domenica 29 marzo 2020

Morti colorate, la quarantena e uno speciale d'eccezione

In questi giorni di quarantena, costretti nelle nostre case con la speranza che lo sforzo collettivo aiuti a ritardare la diffusione di COVID-19, sembra di vivere in pieno l'antica maledizione cinese: "Che tu possa vivere tempi interessanti!". I tempi interessanti sono quelli che solitamente portano con sé turbolenze, guerre e in generale periodi di irrequietezze. In queste settimane c'è una calma estraniante nelle nostre strade, per cui non è proprio come andare in guerra... ci si farebbe la firma, per una guerra con così pochi morti, Netflix e consegne a casa di tutto il superfluo di cui abbiamo bisogno... ma l'impressione che ci sia, una guerra, è data dalla dimensione del "tutti contro il mostro", per quanto questo sia piccolo e invisibile, e dell'accerchiamento, perché il nemico è intorno a noi.
La Maga Magò perde nettamente il duello di magia
Non sono pochi tra i miei conoscenti che hanno paragonato questa situazione alla guerra, alla trincea. Si tratta di sensazioni, di emozioni che la situazione ci suscita. Non è facile vivere rinchiusi, anche quando per indole personale... pigrizia... non usciremmo se non per necessità. In alcune case, inoltre, ci sono sicuramente situazioni difficili a causa delle complicate dinamiche personali o anche solo per via della metratura. C'è anche chi è fortunato, e può spezzare la giornata dedicandosi al lavoro o alla scuola, grazie a smart working e lezioni online.
Non so se per gli uni o per gli altri, ho deciso di raccogliere alcuni sfiziosi suggerimenti di lettura, non molto ottimisti, ma che ritengo di qualità e in grado di farvi evadere per qualche ora dalle vostre dimore.

Nella storia europea c'è stata la Peste Nera.
Ma in quanto a epidemie colorate, nella letteratura, come non ricordare La Maschera della Morte Rossa (The Masque of the Red Death, 1842) di Edgar Allan Poe? Si tratta di un racconto dell'orrore in cui vediamo il principe Prospero tenere una grande festa al suo palazzo, in cui si rinchiude insieme agli amici e ai cortigiani al fine di proteggersi e di allietare gli animi fino al superamento della prova a cui è sottoposto il suo popolo. Nel palazzo sono allestite sette sale, di colori diversi, e se ricordo bene divertimenti o temi differenti. A un certo punto, però, al rintocco di un grande orologio compare una figura misteriosa, mascherata e ammantata di rosso. Anch'essa percorrerà le sale colorate, come a contestare al principe il dominio sui vivi che affollano la sua dimora...
La Maschera della Morte Rossa è un racconto di una rara potenza, per cui leggetelo. Da esso sono  stati tratti almeno due film, riduzioni teatrali, graphic novel. Tre versioni del racconto sono infatti l'argomento di una delle puntate più frizzanti di Un libro in due (qui il post di Romina e qui il mio).

Il secondo racconto è forse meno famoso, e probabilmente meno attinente al tema universale della pestilenza, ma mi permette di introdurre un autore molto immaginifico, e per certi versi aristocratico, che mi ha concesso parecchie ore di ottima letteratura nella riedizione massiccia di Mondadori regalatomi dal caro amico TOM: Clark Ashton Smith.
Il racconto in questione è L'Isola dei Torturatori (The Isle of the Torturers, 1933) e qui la Morte è d'Argento, scende sul non meno immaginario regno di Yoros e miete vittime fino a preservare il solo Fulbra, sovrano di una terra senza più un popolo. Questi non è che sia particolarmente resistente ma ha la fortuna di avere dalla sua un sistema sanitario che consiste nel produrre un unico amuleto con poteri magici che lo preserva. Ma il povero Fulbra, come la Maga Magò, il morbo ormai l'ha contratto e l'amuleto può solo annullare gli effetti ma non debellare il virus (o batterio) che lo ucciderà in un istante non appena se lo toglierà. L'ex sovrano parte quindi per cercare rifugio in un isola alleata, ma finisce per sua estrema sfortuna a Uccastrong, dove c'è un popolo di torturatori... be', quello fanno. Non casca quindi bene, come a ricordarci che dalla padella si può sempre saltare a piè pari nella brace, e così il protagonista viene sottoposto a terribili torture fisiche e psicologiche, fino al momento in cui troverà l'occasione della rivalsa... o del definitivo tracollo.
Se poi vi è piaciuto, consiglio di leggere anche qualche altro racconto. Io Smith lo conoscevo solo di fama, ma dopo Lovecraft e Howard posso ora affermare che è sicuramente uno degli essenziali di cui aver letto qualcosa, di quel periodo, magari in una traduzione recente.

La terza morte con cui voglio rallegrarvi non è breve tanto meno una pestilenza vera e propria, ma ci sono dei momenti all'inizio, in cui ricorda molto la quarantena a cui siamo tenuti. Si tratta di un fumetto che ha fatto la storia - sia quella editoriale sia quella vera, per le vicende tragiche che hanno riguardato lo sceneggiatore: L'Eternauta (El Eternauta, 1957-1959) sceneggiato da Héctor Oesterheld e disegnato da Francisco Solano Lopez.
L'Eternauta è un'opera monumentale. Davvero. Tantissime pagine, in origine pubblicate a puntate come strisce, riunite in un unicum che ha del maestoso per quanto riesce ancora a perforare lo stupore e a coinvolgere il lettore in un gioco di sguardi che non ho mai visto altrove. La vicenda segue un gruppo di persone, trovatesi a giocare a carte per una serata tranquilla tra amici, la cui vita cambierà non appena inizierà a cadere una neve che ora non ricordo se gialla o arancione, o solo luminescente, ma che comunque si rivela letale al tocco. La popolazione di Buenos Aires non può quindi più uscire di casa se non completamente bardata e munita di respiratori. La prima parte della storia racconta come gli amici riescono a sopravvivere e ad attrezzarsi per affrontare l'esterno e recuperare le risorse per la propria sufficienza... come ogni racconto di genere survival, sarà ciascuno per sé e la propria tribù contro il mondo. Questa prima parte ha un tono vivido e realistico, tanto che a riguardare The Walking Dead o simili... No, non ci sono più riuscito con lo stesso grado di coinvolgimento. Ci sono altri sviluppi, poiché in fondo è la storia di un'invasione aliena, e allude alle drammatiche vicende del popolo argentino, ma è questa prima parte quella che mi ha colpito maggiormente: uomini vestiti da sub, con maschera e fucile, passeggiare per le strade innevate alla ricerca di viveri.
Il fumetto non è affatto breve, ribadisco. Se poi vi appassiona, ci sono anche dei seguiti e rischia di rubarvi parecchie ore di lettura, ma ne vale la pena.

Questo era il bonus.
Tre consigli di lettura per distrarvi un po', se possibile, dal logorio di questi tempi grami.

Un caro saluto a tutti voi,

Il vostro Argonauta.

8 commenti:

  1. In "Un libro in due" eravamo avanti sui tempi!

    RispondiElimina
  2. Prendo nota dei suggerimenti ma, ahimé, in questo momento non voglio proprio ritrovare le atmosfere del presente in quel che leggo, voglio leggere per evadere da questa situazione contingente.
    Con l'occasione mando un saluto a te e a Romina, spero che ve la stiate cavando bene!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un caro saluto anche a te e famiglia! Noi resistiamo, potendo farlo lavoriamo da casa già e facciamo contenti anche i nostri gatti. ^^

      Elimina
  3. Caro Marco, accidenti, ci voleva proprio il Covid-19 per rileggerti su questo blog!! ^_^
    Non so se questi tempi siano paragonabili ai tempi di guerra ma di certo, se questo non cambierà radicalmente le nostre abitudini, avrà degli strascichi molto lunghi. A me intristisce vedere che non si perde mai l'occasione di farsi la guerra "tra poveri": questo ho provato nel sentirmi definire una dei privilegiati che possono dedicarsi allo smart working...
    Beh, oggi la privilegiata è in ferie forzate, per questo è in giro per blog. Ma passiamo ai consigli di lettura, che a prescindere dal tema sono un argomento molto più rilassante... Il tomo di CSA alla fine è approdato anche in casa nostra, ma non l'ho ancora letto, al contrario de La Maschera della Morte Rossa (e come potrebbe essere diversamente...). L'Eternauta, che nostalgia! L'ho letto tantissimi anni fa e confesso che ne ho dei ricordi piuttosto sbiaditi, mi hai fatto venire voglia di rileggerlo.
    Nell'attesa di risentirci e di poterci finalmente rivedere, vi mando un grosso abbraccio virtuale. :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah, la guerra "tra poveri" purtroppo c'è sempre, così come tra le cose essenziali rientra sempre il cercare di trarre vantaggi per se stessi. Prima o poi riusciremo a rivederci tutti e sarà una grande festa!
      L'Eternauta sbiadisce, forse, ma gli sguardi restano. Ci sono delle tavole di rara intensità. Poi è una lettura lunga, immagino abbia mille altre cose sul comodino. Io ho preso in mano CSA in parte perché essendo racconti è più facile dosarli.
      Buone letture, e a presto!

      Elimina
  4. Clark Ashton Smith è un grande (e per fortuna la sua opera omnia è stata di recente ripubblicata...), ma La Maschera della Morte Rossa di Poe è il racconto d'obbligo per tempi rognosi come questi.

    RispondiElimina
  5. E' stato bello leggere un nuovo post su questo blog, questo aldilà dell'occasione.

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...