Questa idea me l'ha data indirettamente un'amica, che ogni tanto si diverte a strutturare la sua lista di libri da leggere per gradi di separazione: la rubrica si chiama tre gradi. Immaginiamo di poter cogliere, nella proverbiale pila sul tavolino, tre libri che sono in qualche modo collegati, per esempio da uno stesso argomento o tema, ecco che tutto sembra per una qualche magia un po' più ordinato! Così, anche uno che come me finisce per accumulare libri sull'onda del sentimento, che dopo mesi (se va bene) ha scordato la ragione che ne ha scatenato l'appropriazione, può dare una parvenza di ordine alle sue letture.
Più o meno, la storia è questa: ho preso il libro a a un Salone del Libro, il libro b a seguito di una non-recensione e il terzo... beh, in parte per via dell'autore e in parte perché mi sono subito reso conto che i tre stavano maledettamente bene insieme! A parte il fatto che l'ordine è stato in realtà a, c e b, e non come l'ho presentato, vediamo ora di cosa sto parlando.
a. L'Orologiaio Miope di Lisa Signorile
Biologa laureata e militante, Lisa Signorile è stata per anni autrice del blog omonimo, recentemente traslocato sul sito di National Geographic. Il libro è una raccolta di articoli su alcuni animali straordinari, assurdi e spettacolari che abitano sul nostro pianeta. Ma attenzione. Non tratta solo di specie che abitano in aree recondite e inospitali ma anche di esseri che, pur vivendo più vicini a noi di quanto immagineremmo, hanno sviluppato straordinarie soluzioni evolutive: dal polpo vampiro degli abissi agli acari che popolano a migliaia i nostri letti. Un intero capitolo è dedicato ai parassiti (astenersi lettori di stomaco debole!) e un altro alle specie velenose.
Il libro è semplice anche per chi, come me, di zoologia ne capisce tanto quanto di geroglifici, per cui mi sento di consigliarlo a chiunque coltivi una certa curiosità per gli aspetti meno ovvi del mondo animale.
Perché qui non ci sono leoni, ma in questo caso non se ne sente la mancanza.
b. Manuale di zoologia fantastica di Jorge Luis Borges e Margarita Guerrero
Borges, a quanto ho capito dall'introduzione, si è cimentato più volte con questo libro. Presumo che questa sia la versione definitiva. Non credo che "manuale" sia la parola giusta, poiché è più simile ai bestiari medievali - non che ne abbia letti, ma rende l'idea. Il libro consta di una lunga serie di annotazioni su alcuni degli animali fantastici più noti, meno noti, reali ma con caratteristiche fittizie nate da qualche bizzarra tradizione o particolare significato simbolico. Scrivo "annotazioni" perché non tutte le voci sono approfondite e strutturate allo stesso modo: alcune poco più che cenni, altre con riferimenti ai testi letterari che ne testimoniano la nascita o l'evoluzione.
Devo dire che, pur non essendosi rivelato ciò che mi aspettavo, questo libro si è rivelato un punto di riferimento e uno spunto per l'approfondimento (per esempio, dei bestiari cinese e arabo). Inoltre, ma questo forse era ovvio, Borges era uno dei pochi in grado di scrivere un'opera simile per i lettori moderni.
Infine, mi è stato utile ad affrontare l'ultima lettura di questo bizzarro terzetto.
Il terzo libro è un romanzo breve. Uno di quei piccoli classici dimenticati, di quando il fantastico poteva incontrare la provincia statunitense ai tempi della Grande Depressione. Il dottor Lao guida il suo circo nella polverosa città di Abalone (Arizona), uno spettacolo dove non figurano tigri e giraffe, ma bestie ben più portentose: meduse, chimere, fauni e antiche divinità dimenticate.
Lo spettacolo è significativo, ma lo è ancor più la reazione degli abitanti di Abalone alle attrazioni; e in alcuni casi, l'atteggiamento delle attrazioni stesse: la noia della medusa, il relativismo del serpente marino e la condiscendenza della sfinge nel ripetere il famoso indovinello. Questa è una di quelle opere da rileggere, perché sono sicuro di essermi perso qualcosa. L'ultimo show, l'entrata in scena del potente dio Yottle, è forse una anti-parabola, un testo che mi ha fatto pensare alle escursioni nella mitologia greca di Dürrenmatt... o forse è solo una chiosa di tono meno umoristico rispetto al resto del testo?
Questo libro è assai divertente, non fatevelo sfuggire. Si legge velocemente (compreso il glossario) ed è stato recentemente ripescato dalla Meridiano Zero (pur con alcune discutibili scelte di traduzione).
Con questo è tutto.
Da ora in avanti la mia coda di lettura può tornare nel caos che le è proprio.
Lo spettacolo è significativo, ma lo è ancor più la reazione degli abitanti di Abalone alle attrazioni; e in alcuni casi, l'atteggiamento delle attrazioni stesse: la noia della medusa, il relativismo del serpente marino e la condiscendenza della sfinge nel ripetere il famoso indovinello. Questa è una di quelle opere da rileggere, perché sono sicuro di essermi perso qualcosa. L'ultimo show, l'entrata in scena del potente dio Yottle, è forse una anti-parabola, un testo che mi ha fatto pensare alle escursioni nella mitologia greca di Dürrenmatt... o forse è solo una chiosa di tono meno umoristico rispetto al resto del testo?
Questo libro è assai divertente, non fatevelo sfuggire. Si legge velocemente (compreso il glossario) ed è stato recentemente ripescato dalla Meridiano Zero (pur con alcune discutibili scelte di traduzione).
Con questo è tutto.
Da ora in avanti la mia coda di lettura può tornare nel caos che le è proprio.
Gli ultimi due mi interessano parecchio ò_ò
RispondiEliminaL'ultimo me lo segno nella lista della spesa del Salone xD
L'ultimo l'ho preso in quella libreria che ti dicevo :)
EliminaA me invece interessa l' ultimo in particolare.
RispondiEliminaGrazie per le segnalazioni. Gli ultimi due li ho letti e meritano tutta l'attenzione possibile, il primo l'ho salvato dalla chiusura della libreria ma non l'ho ancora letto. Provvederò quanto prima.
RispondiEliminaseguivo il blog "l'orologiaio miope" (da quando ha trascolato non più semplicemente perché non mi appare nel blogroll...) e so che alcuni dei testi nel libro sono stati ripresi da lì. alcuni post erano davvero illuminanti e sorprendenti, e anche l'idea stessa dell'orologiaio miope, cioè quella "natura" un po' pasticciona, è molto efficace.
RispondiEliminaCredo che quasi tutti siano ripresi da articoli già apparsi a suo tempo sul suo blog. Nome azzeccatissimo, fra l'altro. L'idea è proprio quella di presentare i caratteri più straordinari o assurdi come risultato di strategie evolutive a volte un po' traballanti e improvvisate.
EliminaL'ultimo sembra interessante. Oltre che a Durrenmatt, la descrizione che ne dai mi fa pensare agli "Dei in esilio" di Heine. Quello di Borges invece l'ho trovato decisamente deludente (un pò anche tu mi sembra di capire...).
RispondiEliminaDiciamo che non mi ha "saziato", penso capirai.
EliminaMi segno invece Heine (anche se me lo ero già segnato). Per il momento non ti so dire se il paragone regga. :)
IO invece trovo che siano soprattutto i primi due a essere interessanti!
RispondiEliminaCe lo so, ce lo so che tu già ce l'hai... E però chissene: http://librangoloacuto.blogspot.it/2014/03/boomstick-award-premio-de-putenza.html io te lo assegno comunque.
RispondiEliminaVoi mi viziate! #^^#
EliminaIl manuae di zoologia fantastica è strepitoso
RispondiEliminaSplendide dritte! Voglio prendere il primo!
RispondiEliminaOh, sono tirata in causa :D
RispondiEliminaComunque... conoscevo solo l'ultimo (e va be', ovviamente conosco Borges come autore in generale) e ora ho ancora più voglia di leggerlo. Gli altri due sembrano altrettanto interessanti :)
Leggi l'ultimo senza pietà, allora :)
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