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domenica 5 agosto 2012

Il punto sulle libertà digitali

Dopo alcuni mesi di lotta, è giunto il momento di fare un po' il punto della situazione.

Avevamo cominciato con SOPA, disegno di legge in discussione negli USA a febbraio, che avrebbe introdotto di fatto la censura su internet, con la scusa della lotta alla pirateria. Una grande mobilitazione sul web e l'appoggio di grosse compagnie (come Facebook e Google) hanno convinto i legislatori d'oltreoceano a ritirare la proposta.
Era solo l'inizio.

C'è stata poi ACTA, l'accordo commerciale redatto di nascosto da svariate nazioni, tra cui gli USA e altri stati, e alcuni grandi compagnie. Se ne parlava a febbraio, ma l'iter è stato piuttosto lungo.
ACTA è, in parole semplici, un accordo contro la contraffazione, che però contiene alcune definizioni così vaghe da prestarsi alla chiusura di siti web. Diversamente da SOPA, non riguarda solo gli USA ma anche altri stati, fra cui l'UE.
Proprio in Europa, l'accordo è stato definitivamente respinto il 4 luglio. In Messico, per esempio, non sono stati fortunati.

lunedì 26 marzo 2012

Ancora ACTA, purtroppo!

Domani, la Commissione per il Commercio Internazionale del Parlamento Europeo deciderà come proseguire con l'accordo tristemente noto come ACTA.
Ne avevamo parlato qui.
Ricordo ancora l'ottimo articolo sul sito di Wired.

Di seguito il comunicato dell'associazione "Fight for the Future", che si è impegnata negli ultimi tempi per contrastare prima SOPA e PIPA, e ora ACTA.
Sono tuttora convinto che sia una battaglia per disegnare una società più equa e meno in balia dei poteri forti dell'economia mondiale, almeno sul terreno dell'informazione e della cultura.


Comunicato di Fight for the Future
(In inglese!)

Tomorrow, the European Parliament parliament decides on how to proceed with ACTA.
The momentum is on our side: thanks to the massive protests and online outcry, ACTA is near defeat.  But members of parliament could decide to postpone the vote for one or two years, robbing ACTA's opponents of a decisive political victory.
If your country has MEPs on the INTA committee who are responsible for this decision, can you call them today to demand a full vote?

Click here for their phone numbers, and call them!

Tell them that you oppose ACTA, but that you want to see a full democratic rejection of ACTA, not political maneuvering.  The decision will most likely happen tomorrow (Tuesday) so please call today!
For the win,
--Holmes Wilson, Fight for the Future

sabato 11 febbraio 2012

Argonauta Xeno aderisce alla giornata mondiale di protesta contro ACTA e TPP

Il 18 gennaio avevo aderito alla giornata mondiale contro SOPA e PIPA, due provvedimenti in discussione al Congresso USA che minacciavano la libertà di espressione in rete e uno stato di effettiva censura lungo l'Oceano Atlantico.
Oggi è la volta di ACTA e TPP.

ACTA è un accordo tra le nazioni europee, USA, Giappone, Messico e altri stati per difendere il copyright e prevedere provvedimenti anti contraffazione. Si tratta di un accordo commerciale tra nazioni condotto in segretezza! Per quanto concerne Internet, l'accordo prevede misure contro i provider di servizi che "favoriscano" la pirateria "su scala commerciale". Si tratta di una definizione volutamente vaga, che include un po' tutto, e per questo è forse più pericolosa dei provvedimenti sopra citati.
Trovate su Wired (ringrazio Sofia) un'ottima spiegazione in italiano, mentre sul sito della protesta è possibile reperire più informazioni, compreso il testo integrale di ACTA.

Per chi fosse interessato, ci sono delle proteste un po' in tutta Europa:


Per aderire alla protesta potete firmare una richiesta ai nostri rappresentanti (in questo caso credo siano i nostri delegati in UE) tramite il form che appare in alto a destra, che è un po' scomodo ma immagino che molti di voi abbiano un blocca pop up!

Per conoscenza, pare che nel Pacifico si stia trattando per TPP, ovvero un accordo che prevede anch'esso norme molto restrittive, anche qui per colpire chi favorisce la pirateria, anche senza trarne profitto. Trovate tutto sul sito di una fondazione che si occupa di libertà digitali da anni.

Nel frattempo ho scoperto questa notizia: la Germania ha fatto un passo indietro! O meglio, è stato sospeso il processo di ratifica. Tantissimi complimenti ai nostri amici tedeschi!
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