lunedì 4 febbraio 2013

La mia scrittura in 4 punti

Prima di tutto, la sigla:


Eccoci al terzo appuntamento con la scoppiettante rassegna di Penna blu, che ha il merito di costringere uno scrittore/scribacchino/aspirante tale a prendere coscienza sulla propria scrittura. Una delle tre ragioni per cui questi post sono leggermente sfasati rispetto al programma è che necessitano di una certa riflessione e autocritica. Le altre due ragioni sono variamente connesse alla mia innata pigrizia. Questo terzo passo prevede la definizione della nostra scrittura in quattro punti. Avendo sempre preso ottimi voti a scuola per presunte capacità di sintesi*, proprio non posso tirarmi indietro.

Essenziale

Non mi piacciono le lunghe descrizioni. Quando alle elementari c'era il compito sulle descrizioni, il risultato era sempre deludente. Ce l'ho dentro. Anche quando leggo, pagine e pagine di cartoline mi annoiano terribilmente - sì, tipo "Il Signore degli Anelli". Questo mi crea una certa difficoltà quando mi trovo a descrivere un bosco nella mia storia fantasy, perché so che l'ipotetico lettore non aspetta altro.

Terza

Cerco sempre di essere distaccato dalle vicende che narro. Solo di recente ho provato soluzioni diverse, entrando molto di più nel personaggio (i.e. prima persona), ma tendenzialmente cerco di non sovrappormi troppo alla storia. Quando lo faccio l'esito è disastroso, come nel caso del NaNoWriMo. Il distacco mi consente di stillare una goccia di ironia ogni tanto, che può rasserenare anche una storia tetra.

Drammatica

Mai che ne vada bene una! I miei cosiddetti eroi sono spesso vittima di un fato avverso, non tanto per quanto riguarda l'impresa che si accingono a compiere, quanto per la loro storia pregressa. Possono essere soli, abbandonati, sconfitti, disillusi, tanto che mi è difficile accendere la scintilla che li muoverà. I personaggi secondari sono, statisticamente, più felici.

Immaginativa

Ho riflettuto a molto se definirla immaginativa o fantasiosa, anche in virtù delle riflessioni del vecchio Coleridge. Tra le due, ho preferito la soluzione a cui aspiro, anche se forse non descrive al meglio quel che ho scritto finora. In ogni caso, per la maggior parte delle persone si tratta del medesimo attributo, e pertanto mi concedo il beneficio del dubbio.


Come, quattro non bastano?
Per voi, solo per voi, un piccolo bonus:

Leeenta

Sono terribilmente lento a scrivere, sia che si tratti di un racconto sia che debba inviare una lettera. Con il blog sono lievemente più produttivo per l'horror vacui di lasciare troppi giorni la pagina vuota, ma è un'eccezione. Ecco, questo aspetto non posso nasconderlo!

Ci sarebbe anche altro da dire. Un uso imperfetto delle virgole, sommari verbosi (infodump?), troppi "ma", ma... ecco, diciamo che ci fermiamo qua, altrimenti rischio di vuotare il sacco su tutti i miei difetti!

________
*
Per bilanciare, confesso che ho sempre fatto parecchi errori di distrazione.

8 commenti:

  1. Grazie della partecipazione :)
    Sulla terza persona, devo dire che alle volte a me piace, ma credo che ognuno debba scegliere di narrare la storia come meglio si sente.

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    1. In realtà la terza persona è piuttosto l'effetto, non una scelta a priori. Convengo che ci siano storie che nascano con la prima, così come con la seconda - due in totale, forse, e i librigame. Con la terza sono più a mio agio sulle "lunghe distanze".

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  2. L'importante è lavorare per migliorare ^^
    Io trovo la terza persona molto "intima", quando si tratta della terza limitata. Mi fa entrare nella pelle del personaggio e mi piace molto più della prima, che mi suona sempre un po' artificiosa...

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    1. Ho una teoria sulla prima persona narrante. Magari un giorno ne parlerò!

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  3. Devo ammettere che anche io, in molti casi, trovo la prima persona un po' artificiosa (come ha scritto Aislinn).

    Comunque, mi piace soprattutto la parola "immaginativa" :)

    E l'auto-critica va bene, ma dovresti smetterla di puntualizzare i difetti che pensi di avere :P Concentrati sui pregi ;)

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    1. Dico solo che avevo scritto "ho" senz'acca...

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    2. Un errore può capitare, l'importante è accorgersene e correggerlo u.u

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  4. I personaggi "soli, abbandonati, sconfitti, disillusi" sono i miei preferiti! Bei punti, direi.

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