Mi sono avvicinato alla lettura di questa nuova edizione integrale, da poco pubblicata per i tipi della Magic Press, poiché già una volta sono rimasto deluso da uno spin-off ambientato nel fascinoso universo di Jodorowsky. Il tomo in questione era l'appena discreto Megalex, a fronte di quel capolavoro che è L'Incal, anche grazie ai disegni di Moebius. Bene, se L'Incal è il capolavoro, questa nuova saga è senz'altro un fumetto superlativo e sono proprio contento di essermelo regalato.
I Tecnopadri non è una saga generazionale, come mi sembra di capire sia quella dei Meta-Baroni, ma è incentrata sulle vicende di Albino e del fedele Tinigrifi, una sorta di topo parlante. Albino è un giovane idealista, nato da una sacerdotessa caduta in disgrazia a seguito di uno stupro, che sogna di diventare creatore di giochi nella gilda Pan-Tecno. Se non mi seguite, i Tecno sono una casta pseudo-religiosa che si occupa dello sviluppo tecnologico della galassia, e sono anche il principale antagonista nella saga dell'Incal. La madre, invece, ha come unico scopo la vendetta contro quei pirati che l'hanno ridotta in disgrazia. Insieme ad Albino ha avuto altri due figli: il grigio Almagro, l'unico che considera tale, e la rossa Onyx, che con le sue quattro braccia è subito declassata a serva.
La storia prosegue su tre filoni principali: il giovane Albino che entra a far parte della gilda e la sua fulminante ascesa nella gerarchia Tecno, le varie disavventure del resto della famiglia fino al loro ricongiungimento e il vecchio Albino che, ormai Tecnopadre, guida 500000 discepoli verso la galassia promessa. Se la storia di Albino si rivela presto una dura lotta verso la tenebra che mira a impossessarsi della galassia, il vecchio Albino è un novello Mosè che ha salvato il meglio dell'umanità per costruire "una nuova società in cui la bontà dei rapporti umani sarà più importante dello sviluppo tecnologico".
Un suggestivo scenario spaziale |
Non che sia facile, naturalmente. I nemici sono molti, non ultima la tenebra che vede nei piani di Albino una minaccia al suo tremendo potere. Albino, da parte sua, è un personaggio luminoso fin dall'inizio e il suo potere darà filo da torcere a questo tremendo antagonista. L'esodo è narrato con molti richiami biblici, ma non è la prima volta che Jodorowsky inserisce nelle sue storie richiami religiosi. In questo caso, il risultato è meno caotico rispetto a L'Incal, dove l'eccessiva complessità può allontanare il lettore dalla piena comprensione del testo. Al tempo stesso, viviamo nello stesso universo fantasioso già presente in altre opere, pieno di meraviglie e di tragiche verità.
C'è anche una non leggera satira dell'industria dell'intrattenimento.
C'è anche una non leggera satira dell'industria dell'intrattenimento.
Albino e Tinigrifi sono due personaggi indimenticabili. Il piccolo topo, sempre presente, è ora la sua coscienza, che lo aiuta a superare i dubbi e le difficoltà, ora il suo più fido alleato, ora il suo alter ego. Gli altri personaggi non sono meno riusciti, sia quelli più odiosi sia... sono tutti abbastanza odiosi, in un certo momento della loro vita. Sono però personaggi in grado di crescere, di cambiare. Jodorowsky difficilmente presenta personaggi statici... con tutti i ribaltamenti a cui sono sottoposti! La storia nel suo complesso è raccontata con il giusto ritmo, senza accelerazioni vertiginose e perfettamente bilanciata negli 8 volumi originari.
Albino riesce a aggirare la tenebra |
Le matite sono affidate a Zoran Janjetov, già noto per aver colorato due volumi de L'Incal e disegnato il prequel Prima dell'Incal. Se nel prequel si sforza di imitare Moebius, l'inimitabile, qui l'artista ha uno stile più personale, più moderno forse, e il risultato è di altissimo livello. I disegni sono pieni di dettagli e costellati di citazioni a tutta una serie di riferimenti fantascientifici che potete divertirvi a scoprire. Il tutto completato dalla colorazione digitale di Fred Beltran, anche lui già noto per aver disegnato Megalex, che in effetti con i colori è molto bravo. I Tecnopadri è quindi il risultato del contributo di tre artisti liberi di esprimere il proprio potenziale e interagire fra loro.
Se vi capita sotto mano, sfogliatelo e capirete.
Bellissima recensione di un volume che è già da tempo sulla mia lista degli acquisti prossimi (che piano piano, ogni tanto riesco, a sfoltire di qualche titolo). IL tuo commento è un ulteriore rinforzo alla mia ispirazione. Vedrò di procurarmelo presto!
RispondiEliminaPs. Il tuo blog è ormai per me un appuntamento fisso, quindi lo aggiungerò tra i miei preferiti con molto piacere. Complimenti per la competenza e la passione che esprimi sempre nei tuoi post. Il mio blog è questo http://philartdesign.blogspot.it/ ( ci siamo incrociati qualche volta sulla comunity +1 society credo)
Grazie, verrò a fare un salto.
EliminaSpero che "I Tecnopadri" ti piaccia, altrimenti sai a chi dare la colpa!
Mi ero perso nelle pieghe dell'Incal, del prequel e dei metabaroni. Questi Tecnopadri si leggono in maniera indipendente, che magari ci faccio un pensiero?
RispondiEliminaSecondo me si legge tranquillamente come opera a sé stante, senza nessun ripasso. Anche perché alcuni aspetti e, più in generale, nella narrazione differisce molto dalla saga "madre".
EliminaCiao, ti ho assegnato un premio per un commento che hai pubblicato sul mio blog... Ecco il link: http://centauraumanista.wordpress.com/2013/12/30/faccia-di-limone-awards-ii-i-commentatori-piu-simpatici/#comments
RispondiEliminaNon conosco questa saga, non ne ho mai sentito parlare...
Tanti auguri di buon anno, tornerò a trovarti presto!
Grazie Valeria, l'avevo visto ma sono terribilmente leeento a commentare.
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