giovedì 22 dicembre 2011

Il Mago di Oz

In questi primi giorni di rinascita ho apportato modifiche considerevoli all'assetto del blog, vuoi per necessità, vuoi perché sta prendendo finalmente forma la vaga idea che avevo agli esordi. Ho preso quindi la decisione di incominciare a fissare dei punti fermi. Con questo post inauguro una rubrica dedicata agli autori del fantastico del novecento. Il primo di questi approfondimenti ospita L.F. Baum, autore de "Il Meraviglioso Mago di Oz".
A lui ho dedicato il nome di questa rubrica.

L'autore

Lyman Frank Baum nasce nel 1856 in un villaggio vicino a New York e fu un prolifico autore per bambini. Oltre al suo libro più noto, scrisse 13 seguiti ufficiali, più altri lavori per un totale di oltre 50 romanzi, circa 80 racconti e oltre 200 poesie, più altri scritti di vario genere. Nei suoi lavori, di carattere fantastico, sembra abbia predetto alcuni elementi del secolo successivo, come i telefoni senza fili e la televisione. Muore nel 1919 all'età di sessantadue anni.

Dopo varie attività giornalistiche, editoriali e pubblicitarie, conobbe il successo nel 1900 con la pubblicazione del suo indiscusso capolavoro, ma già negli anni precedenti era diventato famoso per una serie di racconti di Mamma Oca (1897) e, sulla scia del successo, il libro di poesie "Papà Oca, il Suo Libro" (1899) che divenne un bestseller. Nei suoi scritti è solito stringere sodalizio con gli illustratori.
Veniamo ora all'opera che lo ha reso famoso in tutto il mondo.

The Wonderful Wizard of Oz

Nel 1900, Baum e tale W.W. Denslow (l'illustratore) pubblicano "Il magnifico Mago di Oz". Il libro riscosse un clamoroso successo e fu best seller per i due anni successivi alla pubblicazione. Viene tuttora letto e venduto in numerose edizioni, a più di cento anni dalla prima edizione.

Il romanzo racconta la storia di Dorothy, una bambina orfana che viene trasportata da un ciclone (!) dal Kansas al lontano regno di Oz. Lì vive una serie di avventure, incontra tre amici (lo spaventapasseri, l'uomo di latta e il leone), uccide una perfida strega (in realtà due) e smaschera un imbroglione che si spaccia per mago, il dittatore ex facto della Città di Smeraldo (la capitale di Oz). Il regno di Oz è a sua volta diviso in quattro regioni, abitate da esseri fantastici, animali parlanti, uomini di porcellana e da altre popolazioni dai nomi intraducibili (Munchkin, Gillikin, Winkie, Quadlings). Ogni regione è governata da una strega, due malvagie (a Est e Ovest) e due buone (a Nord e Sud). Le streghe sono, in teoria, vassalle della Città di Smeraldo, ma con tendenze federaliste. Il mago, che come detto è un cialtrone, sfrutta la bimba per detronizzare l'ultima spina del fianco, la malvagia Strega dell'Ovest (che non riesce a sconfiggere in quanto non è un vero mago) per poi fuggire su un pallone aerostatico senza che se ne conosca la sorte. Dorothy riesce comunque a trovare la via di casa grazie alle scarpette d'argento sottratte al cadavere della malvagia Strega dell'Est (che aveva ucciso cascandoci sopra con la sua cameretta) e all'aiuto di una delle due streghe buone. I tre amici ottengono dal mago, prima che voli via, la conferma che di ciò di cui sono in cerca, nell'ordine un cervello, un cuore e del coraggio, anche se ne hanno già in abbondanza. Dorothy, resa saggia dall'avventura, lascia il regno nelle mani dello spaventapasseri, l'unico fra i tre compagni a non essersi ritagliato un piccolo regno da solo.

Dal punto di vista narrativo, il romanzo è composto da una sequenza di situazioni caratterizzate da uno schema ripetuto: ostacolo, personaggio che sfrutta la qualità che ritiene di non avere, superamento dell'ostacolo. Il personaggio della Strega dell'Ovest, che nella versione cinematografica è l'antagonista, riveste un ruolo piuttosto marginale ed è funzionale al rapporto con il Mago.

Nell'introduzione, Baum elogia l'importanza di "folclore, leggende, miti e fiabe" per i bambini ma dichiara che la fiaba tradizionale è una produzione del passato. Il suo intento è di ripulire le storie fantastiche da quegli esseri magici, fate, elfi, geni e quant'altro, che sottopongono il protagonista a tutta una serie di cose sgradevoli per imprimere un insegnamento morale. Dal momento che l'educazione moderna comprende gli insegnamenti morale, Baum pensa bene di rimuovere questi "fatti terribili e raccapriccianti" e di consegnare al giovane lettore un racconto piacevole e divertente. Questo è un aspetto piuttosto controverso dato che segna il passo fra due concezioni opposte.
La scelta di Baum non comporta però che i protagonisti siano amorali o compiano scelte discutibili. Più semplicemente, il tono del racconto è leggero e spensierato e l'autore si concentra sul creare personaggi e ambientazioni fantasiose e... ozziche (dall'inglese ozzy, coniato dai suoi giovani lettori, per indicare qualcosa di simile a: "è un animale parlante!"). Dorothy non uccide la strega per liberare i sudditi dal terrore, bensì perché vuole tornare nel Kansas e per farlo deve accondiscendere alla richiesta del Mago. Anche lì, come la prima volta, si tratta di un caso fortuito. La strega le sottrae con l'inganno una delle due scarpette e Dorothy, per ripicca, le getta addosso un secchio d'acqua, ignorando che così l'avrebbe uccisa.


Seguiti e impatto culturale

Il mondo di Oz è stato raccontato da Baum in altri 13 romanzi, di cui solo due pubblicati in italiano, oltre a una quantità di sequel scritti da altri autori per arrivare al mirabolante numero di 40 libri ufficiali. Dei libri di Baum ho letto i primi tre e il tredicesimo. Ora sto leggiucchiando il quarto, solo perché dovrebbe raccontare qualcosa in più sugli eventi antecedenti all'arrivo di Dorothy a Oz. I seguiti sono decisamente inferiori al primo libro, non riuscendo a Baum di riproporre la magia originale. Introducono due o tre personaggi nuovi, nonché altri reami al di là del deserto mortale che circonda il regno di Oz. I primi due seguiti hanno il merito di introdurre Ozma, la regnante bambina (vi ricorda qualcosa?) a cui il Mago aveva sottratto il trono.

Oz è stato oggetto di un'enormità di adattamenti cinematografici, teatrali, musicali, animati. Famoso è il film del 1939 della MGM con Judy Garland e una indimenticabile colonna sonora, basti citare "Somewhere over the rainbow". Un altro film di successo è "Ritorno a Oz" del 1985 della Disney, che assume tinte più cupe, soprattutto nel rapporto con il mondo reale, e comprende elementi e trame dei primi due seguiti. Più di recente, mi sento di citare la miniserie "Tin Man" andata in onda su Sci-fi con la bellissima Zooey Deschanel, un po' fantastica e un po' fantascientifica, che stravolge la trama pur mantenendo il fascino dell'ambientazione e nei personaggi.


Il Mago, oggi e domani

La figura del Mago è centrale nelle molte opere derivate. È bene ricordare che tutti i libri della saga sono di pubblico dominio secondo la legge americana, e quindi chiunque può scrivere un romanzo o un film ambientati a Oz senza chiedere permesso all'autore o agli eredi.

Gregory Maguire ha pubblicato nel 1995 "Wicked: The Life and Times of the Wicked Witch of the West" (in italiano "Strega: Cronache del Regno di Oz in rivolta") che racconta la storia della malvagia Strega dell'Ovest, dall'infanzia al conflitto con il Mago, fino all'inevitabile conclusione. Senza rivelare nulla, va detto che qui la prospettiva è capovolta e alla strega vengono date delle buone ragioni per cui si oppone al Mago, e tuttavia viene considerata malvagia. "Wicked" ha il pregio di dare un background che rende alcuni fatti più credibili, e il difetto di rendere altri poco convincenti. Il romanzo ha riscosso un grande successo, dando luogo a tre sequel e a un musical nei teatri di Broadway.

Nel 2013 dovrebbe uscire nelle sale cinematografiche "Oz: The Great and Powerful" di Sam Raimi, un film che narra anch'esso le vicende antecedenti al libro di Baum, questa volta dal punto di vista del Mago. È la principale ragione per cui sto leggendo il quarto libro, dal momento che è una storia che è già stata narrata, anche se probabilmente la versione di Baum sarà buonista e innocua. Ma in questa considerazione sono prevenuto, perché sotto sotto tifo per il buon vecchio Sam. Non vedo l'ora di vedere cosa combinerà questa volta, e come se la caverà James Franco nel ruolo del Mago meno magico della storia della letteratura!

5 commenti:

  1. Proprio pochi giorni fa ho letto una versione del mago di Oz, la prima in tutta la mia vita! A dire il vero era una versione molto semplificata per bambini piccoli e devo dire che mi ha fatto davvero piacere scoprire altre informazioni in questo post!
    P.S. Ti ho inserito nel mio blogroll: non è un problema, vero?

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  2. Grazie Romina, mi fa molto piacere. Dovrò migliorare come correttore di bozze, dato che ogni volta che rileggo un posto mi accorgo di un errore o un refuso!

    Tornando a Oz, se ti capita e hai tempo recupera una versione integrale. È piuttosto scorrevole e si liquida in poco tempo, senza perdere nessun gustoso dettaglio. Volendo puoi scaricare l'edizione originale. È un inglese semplice.

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  3. Sicuramente prima o poi leggerò il testo integrale, magari anche in inglese quest'estate, chissà... potrebbe anche essere un modo per ripassare un po' una lingua che non ho più molte occasioni di parlare... devo dire che la storia mi ha incuriosito... Grazie!

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  4. Ciao Lisa, grazie per gli auguri!
    Immagino che al di là di considerazioni banali, il mondo di Oz susciti amore e odio senza che ci siano troppe possibilità in mezzo. Non vedo però come non si possa ammirare la malvagia Strega dell'Ovest! ^^

    p.s.
    Ho liberalizzato i commenti e ora si può commentare senza ID. Non capisco però cosa intenda con antispam, si tratta di un captcha? Se c'è, a me non è visibile.

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  5. p.s.
    Ho controllato provando a commentare da anonimo non loggato ed effettivamente hai ragione. Però, mi spiace, ma quello lo tengo!
    Grazie ancora per la segnalazione.

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