Non volermene.
Letto?
Ok, si dà per letto. Cominciamo.
Questa immagine non è casuale! |
La questione non è chiarissima, a mio modo di vedere.
La tesi del "committente" è molto attuale. Non molto tempo addietro, su un quotidiano avevo letto un articolo sul fenomeno dei blog letterari* e ci si poneva la stessa domanda. A me, personalmente, è capitato di acquistare libri di cui avrei ignorato del tutto l'esistenza se non frequentassi un tal blog. Ma non erano libri... ehm... in commercio. In questo caso si trattava di misurare l'influenza dei blog su un titolo facilmente reperibile.
Sciolgo subito un nodo, a costo di passare per uno che pensa subito alla malvagità altrui. La prima cosa a cui ho pensato è a un modo furbetto - ma lecitissimo - di ottenere pubblicità gratuita. Dato che poco fa ho predicato l'inutilità di processare le intenzioni altrui, aggiungo che quello che mi turba è la malvagità potenziale. È possibile che qualcuno, in futuro, riesca a polarizzare un centinaio di blog su un dato libro? L'effetto è paragonabile alla presenza di un trafiletto sul giornale o di una presentazione in prima serata televisiva?
Penso che la risposta non tarderà a venire. Innanzitutto, perché un po' di pubblicità c'è stata, con tutti questi comunicati. Quello che non manca, nel testo, è il titolo dell'autore e l'editore.
Quello che manca, è tutto il resto. Chi ha redatto il comunicato? Chi ha organizzato questa "indagine di mercato"? La firma non compare, si leggono solo i nomi dell'editore, che apprendo essersi prestato solo in un secondo tempo, e dell'AIE, l'Associazione Italiana Editori - ma quel richiamo può voler dire tutto e niente. Per quale ragione, se il gioco è stato svelato, non si può fare luce sull'organizzazione, soprattutto dopo aver puntato un riflettore sulla vicenda? Non credo di esagerare nel dire che la comparsa simultanea di questi post sia stata di impatto non minore rispetto alle recensioni polarizzate di cui sopra. Recensioni che, certo, potevano anche essere negative... ma cattiva pubblicità è sempre pubblicità, come le sfumature insegnano!
Un'altra cosa traspare. La pessima organizzazione dell'iniziativa, e il ribaltamento di ogni colpa su una persona, o forse una categoria di blogger, che non mostra sufficiente "professionalità" per portare avanti un'iniziativa così "meritevole". Io ero totalmente estraneo alla vicenda, per cui non sono in grado di scendere nei dettagli su come sia stata cercata questa "professionalità" (termine introdotto dall'autore del comunicato, non certo dal sottoscritto). Il mondo dei blog letterari è vario e non so quanti vedano il loro contributo in ottica professionale. Ci potrebbe anche essere il piccolo discrimine di non ritenere l'iniziativa "meritevole", forse addirittura dannosa. Lo dico perché non conosco chi ha bucato la bolla, ma potrebbe aver avuto ottimi motivi. O essersi trattato di un errore, ma allora che senso avrebbe un simile comunicato, così ampiamente diffuso in un brevissimo arco di tempo?
Resta il fatto che, nonostante gli auspici dell'AIE, questa non mi sembra un'indagine di mercato. Innanzitutto, come ci si proponeva di misurare l'effetto sulle vendite? Contando le copie vendute, tolto il fondo e altri fattori? Per esempio, nessuna recensione convenzionale sul miglior libro britannico degli ultimi 25 anni? Lungi dall'essere pedante, ma questi dettagli servono solo a rendere "meritevole" l'iniziativa, non a inquadrare il problema, e quindi a disporre il lettore sulle posizioni di chi ha organizzato questo patatrac. Difficile è immaginare, invece, il cassiere che interroga l'acquirente per scoprire dove è venuto a conoscenza del libro.
Si può dire che di indagini di mercato ne capisco zero, così come di psicologia. Può darsi. Ma dai pochi dati che ho a disposizione, ovvero le sole generalità del libro, non si può cavare fuori granché. A un certo punto ho pensato che si potesse effettuare uno studio senza coinvolgere i blogger direttamente, evitando così di condizionarli - ed evitando fughe di notizie.
In ogni caso, la situazione che stava delineando era del tutto irreale. Recensioni dello stesso libro che spuntano come funghi, a prescindere dal segno, nel giro di pochi giorni. Ora, non so quanti di voi frequentino blog letterari, ma la mia esperienza è di titoli molto diversi, anche su un largo arco temporale - questa sarebbe un'analisi interessante. Il risultato non sarebbe stato significativo, semplicemente perché non è quello che accade nella realtà!
Dell'inerzia si era parlato, ricordate? Ecco, direi che una parte della blogosfera si è dimostrata permeabile a una forza esterna. In futuro è possibile che gli editori comprenderanno questa potenzialità e inizieranno a distribuire copie di libri perché siano recensiti, come gli autori già fanno da qualche tempo. In questo non c'è nulla di male, e basta vedere come si comportano gli editori anglosassoni che si cimentano nel giveaway, non certo per beneficenza. Prendere coscienza della crescente influenza dei blog è importante, ma non è questo il modo. Qua e là ho adocchiato insulti e accuse, e un'acidità latente scaricata sul malcapitato (malcapitata, mi pare di capire) che avrebbe sabotato l'iniziativa. All'estero cercano i blogger, in Italia i blogger bisticciano.
Con chi, poi? Non è stato un bello spettacolo, visto dall'esterno.
Ecco, se sentite il bisogno di pubblicare "La fallace forza dei blog", potreste prendere in considerazione l'idea di non usarlo come titolo, aggiungere le virgolette e magari reperire la forma di chi l'ha emesso? Perché dal tono e dalla forma non sembra proprio un "comunicato ufficiale". Come titolo, lasciatemelo dire da blogger a blogger, è piuttosto antipatico.
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Categoria con la quale Argonauta Xeno ha intersezione non nulla, pur essendo nella sostanza una pagina personale. Nell'articolo, a cui sono seguiti altri, si faceva riferimento a blog con molte più visite del mio, con maggiore potenzialità di influenzare le masse.
Io ne ero all'oscuro.
RispondiEliminaDiciamo che ieri mi sono molto sorpreso della cosa.
Come ho scritto dalla Leggivendola non avrei niente in contrario -parlando da lettore- ad un esperimento del genere. Ma vorrei saperlo prima!
Seconda questione: da blogger parteciperei ad un esperimento del genere?
Probabilmente no.
Facendo salva la buona fede e l'onestà intellettuale dei blogger coinvolti nell'operazione, mi sento di dire che tutta la cosa è stata gestita male sin dall'inizio.
La rete è forse l'unico luogo rimasto in Italia dove la reputazione conti ancora qualcosa ed è una cosa che bisognerebbe gestire per bene.
Ripeto: salvo i blogger coinvolti che sicuramente avranno fatto tutto in buona fede però capisco anche chi si è sentito imbrogliato.
Io preferisco parlare di libri\film\telefilm che ho comprato\letto \apprezzato per conto mio e solo allora ne parlo, mi sembra il modo migliore.
Probabilmente, la cosa doveva essere gestita meglio....altro non so, sto ancora cercando di capire.
Anch'io cerco di capire, perché in realtà alcune risposte mi sono arrivate, ma di seconda mano. L'onestà dei blogger coinvolti - quelli che conosco - non è in discussione. Credo però che sia mancata la consapevolezza di cosa comportasse un simile esperimento.
EliminaI blog ormai rientrano a pieno titolo tra gli attori della produzione editoriale (si tratta dei comunicatori che influenzano il mercato). Mi chiedo quindi perché questo esperimento? Potevano comunque osservare le influenze sul mercato senza questa "recensione di gruppo". A me sembra più uno studio sulle manipolazioni possibili del mercato: Influenze veicolate. E non dico che non si può fare, eh.
RispondiEliminaSembra anche a me più uno studio sulla permeabilità e il condizionamento della blogosfera. Il fatto che lo sembri, più che a un complotto, mi fa pensare che l'esperimento sia stato semplicemente pensato male e senza consapevolezza di cosa si stava andando a toccare.
EliminaMa perché dovrei volertene? xD
RispondiEliminaA parte il fatto che trovo sia molto il caso di 'tanto rumore per nulla'... beh, è fallito un esperimento.
Ormai mi sto copincollando >_>
Dicevo, era un esperimento volto a capire se i blog hanno una qualche influenza al di fuori del loro bozzolo. Cioè, qualcuno davvero ci ascolta o siamo un gruppo ristretto di lettori che si passano libri tra loro?
L'AIE, come la Beat, è stata avvertita in seguito e ha acconsentito carinamente all'esperimento. Cioè, c'è chi ha ipotizzato che noi si fosse pagati o dalla casa editrice o... boh, non so, a un certo punto ho smesso di stare dietro alle illazioni. Dopo che mi hanno dato della massone ho capito che non aveva senso xD
Dicevo, l'esperimento. L'hai detto anche tu, è da un po' che ci si chiede se i blog abbiano un'effettiva influenza. E credo che questo fosse l'unico modo per capirlo. Bisogna ricreare le esatte condizioni, ovvero pubblicare recensioni su di un libro e quindi monitorare i risultati. Non possono funzionare sondaggi o esperimenti 'consapevoli', perché la consapevolezza può inficiare il risultato. Se io sapessi di partecipare all'esperimento, potrei comprare o non comprare il libro a seconda del risultato che vorrei vedere. L'esatta condizione implica la non consapevolezza.
Che poi un ipotetico risultato positivo, ovvero 'Sì, i blog influenzano così e cosà il mercato editoriale' possa essere usato negativamente, beh, certo. Ma sta già accadendo pure senza il risultato, i recensori-a-pagamento già ci sono. Chi vuole lucrare troverà sempre il modo per farlo, però non è che ci si può togliere la possibilità di rispondere a un'incognita per questo.
Oh, secondo me, eh ù_ù
Be', se massone significa "riunione attorno a un tavolo (virtuale) dove si prendono accordi segreti per influenzare il mercato" allora siete massoni. Questo non significa malafede, vale anche se lo scopo è scientifico o ludico. È inconfutabile che qualcosa di simile stava per succedere... ed è successo! C'è stato un gran casino e ora mi interesserebbe davvero sapere se influirà sulle vendite di quel libro. In tal caso, qualcuno ce ne renderà conto?
EliminaMagari l'effetto sarà nullo, la mia è solo curiosità che temo rimarrà insoddisfatta.
Beh, ma il fine non era influenzare il mercato, ma testare se il mercato fosse influenzabile. Cioè, a me e a tutti gli altri non importa se il libro viene venduto o meno. Non è questa la finalità. Quello che ci interessava era vedere SE ci sarebbe stato un mutamento rilevante nelle vendite.
EliminaTi interesserebbe sapere se influirà sulle vendite del libro? Curiosità insoddisfatta? Beh, trovare la risposta era il senso dell'iniziativa xD
"Beh, ma il fine non era influenzare il mercato, ma testare se il mercato fosse influenzabile."
EliminaInfluenzando il mercato. Per ottenere questo scopo si è pensato a pubblicare tante recensioni, in un primo momento positive, nel giro di pochi giorni. Dato che poi la ricerca è saltata, dal mio punto di vista questo è l'unico fine rimasto in ballo, che poi sarebbe stato il mezzo per ottenere la risposta. Ma la risposta si può ancora avere, chi può dirlo? Anzi, avvertirei l'organizzazione, se fosse rintracciabile, di dispiegare la potente macchina statistica per misurare l'effetto di questa novantina di comunicati.
Beh, fortunatamente la cosa è fallita proprio l'ultimo giorno dell'esperimento, quindi volendo si può ancora salvare qualcosa. Non so se la Beat vorrà ancora fornirci i dati delle vendite dopo tutto 'sto casino, spero vivamente di sì.
EliminaSai, Leggy, la polemica purtroppo fa notizia. Purtroppo, una delle cose che contesto è che ci siano gli strumenti per sottrarre il fondo e quantificare l'apporto delle recensioni coalizzate.
EliminaTutto questo macello è successo mentre sono sostanzialmente privo di connessione. Che peccato, mi sarebbe piaciuto cagionare danni - non so in quale direzione, ma di sicuro li avrei cagionati.
RispondiEliminaA parte questo, non ho il tempo ora per leggere tutto ciò che è successo, però una parola sull'indagine la direi: maldestra. Ecco, una manovra alquanto maldestra.
Vedrai che ci saranno altre occasioni per cagionare danni!
EliminaAltroché! Poi noi siamo discreti esperti... :)
EliminaNon si può più stare tranquilli, insomma. Quasi quasi è meglio restare piccoli blog un po' in ombra e non essere trascinati in dinamiche troppo commerciali. Almeno per quel che mi riguarda.
RispondiEliminaEh, pensa che si tratterebbe di una novantina di blog. Novanta!
EliminaA me questi giochetti non sono mai piaciuti. Ricevo spesso nel mio blog richieste strane, inviti a parlare di questo o quel libro, ma non rispondo nemmeno: nelle FAQ ho scritto chiaramente che decidio io quali libri segnalare.
RispondiEliminaHai fatto bene, dato che hai un blog dedicato alle recensioni! La cosa strana è che quasi tutti i blog aderenti all'iniziativa che ho visitato hanno più o meno la stessa idea. Per questo mi sembra ancora più innaturale questo maldestro esperimento.
EliminaUna piccola precisazione, molte case editrici donano (anche massivamente) i propri libri al blogger perché diffondano una recensione positiva "virale" che tiri altri lettori.
RispondiElimina;-)
Ciao Inanna Morganna. Sì, è vero, molte case editrici donano libri a blogger perché ne venga fatta una recensione (non necessariamente bella, poi questo sta al blogger). Non era questo il caso. Posso dirti con "estrema" certezza che nessuna casa editrice ha donato nessuna copia omaggio di questo libro per ottenere recensioni positive massicce e virali. E mi sono, francamente, stancata anche di dirlo. Poi, oh, pensate un po' quel che volete. E, se ancora non l'avete pensato, ve lo dico io. Il committente di tutto era... Pippo Baudo!
EliminaInanna, scusa, sembra quasi ce l'abbia con te nel commento ma, ovvimanete non è così, m'è partito l'embolo e pure il commento prima che avessi finito di scrivere. xD
EliminaMi ricompongo. Dicevo, sì, dunque, ormai se ne è disquisito molto e sebbene molti blogger partecipanti abbiano già contatti con le case editrici, questa iniziativa non c'entrava proprio niente né con le case editrici né con il puro marketing. Ma ormai, sul serio, lo si è detto ovunque, almeno qualcuno dei blogger partecipanti lo ha detto dovunque.
Ma si sa, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Be', una volta che ti arriva il libro non c'è modo di controllare l'esito delle recensioni. È naturale che l'editore si aspetti una recensione positiva, se convinto della bontà di ciò che pubblica. Mi riferivo comunque a iniziative diverse, giveaway tipo questo. Ok, non c'è scritto "per i blogger", ma va detto che sono i blogger ad avere il giro di passaparola più ampio. E non c'è riferimento alle recensioni. Anzi, credo che più che altro cerchino commenti su social network, come GoodReads. Qualcosa di simile sono le catene di lettura, anche in Italia, ma queste sono organizzate molto spesso dagli autori come forma di autopromozione.
EliminaIl punto, cara Nereia, non è più chi è il committente, chiarito - non è stato per nulla semplice! - che l'iniziativa è endogena e nata da un non meglio precisato gruppo di blogger. Il mio disagio personale sta nel fatto che non esiste un interlocutore e io posso solo andare a elemosinare risposte nei blog altrui, oppure parlarne sul mio. Capisci anche tu che porre domande a te, a Leggy o a Camilla non è risolve i dubbi e le perplessità che ho? Questo perché nessuna delle tre, pur sottoscrivendo il comunicato (non è firmato né virgolettato, ricordo), è in grado di riceverli o di rispondere in maniera definitiva alle domande che io e altri ci stiamo ponendo. Se da un giorno all'altro compaiono 90 (qualcuno le ha contate) testi, non è più un problema di cosa ha portato te, o qualcun altro, ad aderire. La mia preoccupazione è per il risultato complessivo, che secondo me non fa bella scena nel panorama dei blog letterari.
Purtroppo a questo non posso risponderti perché, come già detto da Leggy, non è carino fare i nomi degli altri partecipanti. Puoi, se vuoi ricevere risposte, andare di blog in blog e chiederle così come le hai chieste a me e a Leggy. Qualche altra donzella che esprime il proprio parere la trovi certamente. Insomma, lo sappiamo già che sei un noto spammatore, lo sa anche Google, vuoi che non ti rispondano? Ti temono già ;)
EliminaInoltre non la vedo così tragica, credo sia stato dato a tutto questo un'importanza fuori dal normale. Ma è, ovviamente la mia modestissima e opinabile opinione.
Siamo totalmente d'accordo sulla tua penultima frase. Però non l'ho iniziata io. Voglio dire, 3 comunicati nel mio blogroll e, mi dicono, un centinaio circa in totale? Se questa non è una "importanza fuori dal normale", non so cosa lo sia.
EliminaAh, ma no Salomon, certo! Non mi riferivo certo a te, parlavo della polemica in generale che è esplosa, dei toni accesi di alcuni, delle teorie complottistiche e tutto il resto. ;)
EliminaEh sì, questa storia logora tutti. È proprio questo che rimprovero a Pippo Baudo!
EliminaCredo non ci sia molto da aggiungere a quello che è già stato detto qui e nei commenti di almeno altri 5-6 dei blog che seguo abitualmente (dove, in poche ore, ho visto fioccare copincolla di quel comunicato di cui sopra).
RispondiEliminaPersonalmente non so davvero cosa pensare. Quello che posso dire è che non avevo mai sentito parlare di quest'iniziativa fino ad un paio di giorni fa e poi, improvvisamente, ecco che si è creato un caso che fa discutere. E questo si che è VIRAL !!!
Yep! Stessa cosa per me, solo che ho avuto la prontezza di arrabattare un post alle 23 del venerdì sera. Il meteorite non ha fatto così tanti ascolti.
EliminaSottoscrivo le tue osservazioni. A me dal comunicato sembra che sia emersa più che altro disorganizzazione, confusione, inconcludenza nel portare avanti questo esperimento. E il libro, se è valido, alla fine verrà letto e recensito lo stesso. Quindi non capisco perché porre la questione in questi termini e poi recriminare... contro chi?
RispondiEliminaIo mi sono fatto in questi giorni un'idea più solida. Non escludo di tornarci sopra, con animo più sereno.
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