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martedì 21 marzo 2017

Sofia

Ieri, alle 21 circa, è nata una bellissima bimba di nome Sofia, al termine di un viaggio lunghissimo e molto, molto faticoso. La bimba pesa 3.370 kg ed è lunga 50 cm. Inutile dire che è bellissima e che è l'amore del papà.
(Anche la mamma si sta riprendendo, e sta bene... ne parla qua.)

Ricamato dalla sua mamma

Sofia fa ciao ciao con la manina a tutti i lettori del blog!

sabato 21 maggio 2016

Prima di partire per un nuovo viaggio


Quattro mesi fa, quando compii i famosi trent'anni, la mia fidanzata mi fece un regalo molto bello*: uno di quei libricini in cui scrivere delle missive a se stessi, da aprire dopo tot anni, a una data decisa al momento della loro chiusura. Le domande sono semplici ma le risposte impegnative, da "Cos'è la felicità" a "La persona che vorrei essere" e così via... Insomma, non è difficile intuire le difficoltà di rispondere a questo tipo di domande, molto coinvolgenti a livello emotivo. Ed è successo che proprio in questi giorni, in cui avrei voluto avere sottomano una di queste lettere**, mi trovo senza e troppo lontano dal libretto per recuperarlo in tempo (e tranquillità), per cui mi sono detto che poteva anche valere la pena di scrivere due righe qui, sul mio vecchio blog, e di condividerle con i miei amici e ospiti, alcuni dei quali ho avuto il piacere di conoscere e non pochi sono anche a conoscenza dei (lieti) motivi che mi spingono a scrivere queste righe.

Ebbene, l'Argonauta oggi si sposa.

No, non Salomon Xeno, ovviamente, che naviga indefesso per i mari della fantasia; no, quello vero, la persona dietro questo nickname, che periodicamente si scusa per i ritardi biblici nella produzione di quel dannato eBook dei 3Narratori*** e che da mesi ormai non dà segno di volersi impegnare nella scrittura narrativa e nel blog. Sì, proprio lui, che ogni tanto se ne esce parlando di qualcosa che lo riguarda ma non ha mai utilizzato (dopo l'adolescenza) un blog come diario personale. Però questa è una pagina personale, non una testata giornalistica, e qui non si fa mai critica ma si discute delle mie passioni e di qualche piccola ricerca; sì, questa in fondo è proprio una pagina personale. E dato che ciò che io sono influenza indirettamente anche l'Argonauta, sono contento di mettere a parte i miei ospiti**** di questo grande momento di gioia per me e per la persona più importante nella mia vita.

giovedì 21 gennaio 2016

I trent'anni dell'Argonauta


E così, dopo tre mesi di silenzio, torno a scrivere su queste pagine, per di più su un argomento non molto inerente ai miei vecchi* interessi. Il fatto è che è successa una cosa strana, nel fine settimana appena trascorso: ho conosciuto un bambino (non avrà avuto più di 8 anni, chi sa mi corregga se sbaglio) di nome Salomon. Ora, non è che io mi chiami veramente così, dovrei averlo scritto da qualche parte, ma questo è il soprannome che mi ero inventato al momento dell'avvio di questo blog, all'incirca... boh? Ricordo che incominciai a scriverci seriamente nel dicembre 2011 o giù di lì, ma forse già esisteva da un anno, per un totale di tre post pubblicati. Gran risultato. Fatto è che Salomon e l'idea di metterci Xeno da qualche parte, ovviamente nomi impregnati di classicità e anticaglie, veniva da un romanzo che avevo iniziato e lasciato a metà in età liceale o nei primi anni di università. Si tratta di uno dei due progetti storici, quelli di cui parlo tanto ma a cui lavoro pochissimo. La cosa curiosa è che questo progetto, dopo averlo definitivamente accantonato anni fa nella fase di allontanamento dalla fantascienza, come lettore, l'avevo ripreso in mano nel periodo natalizio, nel tentativo di portare avanti un progetto relativo a un corso che sto ancora seguendo; ciance a parte, ci avevo rimesso mano, tagliando senza pietà tutte le parole inutili e ragionando seriamente alla scaletta (questo era il primo compito del progetto)**.

Fatto sta che non avrei scritto questo post se non fossero successe un miliardo di cose in questi ultimi mesi, che mi hanno cambiato o hanno mostrato a me stesso che io sono cambiato, sono cresciuto, mi sono evoluto; sono un po' meno alla ricerca del mio posto nel mondo e un po' più dei dintorni, dei vicini e delle connessioni. Come a dire, se vogliamo, che mi piace ancora giocare ma ho preso gradualmente coscienza di essere entrato a pieno titolo nel mondo dei grandi.

Una presa di coscienza sconcertante.

lunedì 13 gennaio 2014

Giveaway di compleanno!

In questi giorni cade il mio compleanno.
Prima o poi doveva capitare.
Poiché una rapida occhiata alla pila di pacchi postali ammonticchiati sulla sedia mi suggeriscono che forse ho esagerato, ho deciso di alleggerire la mia coscienza facendo un regalo ai lettori di questo blog. Un solo regalo, per la precisione, per il fortunato che potrà così portarsi a casa un libro, un film o un album musicale di cui ho parlato su questo blog.
Questo, oltretutto, è parzialmente conforme alle usanze hobbit.

Le regole sono estremamente semplici, vediamo di non sbagliarle:
  • si ha tempo una settimana meno due ore, dalle 0:00 del 14 gennaio alle 22:00 del 21;
  • ogni partecipante dovrà indicare il libro, film o album musicale che gli interessa (c'è una pagina con un elenco parziale, per il resto dovrete spulciare il blog) e potrà condividere - dove gli pare, tanto è un requisito facoltativo - il post in cui ne parlo o in cui esso viene citato;
  • ogni partecipante dovrà motivare la scelta;
  • ogni partecipante dovrà essere rintracciabile, per ovvie ragioni.
La selezione avverrà secondo criteri arbitrari da parte del sottoscritto che, detta semplicemente, premierà la motivazione migliore fra quelle pervenute. "Migliore" non sarà ulteriormente specificato. L'intento è quello di premiare colui o colei che, secondo il mio giudizio imperfetto, è veramente interessato a leggere, vedere o ascoltare l'opera scelta.
Una semplice estrazione non mi sembrava consona.
(Ecco, magari non chiedete tutti I Tecnopadri, che sono un investimento considerevole...)

Da parte mia, mi impegno di fare arrivare il premio al vincitore entro un lasso di tempo ragionevole, ma sarò io a scegliere il formato, la modalità e l'edizione del premio - nei limiti dell'umanamente possibile. La spiegazione è più semplice di quanto sembri: vorrei dare un tocco "personale" al regalo.
Aggiungo che questa potrebbe essere la prima e l'ultima volta che organizzo qualcosa di simile, per cui non trattenetevi!

lunedì 25 novembre 2013

#StoryMOOC - La settimana dell'ispirazione

(Ovvia attribuzione alla Disney)
È piuttosto imbarazzante, perché questa volta ci metto la faccia.
Ho già parlato del corso sul futuro dello Storytelling. Sto cercando di seguirlo con la maggiore serietà possibile, il che comporta un minimo di impegno. La quarta settimana è dedicata all'ispirazione e non contiene lezioni, ma una serie di video in cui i docenti ospiti elencano una serie di libri o opere che li hanno ispirati... morale della favola, ho aggiunto una mezza dozzina di titoli alla lista dei desideri.
Il compito per casa era di creare un video o una presentazione e presentare 3 libri che ci hanno ispirato e che possano, idealmente, ispirare altre persone. Siccome ho deciso che dovevo pur svolgere qualche task, ho deciso di cimentarmi nell'impresa.
Non mi sono limitato a 3, ma mi sono tenuto nel limite dei 5 minuti.
Nulla di nuovo, intendiamoci. Di ispirazione avevo già parlato, così come di alcuni "maestri", se così si può dire. Non stupitevi se solo un nome compare due volte, perché, se ancora non si fosse capito, il più delle volte... improvviso!

Un'ultima cosa. Essenziale. Il video è in inglese.
Come dicevo, è imbarazzante.


(Lo so che ci sono degli errori! Siate comprensivi. Trattasi del mio primo video, per di più in una lingua che leggo ma non padroneggio. A breve, forse, la versione nell'italico idioma!)

venerdì 25 ottobre 2013

La storia del cesso


Tutto iniziò a scuola. Ero in prima o seconda media, o forse la terza. La prof di quasi tutte le materie ci aveva chiesto una lista dei libri letti in un anno. A memoria ne citai più di cento, forse barando o più semplicemente considerando quei piccoli libricini con cui sono cresciuti i ragazzi cresciuti bene della mia generazione: Piccoli Brividi, Animorphs e quant'altro. C'era anche Asimov, di cui allora leggevo la Fondazione, e la prof mi chiese di spiegare di cosa trattasse. Ora, dovete sapere che questo genere di protagonismo personale mi ha sempre messo a disagio - e continuerà a farlo, nonostante sia controproducente e me ne renda conto. Fate finta che io non abbia un blog e tutto il resto. La prof, quindi, mi chiese di parlare. Io ero più o meno al centro dell'aula. Attaccai con la psicostoria, ovvero una disciplina futuristica che rendeva possibile, mediante modelli matematici, di prevedere lo sviluppo delle società umane su scala galattica. Il genere di cose che l'uomo della strada, ovvero il 95% dei miei allora compagni di classe, considera cazzate e che io invece facevo finta di apprezzare nella loro complessità. Ma si sa, a quell'età si è tutti un po' stronzi. Ho un'amica che alle medie ha vissuto l'inferno; io sono riuscito a sopravvivere senza scossoni - quelli sono venuti dopo. Parlai così della psicostoria, come richiesto. L'anno dopo avrei ripiegato su Manfredi e "Lo Scudo di Talos", ma continuava a non ascoltare nessuno.

martedì 4 giugno 2013

Confessione di un musicopatico

Se ve lo stavate chiedendo, è Tempest Gale
Non so se si possa dire, ma credo di essere musicopatico. E se non si può dire, ormai l'ho detto. Nel senso che la musica mi coinvolge emotivamente, alla pari accompagna e guida i miei stati d'animo, e talvolta ciò va ben oltre il modo in cui sono posizionate le note una dopo l'altra.
Ci sono canzoni per la rabbia, in tutte le sue gradazioni.
Ci sono canzoni per il pianto e il sorriso.
Canzoni per sognare.
Canzoni per la speranza.
Canzoni per la rivoluzione.
C'è persino una canzone che mi fa passare il mal di testa!
Naturalmente non succede con ogni canzone, ma solo con quelle con cui ho instaurato un certo legame. Per esempio, c'è una canzone dei Modena City Ramblers, affatto triste, che invece mi riempie di malinconia. Ci sono anche canzoni di cui mi sono innamorato, in particolari momenti della vita. Queste canzoni sono le più care, ma non le ascolto troppo spesso per non guastarne l'effetto - e, no, non ne elencherò nessuna.
Insomma, ho un discreto bagaglio di brani e so, fin dalle prime note, se ciò che sento è adatto al momento o se è piuttosto il caso di fuggire e concentrarmi su altro. So anche cosa evitare di fare, dato che è capitato già un paio di volte di associare un disco a un libro e non riuscire più a separarli, nel bene o nel male.
Quando sono giù, cerco qualcosa che dia la carica, ma dal lato giusto.
Quando sono su, qualcosa di spensierato.
Quando sono a metà, il più delle volte, quel che passa al convento. Il mio lettore mp3 offre poche sorprese, è già ampiamente esplorato, e so come usarlo.
Non ho paura di usarlo.

mercoledì 27 febbraio 2013

Così va la vita

Immagine di Vandiemenlander

Piccola interruzione post-elettorale.
Non credo che succederà spesso, ma dato che questa è essenzialmente una pagina personale, mi ritaglio un piccolo spazio per riflettere sull'esito delle elezioni. Lo segno in neretto così chi si lascia cogliere da  facile isteria al suono di "voto", "politica" o affini può tranquillamente passare ad altro blog - oppure a un altro degli articoli qui ospitati, dato che di "politici" nel senso comune* ce ne sono due in totale.

Primo inciso. Io vivo e lavoro in Lombardia, per cui la tensione si è prolungata su due giorni. Non è un mistero che si tratta di una regione di centro-destra e che, avendo assistito al regno ininterrotto di Formigoni per 18 anni, non si sia abituati a vere elezioni. Per cui, sì, nel mio caso la tensione è stata, se non due, almeno una volta e mezzo quella di un cittadino di altre regioni.
Secondo inciso. Per la prima volta ho votato anche la scheda gialla. È stato un momento importante per me, anche se non molto gratificante visti gli esiti.

sabato 12 gennaio 2013

Io, scrittore

“Scrittori si nasce.”

Questa la frase che mi ha colpito del secondo episodio di Scrivere nel 2013, che potete seguire sul blog Penna blu. Io che mi atteggio a scrivere un post dal titolo roboante, scrivo perché spinto da qualcosa che alberga in me fin dalla nascita? No, "alberga" non è proprio la parola giusta. È più qualcosa che brucia a fuoco lento, o più deciso quando mi decido ad aggiungere un po' di legno. Insomma, è qualcosa di cui, in effetti, non posso fare a meno.
Spero che questo post non si tramuti in un panegirico autoreferenziale.


Ricordo che da piccolo mi piaceva inventare storie. Fantastiche. La prima volta che mi sono beccato un “sei ancora un bambino” è stato alle elementari, da un cretino di cui non ricordo il nome, perché mi ero travestito da robot per una carnevalata organizzata da qualche insegnante. Da piccoli si è tutti un po' cattivi ma almeno capisci subito chi hai di fronte. Ricordo invece quanto mi divertissi con i LEGO, a posizionare gli eserciti degli assedianti intorno al castello, assegnare i ruoli ai personaggi e fantasticare su cosa sarebbe potuto accadere.

sabato 22 dicembre 2012

Sulle festività, i meme e gli antichi Maya

Immagine di Easton Lambert
C'è una costante in periodo di festività, sul posto di lavoro (i fortunati ad averlo). L'atmosfera da venerdì prefestivo, inframezzata da saluti e auguri, e perfino brindisi e morsi di panettone o affini. Ecco, per il blog succederà qualcosa di simile. Demerito mio non essere riuscito a finire la recensione ancora pendente, chiuderò il 2012 con alcuni post più o meno d'obbligo che mi aiuteranno a superare queste amate/odiate festività.

Dato che siamo in tema, come avete festeggiato la fine del mondo? Io onorerò la mia dipartita rispondendo al meme Goodbye cruel world che mi ha girato Lady Simmons.
Che comporta, come da tradizione, un sacco di domande. Dato che lo scenario è l'apocalisse, il tempo stringe e anche io sarò piuttosto laconico.

1) Con chi trascorrereste il “lieto evento”?
Da solo.

2) Dove lo trascorrereste?
Qui. O là, a seconda dell'ora.

3) C’è qualcuno di cui vi vorreste vendicare per qualche torto subito?
Non penso che abbia importanza, al capolinea.

4) C’è una persona che vorreste rivedere prima dei titoli di coda?
Sì.

5) Avendo per assurdo la possibilità di scegliere, vi piacerebbe sopravvivere in un mondo post-apocalittico?
Sì. Morirei dopo tre secondi, ma mi piacerebbe provare.

6) Una soddisfazione, l’ultima, da togliervi in queste ore.
Non saprei decidermi.

7) In previsione di un ipotetico aldilà, vi aspetta il calduccio dell’inferno o la quiete del paradiso?
Non faccio previsioni a riguardo.

8) Un oggetto, uno soltanto da mettere in una capsula del tempo, e che verrà ritrovato da coloro che un giorno, ma migliaia di anni, ricostruiranno la civiltà.
Un mappamondo.

9) Un’ultima dichiarazione prima di salutarci.
Nulla di epico, nell'imbarazzo prenderei in prestito qualche citazione, o starei semplicemente zitto.

mercoledì 12 settembre 2012

Parola d'ordine: adorabile!

Quando si dicono le sorprese...
Era trascorso un po' di tempo dall'ultima volta che mi hanno posto delle domande, così mi ritrovo fra i piedi un nuovo meme. Ed è con immensa gioia che mi accingo a partecipare... No, non così immensa. Prima o poi ci darò un taglio, ma ora come ora mi sembra un buon modo di sdrammatizzare dopo l'ultimo post quasi apocalittico!

Le regole sono le solite: dicci 11 cose di te, rispondi alle domande di chi ha spifferato il tuo nome, inventati 11 domande e scegli i blogger da premiare.
Il nome del meme, per chi fosse interessato, è "Liebster Award", che da decenni premia le personalità più adorabili della blogosfera.
Ordunque, prepariamoci all'ordalia.


Prima di tutto, sperando di non ripetermi, le undici sordide verità che vi tenevo nascoste.

1) In questo momento sto ascoltando i Moonsorrow.
2) Sulla mia scrivania c'è un cannone. Fermacarte.
3) Di fianco al cannone c'è un dado a sei facce, ma senza facce!
4) Uso come comodino un amplificatore per basso da 150 W...
5) ... ma ho anche un piccolo comodino tradizionale, sul quale non può mancare una bottiglietta d'acqua.
6) È possibile che a breve mi troverò a fare il master con un gruppo di amici.
7) Ad Amsterdam la pasticceria René, che mi ha suggerito Nick, esiste ancora e fa ottimi affari.
8) Credo che qualche "Wok to Walk" farebbe bene anche in Italia.
9) Non credo nel soprannaturale, che però apprezzo molto nella narrativa.
10) In questo momento sono a un bivio tra due prospettive di lavoro che, qualora si concretizzassero, cambierebbero significativamente la mia vita...
11) ... Del resto, si potrebbe dire che i cambiamenti un po' mi spaventino.

venerdì 22 giugno 2012

15 Aprile 1993

L'antica stirpe persiana che incontra la razza europea.
Pelo di colore nero e bianco, soffice e folto.
Suggestioni fulve accoglievano la bella stagione.
Due occhioni critici verso il mondo, l'insoddisfazione nei confronti dei servitori...
Ma non mi è mai riuscito a catturarne l'anima con la camera oscura.


È stata una inseparabile compagna di studio.
Cercava l'indipendenza e la compagnia umana. Le piaceva essere al centro dell'attenzione e le riusciva benissimo, con i suoi miagolii acuti e la sua capacità di intrufolarsi nel campo visivo altrui.
Davvero, avreste dovuto sentirla, come miagolava!

martedì 12 giugno 2012

Dimmi undici cose di te...

Niente rivelazioni sul destino dell'universo.
Un'altra, ultima (spero) pausa prima di ritornare sulla retta!
Sono stato giusto tirato in ballo dal buon Narratore in un altro meme. Niente premi né onori; soltanto oneri e la possibilità di vendicarmi sul prossimo!

"Dovie'andi se tovya sagain."

Per prima cosa, rivelo le solite undici informazioni ultrasegrete sul sottoscritto.

1. Sono, in genere, una persona pacifica.
2. Nonostante mi sia laureato in fisica, ho conseguito la maturità classica.
3. Soffro molto il caldo. In generale preferisco i mesi invernali...
4. ... Anche perché sono nato in inverno!
5. Non sono bravo a cogliere le occasioni. Talvolta, nell'indecisione, lascio passare il momento giusto e mi ritrovo a bocca asciutta.
6. Mi è capitato di partecipare a sessioni di gioco di ruolo dal vivo.
7. Una campagna di D&D a cui partecipo è incominciata nel lontano 2006.
8. Negli anni di università ho vissuto un'intensa attività associativa, di cui conservo bei ricordi. Che dico, gloriosi!
9. Ho davanti a me la cartina di un'ambientazione fantastica, realizzata da una mia cara amica.
10. Il primo concerto a cui sono andato è stato dei Metallica, nel 2003. Ah, senza pagare il biglietto, gentilmente offerto dalla Heineken!
11. Mi piacerebbe a breve realizzare un agile ebook, ma si sa quanto io sia poco portato al finire le cose!

lunedì 7 maggio 2012

I libri che ho letto

C'è una ragione se ho parlato dei libri che leggerò (ma lo farò?) senza neanche un accenno ai libri che ho letto. O ai libri, fra quelli che ho letto, che sento maggiormente miei e che hanno, in varia misura, contribuito a costruire il mio immaginario, o addirittura influenzato il mio modo di vedere le cose.


Non sono però in grado di compilare un simile elenco. Quello che segue è una lista di sei titoli, messi insieme grossomodo nell'ordine in cui li ho letti. Sono i primi che mi sono venuti in mente, insomma, ma sono comunque libri a cui sono, per una ragione o per l'altra, molto legato.

giovedì 19 gennaio 2012

The "Versatile Blogger Award" 2011


Ieri è successa una cosa inaspettata: sono stato insignito di un premio!
Prima che vi complimentiate, è bene chiarire che non si tratta di un premio in denaro o di una proposta di pubblicazione. Si tratta di un simpatico gioco a catena che consiste nel ringraziare chi mi ha nominato, scegliere a mia volta un certo numero di blog eccellenti tra quelli di recente scoperta o che seguo regolarmente, e rivelare alcune cose su di me.
Potete usare liberamente l'immagine, a patto di essere stati nominati.
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