Con l'imminente disgelo (qui non si è visto nemmeno un fiocco di neve) è iniziata la stagione delle razzie delle serie TV, ovvero il momento in cui iniziano le nuove stagioni o riprendono quelle insensatamente interrotte durante l'inverno. Una delle serie che, nonostante i tentennamenti, seguirò quest'anno è Vikings. La serie, una co-produzione di MGM e History Channel per la penna di Michael Hirst, già creatore della serie Tudors e due film su Elisabetta I d'Inghilterra (quelli con la sublime Cate Blanchett), racconta le gesta di Ragnar Lothbrok (questa la grafia usata dagli sceneggiatori, non uccidetemi), il leggendario condottiero che guidò le prime scorrerie in terra inglese.
Leggendario o semi-leggendario, poiché compare in alcune saghe ma la sua storicità è discussa o confusa con altri personaggi storici - insomma, ne so quanto voi. Tuttavia è innegabile che a un certo punto della storia inglese, quando l'isola era divisa in sette regni* (la cosiddetta eptarchia), i primi vichinghi sbarcarono sulle coste della Northumbria, inaugurando una stagione di razzie e terrore che valse loro una nomea che forse solo i Vandali si erano meritati. La prima scorreria vichinga documentata avvenne nel 793, nel monastero di Lindisfarne.
Ragnar è all'inizio un semplice contadino. Possiede un appezzamento di terra, una fattoria dove vive con la moglie e due figli. Ha però un grande sogno, di navigare verso occidente. Fino ad allora, la stagione delle razzie vedeva le navi partire verso le povere terre d'oriente, le più facili da raggiungere con le loro navi piccole e agili e con la navigazione costiera. I vichinghi infatti non disponevano di bussole o di altri sistemi per l'orientamento in mare aperto. L'intuizione di Ragnar nasce dalla scoperta di una nuova tecnologia, che nelle saghe è chiamata pietra del sole, che avrebbe consentito loro di localizzare il sole anche in presenza di nuvole. La migliore ipotesi è che si trattasse di spato islandese, un cristallo che grazie alle sue proprietà si presenta come ottimo candidato. Risolto il principale problema, a Ragnar non resta che attrezzare una nave, ignorare il divieto dello jarl Haraldson e andare a disturbare i bellicosi re anglosassoni.
Pur non essendo un documentario, la serie è molto curata dal punto di vista storico. Gli usi e i costumi dei popoli nordici, tratti culturali che a noi sono giunti rivestiti da una patina fumettosa sono qui presentati con maggiore attenzione a ciò che realmente erano. Ragnar era un contadino, si è detto. La Scandinavia è una terra difficile, per chi vive dei suoi frutti. Questa relativa povertà rispetto al continente spingeva a cercare ricchezze altrove, sia tramite il commercio sia mediante razzie. La situazione politica era frammentata e, benché vi fosse un re, il suo potere non era tale da imporsi sui nobili locali. Ragnar e i suoi famigliari rispondono allo jarl, è lui a decidere dove razziare, ad amministrare il villaggio e a far rispettare le leggi. Del re non se ne fa menzione se non in occasione di un evento religioso che si teneva a Uppsala. La religione non è quella del martello di Thor piantato in ogni dove, ma molto più complessa e legata a quello che probabilmente era lo spirito dei nordici, contadini e pastori pronti a prendere le armi in primavera e dimostrarsi guerrieri temibili.
Vikings è una serie molto godibile. L'attore che interpreta il protagonista ha il giusto sguardo spiritato, del visionario che è destinato alla grandezza o alla tragedia, ma devo dire che anche gli altri attori risultano convincenti. La storia è semplice: anche se non mancano intrighi, invidie e problemi in patria, non siamo a Roma. Lo scontro con il cristianesimo è appena accennato, tramite un monaco fatto prigioniero, Athelstan, ma è forse prematuro poiché la Scandinavia diverrà cristiana molto tempo dopo. Re Horik di Svezia, re Aella di Northumbria e, nella seconda stagione (appena iniziata) re Egbert del Wessex sono personaggi di un certo peso, che fanno ben sperare nel futuro della saga.
Ho appena scoperto che la serie sarà trasmessa su Rai 4 a maggio, per cui, se volete farvi del male, non avete scuse.
Vi lascio con la sigla, If I had a heart dello svedese Fever Ray, di cui consiglio anche la versione estesa:
_______
*
Se vi ricorda qualcosa è perché George R. R. Martin ha saccheggiato ampiamente la storia inglese per realizzare la sua famosa saga fantasy.
Leggendario o semi-leggendario, poiché compare in alcune saghe ma la sua storicità è discussa o confusa con altri personaggi storici - insomma, ne so quanto voi. Tuttavia è innegabile che a un certo punto della storia inglese, quando l'isola era divisa in sette regni* (la cosiddetta eptarchia), i primi vichinghi sbarcarono sulle coste della Northumbria, inaugurando una stagione di razzie e terrore che valse loro una nomea che forse solo i Vandali si erano meritati. La prima scorreria vichinga documentata avvenne nel 793, nel monastero di Lindisfarne.
Ragnar è all'inizio un semplice contadino. Possiede un appezzamento di terra, una fattoria dove vive con la moglie e due figli. Ha però un grande sogno, di navigare verso occidente. Fino ad allora, la stagione delle razzie vedeva le navi partire verso le povere terre d'oriente, le più facili da raggiungere con le loro navi piccole e agili e con la navigazione costiera. I vichinghi infatti non disponevano di bussole o di altri sistemi per l'orientamento in mare aperto. L'intuizione di Ragnar nasce dalla scoperta di una nuova tecnologia, che nelle saghe è chiamata pietra del sole, che avrebbe consentito loro di localizzare il sole anche in presenza di nuvole. La migliore ipotesi è che si trattasse di spato islandese, un cristallo che grazie alle sue proprietà si presenta come ottimo candidato. Risolto il principale problema, a Ragnar non resta che attrezzare una nave, ignorare il divieto dello jarl Haraldson e andare a disturbare i bellicosi re anglosassoni.
Pur non essendo un documentario, la serie è molto curata dal punto di vista storico. Gli usi e i costumi dei popoli nordici, tratti culturali che a noi sono giunti rivestiti da una patina fumettosa sono qui presentati con maggiore attenzione a ciò che realmente erano. Ragnar era un contadino, si è detto. La Scandinavia è una terra difficile, per chi vive dei suoi frutti. Questa relativa povertà rispetto al continente spingeva a cercare ricchezze altrove, sia tramite il commercio sia mediante razzie. La situazione politica era frammentata e, benché vi fosse un re, il suo potere non era tale da imporsi sui nobili locali. Ragnar e i suoi famigliari rispondono allo jarl, è lui a decidere dove razziare, ad amministrare il villaggio e a far rispettare le leggi. Del re non se ne fa menzione se non in occasione di un evento religioso che si teneva a Uppsala. La religione non è quella del martello di Thor piantato in ogni dove, ma molto più complessa e legata a quello che probabilmente era lo spirito dei nordici, contadini e pastori pronti a prendere le armi in primavera e dimostrarsi guerrieri temibili.
Vikings è una serie molto godibile. L'attore che interpreta il protagonista ha il giusto sguardo spiritato, del visionario che è destinato alla grandezza o alla tragedia, ma devo dire che anche gli altri attori risultano convincenti. La storia è semplice: anche se non mancano intrighi, invidie e problemi in patria, non siamo a Roma. Lo scontro con il cristianesimo è appena accennato, tramite un monaco fatto prigioniero, Athelstan, ma è forse prematuro poiché la Scandinavia diverrà cristiana molto tempo dopo. Re Horik di Svezia, re Aella di Northumbria e, nella seconda stagione (appena iniziata) re Egbert del Wessex sono personaggi di un certo peso, che fanno ben sperare nel futuro della saga.
Ho appena scoperto che la serie sarà trasmessa su Rai 4 a maggio, per cui, se volete farvi del male, non avete scuse.
Vi lascio con la sigla, If I had a heart dello svedese Fever Ray, di cui consiglio anche la versione estesa:
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Se vi ricorda qualcosa è perché George R. R. Martin ha saccheggiato ampiamente la storia inglese per realizzare la sua famosa saga fantasy.
"Lothbrok" è filologicamente accettabile, Salomon.
RispondiEliminaHo visto al momento i primi 5 episodi di 9 ed è effettivamente una serie ben fatta. Ho però anche saputo nel frattempo che ne sono state girate due versioni, una castigata per inglesi e americani e una con scene di nudo per francesi e australiani. Quale delle due sceglierà di trasmettere la nostra TV pubblica?
Mi togli un peso!
EliminaSai che adesso non sono bene sicuro di quale versione sto vedendo? Qualche scena di nudo c'è, ma non preponderanti come in altre serie di ambientazione storica o pseudo-storica. Non ho dubbi invece su quale versione trasmetteranno in Italia. Già ai tempi di Rome, in cui anche la RAI mise del suo, andò in onda una versione per famiglie prodotta appositamente per la prima (o seconda) serata.
Nella serie che sto vedendo io di scene di nudo neanche l'ombra. Neppure nell'episodio 5 dove so che c'è invece una scena di nudo integrale. Quindi stai probabilmente vedendo la versione non censurata.
EliminaVoto anche io sul fatto che la Rai manderá in onda la versione censurata. Certo se a Rai4 ci fosse stato ancora Freccero come direttore sono convinto che avrebbe combattuto per trasmettere la versione integrale. Con altri dirigenti al posto suo invece non ne sarei poi tanto sicuro....
RispondiEliminaIn realtà, Nick, sono integrali entrambe le versioni. Sono state soltanto girate due volte alcune scene, una volta senza nudo e una volta con il nudo.
EliminaNon ho abbonamenti TV per acchiapparmi questa serie e non prendo nemmeno RAI4, peccato. Ero curioso.
RispondiEliminaHo visto giá tutta la prima seri e i primi due episodi della seconda. Non sapevo che ci fossero due versioni, ma in quella che ho seguito io qualche nudo c'è e si prendono ad asciate malissimo (potrei scommetterci che quando arriverà su rai4 ci saranno pronti gli stessi rompipalle che volevano togliere game of thrones).
RispondiEliminaAthelstan e Lagherta sono i miei preferiti, e per quel che ho visto e conosco dei vichinghi non mi sembra ci siano stati scivoloni pazzeschi: il modo che Ragnar usa per navigare è molto verosimile. Forse tra i prodotti che ho visto passare su History Channel è quello che ha più senso (non parla di alieni.... ancora).
Speriamo che non ci arrivino, gli alieni!
EliminaSe solo potessi vedere Rai 4... sarebbe interessante
RispondiEliminaSei il secondo che lo dice, pensavo che Rai 4 fosse abbastanza visibile con il digitale! Fra l'altro ci sono parecchie serie tv, prime e repliche, interessanti.
EliminaHo visto l'inizio della prima puntata e mi era sembrata un po' lenta, così l'ho lasciata perdere. Forse è stata un'impressione? O forse magari non era il caso di iniziarla la notte xD
RispondiEliminaNon saprei, tu cosa guardi di solito? :)
EliminaMah, dunque, tante cose. Castle, Person of Interest, Doctor Who, Grimm, Supernatural... Ma non è l'ambientazione che mi crea problemi o la trama, in fondo robbbbe storiche così mi hanno sempre affascinata. Solo che boh, i primi 15 minuti del pilot non sono proprio "veloci".
EliminaI primi 15 minuti sono veloci solo nei procedurali... Vorrà dire che ti toccherà una maratona, se mai ce ne sarà l'occasione. :)
EliminaMa sul serio segui Grimm? Io non ho resistito alla prima puntata! :P
Hey, anche l'occhio vuole la sua parte (David Giuntoli, il protagonista) xD
EliminaLe serie con fondamento storico di solito mi piacciono, però ne ho già un bel po' in visione. In ogni caso, ottimo suggerimento.
RispondiEliminaGrazie.
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