giovedì 21 gennaio 2016

I trent'anni dell'Argonauta


E così, dopo tre mesi di silenzio, torno a scrivere su queste pagine, per di più su un argomento non molto inerente ai miei vecchi* interessi. Il fatto è che è successa una cosa strana, nel fine settimana appena trascorso: ho conosciuto un bambino (non avrà avuto più di 8 anni, chi sa mi corregga se sbaglio) di nome Salomon. Ora, non è che io mi chiami veramente così, dovrei averlo scritto da qualche parte, ma questo è il soprannome che mi ero inventato al momento dell'avvio di questo blog, all'incirca... boh? Ricordo che incominciai a scriverci seriamente nel dicembre 2011 o giù di lì, ma forse già esisteva da un anno, per un totale di tre post pubblicati. Gran risultato. Fatto è che Salomon e l'idea di metterci Xeno da qualche parte, ovviamente nomi impregnati di classicità e anticaglie, veniva da un romanzo che avevo iniziato e lasciato a metà in età liceale o nei primi anni di università. Si tratta di uno dei due progetti storici, quelli di cui parlo tanto ma a cui lavoro pochissimo. La cosa curiosa è che questo progetto, dopo averlo definitivamente accantonato anni fa nella fase di allontanamento dalla fantascienza, come lettore, l'avevo ripreso in mano nel periodo natalizio, nel tentativo di portare avanti un progetto relativo a un corso che sto ancora seguendo; ciance a parte, ci avevo rimesso mano, tagliando senza pietà tutte le parole inutili e ragionando seriamente alla scaletta (questo era il primo compito del progetto)**.

Fatto sta che non avrei scritto questo post se non fossero successe un miliardo di cose in questi ultimi mesi, che mi hanno cambiato o hanno mostrato a me stesso che io sono cambiato, sono cresciuto, mi sono evoluto; sono un po' meno alla ricerca del mio posto nel mondo e un po' più dei dintorni, dei vicini e delle connessioni. Come a dire, se vogliamo, che mi piace ancora giocare ma ho preso gradualmente coscienza di essere entrato a pieno titolo nel mondo dei grandi.

Una presa di coscienza sconcertante.

La scorsa settimana ho compiuto trent'anni. Trenta, che fa pure cifra tonda. Ora, non è che io sia un fanatico dei numeri o che voglia a tutti i costi esaltare il compleanno in qualità di rito di passaggio tra la giovinezza e l'età adulta. Non è allo scattare del tal giorno che uno cresce e smette di pensare a se stesso come un ragazzo (ci sono tantissimi ragazzi ...enni in circolazione). Io penso che la soglia psicologica dei trenta esista ma sia in larga parte sopravvalutata. Eppure... eppure, forse un orologio interiore esiste ed è pronto a ricordarti che quelle belle opportunità che hai davanti le puoi tramutare in prospettive di vita e che le scelte che dovrai prendere sono alla tua portata, non serve aspettare. E di decisioni importanti ne ho prese, negli ultimi due anni, più di quanto avrei pensato solo il giorno prima. Non mi sembra vero. Eppure è così che si cresce, non solo grazie gli errori ma anche attraverso i bivi che saprai affrontare nel modo giusto. E tutto questo è straordinario, superato lo sconcerto.

La metafora del bivio mi è sempre piaciuta, ma spesso le persone si scordano che un bivio è in realtà un trivio non appena ci si ricorda della possibilità di tornare indietro, magari per prendere un'altra strada. Nonostante ci abbia scritto un prologo, in gioventù, sui bivi, non credo che oggi lo rifarei. È materia da post lunghi e inconcludenti, come questo.

Ho trent'anni, amici miei. E li sento. E non è necessariamente un male. Ho trovato il mio posto nel mondo e non è neanche lontanamente*** simile a ciò che immaginavo per il mio futuro. Fa paura? Sì, ma ho trovato anche moltissima gioia.

Lascerò da parte la scrittura, forse. Ci ho pensato spesso, ultimamente, man mano che mi rendevo conto delle difficoltà di portare avanti i compiti per il progetto del corso che sto seguendo. Mi sto formando in un campo in cui non mi esercito abbastanza, nonostante abbia il tempo... e gli incentivi. Forse dovrei tornare a scrivere racconti brevi, piccoli brani che riesca a portare a termine. O procedere di poco in poco con i progetti più impegnativi, ma in maniera più metodica e meno alla sperindio, come ho fatto quasi sempre. Ho preso coscienza che leggere belle storie mi piace di più di quanto mi piace scrivere e che anche vivere, questa nuova avventura sulla terraferma, lo preferisco a dare sfogo alle mie fantasticherie.

Ma soprattutto, ho voglia di tornare a bloggare. Sono stato fin troppo latitante, in questi ultimi mesi, a molti livelli. Il compleanno è stata anche una bella occasione per risentire persone importanti che non sentivo da molto tempo; come l'Argonauta, se quel Salomon Xeno fosse davvero lo stesso del romanzo che avevo iniziato tanti anni fa e in queste settimane ho ripreso in mano.

Per cui sì, ci sono, sempre alla ricerca di belle storie. La nave Argo prosegue il suo viaggio, qui e su Il Pozzo e lo Straniero. Ma il blogger, la persona che dietro le quinte crea i contenuti e si finge un altro, è diventato dannatamente vecchio e saggio. A sadder and a wiser man, come direbbe il buon Coleridge... ma in quella tristezza c'è anche la mia storia, che poi tanto triste non è****.

Grazie a tutti voi, quindi, e alla prossima storia!

_____
*
Nell'accezione di "cari", non li ho persi per strada.
**
Mai lavorato prima a una scaletta, è sorprendente rendersi conto di quanto poco siano chiare le idee che hai in testa, le stesse che ti sono parse geniali quanto ti sei messo a scrivere.
***
Ok, magari lontanamente sì...
****
Altrimenti quanto detto sopra non ha senso e questo post perde quel poco di coerenza che dovrebbe avere per convincermi a premere "Pubblica".

30 commenti:

  1. Trent'anni è un grande traguardo.
    Auguri in ritardo da parte mia a te a Argonauta Xeno.

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  2. Il mio trentesimo compleanno è stata una mazzata...

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    1. Posso capirti. Io ci ho messo un po' a elaborarlo, per fortuna, per cui non ne ho preso consapevolezza tutto in un giorno.

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  3. Tanti auguri! Tra 5 anni ci sarò anch'io... aiuto! :)

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  4. E io che pensavo che tutti gli over 20 negassero la propria età fino alla morte... Auguroni! :)

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    1. Quando c'è un traguardo importante, magari, la ritrosia viene meno. Non so. ^^

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  5. Ma sì, è solo un numero. Scommetto che nessuno ti ha fatto pesare il fatto che è cifra tonda, che stai invecchiando e che sei ormai negli -enta... Ahaha!

    Scherzi a parte, bellissima e sentita riflessione... si vede proprio che sei diventato più saggio e profondo.

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    1. Sono contento di sembrarlo, saggio, altrimenti non sarei nel personaggi! Grazie per gli auguri, Romina. :)

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  6. Come detto in altra sede.... ormai sono più 40 che 20.

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  7. Meglio bivio che trivio, mai tornare indietro.. al massimo accostare per un po'! Tanti auguri post compleanno!

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    1. Dipende anche da come si biforcano i cammini, però è vero, tornando indietro spesso non si ritrova più il bivio che uno aveva incontrato in precedenza.

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  8. Quindi ora si deve usare il "lei" o addirittura il "voi"? :P

    Auguri!

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    1. Dipende dal tipo di relazione che si instaura. Qui preferisco il "tu", e in tutta la blogosfera, e credo che continuerò a preferirlo anche negli -anta!

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  9. Tanti auguri ed in bocca al lupo per la strada che hai imboccato. ;-)

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  10. Auguri e... va bene la crescita, ma mantieni uno spirito leggero e giovane! Ne avrai grandissimo beneficio, soprattutto nel tempo ;)
    E sono contentissima che la nave prosegua il viaggio ^_^

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    1. Con le vele gonfie e le gondole di curvatura ben allineate!

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  11. Intanto, auguri :-)
    Riguardo al fatidico interrogativo: "come devo pormi di fronte al fatto concreto che ora ho trent'anni?", beh, io ne ho 45 e ancora non ho trovato la risposta ;-)

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  12. Io sono una che ha un brutto rapporto con i compleanni, l'avete intuito l'anno scorso. Ne discutevo poco tempo fa con un'amica e siamo giunte alla conclusione che non è il numero che conta, ma il grado di soddisfazione per quello che abbiamo raggiunto. Tu ora hai compiuto trent'anni e mi sembri contento delle svolte che ha avuto la tua vita nell'ultimo periodo, anche se magari non era esattamente quello che avevi immaginato. Io ne compirò ventiquattro e andrò in crisi come ogni anno perché vorrei spingere la mia vita in una certa direzione ma non ci sono ancora riuscita!
    Spero che quando ne compirò trenta riuscirò ad andare meno in crisi perché sarò riuscita a raggiungere qualcuno dei miei obiettivi o a trovare un equilibrio, per lo meno. Insomma, la vita va avanti ogni giorno e noi cambiamo ogni giorno, ma i compleanni ci fanno involontariamente chiedere a noi stessi: "A che punto sono arrivato?"

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    1. Anche questo è vero. Il mio bilancio è decisamente positivo e questo mi ha aiutato a superare in maniera non traumatica questa soglia. Però, alcuni dubbi restano e per questo mi sono messo a ragionare proprio sulla scrittura, attività che mi è sempre piaciuta ma che mi ha dato quest'anno (e negli ultimi 10) risultati inferiori a ciò che mi ero prefissato. Detto ciò, spero che per te non sia lo stesso e che riesca a dare qualche spinta nella direzione che desideri prendere.

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  13. Dopo i quaranta ho smesso di farci troppo caso. Per me lo spartiacque era quello, prima uno poteva sempre dire che era "thirty something," poi avevi raggiunto gli ANTA... ma è anche vero che ho sentito i 30 e anche i 20. E sì, c'è il fatto che andando avanti le strade si chiudono, fino a una certa età uno può decidere di prendere una laurea o una specializzazione per dare uno slancio alle proprie prospettive, più tardi ci si trova a barcamenarsi con quello che si sa e si ha (oggi però è terribile vedere quanti arrivano a età venerabili senza un lavoro stabile, senza aver mai potuto dare forma e stabilità alla loro vita professionale), più tardi si spera di arrivare alla... pensione. Scrivere però è sempre una opzione aperta. Però attenzione: richiede un sacco di impegno, non esistono scorciatoie. Quindi puoi sempre decidere che vuoi farlo, ma se farai quello rinuncerai a fare qualcos'altro...

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    1. Citare la "pensione" è sempre pericoloso, per chi lavora da pochi anni (e anche per chi lavora da una vita, purtroppo). A volte mi viene da pensare che mi dedicherò alla scrittura quando sarò io in pensione, perché, come giustamente osservi, un'attività così impegnativa richiede del tempo che non sempre si può o si vuole dedicarci.

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  14. Auguri in ritardo! :)
    Sono contenta che questo traguardo ti abbia portato consapevolezze e soddisfazioni, i miei amici più grandi lo hanno superato da poco (o lo stanno superando) e sono quasi tutti ancora nella fase dello sconcerto!

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    1. Quello per fortuna me lo sono risparmiato. Forse l'ho sentito ai venti... :)

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  15. Da oggi le darò del "lei". Ne approfitto per farle tanti auguri di buon compleanno. Ah, di compleanni ne arriveranno tanti altri. Benvenuto nel club dei piùviciniai40cheai20

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    1. Lo "scusi" me lo danno già da un po'!
      #piùviciniai40cheai20

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