domenica 25 dicembre 2011

Racconto di Natale²

Non ho mai scritto nulla per il Natale. Qualche volta ho scritto qualcosa a Natale, e ne è venuto fuori mieloso o deprimente a seconda che fossi vittima dei buoni sentimenti o della sindrome della fiammiferaia. Quest'anno ho deciso di scrivere qualcosa che quantomeno si accordasse all'atmosfera delle feste. Guardando dalla finestra, dove il cielo e limpido e non c'è neppure un µm di neve, sento di avere fallito.
Un piccolo augurio di buone feste.

"Il principe nelle favole è azzurro,
il re del Natale è rosso e gioviale,
e  bianco il velo sul mondo.

Bianca la principessa nel castello,
candido il mondo del bardo giocondo,
candido come la morte.

Il freddo freme sull'animo in fiamme,
pallida sorte di un sogno di morte.
Un gelido sogno è stato.

Ma ecco la vita che sporca la neve,
deturpa e deforma il manto innevato:
un incantesimo è rotto!

Desta la principessa nel castello,
il canto del bardo si è interrotto.
Cade soltanto la neve.

Ti accorgi alla fine che non esiste
perfetta finzione: solo la neve
che ogni sogno riveste."

A chi interessano queste cose, sono sei stanze di tre versi ciascuna. A meno di non essermi mangiato qualche elisione, ciascuna stanza è composta da due endecasillabi e un ottonario. La rima è presente tra il secondo verso di ogni strofa e il terzo verso della precedente (mi è venuta così). Nelle prime tre strofe ho inserito una rima interna, sempre al secondo verso.
Il testo è tratto da una bozza che avevo pubblicato lo scorso natale, che non aveva mai preso forma. I contenuti dovrebbero essere abbastanza coerenti. Ho prediletto la revisione strutturale, ma spero di avere preservato le suggestioni e le immagini che avevo abbozzato.
Vi prego di osservare che raddoppiando il terzo verso di ogni stanza si ottiene una strofa adatta a essere cantata con l'accompagnamento di un semplice giro di accordi.

L'idea di scriverlo mi è venuta rivedendo i vecchi contenuti in questi giorni, ma l'impulso decisivo è stato leggere il contributo di Romina riguardo alle sua tradizione di poesie natalizie.

Ricordo che questa poesia è rilasciata sotto licenza CC BY-NC-SA.

Insomma, mi sono dilungato abbastanza.
Tanti auguri di Buon Natale e buone feste tutte e a tutti!
Per chi non fosse credente, ricordo che oggi è l'anniversario della nascita di Isaac Newton.
Per chi non fosse contento, può sempre ricordare l'antica festività del Sol Invictus!

Luce ai sommersi.

4 commenti:

  1. Per cominciare, tanti auguri!!! La tua poesia mi è piaciuta molto, soprattutto per la spiegazione della metrica!!! Io scrivo molte poesie ma poche in metrica e quindi capisco tantissimo quanto sia difficile produrre un testo strutturato come questo e pertanto so apprezzare un lavoro ben fatto! E poi parlare di neve in questo troppo assolato Natale non può che far bene al mio spirito natalizio! Inoltre, grazie mille per la citazione!

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  2. Grazie, Romina.
    Sì, la metrica è una brutta bestiola ma mi piace usarla. Aiuta a focalizzare l'attenzione, limitando la libertà di scrittura.
    Riguardo la neve, la penso come te! Quest'anno è stato fin troppo caldo e non vedo l'ora che cada qualche fiocco. L'anno scorso doveva nevicare, se mi è venuto in mente di descrivere un mondo così bianco. Sì sì, doveva nevicare tantissimo! ^^

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  3. Anche nel libro per cui sto per cercare un editore ci sono parti in metrica... scriverle è stato davvero lungo (forse non complicato, ma certamente lungo) ma anche divertente!
    L'anno scorso ha nevicato molto di più nel periodo natalizio!!! Hai ragione!

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  4. Arrivo un po' in ritardo...ma alla fine arrivo anch'io. Complimenti!
    Io poesia non riesco proprio a scriverla, perciò chi ci riesce e ci riesce utilizzando addirittura la metrica, ha tutta la mia ammirazione.
    Ho letto anche il post originale. Mi piace molto anche le poche righe che hanno fatto scoccare la scintilla per questa bella poesia.

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