giovedì 31 gennaio 2013

Fiabe moderne

Tutto comincia in qualche luogo, nonostante molti fisici non concordino. C'è il costante desiderio di scoprire dove - dove è il luogo dove tutto iniziò. Ma molto, molto tempo dopo fu creato il Mondo Disco. Scivolando nello spazio intersiderale... in cima a quattro elefanti che poggiano sul carapace di una tartaruga gigante, la grande A'Tuin. Fu qualche tempo dopo la sua creazione che la maggior parte delle persone dimenticò che le più antiche storie sul principio, presto o tardi, riguardano fatti di sangue. Questa, almeno, è una delle teorie. Il filosofo Didactylos suggerì un'ipotesi alternativa: "Le cose semplicemente accadono, che diavolo!"

C'erano una volta le fiabe. Raccontate presso il focolare o prima di andare a letto, molti di noi hanno simili ricordi d'infanzia. Non penso che occorra ripercorrere la storia e il significato di alcuni di questi racconti, in quanto c'è chi lo sa fare meglio di me. C'è chi le fiabe le scrive tuttora, più propriamente "novelle per bambini" come ammonisce la giovane Romina. Ciascuno di noi porta con sé un piccolo bagaglio, riempito da coloro che hanno raccolto la tradizione popolare e da chi ne ha create di nuove. C'è anche chi ha preso dalla tradizione per arricchire la sua storia, rivisitandola in chiave moderna o riportandola a un'atmosfera fedele ai bei (o brutti) tempi andati.
Ho già citato Cyberiade di Stanislaw Lem e La spada spezzata di Poul Anderson. Vediamone altri.

Il primo esempio è il penultimo libro letto: Zeferina di Riccardo Coltri. Le vicende di una strega in erba, che tenta di proteggere il proprio bambino da oscure profezie e da fatati ostili. Si tratta anche di un compendio minimo di miti e leggende nostrani, dato che compare un po' di tutto. Il libro in sé non mi ha convinto del tutto, anche rispetto all'altro suo libro letto, La corsa selvatica, più compatto e meno dispersivo. Siamo nei primi anni del Regno d'Italia, nelle comunità montane al confine con l'Impero austriaco. L'ambientazione è suggestiva e ben curata, anche se nella seconda parte prevale l'elemento fantastico. Come in La spada spezzata, i regni dei fatati sono negli interstizi del Regno degli umani e questi esseri vivono al nostro fianco, dimenticati fino a che non si ha la malaugurata occasione di incontrarli.

E c'è un cancello!

mercoledì 30 gennaio 2013

Su blog, scrittori e trolling

Immagine di Victawr

Post noioso.
Mi sono trovato, di recente, a commentare un commento* a un malcostume che sarebbe diffuso nell'eterogenea compagine di aspiranti scrittori. Per semplicità, non operiamo distinzioni e teniamoci sul generico. Ora, io sono uno di questi. Non ho pubblicato nulla, però, e a esser sinceri non ho nemmeno il classico "romanzo nel cassetto". Nel cassetto ho qualche storia (poche) e tante idee, ma di questo probabilmente ho già parlato. Ogni tanto pubblico qui un raccontino, nella speranza di ricevere un feedback il più possibile sincero. In questo modo mi espongo a critiche negative, perché no? Fa parte del rischio, e lo stesso vale per i contenuti che scrivo qui sopra. Avevo detto però che mi sarei tenuto sul generico e qui sta il punto: quanto vi fidate delle mie parole? Perché potrei essere stato sincero o aver detto l'opposto dei miei reali intenti.
Naturalmente, io confido che si creda nella mia buona fede.

Su un altro blog si criticava lo scrittore che punta sulla notorietà del proprio blog per usarla come biglietto da visita privilegiato per una eventuale pubblicazione. Si contestava, in questo caso, chi, pur nutrendo segrete speranze, dichiarava di scrivere per passione e basta. Mi ha fatto pensare alla sequela di post "Io, scrittore" e non dubito ci siano molti altri esempi. Mi scuso se chiamo in causa persone reali, me compreso, ma proprio su questo vorrei porre l'attenzione. Perché le argomentazioni di cui altrove non si applicano in astratto, ma a Giovanni, a Matteo, fino al sottoscritto (sto scorrendo la lista). Nonostante non abbia letto ogni contributo, non credo che molti si siano trattenuti dal parlare della scrittura come di una passione. Di mia spontanea volontà traduco hobby in passione anziché passatempo perché non credo che uno apra un blog e si esponga al pubblico per passare il tempo.

martedì 29 gennaio 2013

Imaginations from the Other Side


La canzone è Imaginations from the Other Side, apripista dell'omononimo album dei Blind Guardian. L'album che mi avvicinò alla musica metal o, se vogliamo, l'album che mi riavvicinò alla musica, punto. Un universo tutto nuovo, qualcosa di mai sentito e neanche lontanamente immaginato, perché credevo che il rock si fermasse a Fuel dei Metallica.
Il bello è che c'è sempre da imparare.

Ora, avevo già parlato dei Blind Guardian, i bardi di Krefeld. Del loro best of. Ecco, questo disco, da solo, è un best of. E anche il successivo (Nightfall in Middle Earth). Per quanto mi riguarda, tuttavia, preferisco di gran lunga Imaginations, vuoi per una ragione affettiva vuoi perché è a tutti gli effetti il miglior disco dei bardi in ambito power metal. Dopo Imaginations hanno continuato a evolversi, scrivendo grandi canzoni. Ma ogni epoca della vita ha i suoi stilemi e ci parla con una lingua propria. Qui siamo alle superiori e io studiavo greco, latino e un po' di Tolkien.

Imaginations from the Other Side è un inno alla fantasia. Non è facile capire come i BG siano riusciti a piegare la musica alle loro passioni, a creare un'alchimia così perfetta, fra metal e fantasy, con la spontaneità di quattro ragazzi e tanta voglia di suonare. Dopo di loro sono venuti i vari Rhapsody (of Fire) con le loro orchestrazioni, di cui per un po' è sembrato non si potesse fare a meno. Più di recente, è nato il folk metal. Ce n'è per tutti i gusti: da chi adora sonorità estreme, con melodie death e cantato sporco, a chi brama voci celestiali e potenti. I nostri sono forse stati i primi a includere certe sonorità con una convinzione tale (e successo commerciale, va detto) da risultare credibili e imitati da altri giovani gruppi. Per farcene un'idea, potete leggere l'ottimo post della vicina Aislinn.
The Bard's Song, la canzone del bardo.

domenica 27 gennaio 2013

Anticipazioni #6

Eccoci di nuovo al consueto appuntamento con i prossimi post. I più accorti si saranno accorti (appunto) che manca un post dal precedente palinsesto, tuttavia ritengo che lo sdoppiamento della rubrica Nativi digitali giustifichi questa assenza.
Ma veniamo a noi.
  • Inizio leggero, con un brano dei miei amati Blind Guardian.
  • Fiabe nella modernità, ovvero come è capitato che iniziassi a incontrarle 
  • Un nuovo racconto del giovane Kassir, solo un poco più lungo del precedente.
  • Fiabe moderne, ovvero la recensione che s'è persa al quinto giro.
Colgo l'occasione per tornare sull'argomento musicale di domenica scorsa. Non conosciamo molto della musica medievale. La musica sacra ci è giunta con una notazione che non consente la riproduzione esatta, mentre quella profana qualcuno ha ritenuto meglio non tramandarla. Ci sono ottimi compositori e musicisti (qualcuno citava i Corvus Corax) che hanno compiuto studi in questo senso, per recuperare quel tipo di tradizione sulla base delle poche testimonianze di cui disponiamo. C'è poi chi ne ha realizzato un'opera monumentale e del tutto originale. Sto parlando di Carl Orff e dei "suoi" Carmina Burana.


Quicquid enim florui
felix et beatus
nunc a summo corrui
gloria privatus

Ma se un tempo ero florido
felice e beato
ora son caduto dalla cima
privato di ogni gloria

(La rappresentazione teatrale dev'essere qualcosa di veramente epico!)


venerdì 25 gennaio 2013

Scrivere nel 2013 - Le mie 3 parole


Ho già citato l'iniziativa del blog Penna blu, intitolata Scrivere nel 2013. Finora l'ho seguita saltuariamente, ma dopo essermi esposto con la tiritera autobiografica e un po' presuntuosa dell'ultima volta, vediamo di concentrarci un po' meglio.
E di stare sul pezzo.

La domanda è: come si può migliorare la propria scrittura?
Ora, non è una domanda da ridere. Richiede una riflessione non banale. Fortunatamente, chi già conosce i propri punti deboli, almeno quelli di cui si è reso conto, ha qualcosa su cui lavorare. La proposta di Daniele è la seguente: scegliete 3 parole per migliorare la nostra scrittura.

Le parole che ho scelto sono chiarezza, costanza e punto.

martedì 22 gennaio 2013

Breve storia del World Wide Web

powered by Fotopedia

Si fa presto a dire contenuti.

Internet è nata per i contenuti, dalla necessità di alcuni scienziati di condividere grandi quantità di informazioni in breve tempo, da una parte all'altra del globo. L'idea è quella di costruire una rete, net, che colleghi tra loro i computer mediante linea telefonica. L'embrione di internet, Arpanet, nasce negli anni '60 ed è sponsorizzato dal Dipartimento della Difesa USA. Solo successivamente una legge consente ai privati di ampliare liberamente la rete.

Internet nasce intorno al 1980, con la definizione dei protocolli TCP (trasmissione di pacchetti di informazione) e IP (interconnessione di reti). Arpanet viene chiusa, ma non prima che qualcuno avanzasse una proposta per l'istituzione delle emoticon.

La rivoluzione vera e propria inizia con l'invenzione del World Wide Web, nel 1991. Questa applicazione, sviluppata dagli scienziati del CERN, consiste in un sistema di collegamenti ipertestuali, accessibile su internet tramite protocollo HTTP (la "H" sta per hypertext, ipertesto). per Nel '93 l'ente di ricerca rinuncia ai diritti d'autore sul web, facendo all'umanità un grosso dono.

domenica 20 gennaio 2013

La vita fugge

La vita fugge, et non s’arresta una hora,
et la morte vien dietro a gran giornate,
et le cose presenti et le passate
mi dànno guerra, et le future anchora;

e ’l rimembrare et l’aspettar m’accora,
or quinci or quindi, sí che ’n veritate,
se non ch’i’ ò di me stesso pietate,
i’ sarei già di questi penser’ fòra.

Tornami avanti, s’alcun dolce mai
ebbe ’l cor tristo; et poi da l’altra parte
veggio al mio navigar turbati i vènti;

veggio fortuna in porto, et stanco omai
il mio nocchier, et rotte arbore et sarte,
e i lumi bei che mirar soglio, spenti.

giovedì 17 gennaio 2013

Nativi digitali #2bis

Non ve l'aspettavate. Questa mini-recensione era pensata per comparire insieme alla scorsa puntata, ma mi sono dilungato un po' troppo. D'altronde, chi legge fantasy prima o poi capita sul suo blog. È inevitabile. C'è chi l'ama, chi l'abbandona e chi si tiene più a distanza ma continua occasionalmente a seguirla. Era da un po' che volevo leggere questa prova letteraria di Gamberetta. Non tanto per via dei gusti personali, dato che lei sembra orientata al bizzarro, quanto per lo stile.


Assault Fairies, volume 1


Partiamo dal genere. Military Aetheric Fairypunk non significa nulla, ma rende bene l'idea. Si tratta di un romanzo fantasy con tratti steampunk (o viceversa). Esseri fatati popolano la metropoli (Londra) e la protagonista, nonché narratrice, è la fatina Astride. Occorre specificare che non si tratta delle solite fate che compaiono nelle fiabe, quanto di giovani donne con elevato QI e una buona dose di razzismo nei confronti delle specie, umani compresi (maschi, perché di donne non mi sembra di averne viste).
Astride ha un problema. Per uscire dallo squallore in cui versa e recuperare il suo onore, decide di combattere per la Regina. Prende così il comando di una squadra d'élite (composta da fatine) e indaga su un caso di omicidio, fra scienziati megalomani, macchine pensanti e gnomi mafiosi... e coniglietti.

martedì 15 gennaio 2013

Nativi digitali #2

In questa nuova puntata di Nativi digitali, rassegna aperiodica di eBook-e-solo-eBook, propongo due libri e un unico autore: Daniele Imperi di Penna blu.


La documentazione in narrativa

La documentazione è importantissima per chiunque voglia scrivere seriamente. Per scrivere una storia bisogna documentarsi. La storia e la geografia, i trascorsi dei personaggi e lo stesso genere letterario sono oggetto di documentazione e Daniele ci racconta, in dieci articoli pubblicati a suo tempo sul blog, come orientarci in questo passaggio cruciale per uno scrittore. Ce lo dimostra il nostro Emilio Salgari, che grazie ai suoi studi descrisse paesaggi esotici e straordinari, facendoli vivere per intere generazioni di lettori. Questo volumetto fornisce all'aspirante scrittore una guida chiara e concisa, contenente molti spunti e consigli validi.

L'ambientazione nel fantastico

Il secondo eBook è complementare al primo, con la differenza che verte sul genere fantastico. Come creare un'ambientazione credibile? Si tratta di un processo lungo e complicato, tutt'altro che semplice, che coinvolge i personaggi e l'angolo di spaziotempo in cui si svolgono le loro avventure. Questo volumetto, anch'esso tratto da alcuni articoli apparsi sul blog, spiega con esempi ed esperienze personali come mettere in piedi un'impalcatura solida per la propria immaginazione. 


Entrambi gli ebook sono scaricabili dal blog dell'autore.

sabato 12 gennaio 2013

Io, scrittore

“Scrittori si nasce.”

Questa la frase che mi ha colpito del secondo episodio di Scrivere nel 2013, che potete seguire sul blog Penna blu. Io che mi atteggio a scrivere un post dal titolo roboante, scrivo perché spinto da qualcosa che alberga in me fin dalla nascita? No, "alberga" non è proprio la parola giusta. È più qualcosa che brucia a fuoco lento, o più deciso quando mi decido ad aggiungere un po' di legno. Insomma, è qualcosa di cui, in effetti, non posso fare a meno.
Spero che questo post non si tramuti in un panegirico autoreferenziale.


Ricordo che da piccolo mi piaceva inventare storie. Fantastiche. La prima volta che mi sono beccato un “sei ancora un bambino” è stato alle elementari, da un cretino di cui non ricordo il nome, perché mi ero travestito da robot per una carnevalata organizzata da qualche insegnante. Da piccoli si è tutti un po' cattivi ma almeno capisci subito chi hai di fronte. Ricordo invece quanto mi divertissi con i LEGO, a posizionare gli eserciti degli assedianti intorno al castello, assegnare i ruoli ai personaggi e fantasticare su cosa sarebbe potuto accadere.

giovedì 10 gennaio 2013

3Narratori - Regolamento e FAQ


Bando del contest letterario “3Narratori”

Il genere fantastico può vantare radici profonde, che possiamo rintracciare nel folclore e nel mito. Fiabe, quindi, e non solo, poiché nel corso del tempo sono germogliati generi sempre nuovi. Fantasy, fantascienza e horror sono i tre rami principali della narrativa d'immaginazione, anche se la contemporaneità è caratterizzata dalla contaminazione, più che dai canoni, e perciò una simile divisione è riduttiva. Per questa ragione ho scelto di usare le espressioni “letteratura d'immaginazione” e “letteratura fantastica” per abbracciare questo corpus vastissimo e variegato, per temi e per fascia d'età a cui è indirizzato.
Il contest letterario “3Narratori” nasce con lo scopo di promuovere la letteratura d'immaginazione nella blogosfera, offrendo ad appassionati e aspiranti scrittori la possibilità di condividere una propria opera di fantasia. Il contest è anche un esperimento, perché vuole esplorare le potenzialità di un'iniziativa che, per quanto ambiziosa, nasce su una piattaforma ridotta.
“3Narratori” è ospitato dal blog Argonauta Xeno.


Edit del 6 maggio 2013: è stata pubblicata la proclamazione dei tre racconti vincitori.

Edit del 18 settembre 2013: da oggi l'ebook è scaricabile!


Regolamento


1. La partecipazione è aperta a opere di genere fantastico, sia nelle tre principali declinazioni (fantasy, fantascienza e horror) sia nei suoi sottogeneri più recenti. Sarà apprezzata l'originalità, la distanza dai canoni classici del genere.

2. Sono ammessi racconti in lingua italiana di lunghezza compresa tra 1000 e 4000 parole. Ciascun autore può partecipare con una sola opera. I racconti devono essere inediti e l'autore dev'essere l'unico detentore dei diritti.

3. I racconti dovranno essere inviati in allegato alla di posta elettronica riportata in fondo con il seguente oggetto: [3Narratori] Nome o alias – Titolo del racconto.
I formati ammessi sono RTF, ODT e DOC. Il termine ultimo per la consegna è mercoledì 10 Aprile 2013.

4. Per valutare le opere mi avvarrò di collaboratori esterni, provenienti anch'essi dalla blogosfera. Le opere non conformi ai criteri d'ammissione saranno scartate a priori. Il verdetto della giuria è in ogni caso inappellabile.

5. I tre racconti giudicati più meritevoli riceveranno un premio di 15 euro, utilizzabile per l'acquisto di libri, in formato digitale o cartaceo.

6. I tre racconti vincitori saranno inseriti in un eBook distribuito sul blog Argonauta Xeno con licenza creative commons. Non si esclude la distribuzione su altre piattaforme che ne consentano la libera diffusione. A discrezione della giuria, potranno essere inclusi altri racconti previo consenso degli autori. Tutti i diritti sui racconti rimarranno dei singoli autori.

7. In caso di bassa partecipazione, o qualora il livello complessivo delle opere sia giudicato non adeguato, la giuria si riserva di non assegnare, anche solo in parte, i premi.

8. La versione aggiornata e autentica di questo regolamento e delle FAQ è reperibile sul blog. Per tutte le altre richieste, potete scrivere all'indirizzo riportato in fondo anteponendo nell'oggetto il tag [3Narratori].

mercoledì 9 gennaio 2013

Anticipazioni #5... e un concorso!

Cari lettori, è con vivo piacere che annuncio la ripresa della programmazione.
Ecco i prossimi post:
  • Per cominciare, la presentazione di una nuova, frizzante competizione letteraria, ospitata proprio su queste pagine!
  • Tornano le mini-recensioni di eBook, probabilmente due anche stavolta.
  • Spazio dedicato a una riflessione internet e sull'importanza di creare contenuti.
  • Recensione di un libro scritto da un'autrice, come promesso.
I primi tre post sono strettamente collegati fra loro. Il secondo, più che altro per associazione di idee. Il terzo spero possa far luce su quanto segue.

Il capitano e l'equipaggio dell'Argo sono fieri di presentare il contest 3Narratori, concorso letterario con eBook in appendice.
L'idea, maturata negli ultimi mesi, prende spunto principalmente dall'esperienza di scrittura collettiva Due minuti a mezzanotte, che in questi giorni pone le basi* per il seguito. Non solo, da scribacchino ho spesso - e mai concretizzato - gettato l'occhio a concorsi organizzati da vicini di blog, per esempio l'originale Hydropunk di Minuetto Express. Esempi a mio parere vincenti, con il merito di aver mosso un certo entusiasmo in rete. Ho deciso così di allestire un'imbarcazione, sperando che conduca all'equivalente letterario del vello d'oro... o qualcosa di simile, ma su scala ridotta. Si tratta anche di un esperimento e di una piccola ma ambiziosa opportunità culturale in questo angoletto della blogosfera...
... I dettagli, bando e FAQ domani, o al più tardi venerdì. Nel frattempo, colgo l'occasione per ringraziare i muti sodali che hanno deciso di fiancheggiarmi in questa impresa.

______________
*
Qui il trailer e qui il capitolo zero della seconda stagione.

lunedì 7 gennaio 2013

Cyberiade di Stanislaw Lem

Non conoscevo Lem prima di Cyberiade. Conoscevo la sua opera più famosa, Solaris, ma solo grazie al film che l'ha resa tale*. È quindi con animo contrito e in cerca di redenzione che mi sono avvicinato a questo bel libro dalla copertina nera...
... ed è anche la ragione per cui mi è stato difficile scrivere questa - chiamiamola così - recensione. L'avevo promessa in qualche momento di Dicembre, già rimandata, e alla fine ne ho scritta un'altra.
Spero che vada bene comunque.

Ulteriore premessa.
Stanislaw Lem nacque nel 1921 in Polonia. La fantascienza, per come l'ho conosciuta fin da piccolo, è stata scritta in inglese, pubblicata su riviste americane e giunta a noi in traduzione. Oltre a Lem, l'unico altro autore di origine slava che conosca è Asimov. Ma Asimov, di un anno più giovane, emigra negli Stati Uniti alla veneranda età di tre anni. Non sapevo quindi cosa aspettarmi da questo libro, soprattutto dopo aver letto una recensione (della cara Nereia) che parla di un libro che con Solaris sembrava aver poco a che spartire!


Un universo sospeso fra tecnologia e fiaba

Cyberiade è una raccolta di racconti, che ripercorre le principali "fatiche" di due inventori, Trurl e Klapaucius. Trurl è protagonista della maggior parte, mentre il secondo oscilla tra l'eterno scetticismo nei confronti del collega e l'invidia. Prima di partire, però, lasciamo parlare l'autore e ci leggiamo l'incipit: "Un giorno Trurl il costruttore montò una macchina in grado di creare tutto quello che cominciava per N".

Fin dalle prime righe, capiamo che il tono è fiabesco, poco rigoroso dal punto di vista scientifico ma molto ricco di inventiva. I due protagonisti sono, appunto, degli inventori, e per tutto il libro costruiscono macchine per risolvere problemi, propri e altrui, arricchendosi in denaro e notorietà. L'universo di Cyberiade è ricco di bizzarrie, a cominciare dai suoi abitanti. Ci sono re e principesse, cavalieri, pirati e forze di polizia, fantasmi e demoni. Insomma, una miriade di occasioni per provare l'ingegno di Trurl e Klapaucius.

venerdì 4 gennaio 2013

I libri letti nel 2013

No, neanche quest'anno...
Disclaimer: Nonostante questo post sia andato in onda con data 2013 nel titolo, si riferisce ai libri letti dal 1 Gennaio al 31 Dicembre 2012.

Questo post non è un meme. Ci somiglia, perché lo è stato - nel 2011. Nel 2012 era ancora in circolazione, come ho avuto modo di testimoniare. Quest'anno vuole essere un confronto costruttivo su come sono cambiare le mie letture in un anno di buoni propositi, la maggior parte dei quali finita miseramente nel dimenticatoio.

Quanti libri hai letto nel 2012?
Ho deciso arbitrariamente di sottrarre i fumetti. Sono 74. L'anno scorso ne ho contati solo 23, perché è stato un anno particolarmente arido dal punto di vista delle letture - ed è sempre possibile che li abbia sottostimati, non essendo abituato a tenerne traccia.

Quanti erano fiction e quanti no?
Faccio prima a dire quanti non lo erano: 7. Tre di essi li ho citati sul blog, in varia misura.

Quanti scrittori e quante scrittrici?
L'anno scorso, 0 scrittrici. Zero. Colto dalla vergogna, mi ero proposto di leggerne qualcuna in più, ma mi sono fermato a quota 4. Un numero un po' misero, da cui ho escluso i racconti per semplicità nel conteggio. A mia discolpa, posso dire che due di loro sono esordienti, quindi almeno questo proposito l'ho mantenuto. Spero di migliorare.

Il miglior libro letto?
Quello che mi è rimasto più impresso è il penultimo di quest'anno, su cui non posso essere obiettivo. La grande scoperta è stato The Gods of Pegana di Lord Dunsany, di cui mi ero ripromesso di parlare senza mai concretizzare.

E il più brutto?
Brutto, no. La trilogia A Time Odissey di Clarke & Baxter si è però rivelata notevolmente inferiore alle attese, soprattutto con il primo (unica ragion d'essere, il deathmatch finale) e il terzo capitolo. Anche Salinger corre per il podio. No, non l'Holden.

Il libro più vecchio che hai letto?
L'Anabasi di Senofonte.

E il più recente?
Probabilmente I Senza-tempo di Alessandro Forlani. Questo.

Quanti libri hai riletto?
Diciamo due e siamo a posto?

E quali vorresti rileggere?
"Non ho idea di come rispondere a questa domanda, quindi passo."

I libri più letti dello stesso autore quest'anno?
LoL, Davide Mana e Dario Tonani 4 a 4! Per un pelo non vincono Clarke & Baxter.

Quanti libri scritti da autori italiani?
Ben 27, ma in termini di quantitativo di pagine sono ancora un po' esterofilo. L'anno scorso, comunque, erano molti di meno, e quest'anno ho ripescato due classici: Salgari e Tarchetti.

Dei libri letti quanti erano ebook?
Come dal medico: 33.

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