Un'attenta osservatrice, lunedì scorso, aveva notato che il pianeta Venere è un pianeta che ha avuto ben poco successo letterario. Marte ha spazzato via la concorrenza, con le sue saghe, i suoi film e la speranza di mandarci un equipaggio umano entro la fine del secolo. Venere non ha avuto neanche la metà delle sonde e dei rover inviati sul Pianeta Rosso e, probabilmente, nessun equipaggio umano vi porrà mai piede.
La ragione è molto semplice: Venere è un inferno.
Venere
Un visitatore potrebbe avere voglia di fare una passeggiata su Venere ,per visitare l'incantevole terra di Afrodite o la terra di Isthar con vista mozzafiato sui monti Maxwell, più alti del nostro Everest.
Immaginate come dev'essere l'inferno, pescando dalle vostre reminiscenze dantesche.
Vedete una landa aspra e rocciosa, contornata da vasti fiumi di lava. L'aria è così calda da farvi credere di essere tra le fiamme. Camminate in mezzo a effusioni sulfuree e nubi venefiche. Non potete fare a meno di sentire un generale senso di oppressione che si impadronisce di voi, anche perché sollevare lo sguardo non servirà a nulla: una fitte coltre di nubi impedisce di vedere il sole e le stelle.
Venere ha una temperatura superficiale di circa 470°C. Mercurio, a confronto, arriva a 330°C, pur essendo molto più vicino al Sole.
La pressione in superficie è 90 volte quella terrestre, il che significa che un povero astronauta rimarrebbe schiacciato nonostante la gravità sia poco inferiore alla nostra.
L'atmosfera è composta principalmente di anidride carbonica, ma ci sono anche acidi particolarmente corrosivi.
Per non parlare dei fenomeni vulcanici.
Le sonde inviate sono sopravvissute pochissimo. Inoltre, a causa della fitta atmosfera non è possibile alimentarle a energia solare come i rover marziani.
Insomma, è un vero peccato! Venere è il pianeta meno distante dalla Terra e il più simile come dimensioni, Probabilmente in passato aveva le potenzialità per diventare molto simile alla Terra, ma il vulcanismo e l'effetto serra l'hanno reso un mondo sterile e inabitabile.
Marte
Il Pianeta Rosso non è il paradiso, anzi, ma almeno si riesce a camminare sulla sua superficie. Il panorama è abbastanza monotono, ma è possibile visitare sia il monte più alto del sistema solare, il monte Olimpo, sia il più imponente sistema di valli e canyon, la valle Maryneris. C'è poca aria, ma con una riserva di ossigeno si può girare in tranquillità per qualche oretta, con la sicurezza che i vulcani marziani sono da tempo spenti.
Il diametro di Marte è circa la metà di quello terrestra. La sua orbita dista dal Sole una volta e mezzo la nostra. La gravità è i due quinti di quella terrestre.
L'atmosfera è molto rarefatta e composta principalmente da anidride carbonica, ma in quantità così ridotte da non contribuire significativamente al riscaldamento planetario.
La temperatura massima raggiunge i 20°C, ma in media siamo ampiamente molto sotto lo zero.
Risolti i problemi del viaggio, una spedizione umana su Marte non è poi così lontana dal punto di vista tecnologico. Stabilire una base stabile è più difficile, dato che ci sono grossi problemi, non ultimi l'approvvigionamento di acqua e di energia.
Infine, è probabile che su Marte ci sia o ci sia stata la vita. Microorganismi, certo, non grossi ovipari bellicosi con sei arti e uno strano senso dell'umorismo, ma è pur sempre qualcosa!
Sarebbe la prova che la vita non è una prerogativa del nostro piccolo pianetino di periferia.
Sarebbe un invito a continuare a sognare.
Venere ha avuto un certo successo tra gli scrittori durante la prima fase della narrativa fantascientifica,quella del cosidetto "scientific romance".Quando poi le scoperte astronomiche hanno chiarito che razza d' inferno fosse è rapidamente decaduta come scenario possibile,anche se qualche racconto viene ancora abbientato sulla sua superficie.
RispondiEliminaNonostante tutto io spero ancora che una spedizione umana riesca ad arrivarci, magari nel futuro quando avremo conowcenze diverse.
Sì, sicuramente non adesso ma in futuro, chissà! Magari con dei veicoli simili ai sottomarini, potremo volare tra le nubi e raggiungere la superficie.
EliminaAnche io lo spero! :D
EliminaPoi, tra l'altro, secondo me potrebbe essere ancora utilizzabile nella fantascienza; bisognerebbe escogitare invenzioni particolarmente avanzate, questo è vero, ma proprio per questo potrebbe essere ancora più divertente da usare come setting :) Adoro cercare soluzioni pseudo-scientifiche u.u
Mi sa che qui abbiamo una venusiana. Pazienza!
EliminaA me un'ideuzza è venuta, ma sarebbe un mezzo plagio per cui me la tengo per me...
Grazie per questo viaggio tra i pianeti!
RispondiEliminaNon avevo mai pensato a quanto fosse terrribile Venere! Marte invece è stata abitabile, quindi chissà...
In realtà la certezza ci sarà quando verranno identificate delle forme di vita autoctone. Però il fatto che molto tempo fa ci sia stata acqua allo stato liquido in superficie fa supporre che vi sia la forte possibilità di forme di vita semplici. Le sonde Viking dovevano effettuare quattro esperimenti biologici per dimostrare la presenza di vita, ma non ha dato una risposta definitiva (anche se i dati tenderebbero al no).
EliminaBah... a volte io non capisco perché gli uomini si ostinino a fare certi studi. Se trovassero una forma di vita di certo quella non starebbe mai più in pace. Forse dovrebbero usare i soldi per sfamare i poveri o trovare cure per le malattie incurabili. Anche se il fascino dello spazio è davvero forte!
EliminaQuello, l'innata curiosità umana, e la necessità prima o poi di lasciare questo mondo, dato che le risorse sono limitate e andare su altri pianeti è sempre meglio di andare in guerra.
EliminaSo per certo che Zichichi è già al lavoro, date tempo che le ferie dialettali gli arrostiscano la mente e un poliglotta splendido e reale, provvederà a relazionarci. Lo farà con parole letteralmente convincenti, proprie dell'onnicomprensibile scoperto che nonostante quarant'anni e più di pensieri coaugulati in cervellottiche tensioni-ansio-stampa interroganti, e via dicendo, lui porrà nuovamente a base del suo fare antecedente, quasi con un detto: il nulla appare solamente se è chiaroveggente. Su quanto lo scienzomo rivelerà al mondo (lo ha fatto anche in questi giorni, particellarmente frazionati nelle chiaro-capienze-astrali-nazionali) rivelerà una novità confessionale: io sono un'illusione, il verbo è il Prof. Crozza!
RispondiEliminaUn venerabile saluto all'Argonauta.
Ahah, è già tanto che il buon Zichichi non sostenga di aver scoperto Venere!
EliminaGrazie per il passaggio.