mercoledì 27 febbraio 2013

Così va la vita

Immagine di Vandiemenlander

Piccola interruzione post-elettorale.
Non credo che succederà spesso, ma dato che questa è essenzialmente una pagina personale, mi ritaglio un piccolo spazio per riflettere sull'esito delle elezioni. Lo segno in neretto così chi si lascia cogliere da  facile isteria al suono di "voto", "politica" o affini può tranquillamente passare ad altro blog - oppure a un altro degli articoli qui ospitati, dato che di "politici" nel senso comune* ce ne sono due in totale.

Primo inciso. Io vivo e lavoro in Lombardia, per cui la tensione si è prolungata su due giorni. Non è un mistero che si tratta di una regione di centro-destra e che, avendo assistito al regno ininterrotto di Formigoni per 18 anni, non si sia abituati a vere elezioni. Per cui, sì, nel mio caso la tensione è stata, se non due, almeno una volta e mezzo quella di un cittadino di altre regioni.
Secondo inciso. Per la prima volta ho votato anche la scheda gialla. È stato un momento importante per me, anche se non molto gratificante visti gli esiti.

lunedì 25 febbraio 2013

Streghe: un'anteprima!


Ok, questa è una breve anteprima. Shame on me! e tutto il resto, ma forse, in un clima teso per la campagna elettorale, il derby e il clima stesso - bella la neve, ma la misura è colma! - era il caso di lasciar passare un altro giorno o due. Nel frattempo, così, oziosamente, vi pongo una semplicissima domanda: qual è la vostra strega preferita?

La mia è là sopra, perché c'è stata un'età in cui mi spaventava e non poco!
Rifiuto di credere che qualcuno non la riconosca.

Ce ne sono molte altre, non ne dubito. L'ultima che ho incontrato è Zeferina, la prima... chi lo ricorda? Qualche fiaba per bambini, sicuramente.
Mentre ci pensate, vi lascio con una canzone dei Wolfmother: Witchcraft


giovedì 21 febbraio 2013

FERRO SETTE di Francesco Troccoli

Dato che il sottoscritto si è preso un bel raffreddore, vi beccate quello che era pensato come terzo post in scaletta. La recensione. Il libro in questione l'avevo già recensito per Il futuro è tornato ed è qui riproposto senza modifiche significative. Sono molto legato a questa recensione perché è stata per me un giro di boa, la mia prima recensione seria che andasse oltre il semplice assemblaggio di impressioni, paragrafo dopo paragrafo. Aggiungo ancora che oltre alla recensione sullo stesso blog ho curato l'intervista a Francesco Troccoli, che non copio per varie ragioni ma potete leggere su questa pagina.


Futuro remoto: l’umanità ha smarrito le basi della sua stessa natura. Due vecchi commilitoni si ritrovano, ma nemici. Il primo, Tobruk Ramarren, è una ignara pedina di un potere occulto; il secondo, seguendo un’antica intuizione, si ribella a quella che sembra l’unica vita possibile. Nelle viscere di un piccolo pianeta minerario ai confini dell’Alleanza il protagonista s’imbatterà in una sorprendente comunità di reietti, custodi del segreto che li rende liberi. Lo scontro tra i Dominatori e lo sparuto gruppo di rivoluzionari è inevitabile, così come la sorpresa di Tobruk Ramarren di fronte alla scoperta che gli cambierà la vita.

(Dal sito dell'editore.)

* * *

Uno dei commenti che personalmente mi ha sempre dato fastidio è: “non è semplice fantascienza”. Come se un libro (o film) di fantascienza non potesse contenere qualcosa più di esplosioni e lucine colorate, qualcosa su cui riflettere. Esiste, in altre parole, una tendenza diffusa a considerare il fantastico un genere di evasione pura, assai lontano da tematiche serie e attuali.

FERRO SETTE, romanzo d’esordio di Francesco Troccoli, è uno di quei libri che suscitano questo genere di commenti. FERRO SETTE è anche il libro di un appassionato di fantascienza, passione che traspare da citazioni e ammiccamenti ad altre opere sparse lungo la storia, come il cognome del protagonista, Ramarren, preso in prestito da un romanzo della Le Guin.

martedì 19 febbraio 2013

Anticipazioni #7


CISPA è tornata. Il congresso americano ha intenzione di discutere nuovamente il bill che minaccia i diritti basilari degli internauti. Chi avesse perso il conto delle minacce che ha corso internet nello scorso anno, può ripescare un mio vecchio post riepilogativo. Con questa copertina voglio testimoniare che Argonauta Xeno, nonostante abbia sostituito il banner di protesta con uno pubblicizzante un concorso letterario, mantiene l'occhio vigile, grazie alle meravigliose persone che ci tengono informati.

Nulla più si interpone e posso tranquillamente parlare dei prossimi post:
  • Strigi, janare, fattucchiere, incantatrici e maghe. Streghe. Un breve excursus nel mondo della stregoneria, da un punto di vista rigorosamente storico-letterario.
  • Dove trovare le idee per una storia? Lungi dal voler dare lezioni, pescherò esempi personali e proverò a cucinarli, vediamo cosa ne esce!
  • Credete che la letteratura d'immaginazione sia solo un genere di intrattenimento? Vi darò un assaggio del contrario con una recensione (magari qualcuno se l'è persa).
Per ora basta. Vediamo come si evolveranno le cose, anche perché è probabile che nel mezzo capitino un paio di post a sorpresa, che non posso anticipare. D'altra parte, anche l'Argo ogni tanto deve fare scalo.
L'altra novità è che questi post potranno non comparire nell'ordine in cui li ho elencati. Confido che nessuno si offenderà!
E ora un piccolo addendum.


Festival Tra le righe, 22-24 febbraio


Segnalo, per chi non lo sapesse, che a Cinisello Balsamo (MI) hanno organizzato un piccolo festival culturale dedicato alla piccola e media editoria indipendente. Qualcosa di molto più piccolo del Più libri, più liberi romano, ma comunque interessante.

Gli editori sono pochi, circa una trentina, ma le iniziative sono molte: presentazioni di libri, incontri con gli editori, gruppi di lavoro sull'editoria digitale e molto altro ancora. È previsto anche uno spazio in cui gli editori incontrano aspiranti autori, delineando l'iter che porta alla selezione alla pubblicazione di un libro. Il tutto in un centro culturale di nuova apertura, forse non al centro del mondo ma comunque raggiungibile anche con i mezzi pubblici.

Per maggiori informazioni, rimando al blog del festival.

lunedì 18 febbraio 2013

This is my Boomstick Award


Valentina di My web diary e Max di fronte&retro hanno pensato di omaggiarmi con un simpatico premio. Il "This is my Boomstick Award", stato ideato da Hellgraeco di Book and Negative, e si distingue da altri meme per l'estrema semplicità delle regole.

E perché c'è Ash, reparto ferramenta!

Ecco le regole, che mutuo da Valentina che le ha a sua volta mutuate da Nick di Nocturnia.
Poche, semplici, carognissime....

Regola n° 1: i premiati sono 7, non uno di più ne uno di meno. E nessuna menzione d'onore.

Regola n° 2: il post in cui viene presentato il premio non deve contenere giustificazioni di sorta dedicate agli esclusi.

Regola n° 3: I premi vanno motivati. Niente di estroso, ne lavori da dottorato. Solo un pretesto con cui far valere la nomination.

Avvertenza: ai sublimi vincitori andrà la gloria di poter vantarsi con il banner creato da Hell in persona.
Tutti i fortunati potranno citare altri 7 blogger (ma non è obbligatorio farlo) seguendo le regole sopracitate. Se per qualche motivo anche solo una delle regole venisse meno, il premio verrà ritirato d'ufficio e sostituito con questo qui a lato, non proprio lusinghiero.

Senza nulla togliere a Cavour, beninteso. Pare che l'ultima persona  a potersi vantare di questo premio alternativo sia stato Tutankhamon, o almeno così ipotizza Nick. Non è chiaro se ve ne sia traccia fra i tesori recuperati da Howard Carter.
Insomma, cerchiamo di evitarlo.
Per l'occasione, ho addirittura giustificato il testo. Lo considero un esperimento.
Per ora l'unico effetto è quella fastidiosa riga bianca all'inizio che non so bene come eliminare, non vedo tag html sospetti!

Ordunque, i sette fortunati da me nominati sono i seguenti:
  1. Max di fronte&retro, perché ci ha narrato le avventure del prode Sakass e di re Gasp!
  2. Alessandro C. di oBBroBBrio, perché riuscirebbe a farsi querelare anche da una innocua vecchietta e anche per il suo concorso letterario.
  3. Il già citato Nick di Nocturnia, perché ormai è lo "zio Nick" e dispensa sempre ottimi consigli, non solo letterari.
  4. TOM di Inside the Obsidian Mirror, perché tutte queste storie di lupi mi sono proprio piaciute!
  5. Marcella Andreini di Fiabe in analisi, perché quel blog è una vera e propria miniera. Se vi interessano le fiabe, fateci un salto.
  6. Camilla P di Bibliomania, perché come mi fa tribolare lei... e anche perché ci ha fatto venire un colpo quando, qualche settimana fa, abbiamo rischiato di perderla. (Solo virtualmente, per fortuna.)
  7. Daniela Benedetti di Inchiostro bianco, new entry. A dir la verità non seguivo il suo blog, ma sento di dover esprimere solidarietà per la sua difficile posizione nella diatriba di cui ho anch'io parlato nel post precedente.
Fatto!
Ci si risente domani - oddio, non si sa mai... - con le anticipazioni.

sabato 16 febbraio 2013

Alla ricerca della forza perduta (dei blog letterari)

Oggi, 15 febbraio, è successo qualcosa di strano. In ordine di importanza, un meteorite ha fatto capolino vicino agli Urali, causando mille feriti e parecchia isteria, e su parecchi blog letterari un discutibile (in senso neutro) comunicato stampa. Per praticità rimando al blog della Leggivendola per la lettura integrale del comunicato.
Non volermene.

Letto?
Ok, si dà per letto. Cominciamo.

Questa immagine non è casuale!

La questione non è chiarissima, a mio modo di vedere.
La tesi del "committente" è molto attuale. Non molto tempo addietro, su un quotidiano avevo letto un articolo sul fenomeno dei blog letterari* e ci si poneva la stessa domanda. A me, personalmente, è capitato di acquistare libri di cui avrei ignorato del tutto l'esistenza se non frequentassi un tal blog. Ma non erano libri... ehm... in commercio. In questo caso si trattava di misurare l'influenza dei blog su un titolo facilmente reperibile.
Sciolgo subito un nodo, a costo di passare per uno che pensa subito alla malvagità altrui. La prima cosa a cui ho pensato è a un modo furbetto - ma lecitissimo - di ottenere pubblicità gratuita. Dato che poco fa ho predicato l'inutilità di processare le intenzioni altrui, aggiungo che quello che mi turba è la malvagità potenziale. È possibile che qualcuno, in futuro, riesca a polarizzare un centinaio di blog su un dato libro? L'effetto è paragonabile alla presenza di un trafiletto sul giornale o di una presentazione in prima serata televisiva?

mercoledì 13 febbraio 2013

L'Alchimista - Il destino dei gargoyle

Ci sono libri che ho comprato solo per via della copertina? Non posso dire di sì, ma esiste almeno un caso in cui essa è stata determinante per convincermi a leggerlo.
Il libro è Alchemy of Stone e l'autrice Ekaterina Sedia, nata in Russia ma residente negli Stati Uniti.
Per l'occasione,

Riassunto


(Dal sito dell'editore italiano.)

Mattie, automa dotata di intelligenza, emancipata e abile alchimista, si trova nel mezzo di un conflitto fra Ingegneri e Alchimisti per il governo della città di Ayona, conosciuta come la Città dei Gargoyle per le statue che campeggiano sugli edifici e perché proprio da essi ha preso vita, quando ancora avevano il potere di plasmare la pietra.
Mentre il vecchio ordine sociale e politico sta velocemente lasciando il posto al nuovo, Mattie viene a conoscenza di pericolosi segreti che possono mutare completamente gli equilibri del potere della città. Ma una tale situazione è inaccettabile per Loharri, l'Ingegnere che ha creato Mattie e che possiede - letteralmente - la chiave del suo cuore.



domenica 10 febbraio 2013

3Narratori - bollettino 1/3

Cari lettori e care lettrici,
è passato già un mese dalla presentazione del bando, per cui vi darò qualche ragguaglio sulla situazione.

In primo luogo, i partecipanti!
Nonostante mi aspettassi che gli invii sarebbero stati concentrati a ridosso della scadenza, già in questo primo mese si sono fatti avanti tre narratori (buffa coincidenza). Ciò mi fa ben sperare che eviteremo l'antipatico articolo 7 del bando. Insomma, ci sono altri due mesi per trovare un'idea, scriverla, stracciare il foglio e scriverla di nuovo!

Mi sono poi accorto che ho una 35, ma tant'è...

Lato organizzazione, ho veramente poco da segnalare.
La giuria si è già messa a leggere, stanno arrivando le prime impressioni.
Nel prossimo mese farò qualche test per verificare le mie abilità tecniche, ma di questi argomenti tediosi vi parlerò forse più avanti.
Devo anche iniziare a "stendere" la cornice, perché ho il sospetto che a marzo sarò piuttosto impegnato.  Quando rivelerò di cosa si tratta? Per il momento lo terrò per me, per due ragioni molto semplici: non voglio influenzare i partecipanti e non ho ancora deciso su quale strada proseguire, tra le due che ho in mente.

Come dicevo nelle FAQ, non è difficile trovare un'idea. Difficile è mettere insieme quelle giuste, o almeno provarci. La frase non è mia, ma... degli In Flames!

Per ulteriori aggiornamenti, vi rimando al mese prossimo!


venerdì 8 febbraio 2013

2MM - Nativity

Il banner è superlativo

Sono solo l'ultimo a parlarne, per cui sarà un annuncio breve. Fra pochi giorni avrà il via la seconda stagione di Due minuti a mezzanotte, la round robin supereroistica ideata da Alessandro Girola. Ho avuto il piacere di far parte dell'allegra combriccola che ha contribuito, capitolo dopo capitolo, a dipanare la storia lungo le vie di Admiral City. Ho il piacere di annunciare la mia partecipazione anche alla seconda stagione.

L'ordine di ingaggio è stato reso noto in questi giorni. Come potete vedere, ci sono molte conferme e alcuni nomi nuovi. Alcuni partecipanti si sono dati parecchio da fare anche scrivendo degli spin-off... e io sono tremendamente in disappunto per non essere riuscito a scrivere qualcosina sul povero Musashi Kensei. L'idea è lì, in attesa di tempi migliori. Speriamo che non me l'ammazzino nel frattempo!

Due sono le novità.
In primis, un piccolo aumento delle parole a disposizione per ogni capitolo: da 700 a 1500, a eccezione del primo e dell'ultimo. Questo consentirà un maggior respiro alla narrazione, che in alcuni momenti è stata in debito d'ossigeno, e viene bilanciato da un numero di capitoli. La seconda novità, piuttosto marginale, è che i capitoli saranno pubblicati il mercoledì anziché il martedì.

Insomma, il cast lo conoscete.
Gli autori anche.
La storia ha ottime premesse: rimando al trailer e al prologo, dove Libby si trova ad affrontare la vita dopo Mezzanotte...

mercoledì 6 febbraio 2013

Sabbia

Si narra che il Sole splenda sul deserto di Roq per vendicare un antico torto, prosciugandolo e uccidendovi tutti gli animali. Solo in seguito vi si insediarono le tribù di predoni, che vivevano di ruberie e saccheggi, e si diceva vi nascondessero i propri tesori. Alcuni studiosi, tuttavia, negano che vi siano mai stati torti o ricchezze, ma che tutte le storie e leggende relative a esso traggano origine da fatti di sangue...

Un giorno, mentre vagava sotto il sole di Roq, il giovane Kassir raggiunse un'oasi dove si erano accampati alcuni predoni, cinque in tutto. Si avvicinò con circospezione. Il loro capo, guercio e con un torace possente, lo chiamò: «Avanza, pastore. Siedi con noi! Mangerai e berrai insieme a noi, il prezzo lo stabiliremo alla fine.»
Kassir si sedette e si rinfrescò, accettando quanto gli veniva offerto. Era però preoccupato dal prezzo che avrebbe dovuto pagare. Dovete infatti sapere che gli uomini del deserto erano avidi e spregiudicati, tanto pronti al riso quanto lo erano alle feroci incursioni nei villaggi ai margini del deserto, che depredavano di ogni ricchezza.
A sua volta, il giovane volle condividere con i briganti il vino speciale che portava con sé, ottenuto come pagamento per i servigi offerti a un mercante. L'otre fece il giro dei presenti e Kassir sperò che fosse abbastanza da lasciarlo andar via indenne.
Alla fine del pranzo, il capo volle raccontare una storia. Roteò uno spiedo ancora gocciolante e disse: «Quando ero giovane vivevo in un villaggio, tra pastori. La terra era arida né dava frutti. I fratelli erano magri e mia madre, per ingannare la morte, vendette le sorelle per procurarci da mangiare. Mio padre era scomparso che nemmeno lo ricordo, lasciandoci soli in condizione di povertà e debolezza. Un giorno ci fu una scorreria. I guerrieri, impietositi dalla nostra situazione, risparmiarono mia madre e si portaron via uno di noi. Da allora vivo nel deserto e non sono mai tornato al villaggio. Una volta incontrai un fratello. Si era costruito una casa poche leghe a nord di qui, troppo vicino al deserto.» Il predone sputò sulle braci. «L'ho sventrato dov'era, ho posseduto la sua donna e razziato i suoi averi. Certi uomini non imparano. Io sono nato debole, ma ora sono un capo. Ora sono forte!»
La modesta orda acclamò il condottiero, issando l'otre per un secondo giro. Intonarono un canto sguaiato. Terminate le sconcezze, il capo si piegò verso l'ospite, fissandolo con l'occhio buono. «Ora tocca a te, pastore. Raccontami la tua storia.»
Kassir non esitò e cominciò subito il racconto: «Sono nato in un villaggio slle colline Siffar, in una famiglia di pastori. Ricordo le scorrerie di predoni, ricordo la carestia di cui gli anziani parlano con terrore per spaventare i bambini. Un giorno chiesi loro il permesso di viaggiare in cerca di fortuna, e lo ottenni. Da allora girai il mondo. Vidi terre fertili, bagnate dal fiume, e villaggi che non conoscevano la fame. Così seppi che il mio popolo era nato debole, vittima dei predoni e ignaro della fortuna delle altre genti.»
Mentre il giovane parlava, i briganti bevevano, mangiavano ancora e si sbeffeggiavano l'un l'altro. Solo il capo sembrava attento alla sua storia.
«Quando tornai a casa, mi fu presto chiaro che erano questi i nemici che riducevano il mio popolo in povertà. Un popolo è come sabbia. Non ha forma. Se però è chiuso in un contenitore, come quell'otre, ne prende la forma. Il nostro otre è dato dal deserto, dal sole e dalle scorribande.»
I predoni reagivano con minor vigore. Si muovevano con lentezza, i loro versi erano privi di senso. Il capo, faticando a tenere l'occhio aperto, rombò: «Pensi questo, pastore? Ebbene, io ti dichiaro debole come eri quando hai lasciato il villaggio. Consegnami ciò che possiedi, poi potrai ritornare al villaggio sul fiume.»
Il capo si alzò agitando lo spiedo, che però gli sfuggì di mano. L'uomo  tentò di afferrarlo, ma si sbilanciò e rotolò anche lui a terra. Disteso sulla sabbia, guaì: «Cane! Cosa mi hai fatto?»
Kassir si avvicinò. Lentamente. Raccolse da terra lo spiedo e disse: «Non dare la colpa a me. Sei caduto vittima della tua stessa debolezza, accettando il dono di un innocuo pastore. Avresti dovuto prima ascoltare il racconto, ora io porrò fine al tuo comando.»
Pronunciate queste parole, Kassir lo trafisse e fece lo stesso con i suoi compagni. Dopo si riposò, lasciando passare le ore più calde. Verso sera si avviò verso le colline, portando via tutto ciò che di valore avevano i predoni.
Kassir aveva inferto un primo taglio all'otre.

Cratere di Aristonothos. Accecamento di Polifemo

lunedì 4 febbraio 2013

La mia scrittura in 4 punti

Prima di tutto, la sigla:


Eccoci al terzo appuntamento con la scoppiettante rassegna di Penna blu, che ha il merito di costringere uno scrittore/scribacchino/aspirante tale a prendere coscienza sulla propria scrittura. Una delle tre ragioni per cui questi post sono leggermente sfasati rispetto al programma è che necessitano di una certa riflessione e autocritica. Le altre due ragioni sono variamente connesse alla mia innata pigrizia. Questo terzo passo prevede la definizione della nostra scrittura in quattro punti. Avendo sempre preso ottimi voti a scuola per presunte capacità di sintesi*, proprio non posso tirarmi indietro.
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