martedì 4 giugno 2013

Confessione di un musicopatico

Se ve lo stavate chiedendo, è Tempest Gale
Non so se si possa dire, ma credo di essere musicopatico. E se non si può dire, ormai l'ho detto. Nel senso che la musica mi coinvolge emotivamente, alla pari accompagna e guida i miei stati d'animo, e talvolta ciò va ben oltre il modo in cui sono posizionate le note una dopo l'altra.
Ci sono canzoni per la rabbia, in tutte le sue gradazioni.
Ci sono canzoni per il pianto e il sorriso.
Canzoni per sognare.
Canzoni per la speranza.
Canzoni per la rivoluzione.
C'è persino una canzone che mi fa passare il mal di testa!
Naturalmente non succede con ogni canzone, ma solo con quelle con cui ho instaurato un certo legame. Per esempio, c'è una canzone dei Modena City Ramblers, affatto triste, che invece mi riempie di malinconia. Ci sono anche canzoni di cui mi sono innamorato, in particolari momenti della vita. Queste canzoni sono le più care, ma non le ascolto troppo spesso per non guastarne l'effetto - e, no, non ne elencherò nessuna.
Insomma, ho un discreto bagaglio di brani e so, fin dalle prime note, se ciò che sento è adatto al momento o se è piuttosto il caso di fuggire e concentrarmi su altro. So anche cosa evitare di fare, dato che è capitato già un paio di volte di associare un disco a un libro e non riuscire più a separarli, nel bene o nel male.
Quando sono giù, cerco qualcosa che dia la carica, ma dal lato giusto.
Quando sono su, qualcosa di spensierato.
Quando sono a metà, il più delle volte, quel che passa al convento. Il mio lettore mp3 offre poche sorprese, è già ampiamente esplorato, e so come usarlo.
Non ho paura di usarlo.

Stasera riflettevo anche sulla vita, la strada da intraprendere e compagnia bella. Sì, insomma, per quanto tempo uno può essere in cerca del proprio posto al mondo? Il tempo non è infinito. Tempus fugit. Il tempo è anche uno degli argomenti madre della teoria musicale - forse è anche per semplificare l'apprendimento di questo argomento che il 90% della musica contemporanea è ridotta ai 4/4. L'altro è l'orecchio, ovviamente, che ammetto di non avere mai sviluppato. Ho però imparato a suonare, poco e male, e con discontinuità.
Già, più o meno come la scrittura.
Fatto è che oggi, dopo più di un anno di fermo ho ripreso in mano il basso e suonato per quaranta minuti. Non è stata un'esperienza traumatica. Mi ricordo ancora dove mettere le dita e questo è bene, sebbene debba continuare a esercitarmi per riprendere quel minimo di destrezza e resistenza che sono indispensabili per le canzoni un po' meno banali. Di quelle belle, ma veramente belle, riuscivo a suonarne davvero poche.
Non so se mi aiuterà a capire dove voltarmi, forse è solo una valvola di sfogo. Un'altra scappatoia. Forse dovrei davvero abbandonare le cuffie.
Si è fatto tardi per la filosofia.
Per ora ho ricominciato a suonare.

Fotografia di Zyphadellus

________
*
A chi interessa, è l'ouverture de La gazza ladra di Rossini. È capitato solo un paio di volte, ma nel dubbio provateci!

29 commenti:

  1. Uff, vorrei tanto essere in grado di suonare un qualche strumento. Invidia profonda T^T
    Comunque comprendo assai, la musica mi distrae tanto da non lasciarmi fare niente. Non riesco a leggere, neanche se sto ascoltando musica schifa e casuale.
    Qual è quella dei MCR? Son curiosa ò_ò Il bicchiere dell'addio?

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  2. Ho sempre sognato di saper suonare il basso. Il contrabbasso, in particolare. Ne ho avuto per le mani uno, a suo tempo, abbastanza da provare un paio di giri e accompagnare qualcuno, ma nulla di più. Il matrimonio con uno strumento - il saxofono, nel mio caso - non ammette altri rapporti, al massimo qualche breve avventura...

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    1. Uno strumento, se ricambia, va più che bene! Io so strimpellare anche la chitarra, ma suonarla è un altro paio di maniche. Più che altro, è utile in fase compositiva (sì, ho scribacchiato anche qualcosa di musicale).

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  3. Sono musicopatica anch'io, come lo intendi tu. Non ho mai imparato a suonare uno strumento - e me ne dispiace -, ma ascoltare musica e cantare sono due attività imprescindibili nella mia giornata. Relax, sfogo, modo per concentrarsi, passione...

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  4. NON TI AZZARDARE A SMETTERE.
    Io condivido tutto, tutto quello che hai detto, al 100%.
    Io in mente ho una continua, perpetua soundtrack. Per ogni evento della mia vita, anche la spesa al supermercato ho in mente un pezzo adatto.
    Come nei film, mi parte la musica e via.

    E la tua frase "Queste canzoni sono le più care, ma non le ascolto troppo spesso per non guastarne l'effetto - e, no, non ne elencherò nessuna" mi ha commosso, accade anche a me, e fai benissimo a non elencarle, sono TUE.

    Anche io ho un basso sai? Strumento eccezionale, sottovalutato.
    Quanti si ricordano i nomi dei bassisti delle band? Eppure ascoltate un pezzo senza basso...!!!!

    Quasi quasi riprendo a suonare...
    BELLISSIMO POST

    Una musicopatica

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    1. Strumento assai sottovalutato, proprio vero.
      Non smetterò così facilmente.
      :)

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  5. "Per ora ho ricominciato a suonare."

    Il primo passo è sempre quello più importante. ;)
    Firmato:
    un musicopatico

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    1. Grazie per l'incoraggiamento, anche quello è importante!

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  6. Condivido pienamente le tue parole: anch'io credo di essere musicopatica e di avere una sorta di colonna sonora interiore. Diversamente da te, però, non suono nessuno strumento. Non ancora.

    Dico così, "non ancora", perché proprio qualche giorno fa ho avuto un'illuminazione: mi piacerebbe suonare la batteria. Ho pensato anche al basso, ma la batteria mi sta proprio chiamando! Così, da sabato a ieri ho imparato un po' di solfeggio e trovato un ragazzo che abita qui in zona e sembra che insegna a suonare la batteria.
    Non l'ho ancora chiamato, ma sono sul punto di.
    So di essere "grande" e so che alcune cose si imparano da piccoli, ma sono anche convinta che non ci sia età per imparare...
    Che dici, chiamo? ^_^

    PS: Se rompo il muro dell'imbarazzo e chiamo, e prendo lezioni e imparo... tra qualche anno-luce potremmo mettere su un complessetto. Pensaci! ;)

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    1. "Sembra che insegnA", proprio no! Avevo scritto una frase più lunga che poi ho cancellato, ma non del tutto, a quanto pare.
      ("Sembra che abbia un piccolo studio di registrazione dove insegna a suonare la batteria")

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    2. Dimenticavo, non smettere di suonare. ^_^

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    3. Chiama, chiama!
      Tra qualche anno mettiamo su un complesso. Non è mai tardi, anche se magari sarai più legata con le articolazioni rispetto a un decenne - ma tu buttati! Una ragazza batterista è una rarità, sai che avevo beccato uno studio sociologico a riguardo?

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    4. Uno studio sociologico? ^_^
      E che diceva?
      Se ti ricordi il link o whatever, passa pure, sarei curiosa di leggerlo.

      Ciao! ^_^

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    5. Ricordavo male. Era un breve saggio di due paginette scritto da Daniel Gildenlow (chitarrista/cantante dei Pain of Salvation), che trovi qui. Però non mi stupirebbe ci fossero studi un pochino più seri!

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    6. Letto, grazie! ^_^

      Come dice alla fine, ora siamo già nel futuro e ci sono sicuramente più batteriste. Comunque, all'epoca in cui scriveva, c'era Caroline Corr.

      Per diversi aspetti Gildenlow ha ragione. Dimentica, però, che le percussioni sono uno strumento ancestrale, presente anche presso quei popoli che hanno una trasmissione della cultura prettamente orale e che, presso queste culture, le percussioni non sono appannaggio esclusivo maschile, ma appartengono a tutti. Quindi, in qualche modo, l'evoluzione deve aver decretato una distinzione dei ruoli.
      Sarebbe interessante saperne di più.
      Per ora ti saluto perché si è fatto tardi, bonne nuit! ;)

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    7. Considera che non so quale sia il background di Gildenlow. Il suo punto di vista è da uno addentro al mondo della musica, non da uno storico/antropologo/sociologo. Dici bene, chi sa quando l'uomo e la donna hanno iniziato a battere su un tamburo?
      Potresti approfondire l'argomento!

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  7. Anch'io sono particolarmente sensibile alla musica. A differenza tua non su suonare, però ascoltare sì, e ci sono canzoni che hanno effetti particolari sul mio umore.

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    1. E' bello vedere come ci siano tante persone amanti della musica!

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  8. Buonasera, musicopatico :-) avrei bisogno di un favore...:-)ho dovuto rifare l'account di Abaluth, ma la parola per entrare nella discussione qual e'? non riesco a entrarw, forse la sbaglio...

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    1. Uh, ma certo. Ti stavo mandando una mail, però... ecco, dove te la mando? ^^

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  9. La musica interiore è una carta moschicida che ti si appiccica alle orecchie e poi... ti riffa via.
    ps - basso, chitarra, batteria... e qualche fiato, perché no?
    Buona musica, a lei Salomon Xeno e al resto della banda dei suoi amici in note e righi.
    Con simpatia.

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    1. Certo, anche i fiati! Io purtroppo so suonare solo il flauto dolce, imparato a scuola, ma massimo rispetto a chi, più sopra, imbraccia un bel sax.

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  10. Anche io fra i musicopatici!! Certe volte ascoltare musica è proprio un bisogno. Mi piace cantare e per un po' ho provato a imparare a suonare il pianoforte.. risultati disastrosi ma ogni tanto ci riprovo lo stesso!

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    1. Checché ne dicano Yoda e Homer J. Simpson, tentare va benissimo! :)

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  11. Credo che ognuno di noi sia un po' musicopatico... come si farebbe a vivere altrimenti?
    Leggendo i commenti ho visto che la canzone dei Modena alla quale hai accennato è "In un giorno di pioggia", mi trasmette la stessa sensazione che trasmette a te... ed è anche una delle mie preferite del gruppo. :)

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  12. Anch'io ho un rapporto particolare con la musica... ti capisco.

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