lunedì 3 settembre 2012

La Tor rinuncia ai DRM

La notizia è un po' vecchia e la trovate in bella mostra sul sito della Tor Books. Una delle più importanti  case editrici americane, che pubblica parecchi nomi grossi di fantascienza e fantasy, ha finalmente deciso di aprire un negozio sul suo sito dove acquistare ebook senza DRM.

Per chi non lo ricordasse, i DRM sono un sistema di protezione che risponde, grossomodo, alla filosofia: "il modo migliore per combattere la pirateria è tartassare gli onesti compratori, rendendo, in alcuni casi, impossibile usufruire del prodotto appena acquistato".
Io sinceramente temo che i DRM (ma anche formati proprietari, come quello di Amazon), non facciano che incentivare quel fenomeno che si prefiggono di combattere. Alla fine un lettore vuole comprare il libro, soprattutto se ha un costo inferiore rispetto alle lussuosissime uscite a copertina rigida, con sovraccoperta, segnalibro e dedica in lamina dorata.
I DRM, per inciso, hanno contribuito a polverizzare l'industria della musica, da cui forse bisognerebbe imparare qualcosa.

Per cui, sono lieto di pubblicizzare il lieto evento!
Lo store della Tor si troverà qui, e già i primi autori hanno espresso il loro apprezzamento, superando la comprensibile diffidenza da chi vede rimuovere una protezione (della mutua) al diritto d'autore.
John Scalzi, autore piuttosto noto di cui sinceramente non ho letto nulla, scrive sul suo blog un commento interessante:

"As an author, I haven’t seen any particular advantage to DRM-laden eBooks; DRM hasn’t stopped my books from being out there on the dark side of the Internet."

Ovvero, anche gli autori riconoscono che i DRM non proteggono il diritto d'autore. Anzi. Rimuovere un DRM non è alla portata di tutti, ma tramite apposite guide è possibile farlo. In USA è illegale, ma qualcuno controbatte che non si può obbligare qualcuno a utilizzare uno specifico dispositivo o un dato software, che magari non gira sul suo sistema operativo.

Dice ancora il nostro Scalzi:

"Does this mean it’s easier for someone to violate my copyright? It does. But most people don’t want to violate my copyright. Most people just want to own their damn books. Now they will. I support that. And I believe that most readers who like my work will support me."

Questo dovrebbe chiarire le idee a molti. Se uno può scaricare illegalmente, lo fa già ora. Se invece uno acquista, e c'è ancora la possibilità che siano la maggior parte dei lettori "digitali" di Scalzi, vuole dire che lo fa per supportare l'autore.
Di modi per leggere gratis ce ne sono. Biblioteche, prestiti, scambi.


Trovo l'idea del "siamo tutti ladri" piuttosto deprimente. 
Può funzionare nel Paese dei Furbi, certo. Nel paese dove l'ebook è visto come artificio diabolico che distruggerà il libro cartaceo, dove l'ebook è considerato software in modo da caricarlo d'IVA. Il paese dove solo i piccoli e medi editori credono nei nuovi formati.

5 commenti:

  1. Questa è un ottima notizia.
    Speriamo che anche in Italia, comincino a seguire questa politica.

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  2. Non sono molto informata sul tema, però ho letto alcuni articoli sui DRM ultimamente e a volte mi sembrano abbastanza inutili. Se ho capito bene servono per impedire duplicazioni dell'e-book o la sua diffusione illegale. Il fatto è che di furbi c'è pieno il mondo, quindi secondo me riescono a copiarli lo stesso e in più "il tizio tecnologicamente incapace" (leggi "io") rischia di non riuscire nemmeno a leggere il libro che si è comprato! Mah... finora non ho mai letto un e-book con DRM, quindi non so se ho detto cose sensate...

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    1. Infatti. Chi ha un po' di dimestichezza con google impiega due minuti a trovare una guida per rimuoverli. Però non è alla portata di tutti, e così c'è chi ha un Kindle fra le mani e non compra da altri negozi online per problemi di compatibilità. È fortemente illiberale come idea.

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  3. Qui si tratta l'argomento con meno competenza ma più visibilità.
    In realtà l'ho letto qualche giorno fa e non ricordo nemmeno bene cosa dice, però te lo segnalo, così, senza commenti... perché in fondo io di competenza non ne ho per niente.

    http://www.ilpost.it/chiaralino/2012/09/06/il-profumo-della-carta/comment-page-4/#comments

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    1. Grazie per la segnalazione. L'articolo contiene alcune imprecisioni, ma cionondimeno è interessante, soprattutto il confronto con Neri Pozza. In realtà io non mi addentro nella questione del prezzo di un ebook (argomento centrale del post) proprio perché è una questione molto complessa!

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