giovedì 26 luglio 2012

Fa caldo!

Caldo. Caldo. CALDO!
Post di servizio*.

Ho caldo**.
La guerra con le zanzare va abbastanza bene, ma c'è sempre quella sadica che mi disturba nel sonno.
I tagliaerba mi tormentano un giorno sì e uno no.

Ascolto musica senza apprezzarla realmente.
Non sto scrivendo una riga, a parte la parentesi 2MM. E pensare che le idee, invece, non mancano!
(E me le segno sempre, non si sa mai, potrei veramente aver voglia di utilizzarle.)
Voglia, zero.
Non mi sto godendo per nulla la vacanza!

Ho in programma un viaggetto a fine agosto, prima di rimettermi seriamente a inviare CV e cercare lavoro. Il viaggio di laurea che non ho fatto? Forse.
E prima, forse, un po' di campeggio.

Ma prima, voglio condividere con voi un piccolo sogno.

No, non un sogno vero.
Un sogno

Ora, seguitemi.
Immaginatemi.
Senza quegli abiti, per cortesia!
Ora indosso una camicia bianca, senza macchie di olio o caffè.
Pantaloni qualsiasi, ma comodi. Non jeans.
Bretelle.
Occhiali rotondi.
Sigaretta in bocca (non è importante che sia vera, è solo un sogno).
Un bicchiere con un dito di whisky.
Anche il brandy va bene, anche se è un po' dolciastro.
Una sedia qualsiasi, ma di legno. Basta che scricchioli un po' quando mi ci sieda, senza che debba pesare centoventi chili.
Una scrivania... oh, beh, un tavolino con un cassetto, magari due.
Un ventilatore.
Sopra, qualche foglio e una penna a sfera, il più possibile fine e, possibilmente, nera.
Di fronte a me una macchina da scrivere.

No, non è la mia. Ma il modello è questo.

Ecco, penso che così riuscirei a scrivere.
A parte il fumo.
Ma la macchina da scrivere? Ne ho una, una lettera 32. Funziona ancora, ma ci vorrebbe un nastro nuovo e non so dove procurarmelo, né se ne valga la pena.
Purtroppo hanno smesso di produrle.
In realtà c'è un produttore americano che le esporta un po' dappertutto. Esiste anche un modello che si trova nel Belpaese, costa 100€ e la vendono non molto distante da casa mia.
Potrei farci un pensiero...
Ricordo una volta che avevo cominciato un romanzo fantascientifico scrivendo a macchina. Ero arrivato a una cinquantina di pagine, ma ricordo di non aver mai scritto meglio in vita mia! Quasi senza pianificare nulla. Poi l'ho passato su word per vedere di concretizzare e mi sono arenato durante la revisione del primo capitolo, diventato illeggibile.

Vorrà pur dire qualcosa!
E scusate lo sfogo.

_______________
*
Quanto segue si può riassumere con: entro anch'io in modalità estiva e rallenterò un po' il ritmo e la qualità dei post, riservando argomenti più succosi per il rientro.
**
E dire che ultimamente sembrava già autunno!

20 commenti:

  1. Io ho provato solo una volta a scrivere con un macchina da scrivere e l'ho trovata molto scomoda. Sia perché rende difficile cambiare idea e corregere gli errori sia perché aveva tasti molto distanziati e duri. A me piace usare la tastiera del PC come se fosse un pianoforte e scivolare leggera sui tasti, quindi credo che non cambierò mezzo di scrittura. Io però scrivo moltissimo anche con questo caldo, quindi sei tu che devi trovare un modo per sbloccarti. Se ti puoi aiutare una rumorosa macchina da scrivere, io voto per la macchina da scrivere!

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    1. Ho anche un editor di testo con il suono di una typewriter, ma non è la stessa cosa.
      Però ci avevo scritto un raccontino non male.
      Mi sa che andrò alla ricerca dei nasti...
      (Tra parentesi, la correzione degli errori è sopravvalutata. Basta una matita e zac! Puoi appuntare quello che vuoi per la seconda stesura.)

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    2. Poi però ti tocca riscrivere tutto! Invece sul PC basta correggere gli errori, anche se anch'io faccio una stampa per corregere su carta almeno i romanzi. In ogni caso, conosco molte persone che scrivono tutto a mano prima di trascrivere al PC, mentre io, se devo scrivere una cosa a mano, prima la scrivo al PC.

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    3. Sai cosa mi è venuto in mente leggendo il tuo commento e questo post? Volevo scriverlo già ieri ma non sapevo come spiegarmi, ora sono riuscita a trovarlo sul tubo e allora te lo segnalo: http://www.youtube.com/watch?v=mwuv3IOJ4q4

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    4. Curioso. Anche io associo alla scrittura sulla tastiera del pc il far scivolare le dita sui tasti di un pianoforte...
      Comunque, caro Salomon, io ti consiglio penna e taccuino.
      Li puoi portare dappertutto e appuntare idee anche se ti trovi, tanto per fare un esempio, in un centro commerciale con l'aria condizionata...

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    5. Penna, eh?
      Dovrei mettere in conto un borsello più grande dove ci stia il taccuino, ma non credo che riuscirei mai a scrivere in un centro commerciale! Tu ci riesci?

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    6. Io nella borsa ho l'occorrente per scrivere in vari modi a seconda dell'ispirazione del momento. Non potrei uscire di casa senza borsa o zaino! Forse per voi uomini è diverso.

      Io posso scrivere ovunque, anche in un centro commerciale, però cerco di evitare tali ambienti!

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    7. Non so "noi uomini", ma io ho sempre modo di appuntarmi qualcosa. Il problema però non è trovare le idee, quelle abbondano, ma la loro realizzazione. E questo non potrei mai farlo in un centro commerciale!

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    8. Non ti sei arrabbiato per il "voi uomini", vero? Mi riferivo solo al fatto che in genere le borse sono un accessorio più femminile che maschile. Insomma, un etto e mezzo di stereotipi, lascio? [stile commessa in una salumeria].

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    9. No no, hai ragione. Io ho recentemente ampliato la mia capacità di trasporto, un taccuino ci starebbe... ad avercelo!
      Non è uno stereotipo. Conosco ragazze che girano con la borsa di Mary Poppins.

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  2. Ho la sensazione che sia un falso ricordo, quello del romanzo che "scrivevi come non hai scritto in vita tua". Questa sensazione, almeno nel mio caso, è legata al momento della presa di coscienza del saper scrivere. Non so se mi spiego. Sono certo che adesso scrivi molto meglio, se non altro per l'esperienza acquisita. Immagino che quelle 50 pagine siano andate perdute (altrimenti non avresti usato così tanto il termine "ricordo" nel tuo post). Se dovessero riapparirem, così per magia, sono certo che mi darai ragione.
    C'è stato un momento per me in cui pensavo di scrivere delle mail in inglese fantastiche. Oggi, 15 anni dopo, ho l'impressione di non saper scrivere in inglese altrettanto bene. Ma ovviamente è impossibile perché 15 anni di inglese studiato e praticato vorranno pur dire qualcosa....

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    1. Eheh, quelle 50 pagine le ho ancora.
      Ma sono rigorosamente su carta, non credo che ci metterò mano. La storia di per sé non era male, ma tutto il resto era terribile!

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  3. puoi sempre venire a goderti l'aria condizionata dell'università, il pc dell'auletta può darti quella sensazione di vecchio analoga a quella che ti darebbe una lettera 32 :)

    Io comunque son per la scrittura su carta, preferibilmente bianca, il pc serve per la "bella copia". (va da sé che Word per la bella copia...)

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    1. Beh, se è solo per la tastiera ne ho una da qualche parte vecchia quanto quella dell'auletta.
      Però la sensazione touch della lettera 32... qualcosa che ricordo con tanto, tanto affetto. Per la prossima laurea, la tesi la batto a macchina!

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    2. @ Salomon Argonauta - Monk diceva: "Se hai uno strumento in mano suonalo e basta, e cerca di non battere il piede a terra troppo forte." (altri tempi, al Minton's Playhose, dove il palchetto era un tavolato vuoto sotto)

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  4. Ho scritto a macchina - battendo dalla versione a mano - le primissime cose, quando ancora non avevo il computer. Immagino che sì, abbia il suo fascino vintage, ma... no grazie. Non mi ci trovavo neanche allora (errori di battitura, ripensamenti...), oggi se dovessi tornare alla macchina da scrivere impazzirei!

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    1. I ripensamenti a metà frase non li rimpiango neanch'io!

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  5. Ma sai che io a casa ne ho una identica? Mia mamma ci batteva i programmi di scuola o cose così.. E' semplicemente fantastica! Se scopri dove si possono trovare i nastri, fammelo sapere. Ciao!!

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    1. Su ebay, a poco meno di sei euro l'uno. Io li ho trovati nero/rosso e nero/nero e sono compatibili con un'infinità di modelli.

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  6. Azz... questo è uno di quei casi in cui mi rendo conto di essere piuttosto vecchio. Ho cominciato a utilizzare un'Olivetti Lettera 32 più o meno a dieci anni, nel 1965. Ci ho battuto la relazione per l'esame di terza media e con una versione elettrica, acquistata di seconda mano, ci ho battuto il mio primo romanzo, più o meno cinque o seicento pagine che conservo ancora... Ho fatto anch'io la prova a travasare il tutto su pc ma è una fatica orripilante. Non c'è una frase che lascerei così com'è, quindi per il momento ne ho «trascritte» più o meno venti pagine. Con tutto ciò non ritornerei alla macchina da scrivere nemmeno vi coacta. Si spreca una montagna di carta, correggere i testi è infinitamente più complesso, se si perde o si danneggia il manoscritto ci si trova a piedi. No, non se ne parla proprio...

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