perché l'idea sembrava divertente ma l'attuazione non lo è.
E non c'entra niente con Martin.

giovedì 19 dicembre 2013

Paul Auster - Follie di Brooklyn

Non è che avessi le idee ben chiare, quando Maria (leggete il suo contributo) lanciò in grande stile l'idea di un gruppo di lettura, né conoscevo buona parte degli autori proposti. Non sapevo quindi bene cosa aspettarmi, accettando non solo di leggere un libro di Paul Auster, emerito signor nessuno, e per di più di farlo in compagnia, a tappe prefissate e con l'impegno di discuterne con gli altri partecipanti. Non stupitevi quindi se non parlerò solo del libro, ma anche della mia esperienza di lettura collettiva.

Paul Auster è americano e scrive Follie di Brooklyn nel biennio 2003-2004. Il titolo è stato scelto tramite votazione, così come era emerso il suo nome. Non sono certo che sia il suo libro più riuscito, ma penso che sia abbastanza rappresentativo del suo stile e dei contenuti che è solito presentare. Il libro è un romanzo, che però è un contenitore di storie di cui il narratore non sempre è il protagonista. Nathan Glass, ex assicuratore sopravvissuto a un tumore, decide di trascorrere a Brooklyn gli ultimi anni della sua vita, lavorando a una raccolta di storie e aneddoti che intitola Il libro della follia umana. Non può immaginare che di lì a poco vivrà una serie di situazioni fuori dal comune - ma lo sono davvero? - a partire dall'incontro con il nipote Tom.

Giovane di belle speranze, Tom ha abbandonato il dottorato bruciando la tesi che ormai aveva assunto le dimensioni di un leviatano, e che forse ne ha divorato le energie. In seguito si trasferisce a New York, dove lavora per due o tre anni (vado a memoria) come tassista. Non è un lavoro semplice, per chi aveva scelto la letteratura come materia d'elezione, ma fortunatamente riesce a uscirne prima di esserne distrutto. Tom e lo zio Nat sono i due perni attorno a cui ruotano gli altri personaggi, che non sono meno memorabili. Occorre citarne uno in particolare: Harry Brightman, libraio nonché attuale datore di lavoro di Tom nel momento in cui decide di tornare nel mondo diurno. Il lettore non si illuda: Harry ha sì dato una svolta positiva alla vita di un giovane che se l'era quasi bruciata, ma è anche un mercante dalla parlantina sciolta e qualche scheletro nell'armadio. Harry lo abbiamo apprezzato tutti, nonostante le ombre. Anzi, forse proprio per le molte ombre, nonostante le quali riesce a brillare come il nome suggerisce.

mercoledì 11 dicembre 2013

Gli ingranaggi girano ancora


No, non è che mi sono dimenticato del blog. Sono ancora vivo (lo dico così nessuno si preoccupa)! Solo, sto facendo altro, non sto benissimo e pertanto questa settimana, benché abbia buttato giù lo scheletro di due o tre articoli, non uscirà nulla di significativo.
Così va la vita.

A presto!


giovedì 5 dicembre 2013

Di realtà aumentata e privacy

Con realtà aumentata (in inglese augmented reality) si intende un aumento delle capacità percettive dell'essere umano grazie alla tecnologia. Il pensiero vola subito a quelle frontiere lontane esplorate dalla fantascienza, in romanzi come Livido di Francesco Verso*, ma la realtà è che anche qualcosa di molto famigliare come il cruscotto di un'automobile può considerarsi tale. La realtà aumentata fa parte della nostra quotidianità, in tutte quelle situazioni in cui uno strumento tecnologico ci consegna informazioni a cui non abbiamo accesso tramite i cinque sensi: dal tachimetro di un'automobile ai sofisticati sensori di una protesi sintetica.

L'esempio più immediato è il vostro smartphone, che vi collega, dovunque vi troviate, a quel mare magnum di informazioni che è il web, e allo stesso tempo dispone di sensori in grado di misurare posizione, campo magnetico, accelerazione gravitazionale e chissà cos'altro. C'è un'applicazione che riesce a contare i battiti del cuore attraverso il microfono - qualcuno ha visto l'episodio di Star Trek Corte marziale? L'idea di uno strumento tascabile in grado di effettuare misure biometriche era fantascientifica, cinquant'anni fa.

Fotografia di Tedeytan

martedì 3 dicembre 2013

#Petizione - I Bastardi Galantuomini di Scott Lynch in Italia

No, non ho mai letto Lynch. È svanito in una nuvola di fumo più rapidamente di quanto il mio interesse ci ha messo a formarsi. Diciamolo, la copertina del primo libro non era delle più invitanti. Quanto al seguito, mi dicono che sia già introvabile. Non ci sarà un terzo, a sentire la Nord che non ne ha comprato i diritti. Perché ne parlo, quindi? Perché è uno di quegli autori che è importante avere sugli scaffali, per evitare l'inghippo di credere che il fantasy sia rimasto fermo agli anni '50. Lo cita Abercrombie in un'intervista, fra gli scrittori che a suo parere dovrebbero essere tradotti (e in effetti lo è stato). Si tratta di bilanciare la fuoriuscita di lettori, che sempre più spesso leggono direttamente in inglese.

Il basso livello di serietà sotteso a scelte di questo tipo, come interrompere una serie o non pubblicare titoli che altrove hanno avuto un buon riscontro di critica e pubblico, nuoce soprattutto ai lettori e riduce la qualità di ciò che troverete sugli scaffali delle librerie. Se gli editori credono che il lettore tipo di letteratura fantastica abbia 13 anni, sarà più difficile trovare tematiche adulte e si moltiplicheranno i casi in cui un cervo si tramuta, nel corso della traduzione, in un unicorno.
Sul serio, un unicorno! Non si tratta di una svista: è una chiara politica editoriale, di chi deve averci presi tutti per dei cretini.

Bestie magiche a parte, arrivo al punto. La Leggivendola, che con questo si è meritata un'etichetta, ha creato una petizione rivolta alla Nord per la pubblicazione del terzo libro della serie di Lynch, che l'editrice non intende pubblicare.
In seconda istanza, credo si potrebbe manifestare l'interesse a un altro editore, ma qui le cose si fanno più complicate e ci vogliono numeri che poi si traducano in acquisti.
Se avete un minuto da perdere, basta cliccare sul link che ho nascosto poche righe sopra!

domenica 1 dicembre 2013

Fiaba - Le pere dell'orco

I Fiaba sono un gruppo progressive rock (diciamo così, io li trovo difficilissimi da catalogare) siciliano a cui piace molto raccontare fiabe. L'avrete intuito dal nome. Si tratta di un gruppo molto valido, di cui posso consigliare gli ultimi due album, gli unici che ho ascoltato. L'ultimo, La Pelle Nella Luna, è un concept album sulla licantropia, mentre il precedente è più variegato e vi sono presenti argomenti più prettamente fiabeschi.

Dal penultimo album, I Racconti del Giullare Cantore (2005), la canzone con cui li ho conosciuti: Le pere dell'orco. Non ne ho mai verificato la provenienza, per cui non vi so dire se si tratti di una fiaba popolare sicula o altro. Il protagonista è un orco, che una volta tanto non mangia nessun bambino... né minaccia di farlo!

(Dedicato a tutti coloro che non credono nella malvagità degli orchi.)



Il tempo che viene che cade la neve
e l'orco sul colle si mangia le unghie
il tempo che viene che cade la neve
ma le pere che ha coltivato lui le tiene in un sacco dorato.

Il tempo che viene che cade la neve
e l'orco sul colle si mangia i capelli
il tempo che viene che cade la neve
ma le pere che ha coltivato lui le tiene in un sacco dorato.

Il tempo che viene che cade la neve
e l'orco sul colle si mangia le foglie
il tempo che viene che cade la neve
ma le pere che ha coltivato lui le tiene in un sacco dorato.

Il tempo che viene che cade la neve
e l'orco sul colle si mangia le pietre
il tempo che viene che cade la neve
ma le pere che ha coltivato lui le tiene in un sacco dorato.

E la regina, che è nel castello su un altro colle, che non poteva sapere,
sognava un colle con tanta neve, con gli alberi e l'orco con le sue pere;
è già il momento più splendido per andar via, per non ritrovarsi rinchiusa per sempre.

Il tempo che viene che cade la neve
e l'orco sul colle si mangia le frasche
il tempo che viene che cade la neve
ma le pere che ha coltivato lui le tiene in un sacco dorato.

Il tempo che viene che cade la neve
e l'orco sul colle si mangia la paglia
il tempo che viene che cade la neve
ma le pere che ha coltivato lui le tiene in un sacco dorato.

E la regina sulla carrozza dice alle guardie: -Fermate il cocchiere,
andate al colle dopo la selva che c'è un posto ch'io voglio vedere!
- E nonostante la furia della tempesta lei vide dai rami innevati che sogno non fu.

Il tempo che viene che cade la neve
e l'orco che tiene un sacco di frutta
il tempo che viene che cade la neve
e l'orco sul colle si mangia le pere.

giovedì 28 novembre 2013

Tim Powers - Il Re Pescatore

Nel 1979, il ventisettenne Tim Powers, qualche anno dopo annoverato fra gli inventori del genere steampunk, decise di buttarsi sul fantasy* e pubblicare una storia molto, molto particolare. Il titolo di questo romanzo è The Drawing of the Dark, tradotto per il popolo italico come Il Re Pescatore, e ha a che fare, a onor del vero, sia con la Scura sia con il suddetto sovrano.

La storia in breve: Brian Duffy, soldato di ventura irlandese, viene assoldato a Venezia dal un mago Aurelianus sotto mentite spoglie, per servire come buttafuori presso una birreria di Vienna.
Ci sono anche i vichinghi.
Svariati mostri.
Una spada leggendaria.
E la birra, naturalmente.
La birra è centrale, nel romanzo.

Vediamo un po' meglio il contesto storico.
Siamo nel 1529, e Vienna sta per essere visitata da un esercito nemico forte di 70000 uomini, diventando così teatro del più eclatante scontro fra l'Impero Ottomano e la cristianità. Giannizzieri contro Lanzichenecchi. I Turchi di Solimano, al massimo della potenza, muovono guerra al cuore del Sacro Romano Impero in un momento storico di grande debolezza. L'Impero di Carlo V, infatti, è già alle prese con due nemici: la Francia di Francesco I, che si oppone per tutta la sua vita all'egemonia asburgica (portando spesso lo scontro sul suolo italiano), e la crescente diffusione della Riforma di Lutero.
Siamo in uno di quei momenti in cui possiamo percepire l'onda di marea che, nel lungo conflitto tra Occidente e Oriente, ha coinvolto ora l'Europa. Solimano il "Magnifico" è un sultano che non cede certo il passo a colui che, fra gli imperatori d'occidente, giunse più vicino a unificare la cristianità sotto un'unica bandiera.

lunedì 25 novembre 2013

#StoryMOOC - La settimana dell'ispirazione

(Ovvia attribuzione alla Disney)
È piuttosto imbarazzante, perché questa volta ci metto la faccia.
Ho già parlato del corso sul futuro dello Storytelling. Sto cercando di seguirlo con la maggiore serietà possibile, il che comporta un minimo di impegno. La quarta settimana è dedicata all'ispirazione e non contiene lezioni, ma una serie di video in cui i docenti ospiti elencano una serie di libri o opere che li hanno ispirati... morale della favola, ho aggiunto una mezza dozzina di titoli alla lista dei desideri.
Il compito per casa era di creare un video o una presentazione e presentare 3 libri che ci hanno ispirato e che possano, idealmente, ispirare altre persone. Siccome ho deciso che dovevo pur svolgere qualche task, ho deciso di cimentarmi nell'impresa.
Non mi sono limitato a 3, ma mi sono tenuto nel limite dei 5 minuti.
Nulla di nuovo, intendiamoci. Di ispirazione avevo già parlato, così come di alcuni "maestri", se così si può dire. Non stupitevi se solo un nome compare due volte, perché, se ancora non si fosse capito, il più delle volte... improvviso!

Un'ultima cosa. Essenziale. Il video è in inglese.
Come dicevo, è imbarazzante.


(Lo so che ci sono degli errori! Siate comprensivi. Trattasi del mio primo video, per di più in una lingua che leggo ma non padroneggio. A breve, forse, la versione nell'italico idioma!)

giovedì 21 novembre 2013

Eventi libreschi a Milano, cinematografia e un gruppo di lettura

Oggi me la cavo con una quadruplice segnalazione, tre delle quali relative al mondo dei libri!

Questo weekend a Milano ci saranno due notevoli manifestazioni - e questa volta ci saranno davvero! La prima, a me cara, è il Salone del libro usato, anticipato al 23-24 novembre (tutte le informazioni sul sito), che rischiava di non esserci. Dato che l'organizzazione non è quella storica, non sono in grado di dire se ci saranno o meno differenze sostanziali, come quei "MareMagnum" e "... internazionale..." lasciano presagire. La seconda, e non ultima, è il Milano Book City, che vedrà la città costellata da tutta una serie di eventi di vario interesse, da giovedì 21 (domani) a domenica 24. Il programma completo è sul sito. Sarà, insomma, un fine settimana molto interessante.

La terza segnalazione è in realtà la bieca promozione di un mio intervento sul tema "Libri e film", ospitato sul blog della promotrice, Inchiostro Bianco. Ringrazio Daniela e invito a dare un'occhiata anche a ciò che hanno scritto gli altri su un tema che, molto spesso, viene liquidato con giudizi sommari, nonostante abbia una sua non trascurabile complessità.
Insomma, io ve l'ho linkato. Se vi interessa, è lì. ^^


In ultimo, ci sono cascato anch'io. In questo periodo fioccano gruppi di lettura come i coriandoli a Carnevale, tanto che mi ci sono trovato dentro. Merito della promotrice, Maria di Start from Scratch*, e colpa mia. Il libro scelto è Follie di Brooklyn di Paul Auster.
Dal basso della mia ignoranza, ammetto di non averlo mai sentito nominare prima d'ora.
Sembra un'interessante variazione.
Insomma, sarà divertente.

________
*
Ma io tutti questi blog li ho inseriti nel blogroll? Non lo aggiorno da eoni.

lunedì 18 novembre 2013

Il futuro dello storytelling

Mi sono buttato nel vortice dello storytelling.
Ecco, l'ho detto.
Cos'è lo storytelling? Come suggerisce il nome, ha a che fare con le storie e con il raccontare. La materia è vasta e interdisciplinare, e non credo di essere il più indicato a parlarne. Quindi, potreste chiedervi, cosa ha a che fare tutto questo discorso con il blog, e perché non pubblichi quei due post che avevi annunciato un mese fa?
Alla seconda domanda posso rispondere con un tranquillizzante: "lo farò". Prima o poi, si intende. Purtroppo non faccio a tempo a scrivere i post con largo anticipo e devo fare i conti con due terribili avversari: i buoni spunti, che vengono quando meno se ne ha bisogno, e il tempo, che frana da sotto i piedi quando più se ne ha bisogno.
Alla prima, rispondo con un video promozionale:


In questi giorni ho deciso di iscrivermi a questo MOOC (Massive Online Open Course) sul futuro dello storytelling. 
Il corso è introduttivo, naturalmente. Il livello delle lezioni non è di ostacolo a chi, come me, conosce giusto un po' la narrativa ma negli ultimi anni ha studiato altro, e allo stesso tempo può fornire ottimi spunti anche a chi lavora come sceneggiatore. La community che si è creata intorno al corso - parliamo di 70000 iscritti, provenienti da tutto il mondo - interagisce in appositi spazi di discussione, relativamente agli argomenti trattati e ad alcune attività creative assegnate per compito. Il corso in sé è costituito da video-lezioni piuttosto brevi, e un numero variabile di approfondimenti (link esterni) e materiale aggiuntivo. Ma anche dalle testimonianze e dalle riflessioni degli altri studenti si può imparare molto.
Il corso è organizzato dall'Università delle Scienze Applicate di Potsdam e ospitato da Iversity, una piattaforma di e-learning che ospita anche altri corsi ed è finanziata dall'Unione Europea.

Perché dunque partecipo a questo MOOC?
Perché è un corso aperto, non semplicemente gratuito. Ed è un buon punto di partenza, ricco di spunti e con un forte focus sullo stato dell'arte e sulle prospettive future.
Ci sono interventi di professori e professionisti dei settori trattati (narrativa, cinema, TV, web).
C'è tanto da imparare dagli altri studenti.
Ma soprattutto, direi il futuro.

Se siete arrivati fino in fondo, e siete interessati, potete iscrivervi anche voi*! Anche se siamo già alla quarta settimana (di 8, io ho iniziato tardi), c'è sempre tempo per registrarsi e dare un'occhiata.
Unica avvertenza, il corso è in inglese e solo le prime lezioni sono sottotitolate.

Edit h.10

Da oggi è aperto il canale youtube del corso! Questo significa che, anche se allo scadere delle 8 settimane non sarà più possibile accedere al corso su Iversity, le lezioni saranno comunque disponibili per future visioni. Credo ci sia solo il quarto capitolo, gli altri saranno caricati a breve.

Edit h.12 circa

No, è solo la seconda parte della stessa mail che ha scatenato il primo edit. Tutti i video sono rilasciati con licenza CC-BY-NC-ND, quindi potete farne ciò che vi pare (quasi) e redistribuirli a piacere.
Ottima mossa.

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*
Qualcuno per caso è già iscritto?

venerdì 15 novembre 2013

Ancora su copyright e immagini sul blog

Immagine di Faulkner16, spero abbiate colto.

Alcuni commenti a un precedente post mi suggeriscono di approfondire meglio l'argomento immagini e blog, ovvero il problema che più facilmente si presenterà a un blogger. Parto dal presupposto che non siate voi gli autori delle immagini e che queste non siano realizzate su commissione, come ad esempio la copertina dell'ebook che potete scaricare gratuitamente i alto a destra (sì, era un messaggio promozionale).

In tutti gli altri casi, il più delle volte cercherete immagini su internet. Andate su un qualsiasi motore di ricerca, e inserite la stringa di ricerca. A questo punto avrete una serie di risultati, che riassumo in 3 categorie:
  1. immagini di dominio pubblico;
  2. immagini sotto copyright;
  3. immagini sotto copyright rilasciate con licenza CC o simili.
Il motore di ricerca, il più delle volte, non permette di distinguere fra questi tipi.
Ci torneremo più sotto.

martedì 12 novembre 2013

King Arthur, ovvero la stratificazione del mito

L'altro giorno, con un amico, discorrevamo del ciclo arturiano e della ricerca del Graal. Se si studia la successione in cui, secondo il canone, i cavalieri di Artù si avvicinano alla sacra reliquia, si può infatti ricostruire la storia di questa leggenda: un nucleo celtico (Galvano), i successivi innesti sassone (Parsifal) e normanno (Lancillotto), la conclusione cristiana (Galad). Il Graal stesso, poi, passa da essere un calderone con poteri miracolosi alla coppa che raccolse il sangue di Cristo, fino a diventare, giocando sull'etimologia del nome, il suo stesso sangue. Ma, sangue o non sangue, il punto è questo: l'origine del mito, e come la storia interagisce con esso.

Ginevra in versione guerriera celtica.
Qualche sera fa ho rivisto King Arthur (2004) di Antoine Fuqua. Il film è un interessante tentativo di ricostruire l'origine del mito, secondo la teoria che vuole Re Artù un condottiero realmente vissuto nel periodo a cavallo tra l'abbandono dell'isola britannica da parte dell'Impero Romano e le invasioni germaniche (principalmente Angli e Sassoni). Siamo nel V secolo dell'era volgare, all'inizio del Medioevo come lo insegnano a scuola.

In questa versione cinematografica, Artù è un mezzosangue romano-bretone a capo di una unità di combattimento di élite composta da cavalieri Sarmati. I Sarmati erano un popolo iranico stanziati in una regione molto ampia a nord del Caucaso e del Mar Nero. Suddivisi in tribù, alcuni di essi ottennero di potersi stanziare nei territori di Roma a patto di servire sotto i vessilli imperiali; i Sarmati disponevano infatti della migliore cavalleria dell'antichità: arcieri a cavallo e cavalieri corazzati (catafratti). Chi ha giocato ad Age of Empires sa a cosa mi riferisco. Il loro impiego in Britannia, già dai tempi di Marco Aurelio (II secolo) è storicamente accertato, e fornisce agli sceneggiatori il pretesto per giustificare la nascita dei Cavalieri di Artù. Nel film i superstiti sono solo sei: Lancillotto, Tristano, Galvano, Galad, Bors e Dragonet.

venerdì 8 novembre 2013

NativiDigitali: Simone Aliprandi - Capire il copyright

Dal momento che l'argomento sembra riscuotere un certo interesse, è tempo di una veloce segnalazione per chi volesse approfondire, da neofita, l'argomento "diritto d'autore".
Capire il copyright, del resto, è un titolo che ammazza i preamboli.

Capire il copyright è un libro di 128 155 pagine, disponibile sia in ebook sia in edizione cartacea. La versione digitale esiste in due formati: il pdf, che potete scaricare gratuitamente dal sito dell'autore, e l'ebook in formato epub, che si può acquistare seguendo i link all'interno della stessa pagina ed è attualmente in offerta all'esorbitante prezzo di 49 centesimi.
L'ebook è distribuito con licenza CC-BY-SA.

Perché lo consiglio? Il libro introduce in modo semplice la legislazione vigente in materia di copyright, in Italia ma con uno sguardo agli altri paesi: quali sono i suoi fondamenti, quali sono i diritti dell'autore di un'opera e come essi vengono tutelati. Non solo, il libro spiega il funzionamento delle società di colletta (SIAE), l'uso legittimo, e affronta l'argomento quantomai attuale della riforma della legislazione. Come ho scritto nello scorso post, licenze come le Creative Commons sono una pezza, non la soluzione. Il libro, insomma, è attualizzato a tutte quelle criticità che il digitale ha introdotto nel modo in cui le informazioni circolano: peer-to-peer, sistemi di limitazione dei diritti (DRM), etc.
Pur essendo un libro del 2007 L'edizione in commercio, riveduta nel 2012, è aggiornato quanto basta per chi volesse meglio e fornisce gli strumenti per capire come funziona il copyright, cos'è il copyleft e quali sono le prospettive future di entrambi i modelli.

Simone Aliprandi, è avvocato e dottore di ricerca in Società dell'Informazione, e da anni è impegnato sul fronte del diritto d'autore nell'era digitale e del software libero. Ha un sito personale e un blog. È inoltre fondatore e responsabile del progetto Copyleft-Italia, il primo sito italiano di approfondimento monografico sul tema dei nuovi modelli di gestione del diritto d'autore.

mercoledì 6 novembre 2013

Di mele avvelenate, gamberi e diritto d'autore


Oggi parliamo di copyright, un argomento a me caro. Chi naviga da un po' in rete avrà notato che molti blog e siti web recano, di lato o sul fondo della pagina, una nota legale in cui specificano la licenza con cui il lettore può usufruire dei contenuti. Le licenze sono perlopiù del tipo Creative Commons, redatte dall'omonima organizzazione non-profit che si è preoccupata, negli anni 2000, di mettere una pezza dove la corrente legislazione sul diritto d'autore non è adeguata alle nuove esigenze dell'open access e della libera diffusione delle informazioni. Le licenze CC si pongono come via di mezzo tra il copyright ("All rights reserved", tutti i diritti riservati) e il pubblico dominio, che riguarda, per esempio, opere letterarie pubblicate fino agli anni '20. Il significato di una licenza CC è che l'autore dell'opera si riserva di porre alcune limitazioni, lasciando liberi gli altri, rispettandole, di farne ciò che vogliono; non è pertanto antitetica al diritto d'autore, ma di un diverso e più consapevole modo di esercitare lo stesso. Questo approccio è anche chiamato copyleft, ovvero: "Some rights reserved", alcuni diritti riservati.

Cosa intendo, con esercizio consapevole dei propri diritti? È presto detto. Il mio blog è licenziato con tre clausole: BY-NC-SA. L'ebook 3Narratori, invece, ha una licenza leggermente diversa: BY-NC-ND. Cosa significano queste clausole?

  • BY: Attribuzione, ovvero chi intenda redistribuire i testi presenti sul blog è tenuto a citarne la paternità (mia, in questo caso). È la clausola più importante, presente in tutte le licenze Creative Commons.
  • NC: Non Commerciale, ovvero non è possibile redistribuire questi contenuti a fini commerciali a meno, naturalmente, di non ottenere la mia autorizzazione. Questa clausola non mi impedisce, naturalmente, di metterli in vendita e diventare ricco.
  • SA: Condividi allo stesso modo (Share Alike), ovvero chi voglia redistribuire l'opera è tenuto a utilizzare la stessa licenza, includendo in essa tutte e sole le clausole scelte dal sottoscritto.
  • ND: Non opere Derivate, ovvero non è possibile in alcun modo modificare, tagliare e ricomporre parti di quest'opera. In altre parole, non può essere cambiata.

lunedì 4 novembre 2013

Di ritorno dal Lucca Comics (& Games) 2013!

Questa edizione del LCeG è stata estremamente proficua. Per gli organizzatori. Ci ho lasciato parecchi denari, per alcuni acquisti che avevo previsto e altri che, purtroppo, che entrano a pieno titolo nella categoria "imprevisti". La possibilità di interloquire direttamente con gli editori (dove presenti) è uno degli aspetti che apprezzo di più in questo genere di fiere, perché traspare la loro passione e posso così scoprire alcuni interessantissimi e gustosi dettagli sui libri esposti. Di contro, a fronte dei volumetti acquistati ho totalizzato uno sconto ridicolmente basso. In parte la colpa è mia, per esempio dimenticandomi il buono sconto Tunuè nella memoria dello smartphone, ma l'impressione è che gli editori cerchino di raggranellare il più possibile perché in debito di ossigeno.

Prima di passare agli acquisti, una breve considerazione sull'organizzazione, che ho trovato leggermente migliore. Ogni anno ci sono dei piccoli aggiustamenti. Quest'anno, per esempio, gli editori sono stati distribuiti in modo da separare alcuni dei più calamitanti dal resto, rendendo la circolazione nei padiglioni centrali più agevole. Per quanto riguarda il padiglione games, è la solita bolgia. Quest'anno c'è stata l'ottima idea di scorporare tutto ciò che era fandom, i vari fan club di stampo principalmente fantascientifico, spostandoli dalle parti della Citadel (l'area ad accesso libero, dove si trovano gadget e ichincaglierie). Ho fatto poco caso ai cosplay, ma il livello mi sembra costante. Decisamente perdente l'idea di spostare il padiglione Japan dal lato opposto della città, dove una fila illimitata mi ha trattenuto dall'entrare un paio di volte. Visto che ho dovuto affrontare file per fare i biglietti, entrare al Games, raggiungere i binari 5 e 6 della stazione, celati ai non autoctoni, e il giorno prima per entrare agli Uffizi (beh, ero di passaggio...), mi è sembrato giusto il caso di voltare i tacchi.
Se qualcuno ci è stato, non mi dica che era qualcosa di imperdibile, perché non lo è mai stato.

giovedì 31 ottobre 2013

Mentre qualcuno festeggia Halloween...

Illustrazione di di Seth Fitts
... io sto preparando lo zaino & quant'altro, perché sabato e domenica sarò a Lucca.
Tuttavia, non volendo passare per l'unico che non scrive nulla a tema, dato che questa festicciola tanto bistrattata come "americanata" e "consumistica" ha in realtà radici molto più antiche del primo dei Santi che si festeggerebbero domani, scriverò un paio di righe per cautelarmi dagli spiriti.

Innanzitutto, vi ricordo che nell'ebook 3Narratori un paio di racconti a tema ci sarebbero.

Poi, per chi è curioso rispetto alle origini di questa tradizione, consiglio un libricino che giusto in questi giorni è in promozione gratuita su Amazon: La Leggenda di Halloween di Marco Valle.

Per concludere, vi lascio con uno dei brani più belli degli Helloween, soprannominati non a caso "le zucche di Amburgo" (a meno di una e). Lo so, preferite l'era Kiske. Cercate di avere pazienza. D'altronde, non è proprio durante la notte delle streghe che tutti sono più buoni?
Come dite? Ho sbagliato festa?
In ogni caso, buon ascolto e alla prossima.



mercoledì 30 ottobre 2013

Cory Doctorow - Little Brother (o "X", che dir si voglia)

C'è chi sente parlare del datagate e sembra scoprire oggi l'esistenza dei servizi di intelligence, che non c'è nessun limite che impedisca di raccogliere informazioni su un leader alleato. Dick Cheney, ex vicepresidente dell'era Bush, rivela ciò che è "noto da tempo", ovvero che l'intelligence statunitense opera senza uno scopo, non sapendo "cosa potrà tornare utile" (rif). Per difendere la nazione dal terrorismo, ovviamente. L'organizzazione deputata a ciò si chiama NSA - Agenzia per la Sicurezza Nazionale. Nonostante si spettacolarizzi il fatto che il cellulare della Merkel venga intercettato, tuttavia, non si parla molto dell'altro problema, che non sembra preoccupare i nostri governanti: che anche gli altri milioni di internauti si trovano nella medesima situazione!
... Il che è abbastanza coerente con lo sviluppo dei calcolatori elettronici, se vogliamo, visto che un primo, grande sviluppo all'informatica fu dato dall'urgenza di decrittare le trasmissioni naziste in piena la II Guerra Mondiale!
Così, dato che l'argomento sembra interessare, ho deciso di ripescare e proporvi una recensione scritta a suo tempo per Il Futuro è Tornato.


Cory Doctorow - Little Brother


Sinossi

(dal sito dell'autore)

Marcus, a.k.a “w1n5t0n,” is only seventeen years old, but he figures he already knows how the system works–and how to work the system. Smart, fast, and wise to the ways of the networked world, he has no trouble outwitting his high school’s intrusive but clumsy surveillance systems.
But his whole world changes when he and his friends find themselves caught in the aftermath of a major terrorist attack on San Francisco. In the wrong place at the wrong time, Marcus and his crew are apprehended by the Department of Homeland Security and whisked away to a secret prison where they’re mercilessly interrogated for days.
When the DHS finally releases them, Marcus discovers that his city has become a police state where every citizen is treated like a potential terrorist. He knows that no one will believe his story, which leaves him only one option: to take down the DHS himself.

lunedì 28 ottobre 2013

Bride of the Swamp God - Davide Mana

Un po' intimorito dalla chiave di ricerca "libri significativi", repentinamente apparsa nelle statistiche di blogger, continuo imperterrito nella segnalazione di ebook autoprodotti. Potete stare tranquilli: prima o poi la smetterò e riprenderò quei post che avevo anticipato.
Solo che, ecco, rompere un po' le regole è un buon modo di festeggiare le 49999 visite di questo blog (al momento in cui apro l'editor)!

Cosa ci fanno un soldato romano, una principessa egiziana e i seguaci di un antico culto, di notte, nei pressi di un tempio in rovina? Sono le premesse di questa novelette ambientata nel Delta del Nilo, all'incirca nel III secolo dopo Cristo. Sesto Cornelio Aculeo è un centurione della legione Traiana, di stanza ad Alessandria. Il suo coinvolgimento negli eventi è fortuito, perché egli vuole solo rintracciare alcuni suoi sottoposti per evitare loro un processo per diserzione. La presenza di Amunet, una donna seducente e iniziata alla magia, è invece finalizzata al risveglio di un Dio dimenticato, il cui nome è Isfet, che forse è bene che lo rimanga.

Bride of the Swamp God è un solido racconto sword & sorcery. Nato dalla contaminazione del mondo egizio di età romana, già antico e pieno di misteri, con l'orrore lovecraftiano, riesce principalmente grazie ai protagonisti. Si intravede infatti in Aculeo e Amunet la potenzialità di diventare una di quelle classiche coppie discordi per carattere e obiettivi, ma tenute insieme da una alchimia che funziona, come ci ha insegnato il cinema d'avventura. La narrazione è orientata all'azione, piuttosto che al mistero, così non aspettatevi di essere trascinati in un abisso lovecraftiano pieno di angoli impossibili e colori venuti da chissà dove.
Il tempio di Isfet è concreto, così come le minacce che i nostri eroi affronteranno.

Mi sono divertito moltissimo a leggere questa novelette. Un po' per il fascino delle culture antiche, che sul sottoscritto ha facile presa, un po' per l'efficacia della trama che, per quanto piuttosto prevedibile, tra un colpo di scena e l'altro non perde mai il ritmo.
Unico vero difetto, per chi non legge in inglese non esiste (credo) una versione italiana.
L'ebook lo trovate sul solito Kindle store a prezzo tutt'altro che inarrivabile e senza DRM.

sabato 26 ottobre 2013

Comunicazione di servizio: Milano book fair

A seguito di una verifica sul campo, è con estremo rammarico che vi informo che il Milano book fair, da me segnalato per questi giorni, non si è tenuto, o comunque non oggi e non a Novegro.
Mi scuso per il disagio arrecato a chi avesse deciso di andarci su mia segnalazione.
Il sito dell'evento non è affidabile, poiché non riporta informazioni aggiornate.
(Per chi fosse già lì, c'è una fiera di libri antichi, e di antiquariato non librario.)

venerdì 25 ottobre 2013

La storia del cesso


Tutto iniziò a scuola. Ero in prima o seconda media, o forse la terza. La prof di quasi tutte le materie ci aveva chiesto una lista dei libri letti in un anno. A memoria ne citai più di cento, forse barando o più semplicemente considerando quei piccoli libricini con cui sono cresciuti i ragazzi cresciuti bene della mia generazione: Piccoli Brividi, Animorphs e quant'altro. C'era anche Asimov, di cui allora leggevo la Fondazione, e la prof mi chiese di spiegare di cosa trattasse. Ora, dovete sapere che questo genere di protagonismo personale mi ha sempre messo a disagio - e continuerà a farlo, nonostante sia controproducente e me ne renda conto. Fate finta che io non abbia un blog e tutto il resto. La prof, quindi, mi chiese di parlare. Io ero più o meno al centro dell'aula. Attaccai con la psicostoria, ovvero una disciplina futuristica che rendeva possibile, mediante modelli matematici, di prevedere lo sviluppo delle società umane su scala galattica. Il genere di cose che l'uomo della strada, ovvero il 95% dei miei allora compagni di classe, considera cazzate e che io invece facevo finta di apprezzare nella loro complessità. Ma si sa, a quell'età si è tutti un po' stronzi. Ho un'amica che alle medie ha vissuto l'inferno; io sono riuscito a sopravvivere senza scossoni - quelli sono venuti dopo. Parlai così della psicostoria, come richiesto. L'anno dopo avrei ripiegato su Manfredi e "Lo Scudo di Talos", ma continuava a non ascoltare nessuno.

mercoledì 23 ottobre 2013

Milano Doppelganger - Alessandro Girola

Per vostra informazione, la creazione del gruppo De Ebook Misteriis (creato dal solito Alessandro Girola) mi ha fatto precipitare nella tremenda spirale degli ebook autoprodotti. Io sono un modesto sostenitore del selfpublishing "di qualità", ma mi rendo conto che non sempre è facile orientarsi in questo mondo. Poiché ogni tanto qualche libricino siffatto capita nel mio ereader, ho deciso di dare loro maggiore spazio - qualora, ovviamente, li ritenga degni di attenzione.

Milano, 29 ottobre. Daniele, che si guadagna da vivere con il recupero di oggetti da collezione, viene incaricato di recuperare un antico testo rinascimentale. Il recupero ha successo, ma Daniele commette l'imprudenza di leggere quelle pagine e inizia così a vedere aspetti della città misteriosi e nascosti. Ma è anche una Milano pericolosa, e non è detto che leggere quel libro sia poi stata una grande idea, specialmente così a ridosso della notte delle streghe.

Milano Doppelganger è un racconto tra il fantastico e l'horror, con premesse simili a La Nona Porta di Roman Polanski e altri film o libri che bucano il velo tra la realtà e un mondo immaginario appena oltre. Un mondo non troppo piacevole, questo, che si accosta bene ad altre opere di Alessandro (Il treno di Moebius, ad esempio). Tolto il fantastico, l'autore riesce a cogliere la contemporaneità: da piazza Gae Aulenti, futuristica ma parzialmente vuota, al lavoro di Daniele, il quale, perso il precedente impiego, si reinventa imprenditore di se stesso grazie a un blog. Forse perché la milano visibile ha un suo proprio fascino, tanto quella nascosta. Strane creature a parte, si intende. Ma siamo poi sicuri che a corso Como, in pieno giorno, o nelle stazioni cittadine non ci sia una popolazione altrettanto strana e variopinta?

Alessandro Girola è uno scrittore che porto volentieri a esempio. I suoi ebook sono realizzati in modo professionale, compresi quelli distribuiti gratuitamente sul suo blog. Certo, un refuso l'ho trovato anch'io, ma non sono queste le cose che rovinano la lettura. Con il suo ritmo a prova di fermata di autobus/treno/metropolitana, Milano Doppelganger è una lettura perfetta per la notte di Halloween.
L'ebook lo trovate solo su Amazon (sigh!) a un prezzo più che ragionevole e senza DRM.

martedì 22 ottobre 2013

Prossimi eventi: Milano BookFair, Lucca Comics & libri usati


Per i milanesi o affini, la seconda edizione del Milano Book Fair, nel parco esposizioni di Novegro, il 25-26-27 ottobre. Questo fine settimana, insomma. L'idea, quella di dare spazio alla piccola e media editoria di qualità, che sugli scaffali ha poca visibilità, si è tradotta poi in una mezza delusione. Lasciando da parte la questione del prezzo* del biglietto, che quest'anno sarà ancora di 6 euro, c'era stata troppo poca partecipazione, sia in termini di pubblico che di editori. Spero che quest'anno vada meglio, perché l'interesse per la cultura si alimenta anche grazie a questo tipo di iniziative.
Sarò lì venerdì o sabato, a seconda di alcuni fattori sotto il mio non totale controllo.
Maggiori informazioni (non tantissime) sul sito dell'evento.

Per tutti gli italiani, ricordo che a fine ottobre/inizio novembre si terrà, come al solito, il Lucca Comics & Games, che non ha certo bisogno di presentazioni essendo la più grande fiera italiana, nonché una delle più importanti al mondo. Fumetti, giochi, ma anche narrativa e quant'altro. Sarò lì sabato 2 e domenica 3 novembre, senza particolari segni di riconoscimento - se qualcuno è in zona, sono disponibilissimo per un caffè o anche solo un saluto fugace.
... E poi ci sono un sacco di occasioni imperdibili, per esempio la presentazione del nuovo romanzo di Aislinn o il presidio delle autoproduzioni, che quest'anno voglio esplorare per benino!
Tutte le informazioni le trovate al solito indirizzo.

Brutta notizia. Quest'anno non ci sarà l'amato Salone del Libro Usato (sempre a Milano), tradizionalmente nel ponte di Sant'Ambrogio. Quest'anno non c'è nemmeno il ponte, se è per questo. La buona notizia, invece, è che ci sarà il primo... Salone Internazionale del Libro Usato! Non so cosa stia a indicare quell'internazionale, ma a quanto ho capito sarà leggermente diverso cambiando l'organizzatore e tutto il resto. Le date sono 23-24 novembre, quindi un paio di settimane prima rispetto a quanto eravamo abituati, e il luogo sempre la Fiera (quella storica) ma da un altro ingresso - sul lato opposto, via Gattamelata, dove fra l'altro ero andato a vedere uno dei miei primi saloni del libro usato con mio padre. Bei tempi.
Insomma, lì ci vado di sicuro e solitamente acquisto una decina di libri che puntualmente non riesco a leggere. Però ci sono delle occasioni davvero tentatrici...

E con questo ho finito. Direi che fino a Natale non mi viene in mente nient'altro.

Edit h. 19:23:
Mi ero dimenticato di inserire il sito web del Salone Internazionale del Libro Usato!

________
*
L'anno scorso, tappezzarono Milano di manifesti inneggianti alla gratuità della fiera, salvo poi cambiare idea la settimana stessa o poco prima.
Io non dimentico.

domenica 20 ottobre 2013

Stormlord - Hesperia

Enea trae in salvo i suoi cari (Raffaello)
"Canto le armi e l'uomo", quel prode Enea che venne da Troia in fiamme e fondò Roma, che per un lasso di tempo non trascurabile fu capitale del mondo. Ma allora il Lazio era paludoso e selvaggio, senza contare le popolazioni perlopiù ostili che popolavano le diverse regioni della penisola. Il viaggio di Enea fu molto avventuroso, non c'è che dire. Previde, tra le altre cose, una tappa agli Inferi - ma era da mettere in conto, essendo capitato anche al vecchio Ulisse/Odisseo, che degli eroi in viaggio è il più rappresentativo (almeno, nella cultura classica).
Ma non è dell'Eneide che stiamo parlando, anche perché i miei ricordi sono lacunosi e non ho ancora dato inizio al mio percorso di recupero di alcuni grandi classici greci e latini che mi sono segnato. Stiamo parlando degli Stormlord, un gruppo extreme epic metal nostrano.

Qualcuno si sarà spaventato di fronte a questo "extreme" epic metal. Non aspettatevi quindi voci angeliche o coretti catchy, perché le coordinate di questo gruppo romano sono più vicine, soprattutto nei primi lavori, al black metal, declinato su tematiche epiche. Con il nuovo album Hesperia e il precedente Mare Nostrum, complice un piccolo cambio alla formazione, gli Stormlord hanno progressivamente abbandonato i toni cupi e lamentosi, virando verso sonorità più ricche e marcatamente mediterranee. L'uso delle tastiere, sempre in primo piano, è più orchestrale rispetto al passato e meno posticcio (passatemi il termine), tipico di quel metal sinfonico che, dagli anni '90, si è imposto come standard per alcuni generi - penso ad esempio all'ultimo studio album dei miei amati Blind Guardian. Oltre alle orchestrazioni, l'altra novità è l'introduzione di strumenti tipicamente nostrani, come ad esempio il mandolino. Delle radici estreme, quindi, cos'è rimasto? Lo stile chitarristico di alcune canzoni, ma soprattutto la voce di Cristiano Borchi, che alterna scream e growl e... beh, se questo non piace, c'è poco che possa dire.

Il nuovo Hesperia è un signor album. Il primo concept della band, interamente incentrato sull'avventura di Enea (l'avrete capito). Esperia* è appunto il nome che i Greci davano all'Italia meridionale, anche se la Guerra di Troia dovrebbe precedere di qualche secolo la colonizzazione greca - c'è di mezzo il medioevo ellenico. Dal punto di vista musicale, come si è detto, è un'evoluzione di quanto ascoltato nel precedente Mare Nostrum, che però aveva dalla sua la loro prima canzone interamente suonata in acustico, The Castaway, esperimento di cui avrei volentieri ascoltato una riproposizione, e una vera e propria hit, quella And the wind shall scream my name ispirata proprio dal vecchio Ulisse. Di contro, Hesperia è un album molto più compatto e senza cali, da ascoltare dall'inizio alla fine, dal rogo di Troia alle pire funebri di chi è morto per raggiungere Esperia.

Di video non ce ne sono molti, altrimenti avrei proposto la prima traccia o l'ultima, che forse riesce a riassumere nei suoi 9 minuti la proposta musicale degli Stormlord. Vi lascio con la penultima canzone, di cui i nostri hanno deciso di fare un video. È un brano di una certa immediatezza, che rappresenta il fardello che Enea si portò dietro: My lost empire.



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*
Se proprio volete, un libro ve lo segnalo. Le paludi di Hesperia di Valerio Massimo Manfredi, che racconta i ritorni meno noti da quella sciagurata guerra: uno degli Aiaci, che se ben ricordo impazzisce, il vecchio Agamennone che si avvia verso una crisi coniugale, e soprattutto Diomede. Quest'ultimo è colui che, insieme a Ulisse, è responsabile di quella faccenda del cavallo di legno, oltre che essere un personaggio divertentissimo (memorabile il siparietto dell'Iliade in cui, sciorinando le rispettive genealogie con un guerriero troiano onde evitare di scontrarsi nuovamente con un Dio, i due scoprono di essere lontani parenti e si scambiano le armi) ma maledetto. Sembra infatti che tutti gli Achei vincitori avranno problemi al ritorno, e il povero Diomede si troverà a inseguire l'ultimo degno avversario rimasto in vita, il povero Enea, fino in Lazio. Potete immaginare come andrà a finire.

giovedì 17 ottobre 2013

Segnalazione: ntervista a Dario Tonani


Vi rubo un secondo per segnalare la pubblicazione, sulle pagine di Il Futuro è Tornato, dell'intervista a Dario Tonani. Lo scrittore, che di recente ha pubblicato un nuovo capitolo del ciclo steampunk di Mondo 9, è uno dei più interessanti autori di fantascienza italiani.

Mondo 9 è un pianeta ostile e desertico, su cui l'uomo lotta strenuamente per la propria sopravvivenza. Parte del bizzarro ecosistema sono anche le macchine, dotate di vita propria, che si servono per il loro funzionamento degli esseri umani. Il ciclo di Mondo 9 è composto in totale da quattro novelette, reperibili in formato digitale (40K) o cartaceo (Delos Books), a cui si aggiunge il nuovo Mechardionica appena uscito in ebook (sempre per Delos).
Insomma, dopo questa introduzione direi che potete andare a leggervi l'intervista!

lunedì 14 ottobre 2013

Alia, l'arcipelago del fantastico

Fotografia di craigletourneau

Dovrei presentarvi in poche righe cos'è Alia - L'arcipelago del fantastico, come (e quando) ne sono venuto a conoscenza e per quale ragione, se mi sentivo in dovere di parlarne, mi sono sempre limitato a citarla qua e là, in modo vago e distratto. Spero di riuscire a dare senso a tutte queste cose.

Inizierei dal nome. Alia, che ritengo essere un nominativo plurale neutro dell'aggettivo latino alius, alia, aliud, si può tradurre con "le altre cose" o "le cose diverse". È un buon nome, per una serie di pubblicazioni antologiche di racconti fantastici. Rende bene l'idea del varco, di quella rottura da cui può entrare qualcosa di estraneo a ciò che consideriamo reale. Alius è la parola da cui deriva "alieno", non a caso uno dei topoi* più diffusi nella fantascienza.

Alia, dicevo, è una raccolta di racconti. Ne sono usciti sei volumi, di cui alcuni suddivisi in più parti secondo il criterio della provenienza geografica dei racconti: Italia, anglosfera ed estremo oriente. Delle tre è forse l'ultima a stupire maggiormente. Alia 5 - Sol Levante, per esempio, contiene una selezione di racconti giapponesi, mentre in Alia 6 (volume unico) sono pervenuti anche autori di Cina e Singapore. Devo dire che non capita tutti i giorni di avere l'opportunità di leggere, tradotti, autori così distanti da noi, sia nello spazio che culturalmente. Leggere storie scritte dall'altro capo della Via della Seta è come scoprire lentamente uno scrigno antico, anche se gli autori sono contemporanei, e i tesori valgono sicuramente lo sforzo di costruire un ponte là dove la difficoltà di comprensione è maggiore.

giovedì 10 ottobre 2013

Il castello di Devín

Lo hrad Devín si raggiunge in autobus in circa 15 minuti. Ci sono altri due modi per raggiungerlo: via Danubio, tramite uno dei traghetti che partono da Bratislava (ma il biglietto è A+R e si rischia di avere poi poco tempo per godere della bellezza naturalistica del posto), oppure via foresta, a piedi. Il castello è situato a Devín, ridente villaggio appena fuori città. Con "villaggio" intendo un insieme di case con un ufficio postale e un solo negozio, se si escludono le (poche) attività commerciali indirizzate ai turisti.

IMPORTANTE: Non programmate di andarci di lunedì, perché in Slovacchia a quanto pare tutte le attrazioni turistiche chiudono il primo giorno della settimana.

Il castello, manco a dirlo, si erge in una posizione strategica - un tempo per resistere alle orde nemiche, oggi per attrarre turisti come il sottoscritto. Edificato su una collina che domina il punto in cui la Morava confluisce nel Danubio, è circondato da una rigogliosa foresta che concede alla località un relativo isolamento dalla civiltà (ma non dai campi coltivati dal lato opposto del fiume).
Come tutte le costruzioni antiche, le rovine che sono visitabili oggi sono frutto di epoche diverse. Il primo insediamento fortificato risale all'epoca romana. Le più antiche fonti scritte a menzionare il castello risalgono al nono secolo. A quei tempi, la Grande Morava era una potente nazione slava, che spesso e volentieri si scontrava con Franchi, Mongoli e altri popoli con interessi più o meno velati di conquista e devastazione. In tempi più recenti, divenne una delle fortificazioni più importanti all'epoca del Regno d'Ungheria (ricordiamo che Bratislava ne fu capitale), tanto che resistette persino agli Ottomani. Fu anche feudo dei Báthory, nobile famiglia tedesca a cui apparteneva una certa Erzsébet Báthory*, condannata a morte per stregoneria e divenuta successivamente una figura importante nell'immaginario vampiresco. Il castello fu infine distrutto dal solito Napoleone, e oggi non ne restano che le rovine.

lunedì 7 ottobre 2013

Concorsi del lunedì: distopie, alberghi meravigliosi e altre stranezze

Ogni tanto mi capita di segnarmi qualche concorso a cui poi, il più delle volte, rinuncio a partecipare. Non ho mai pensato di pubblicizzare esageratamente la cosa, anche perché c'è poco da fare il tifo. Voglio però segnalare, in questo ultimo trimestre, tre interessanti concorsi invernali. I primi due sono di amici blogger, se si può dire, il terzo di un editore piccolo ma interessante.
Siete curiosi?

Distopie Impure è l'ultima fatica di Alessandro Girola, blogger e scrittore che, fra le altre cose, ha messo in piedi quel divertentissimo baraccone a nome 2 Minuti a Mezzanotte. Ne ho parlato già tanto, dite? Bene, anche di questo concorso ho fatto cenno, ma senza il banner. Si tratta di un concorso per racconti di genere distopico, gratuito e con premi succulenti - verificate con i vostri occhi! I migliori racconti saranno riuniti in un eBook prodotto in modo professionale, che sarà diffuso sul Kindle Store di Amazon. Il precedente concorso di Alessandro, Ucronie Impure, ha dato luce a uno dei più interessanti ebook autoprodotti nell'ambito del fantastico, per cui vi consiglio di segnarvelo!
Trovate il bando completo sul blog di Alessandro.

Marvellous Hotel è il concorso che Paolo "Narratore" Ungheri ha in cantiere da un po' di tempo. Ne aveva accennato forse ancora sul vecchio blog, e ora l'ha lanciato in grande stile. Le modalità di partecipazione sono simili, e sono previsti premi in denaro per i primi classificati. L'ebook risultante sarà prodotto in modo professionale e messo in vendita sempre sul Kindle Store. Particolarmente interessante la premessa, che lascio spiegare all'ideatore del concorso: "Il Marvellous Hotel è un luogo che non esiste nel piano fisico, non come lo intendiamo noi. È un luogo dove le persone trovano un riparo, un misterioso inseguitore, l’amore o la morte. Quello sta a voi deciderlo.Il vostro compito sarà quello di raccontare una storia, una storia che dovrà essere ambientata in una stanza del Marvellous Hotel. Il come è a vostra discrezione."
Non solo fantastico, quindi, ma tutto ciò che la suggestiva ambientazione alberghiera ha potuto suggerire a scrittori e registi.
Trovate il bando completo sul blog di Paolo.

Il terzo concorso, più tradizionale, è indetto da Edizioni Hypnos, piccola realtà milanese che pubblica principalmente weird e fantastico "datato" (Robert W. Chambers, per dirne uno). Per cui, nulla di più naturale che dare vita al Premio Hypnos:


Su cosa sia il genere weird, lascio la parola a wikipedia... Ehm, no, la pagina non c'è in italiano. Si tratta, grossomodo, di quella terra di confine tra horror e fantasy, dove possiamo collocare i racconti di Lovecraft, Lord Dunsany e coevi. Quanto al fantastico, se siete qui spero non ci siano dubbi a riguardo. Il particolare interessante è che in questo concorso, a partecipazione gratuita, il limite per i racconti inviati è di 60000 battute, circa il triplo rispetto ad analoghe iniziative editoriali. Il premio per il vincitore è la pubblicazione sulla rivista omonima.
Trovate il bando completo non sul sito dell'editore, ma su Fantasy Magazine!

venerdì 4 ottobre 2013

Uno scalo a... Bratislava

Bratislava è una cittadina vivace e tranquilla, situata a pochi chilometri dal maestoso Danubio. È una capitale europea, ma anche capitale di una terra molto legata alla tradizione. Bratislava è collocata in un'area strategica, che ha visto alternarsi nel ruolo di assedianti, e talvolta vincitori, un'infinità di popoli: Romani, Slavi, Mongoli, Turchi e Austriaci, solo per citarne alcuni.

Porta di San Michele, l'unica rimasta.
Bratislava fu un importante centro della Grande Moravia. Fu il luogo dove Napoleone impose agli austriaci un trattato di pace (che si legge "resa"), anche se allora il suo nome era Pressburg. A soli 60 chilometri da Vienna, benché meno importante di Praga e Budapest, era una delle città più importanti dell'Impero asburgico. In tempi più recenti, ha conosciuto l'occupazione nazista (con un ruolo ambiguo), l'unificazione con la capitale boema, il blocco sovietico e, infine, l'indipendenza. Giusto per chi obietta che l'Unione Europea non si è meritata il Nobel per la pace, si tratta di almeno 1200 anni di turbolenza geopolitica.

Si è detto del castello di Bratislava. Unica fortezza in grado di resistere in modo dignitoso ai Turchi, mai espugnato da Napoleone (che pure cannoneggiò la città), sulle mura esterne mostra, in forma scultorea, le spoglie degli eserciti che si sono affannati sotto le sue mura. Pare sia andato distrutto a causa delle truppe austriache e italiane in un non meglio identificato episodio dell'800, sempre durante le guerre napoleoniche. Curiosamente, l'ambasciata italiana è situata a pochi metri dall'inizio dell colle su cui esso si erge. Il castello è un luogo molto suggestivo, più che per l'edificio in sé, che soffre un po' della ricostruzione, per il parco che lo circonda. Inoltre, data la sua posizione elevata, è uno dei tre luoghi da cui è possibile ammirare la città (e il Danubio) da una posizione elevata.

mercoledì 2 ottobre 2013

Anticipazioni #13


Vediamo di abbozzare un minimo di programmazione. Le idee non mancano, ma l'interruzione della pratica anticipatrice durante i mesi estivi ha in qualche maniera danneggiato le mie capacità di fare ordine tra le suddette... un bizzarro effetto collaterale, di cui dovrò tenere conto.
Tornando a noi, vi dico subito ciò di cui vorrei parlare.
  • Tema: "Come hai trascorso le tue vacanze?" Non proprio. Ma una cosa ve la voglio raccontare: l'escursione in una località molto suggestiva e in linea con gli argomenti del blog.
  • Qui vorrei segnalare una straordinaria iniziativa editoriale italiana, nell'ambito del fantastico. Un post rimandato più volte, ma dovuto. Non sarà indolore.
  • Software libero: cos'è, cosa non è, perché il suo utilizzo sta già rendendo il mondo un luogo migliore. Post fortemente politico e orientato al futuro.
  • La Terra Morente di Jack Vance, infine! Era nell'aria. Da un po' troppo tempo non percorrevamo la strada di mattoni gialli.
Detto questo, segnalo che su Il futuro è tornato domenica ho pubblicato un resoconto della mia esperienza ai Delos Days. L'articolo non include tutto, gli incontri e i soldi che sono volati via in libri, ma spero sia un buon resoconto.
Visitatelo regolarmente, se vi piace la fantascienza.

E poi...
E poi sto pensando a un restyling del blog. I contenuti, al di là dei continui e incostanti aggiustamenti di rotta, rimarranno gli stessi. Sarà piuttosto qualcosa di strutturale, in primo luogo. E anche grafico, perché nonostante questo abbinamento di colori mi piaccia e lo senta un po' mio, vorrei traghettare i contenuti verso una forma di più agevole leggibilità - un aspetto a cui, colpevolmente, non sempre ho badato con la dovuta attenzione.
Ma per questo c'è ancora tempo.

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