lunedì 21 settembre 2015

Il Cavaliere lucente, un mini-racconto

Chiamarlo racconto è forse eccessivo, ma rientra nelle 300 parole limite. Ha infatti partecipato al concorso di compleanno del blog Romina Tamerici, senza piazzarsi negli agognati (!) primi posti. L'idea nasce da una bozza seminascosta, shiny, che ho rielaborato in maniera piuttosto frettolosa in chiave fiabesca. Mi sembra che il tenore generale ricordi un racconto natalizio apparso qualche anno fa sul blog, ma questo è comprensibilmente più da fine estate.

Vi lascio con l'invito a controllare sul blog di Romina quando usciranno i tre video, perché io stesso ero rimasto piacevolmente stupito ascoltando la sua lettura del mio Regina della notte.


Il Cavaliere lucente


Molto tempo fa, in una lontana provincia viveva un Cavaliere lucente. Tutti i sudditi lo ammiravano. Il Re, un giorno, decise di dargli in sposa l'unica figlia. La sola persona a rattristarsi fu proprio la Principessa, che a chiunque glielo domandasse rispondeva che non ne voleva sapere nulla di un uomo la cui unica qualità fosse la lucentezza. Non potendo sopportare quel visino triste, il Re invitò il Cavaliere nella capitale.
Tuttavia egli non rispose alla convocazione.
Fra il popolino dilagò lo sconforto. Il Re, abituato a essere obbedito, si addolorò molto per non poter dare ai sudditi ciò che chiedevano. Aspettò qualche stagione e al termine della stagione della caccia gli mandò un nuovo invito.
Ma il Cavaliere non si mosse dal suo castello.
Il Re, infuriato, decise quindi di muovere guerra al proprio vassallo; chiamò a sé i sudditi più valorosi e armò un grande esercito, che mise in marcia verso quella lontana provincia. La sua tenera figlia, il cui cuore soffriva ogni giorno di più, era alla finestra mentre si allontanava, e pianse.
Si racconta che dalle lacrime di un'anima infranta siano nati i fiumi del Regno. È per questo che un menestrello quale io sono esita a bere dal comune boccale, tanto quanto io esiti a raccontare l'epilogo della storia.
Da quel giorno la Principessa visse in una torre angusta, bevendo solo l'acqua più pura e pregando ogni giorno per il ritorno del suo augusto padre. Ogni tanto udiva nuove dalla guerra ma nulla che la rallegrasse.
Alla fine il Re fece ritorno. Era nero in viso e nel cuore; in un carro aveva riposto l'armatura splendente, che si trascinava in casa come una maledizione.
“Ora sarà qui, la sola luce del Regno,” disse.
Non ci fu più allegria, nel Castello. Solo ricordi.

venerdì 18 settembre 2015

Intervista ad Alessandro Forlani

A volte ritornano, le interviste!
Oggi ho il piacere di presentarvi Alessandro Forlani, autore di Eleanor Cole delle Galassie Orientali. Durante la lettura del romanzo, e credo si intuisse nella recensione della scorsa settimana, mi sono sorte alcune domande che, fortunatamente, sono riuscito a rivolgere all'autore. Si trovano lì nel mezzo.
Spero di offrirvi una buona chiacchierata.

Ciao Alessandro, benvenuto sul blog! Vuoi presentarci brevemente l'autore di Eleanor Cole?

Sono nato a Pesaro, dove vivo, nel 1972. Laureato in lettere moderne, mi sono poi specializzato in sceneggiatura e scrittura creativa, materie che insegno ormai da dodici anni all'accademia di belle arti di Macerata e presso vari istituti privati. Pratico la narrativa da prima dell'attività accademica; di recente ho avviato collaborazioni con editori di boardgame e videogiochi. Attualmente pubblico con Imperium e Delos. Nel tempo libero mi dedico a giochi di ruolo e wargame, cinema, e leggo volentieri saggi di storia militare.

Quali sono i tuoi punti di riferimento, non necessariamente letterari, come scrittore e come lettore?

Devo ammettere che le mie letture e i miei studi (come autore) sono piuttosto disordinati, ovvero: scrivo horror e fantascienza ma guardo come modello a classici quali Alighieri, Landolfi, Eliot... ma quando ne ho bisogno torno anche a sfogliare autori come McNab o Bill King. Ho il culto di Lovecraft. Ho molti modelli cinematografici: Leone, Tarantino, Scorsese, Herzog... La saggistica è sempre una preziosissima fonte. Penso si debba imparare sempre e comunque da chi fa o ha fatto qualcosa meglio di te, fosse pure un solo paragrafo, a prescindere dalla cosiddetta “statura” letteraria o intellettuale di un autore. Se scopro e/o noto una tecnica letteraria e mi accorgo che funziona, la studio e mi ci esercito: complimenti a chiunque l'abbia elaborata e la pratichi meglio di me!

Parliamo del libro. L'universo di Eleanor Cole si presenta come una mescolanza di elementi moderni e retrò, oserei dire rinascimentali (o barocchi). Vuoi raccontarci come l'hai realizzato?

È un universo che possiede tecnologie prossime a quelle di Star Wars o Star Trek ma ha un gusto e una sensibilità barocca. Pensavo esattamente all'estetica e alla civiltà del XVII-XVIII secolo quando l'ho scritto: sono periodi storici che mi hanno sempre affascinato, sotto tutti gli aspetti: la musica, la moda, l'architettura, la condotta della guerra, la società che si esprime per esempio nel teatro di Moliere, di Goldoni e nelle opere di Mozart e Lorenzo da Ponte. Mentre lo elaboravo temevo che qualcuno ci potesse vedere troppo Capitan Harlock di Matsumoto o degli eccessi barocchi di Warhammer 40.000 (che pure sono due modelli che mi influenzano dall'infanzia e adolescenza), ma nessun lettore si è espresso in questo senso, e spero significhi che sono riuscito a creare un mondo abbastanza originale. Qualcuno l'ha immaginato steampunk: poiché scrivo anche racconti di questo genere l'ho trovato strano, perché gli elementi caratterizzanti sono molto diversi.

Con Edizioni Imperium hai pubblicato anche tre manualetti di scrittura, uno dei quali proprio sul world building. Qual è il rapporto tra il Forlani scrittore e l'insegnante?

In seguito a vicende accademiche e personali recenti, mi sono accorto di insegnare più da scrittore che da ("semplicemente") docente universitario, e ritengo sia un bene. Mi rendo conto che – per esempio insegnando a fare editing – io stesso miglioro di volta in volta nell'editing; correggendo errori o ingenuità dei miei studenti affino la mia stessa tecnica. C'è sempre di mezzo una cattedra, e quindi non sarà mai un rapporto "alla pari" come ad alcuni docenti piace favoleggiare, ma lo spirito è quello – appunto – dei tre prontuari Imperium che hai citato: una chiacchierata fra onesti artigiani della narrativa.

Come in altri tuoi lavori, non manca in Eleanor Cole la critica sociale (e di costume). Cosa accomuna o separa il negromante Sarastro dai nobili a capo delle multinazionali del futuro?

Non voglio "spoilerare", ma... chi ha letto il romanzo si sarà accorto di un episodio, verso il finale, che credo risponda in modo abbastanza esplicito a questa domanda. Le due espressioni del Male presenti in Eleanor Cole perseguono lo stesso scopo; per loro intrinseca natura tuttavia si negano a vicenda (c'è un breve monologo della co-protagonista, Delfina, in cui ho spiegato perché)... fino a quando non decidono di superare certi limiti morali e naturali...

Quali sono i tuoi progetti futuri? Leggeremo altre avventure di Eleanor Cole?

Una è già stata pubblicata e disponibile presso Delos (collana Robotica): Sonno Verde; un racconto lungo in cui la nostra antropologa spaziale ha a che fare con una comunità umana misteriosamente connessa alla vegetazione di un remoto pianeta. Si tratta di un personaggio e un universo che credo si prestino bene alla serialità, e ad Eleanor mi sono affezionato. Quindi... è molto probabile!
A breve (dovrebbe essere per ottobre) pubblicherò sempre per Delos un nuovo romanzo, questa volta steampunk. Per ora non aggiungo altro: è un lavoro cui tengo molto e vorrei parlarne diffusamente a tempo debito.
Spero inoltre di presentare entro poche settimane il primo di una serie di game-e.book che mi hanno commissionato: è il mio secondo passo nell'editoria del gioco dopo Kingsport Festival della Stratelibri/Sir Chester Cobblepot.

Ringraziandoti per la disponibilità, ti lascio uno spazio per aggiungere qualcosa per i lettori del blog.

Nulla da aggiungere. Grazie a te!

mercoledì 9 settembre 2015

"Eleanor Cole delle Galassie Orientali" di Alessandro Forlani

Tra i libri che attendevo quest'anno c'era Eleanor Cole delle Galassie Orientali, di Alessandro Forlani. Chi seguiva Argonauta Xeno lo ha già incontrato, dato che avevo già segnalato I Senza-tempo (premio Urania 2011) e All'inferno Savoia!, una raccolta di racconti steampunk all'italiana (ma senza spaghetti). Di Forlani avevo molto apprezzato la critica sociale presente nel suo romanzo, così come il recupero di vocaboli caduti in disuso nell'italiano contemporaneo. Non è raro che uno dei suoi personaggi chachinni, per esempio, o schifi, anziché dire qualcosa, ma su questo aspetto torneremo in seguito. Eleanor Cole è il suo romanzo più recente, ultimo di una serie di pubblicazioni, tra raccolte di racconti e prontuari di scrittura, uscite per Edizioni Imperium.

Eleanor Cole è un romanzo di fantascienza. Nel XXVII secolo, l'umanità ha ormai raggiunto le stelle e la sua espansione è guidata non dai governi terrestri o confederazioni interplanetarie, ma da alcune compagnie commerciali costruite sul modello delle antiche Compagnie delle Indie. A capo delle compagnie siedono pochi oligarchi, che sono i discendenti degli amministratori delle multinazionali del nostro presente. È quindi in un contesto di neo mercantilismo che l'umanità ha colonizzato altri mondi: prima lo sfruttamento minerario, poi quello commerciale degli insediamenti.

C'è però un secondo pilastro su cui poggia la Compagnia delle Galassie Orientali, il cui motto è, per l'appunto, Umanità e Commercio. A occuparsene, sul pianeta Ammit, è l'antropologa Eleanor Cole, che crede fermamente nell'importanza di non lasciarla a spasso, l'umanità. Inutile dire che non tutti la pensano come lei. Tuttavia, proprio lei sarà protagonista di un avvenimento straordinario, quando durante la cerimonia di commerce-forming su Ammit una forza antica e misteriosa ma ben nota a chi ha seguito i suoi studi: la magia. Sarà il negromante Sarastro, proveniente da un lontano passato, a portare scompiglio sul pianeta minerario... e minacciare nuovamente la galassia!
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