giovedì 9 agosto 2012

Curiosity, Marte e la fame nel mondo

Allora, con ordine:
Ehi, siamo di nuovo atterrati su Marte!


Dalle sabbie di Barsoom...

Tantissimi complimenti a Curiosity, il più avanzato laboratorio su ruote arrivato sul nostro bellicoso Pianeta Rosso. Senza rompersi. Un altro passo imprescindibile per una migliore conoscenza del nostro vicinato, della possibilità di vita nell'universo e altre cose che possono rivoluzionare la nostra vita su questa Terra sempre più piccola.
Cose del genere alimentano i sogni. E le prospettive.

Oh! Questa è la mia ombra!
Curiosity, nome di battesimo Mars Science Laboratory è entrato nell'atmosfera marziana il 5 agosto, atterrando senza particolari problemi. Potete seguire le prime fasi del suo "risveglio" sul canale twitter della simpatica sonda. La sua missione durerà un anno marziano (circa due anni terrestri) con il fine di studiare, con i suoi dieci strumenti di misura, la possibilità che Marte sostenga la vita, o l'abbia fatto in passato. Il Gale Crater, dove si trova Curiosity, sembra promettere molto da questo punto di vista sembra promettente, come sostengono i "nostri" alla NASA.

Insomma, in bocca al lupo!


Bonus Track marziana


Contestualmente all'invio di Curiosity (e di Spirit, di Opportunity e presumibilmente di ogni altra sonda) si è aperto il consueto dibattito sui costi dell'esplorazione spaziale.
"Perché sprechiamo tanti soldi per mandare una sonda su Marte e non per sconfiggere la fame nel mondo?"
Ora, seriamente, qualcuno pensa che i soldi risparmiati dal budget NASA vadano a finanziare la FAO? Con buona probabilità finiscono in qualche guerra, per rifinanziare le banche o, più semplicemente, non vengono addebitati sulla busta paga del contribuente.

Esiste però una preziosa testimonianza, che risale al 1970, dell'allora Associate Director for Science della NASA Ernst Stuhlinger, che rispose in questo modo* alle domande di una suora missionaria in Zambia. Parole che condivido in gran parte. Incidentalmente, le argomentazioni di Stuhlinger si possono ampliare ai costosi esperimenti di cui viene oggi messa in dubbio l'utilità: LHC, ITER etc.

Sono parole che fanno riflettere e che hanno peso, dato che i due interlocutori non sono due personaggi a caso. Uno è un dirigente del programma spaziale, che già allora lavorava per raggiungere Marte, e l'altra è una donna che ha dedicato buona parte della sua vita ad aiutare la povera gente in una delle ragioni del mondo in cui nascere può essere una maledizione.
Insomma, non è come parlare a tempo perso con uno sconosciuto al bar sotto casa.

__________
*
Trovate qui una traduzione in italiano.

8 commenti:

  1. La lettera che hai condiviso è bellissima :)

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    1. Zì. Vorrei averla scritta io. Si capisce quando uno ne sa!

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  2. Ho letto con interesse la lettera, anche perché io sono una di quelle persone ch pensa spesso che il denaro utilizzato per lo spazio potrebbe essere usato "meglio". Sono consapevole che la maggior parte delle scoperte scientifiche delgi ultimi anni in campi diversissimi (dalle tecnologie alla medicina) è frutto di ricerche spaziali, ma allo stesso tempo ho sempre il sentore che si potebbero fare studi sulla terra ferma più concreti e più "diretti" a risolvere i problemi. La corsa allo spazio mi è sempre parsa un po' una gara tra varie potenze, una sfida. Direi che la lettera di Ernst Stuhlinger delinea bene la questione e mi ha offerto interessanti nuovi spunti di riflessione.
    Ovviamente l'esplorazione spaziale ha il suo fascino che non mi lascia indifferente. In ogni essere umano c'è l'istinto alla scoperta e una profonda curiosità, guai se non fosse così! E poi i soldi impiegati nello spazio almeno non finiscono in armi e prima o poi rivelano la loro utilità!

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    1. Beh, ma gli studi più diretti (?) si possono tranquillamente fare senza sottrarre fondi a un programma già sottofinanziato. Io non credo che mandare qualcuno su Marte distragga i governi dalla politica internazionale. Non può essere un alibi.
      Questi discorsi sui fondi dalle mie parti si chiamano "guerra tra poveri".

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  3. Guerra tra poveri è il termine giusto!
    Come ho spiegato da Davide le stesse critiche vengono rivolte ai volontari ambientalisti, sappiamo tutti che sono scuse, fatte in malafede oltretutto.
    La lettera di Stuhlinger è esemplare di un tipo di mentalità che vorrei veder tornare in auge , andrebbe fatta studiare nelle scuole mondiali...e forse anche all'interno dei parlamenti della maggioranza dei paesi, Italia in primis.

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    1. Sì, purtroppo c'è anche malafede.
      Ma l'Italia è il paese dove la scienza si taglia di continuo.

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  4. Ho appena postato il mio parere sulla vicenda:
    http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.it/2012/08/la-storia-del-beagle-africano-su-marte.html
    Ciao.
    Nick.

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