Eccoci infine giunti all'ultimo dei racconti da me tradotti tratti da "Tales of Wonder" di Lord Dunsany. Onestamente, quando ho pianificato i miei sforzi credevo che sarebbe stato più facile! Tradurre a mente durante la lettura è molto diverso dal trasmutare dalla lingua in cui è nato a un'altra. Tradurre è dannatamente difficile e credo che d'ora in avanti proverò un timore reverenziale per chi lo fa di mestiere.
Ricordo brevemente i due racconti già proposti: in "A Tale of London" abbiamo visitato la capitale del mondo industrializzato con gli occhi dell'immaginazione e un pizzico di salace, ma sana, ironia; in "Why the Milkman Shudders When He Perceives the Dawn" siamo resi partecipi di un gioco condotto magistralmente del buon barone, grazie alla sua mirabile capacità di creare atmosfera.
Vediamo adesso un assaggio delle tonalità più cupe e minacciose che si incontrano lungo i sentieri della fantasia. Non sarà un racconto particolarmente terrificante, ma verso la fine mi ha trasmesso un brivido, per il presagio di una sventura che incombe. In attesa del momento opportuno.