giovedì 24 aprile 2014

The Goblin Emperor - Katherine Addison

Qualche tempo fa, curiosando in rete, ero incappato in un forum dove una sedicente editor-non-di-professione dava consigli ai giovani sull'editoria fantasy in Italia. Il rivoluzionario di turno aveva in mente la sua idea di fantasy, con le solite razze con i nomi cambiati (da una buffa suddivisione esoterica) e linguaggio aulico, tuttavia rigettava con foga le "solite storie con messaggi anti guerra/razzismo/quant'altro". Al di là dell'aspetto sociale, è interessante l'osservazione che faceva la nostra editor, ovvero che nel fantasy questi argomenti non sono trattati così di frequente. Quindi, nonostante fossi inizialmente contrario a parlare di un libro che, oltre a non essere stato tradotto in italiano, non era neppure uscito* per il mercato anglosassone, mi sono finalmente deciso a farlo.
Tuttavia vi avverto: qui c'è il messaggio.
Ed è pure uno young adult (YA), per cui, se la cosa vi irrita, non sentitevi obbligati a continuare la lettura.


The Goblin Emperor di Katherine Addison** è un libro che si allontana dal fantasy a cui sono abituato. Non è epico, non c'è un campagnolo che deve salvare il mondo né una scuola di magia. Il protagonista è Maia, un mezzo goblin (e mezzo elfo, mezzo educato e con altre caratteristiche rigorosamente a metà) che si ritrova Imperatore delle Terre Elfiche (elflands). D'un tratto scopre di avere molti nuovi nemici e pochi alleati, la cui lealtà non è ancora in grado di giudicare. È giovane e gli è più facile ringraziare qualcuno, piuttosto che decapitarlo o esiliarlo come a suo tempo era accaduto a lui e al suo educatore. Insomma: non gli daremmo una settimana di vita. Invece, anche grazie alla sua indole e alle amicizie la sua strada sarà sufficientemente lunga da costruirne una storia.

La cosa più difficile è stata entrare nelle Terre Elfiche, un luogo che dalle saghe nordiche arriva fino a Tolkien e ai suoi mille emuli, senza trovare ciò che uno si aspetterebbe. I goblin sembrano un popolo civile, con cui il precedente imperatore aveva stretto alleanza, e gli unici esseri bellicosi sembrano un gruppo di barbari umani. Soprattutto, la guerra entra nel libro solo dentro i salotti della nobiltà e l'impero non sembra correre imminenti pericoli, se non, a detta di alcuni, l'ascesa al trono di un mezzosangue. Le Terre Elfiche assumono connotati fiabeschi, gli elfi molto meno. Una parte significativa della trama riguarda infatti gli intrighi e le cortesie di palazzo. La penna della Addison è elegante e raffinata, fin nei minimi dettagli; non impugna un'ascia bipenne. Il terzo aspetto, fra l'umana cortesia e gli scenari da fiaba, è l'infiltrazione di alcuni temi sensibili e di certo non scontati in un romanzo che parla di elfi, quali il ruolo della donna, l'omosessualità e l'utilità della violenza come strumento di pubbliche relazioni.

Malgrado ciò, le prime 100 pagine circa sono state una lenta agonia. Ci ho messo davvero molto a entrare nella storia, in parte perché infastidito da alcuni elementi YA, in parte per la quantità di nomi e di dettagli da digerire. La prima parte, inoltre, è carente di azione ma piena di incontri e di missive, trascritte in parte o nella loro interezza, per cui l'andatura è complessivamente un po' lenta. Una volta entrato nel cuore della storia, ho iniziato a interessarmi alle vicende di Maia e anche ad alcuni personaggi secondari - quelli, perlomeno, che sfuggono all'anonimato.

Nel complesso, The Goblin Emperor è un romanzo gradevole. La narrazione è elegante e contrappone alla mancanza di sangue gli intrighi della vita di corte. L'ambientazione è fiabesca ma ben strutturata, dove la magia non è invasiva e si intravedono alcuni elementi steampunk. Se vi sentite abbastanza giovani e al contempo in grado di apprezzare un contesto, a detta di Scott Lynch, vintage, potrebbe essere il libro che fa per voi.

______
*
Già, l'ho ricevuto in copia gratuita grazie all'editrice Tor e al servizio NetGalley.
**
Stando a GoodReads, è uno pseudonimo di Sarah Monette. Il cambio nome, non ci crederete, ma è avvenuto per ragioni di marketing, come scopro adesso dal suo blog... Mah.

6 commenti:

  1. Insomma se ho compreso bene, in questo romanzo c'è molta politica, molti complotti di corte ed un pizzico di tematiche "sociali"? Da come ne parli inoltre sembra che le prime cento pagine abbiano bisogno di una snellita odi una sforbiciata....mi sembra di capire che questo romanzo ha pagato sia per le differenze che per le similitudini col fantasy tradizionale e con lo YA.

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    1. Esatto. È uno strano contrasto, per cui magari è vintage, come suggerisce Lynch, ma non vecchio. Però l'inizio è davvero un po' lento.

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  2. Generalmente non mi piacciono tanto i fantasy con elementi così ormai 'comuni', a meno che non siano così ben organizzati o così personali che anche se sono YA o boh li leggo lo stesso con piacere. Il fatto che anche io sto scrivendo di un protagonista improbabile e ciula come questo mi incuriosisce ancora di più xD se come dici la parte più 'politica' e le identità delle due società sono ben definite, anche se è catalogato come ya non è male, non essendo standardizzato e semplice.
    (Scusa il "doppio" invio ma l'account oggi ha un po' di problemi u.ú)

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    1. Sì, forse ho calcato troppo sull'aspetto YA. Le tematiche però emergono in modo del tutto naturale e non posticcio, come forse dalla mia introduzione si poteva intendere.
      L'ambientazione è realizzata molto bene!

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  3. Perdona la mia ignoranza: cos'è lo YA?

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    1. Young Adult, un genere editoriale che etichetta libri indirizzati a un target che va dai 14 ai 21 anni, quindi con certi personaggi, certe tematiche e un certo linguaggio. Qui starebbero gli ultimi libri di Harry Potter e The Hunger Games, per intenderci.

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