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lunedì 15 febbraio 2016

Video recensione di "La Maschera della Morte Rossa" di Edgar Allan Poe

Ormai mi ci sono messo di impegno, a pubblicare quasi un post al mese...


Oggi è la volta del settimo episodio di Un libro in due , la rubrica a due voci ideata insieme a Romina Tamerici (che, come al solito, ne ha già parlato sul suo blog), una sorta di sit-com letteraria in cui recensiamo, in maniera un po’ diversa da quella a cui magari siete abituati, libri letti da entrambi.

In questo caso, il libro, per essere precisi il racconto, non l'abbiamo nemmeno letto! Ne abbiamo ascoltato ben due audio letture: l'una, integrale, di Ménéstrandise Audiolibri e l'altra, trasposta in forma di monologo teatrale, di Giancarlo Giannini. Abbiamo poi letto una graphic novel firmata Rocchi-Dell'Olio ed edita da Kleiner Flug, che in qualche modo non si limita a sommare uno strato visuale alle terrificanti atmosfere di Poe, ma utilizza alcuni elementi del racconto originale per costruirci qualcosa di ben diverso nei toni e nella struttura narrativa, nel bene e nel male. La graphic novel era quella che ho mostrato la scorsa volta per le votazioni, per cui mi scuserete se abbiamo sforato un pochino, ma in fondo, se ci seguite, non dovrebbe stupirvi.

Però, il vostro parere ci interessa! Vi sarete accorti che abbiamo iniziato a contenerci, tagliando qua e là per ottenere dei video che forse censurano alcuni dei nostri momenti più simpatici, ma allo stesso tempo dovrebbero risultare molto più dinamici e comprensibili. Insomma, diteci se stiamo percorrendo la strada giusta.

Infine, chiedo scusa a Italo Calvino. Chi vuole sapere il motivo dovrà guardarsi il video.

Vi lascio quindi alla nostra video recensione, ricordandovi che è possibile esprimere un voto qui, sotto il post di Romina o su Youtube, sul libro che vorreste vedere da noi recensito tra due mesi esatti. Ce ne sono di tosti!

Buona visione!


lunedì 14 aprile 2014

Una graphic novel al premio Strega?

Una notizia che ha fatto discutere in questi giorni è l'ingresso nella rosa dei 12 contendenti del premio Strega 2014 di unastoria di Gipi, graphic novel edita dalla Coconino Press. Prima ancora si parlava della sua stessa ammissibilità. Fermo restando che non ho mai seguito il premio Strega, salvo forse quella volta che mi regalarono un libro vincitore, sono ben consapevole che il rischio di entrare nel giro di polemiche in stile Sanremo è elevato e quindi mi terrò il più possibile al di qua della linea rossa dello snobismo culturale.
E quindi: cos'è un fumetto?

A prima vista si adocchiano due componenti: parole e immagini. Questa distinzione è grossolana, poiché esistono graphic novel di sole immagini, come L'Approdo di Shaun Tan, che ha più aspetti in comune con le raffigurazioni pittoriche della via crucis che con un romanzo. Parole e immagini, ma anche due ruoli, quello dello sceneggiatore e del disegnatore, che possono essere rivestiti da una, due o più persone.

Chi liquida la questione dell'ammissibilità sostenendo che unastoria non è scritta in versi dovrebbe riflettere sulla possibilità di disegnare in versi.

sabato 22 marzo 2014

David Rubín - L'Eroe (Libri I e II)


Postmoderno.
L'illuminazione mi è venuta pensando a una divagazione sul fantasy che definiva il (sotto)genere urban non tanto per l'ambientazione o le tematiche quanto per il fatto che tenga conto della modernità. Che siano elfi in motocicletta o divinità armate di smartphone, il succo è non ignorare la nostra epoca e lasciarla penetrare nella storia che stiamo scrivendo - o viceversa, fare esplodere un pizzico di fantastico nel mondo intorno a noi, che non è proprio lo stesso ma sono due modi di vedere la faccenda.
Altri potrebbero parlare di mitopoiesi o di de-strutturazione. Io con questi termini mi sento a disagio e impreparato, per cui prenderò in prestito questa definizione.
L'Eroe è epica postmoderna (ma non postmodernista).

Cominciamo da lui: Eracle. Cosa si può scrivere di Eracle nel nostro tempo? Qualcosa avevo già scritto parlando del primo libro. Eracle è l'eroe per eccellenza. È forte, figlio di un Dio, e compie imprese memorabili spesso in favore delle popolazioni locali, minacciate da questa o da quell'altra bestia. Il terribile leone che terrorizzava Nemea, mostro figlio di mostri, l'idra di Lerna, che si dice aiutata da Era per cancellare l'onta che l'esistenza di Eracle le arrecava, e così via. Le 12 fatiche gli furono imposte dal cugino Euristeo, a cui per decreto del fato doveva obbedire. Cosa può esserci di moderno in questa storia vecchia di millenni?
Semplice: nel frattempo qualcuno ha inventato i supereroi.
O meglio, i supereroi nascono come una versione moderna degli eroi del mito. Così scrivere oggi di Eracle non può prescindere dall'esistenza di Superman, e dall'evoluzione che questi nuovi eroi hanno avuto - e Supermam è più popolare di Eracle, da qualche generazione a questa parte. Così l'Eracle di Rubín è post-Superman, senza l'impiccio di doversi camuffare da uomo convenzionale e un po' maldestro. Se visivamente L'Eroe è figlio del fumetto supereroistico (Jack Kirby viene citato esplicitamente), ciò è vero quindi anche nei contenuti. E cresce. Da adolescente spensierato e un po' spaccone, lo ritroviamo da vecchio più simile al Bruce Wayne tormentato e logorato dal proprio fardello; troverà lungo il percorso alcuni compagni, fra cui il wonder boy Iolao, due mogli... persino una versione alternativa di se stesso!

sabato 15 marzo 2014

Leggendo "L'Eroe" di David Rubín

Non ho conosciuto David Rubín, autore e disegnatore spagnolo, per puro caso a Lucca. Era lì a firmare una catasta di cofanetti de L'Eroe, volumi 1 e 2 già pronti prima della pubblicazione ufficiale. Era impensabile lanciarsi su un autore a me sconosciuto con un'opera così ponderosa (300 pagine sono tante per un fumetto), anche considerando che avevo già zaino e sacchetti pieni di carta. Oltretutto, mi ero dimenticato che avevo diritto a uno sconto presso Tunué. Mi sono così appuntato mentalmente di approfondire la conoscenza di questo tizio che aveva deciso di dare un nome evocativo ma, ammetterete, piuttosto vago alla sua grande opera.

L'eroe è Eracle, e questo accantona l'accusa di vaghezza. Eracle è l'eroe con la E e la L maiuscole fin dall'antichità, almeno nel mondo occidentale. Figlio naturale di Zeus e detestato da Era, è vincolato per decreto del fato a obbedire al cugino Euristeo che gli impone le famose 12 fatiche. Il primo dei due volumi racconta proprio le prime fatiche e la crescita di Eracle dall'adolescenza ai 30 anni circa. In seguito le vicende di Eracle subiscono una svolta drammatica, egli stesso diventerà un personaggio più oscuro e alcune scelte non del tutto condivisibili lo porteranno a una tragica fine...
... ma secondo alcuni Zeus gli offrirà il cibo degli Dei accogliendolo nell'allegra combriccola dei celesti.

venerdì 23 agosto 2013

L'approdo - Shaun Tan

Avevo adocchiato questo gioiello appena comparso in libreria, ma per varie ragioni (principalmente una congenita mancanza di convinzione) mi sono deciso a comprarlo solo quest'anno. Mi sembra che sia l'unico autore nella categoria "fumetti-illustrazioni" edito dalla Elliot, per cui, uno su uno, ottima scelta!

L'approdo è una graphic novel che parla di migranti. Non serve certo che inquadri la questione, perché molti di noi hanno genitori, parenti o figli che, in diversi momenti storici, si sono spostati dal luogo di nascita in cerca di lavoro, migliori condizioni di vita o altri motivi. Chi si è trasferito oltre oceano e chi, più semplicemente, verso il nord (un tempo) industrializzato. Le cronache estive ci raccontano ogni anno dei flussi migratori provenienti dal nord Africa, in fuga da guerre e povertà. Quando ero piccolo, molti provenivano dai Balcani a causa delle sanguinose guerre combattute non molti anni fa.

Quali che siano le ragioni, le migrazioni sono presenti nella storia umana fin dagli albori, quando magari le motivazioni erano il clima o la ricerca di cibo. Per questo L'approdo è una vicenda profondamente umana, universale e radicata nella nostra storia. Anche il disegnatore, l'australiano Shaun Tan, sembra avere una motivazione personale, essendo egli stesso figlio di immigrati di origine asiatica.

lunedì 8 ottobre 2012

Tre ombre

Ci sono domande a cui non si risponde così in astratto. L'eroe non ha molta scelta, se non "Sì! Tutto!", ma nella vita reale non è mai così semplice. Può sempre capitare una disgrazia, oppure che il protagonista - io, voi - non sia all'altezza. Può capitare che un artista, ispirandosi a un fatto accaduto ad alcuni suoi amici, decida di scrivere una storia di fantasia. E può capitare che il sottoscritto decida di leggerla e la trovi meritevole di presentarla a tutto l'equipaggio.


Trois ombres

La storia è ambientata in uno scenario di campagna, quasi bucolico, dove abita Louis, insieme alla moglie e al figlio Joachim. La casa in cui vivono è lontana dalla città, vicino al bosco dove ricevono poche visite. Si potrebbe dire che a loro non manchi nulla; sopra ogni cosa, hanno la felicità.

venerdì 5 ottobre 2012


Si può sfuggire al destino?
Quanto sei disposto a sacrificare per la salvezza di qualcuno che ami?


Prossimamente...

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