lunedì 1 luglio 2013

Il caso Jane Eyre

Questo libro mi è stato consigliato durante una manifestazione studentesca da una cara amica, pertanto dedico a lei questa recensione.
A lei i miei più sentiti ringraziamenti.

Trama

(Dal sito dell'editore)

C'è un 1985 diverso: i libri sono il bene più prezioso, il tempo tende a flettersi all'improvviso e i confini tra realtà e fantasia sono molto morbidi. 
È il mondo di Thursday Next, trentaseienne dolce e coraggiosa, di professione Detective Letteraria.
Thursday ha le sue ombre: non riesce a dimenticare il fratello Anton, caduto in Crimea (dove la guerra non è mai finita) e rimpiange un amore perduto. Ma è una donna piena di risorse. Fa bene il suo lavoro; la rallegrano gli incontri fortuiti con il padre, disertore della CronoGuardia, e le visite al laboratorio del vecchio e stravagante zio Mycroft.
Zio Mycroft è un inventore, affascinato dall'elasticità del tempo, dello spazio, della realtà. Dopo lunghi esperimenti, ha trovato la chiave per entrare e uscire (fisicamente!) da un'opera letteraria.
Ma l'invenzione cade nelle mani sbagliate. 
Acheron Hades, criminale diabolico, il terzo uomo più ricercato del pianeta, se ne appropria. Sottrae il manoscritto di Jane Eyre dalla casa natale di Charlotte Brontë, piomba nel romanzo sul più bello e rapisce la povera Jane Eyre in camicia da notte. Poi chiede un riscatto insostenibile... Milioni di fan di Charlotte Brontë sono disperati. Scende in campo Thursday Next. Le indagini la riportano a Swindon, dove vive il suo antico amore. Tra dilemmi sentimentali, pressioni della potentissima Goliath Corporation, sfide all'ultimo sangue con Acheron Hades... riuscirà a portare in salvo Jane Eyre e a rimettere in sesto la sua vita?

Recensione


Se c'è un libro difficile da classificare, è questo. Il caso Jane Eyre cade facilmente sotto le definizioni di ucronia, fantascienza e fantasy, ma la struttura narrativa è quella tipica del buon vecchio noir. Ma sopra ogni cosa, è un libro ben scritto. Non è facile mettere insieme così tante idee, così variopinte, e produrre un risultato che sia superiore alla somma delle parti; riesce infatti dove autori molto più famosi hanno miseramente fallito.

Il mondo creato da Jasper Fforde è simile al nostro, ma ha alcune significative differenze. Il mezzo di trasporto aereo più utilizzato è il dirigibile. La guerra di Crimea non è mai terminata e gli inglesi continuano a occupare territori russi. Durante la seconda guerra mondiale l'Inghilterra è stata occupata dai nazisti, rendendo ancor più gravoso lo sforzo di ricostruzione. Ciò ha portato al potere una grossa compagnia industriale, la Goliath Corporation, il cui status giuridico sembra, almeno in parte, al di sopra della legge - e del corpo delle Operazioni Speciali di cui Thursday fa parte. Ma soprattutto, è un mondo dove i libri sono tenuti in considerazione molto maggiore rispetto al nostro.

Avrete sentito di qualche movimento artistico particolarmente rivoluzionario e bellicoso. Io ho in mente i futuristi, e l'azzuffata al caffè delle Giubbe Rosse a Firenze tra le fazioni milanese e fiorentina. Ecco, immaginate questo attaccamento a una precisa concezione artistica applicata su ampia scala, e avrete il mondo di Thursday Next. Shakespeare viene recitato senza interruzione nei teatri cittadini e nei luna park, ma bisogna fare attenzione ai seguaci di Marlowe, celebre rivale del bardo di Stratford-upon-Avon. E se pensate che i testimoni di Geova siano una gran rottura, provate a immaginare come dev'essere confrontarsi con un sostenitore della paternità di Francis Bacon!
Io l'ho trovato inquietante (e quantomai divertente).

Il caso Jane Eyre è prima di tutto un attestato d'amore per la letteratura, tanto è pieno di citazioni e riferimenti ai classici inglesi. Tanto da fare entrare nel romanzo alcuni protagonisti dei suddetti classici.
Nell'ordine: il Martin Chuzzlewit di Dickens, i Daffodils di Wordsworth* e, naturalmente, Jane Eyre di Charlotte Brontë. Ce ne sarebbe anche un altro, ma non voglio rovinarvi la sorpresa. Insomma, libri a sufficienza da farmi sentire tremendamente ignorante; e del resto, di letteratura inglese ne ho letta poca. Ma libri a parte, anche se parte del romanzo si sovrappone a quanto raccontato dalla Brontë, Fforde non mette il lettore in difficoltà, né lascia che si distragga.

Se avete letto la trama, lassù, potrà sembrarvi che l'intreccio sia troppo intricato per i vostri gusti. Le idee, come ho detto, sono davvero tante, ed è facile in queste condizioni perdere un po' di vista la trama principale. Fortunatamente in questo libro ciò non accade. Fforde riesce, grazie anche a una struttura piuttosto convenzionale, a evitare svirgolate e mantenere diritto il timone. Questo libro scorre che è un piacere, e lungo il percorso tocca tutte le corde "giuste".

Thurday Next è un'ottima protagonista. È un personaggio umano, che fa mostra di determinazione e di debolezze, ma è anche l'unica in grado di tenere testa al pericoloso criminale. Il suo viaggio di ritorno a Swindon è un ritorno all'infanzia e a ciò che le è stato strappato dal periodo di servizio attivo in Crimea. Dall'altra parte, Acheron Hades, come suggerisce il nome, è un villain d'eccezione. Acheron si veste dello stereotipo del malvagio e, grazie ai suoi misteriosi poteri e a un'intelligenza sopra la norma. sembra avere il totale controllo della situazione.

Gli altri personaggi gravitano intorno ai due, impreziosendo la storia. I colleghi di Thursday e gli sgherri di Acheron. La famiglia di Thursday: la madre, il padre, un tempo detective temporale e ora ricercato, e lo zio Mycroft, geniale inventore. Proprio Mycroft è, in un certo senso, la causa di tutto. È stato lui a inventare la macchina in grado di entrare e uscire da un'opera letteraria, che nelle mani sbagliate può provocare guai grossi. È per questo motivo che la faccenda, di competenza delle Operazioni Speciali, è supervisionata da un funzionario della Goliath, alla quale fanno gola le potenzialità dell'invenzione.

Il caso Jane Eyre è uno di quei libri che lasciano il segno, pieno di spunti e di trovate divertenti. Ma soprattutto, è un libro scritto per tutti gli appassionati di letteratura.
E se non ve l'avessero ancora consigliato, sarò io a farlo.

______
*
O qualcosa di simile. Come forse ricorderete, non lo amo particolarmente come poeta.
Coleridge tutta la vita!

15 commenti:

  1. Avevo amato tantissimo questo libro! Credo che della serie (dovrebbero essere sei, ma in Italia siam fermi a quattro) sia il più bello, insieme al terzo.
    Jasper Fforde ha creato qualcosa di semplicemente geniale!

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    1. Sono ben sette, più un ottavo in arrivo. Medito di leggerne altri, col tempo! :)

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    2. Urca! Me ne ero persa due :P Chissà quand'è che traducono gli altri in italiano :/

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    3. Scopro da un'interessante intervista sul sito dello scrittore che i libri sono raggruppati in due serie, come se fossero stagioni di un telefilm. Non so quanto ciò sia vero, in tal caso immagino che la MyM possa essere interessata a pubblicarli in blocco.
      Insomma, vedremo!

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  2. Mi ero imbattuto in questo libro qualche mese fa in un libreria milanese. Era in bella vista su un espositore a lui dedicato, posto nel bel mezzo del reparto classici. L'ho sfogliato, ne ho letto qualche breve passaggio ma alla fine, come hai ben sottolineato, l'intreccio contorto mi ha smontato. Sono davvero sorpreso di sentirne parlare ora sul tuo blog. Se è finito qui significa che è valido, al di la delle apparenze.

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    1. Il rischio c'era. Secondo me Fforde è riuscito, almeno in questo libro, a raggiungere un buon equilibrio tra la spinta attrattiva del nocciolo della trama e quella repulsiva delle mille e bizzarre idee che ci ha appiccicato sopra.
      Per curiosità, di quale libreria si trattava?

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    2. Oddio!??!?!... Credo fosse la Feltrinelli del centro commerciale Metropoli (ma non ci metterei la mano sul fuoco)

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    3. Mai stato! La mia curiosità era dettata dal fatto che non è facilissimo reperire in giro libri della MyM - ok, questo in particolare. La persistenza dei libri sugli scaffali è sempre più breve e questo qui ha avuto difficile se l'hanno collocato in mezzo ai vampiri (un po' meno forse tra la narrativa non di genere).

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  3. Oh, io l'ho adorato *__* E ti dirò che mi ero quasi dimenticata delle 'incongruenze' storiche, a rimanermi impressa è l'importanza dei libri. Tipo la scena a teatro, o tutta la gente che si è fatta cambiare il cognome in Shakespeare... sono d'accordissimo con te, è stupendo.
    (Poi deh, mi parla di Jane Eyre *__*)

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    1. La scena a teatro è bellissima. Descrive bene l'atmosfera, insieme a quella del baconiano (che mi ha spaccato).
      Ma i miei preferiti restano i Transterrestri! :D

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  4. Che dire, concordo su tutto :D Come già sai, mi è piaciuto davvero molto!

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  5. Oh, molto interessante! e la coda si allunga...
    Il Moro

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  6. Deve essere interessante, l'idea acchiappa parecchio...

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