giovedì 8 agosto 2013

Dracula di Bram Stoker, parte I

Bela Lugosi nel Dracula del '31

Nelle ultime settimane mi sono lanciato su un grande classico della letteratura gotica. Dracula è un personaggio che è penetrato a tal punto nell'immaginario comune che mi sento un po' ridicolo a introdurlo. Nato dalla penna di Bram Stoker nel 1897, è stato più volte trasposto e preso in prestito in numerosi libri, fumetti, pièces teatrali e film. Il più famoso della nostra generazione è senz'altro quello di Francis Ford Coppola, con Gary Oldman nel ruolo del mostro, mentre un'altra interpretazione che ha lasciato il segno è quella dell'ungherese Bela Lugosi. Quale che sia la vostra rappresentazione preferita, Dracula è il canone a cui si è rifatto chiunque abbia scritto di vampiri da fine '800 ai giorni nostri.

Dracula è un personaggi con due fonti di ispirazione principali. Quella letteraria è Il Vampiro di John W. Polidori, capostipite del filone dei succhia-sangue. La genesi di quest'opera è interessante, perché l'idea venne a Polidori durante il soggiorno a Villa Diodati, Ginevra, ospitato da Lord Byron insieme a Mary Wollstonecraft Godwin e altri. Insomma, lo stesso soggiorno in cui nacque l'altra grande opera gotica dell'ottocento: Frankestein. Il vampiro di Polidori fu modellato sull'immagine dello stesso Byron, fornendo un solido prototipo del non morto aristocratico che poi si è propagato fino a noi, o perlomeno fino a Stoker. Anche Dracula è un nobile, più precisamente un Conte. Infatti, nonostante le sue origini si datino al basso medioevo, l'aspetto, i modi e il portamento sono quelli di un esponente dell'alta società di fine ottocento.

L'altro grande modello, quello storico, è Vlad III voivoda della Valacchia (che se ho ben capito dovrebbe entrare quasi tutta in Romania) e figlio di Vlad II o Vlad Dracul. Questo principe, che regnava in una terra contesa e sotto la costante minaccia dell'Impero Ottomano, fu tristemente noto per la tenacia e crudeltà con cui combatté l'invasore. Le atrocità che commise sono testimoniate dal soprannome con cui è noto: l'Impalatore. Vlad III fu sì crudele, ma quelli erano tempi crudeli. Fu prigioniero degli Ottomani, perse un fratello che optò per la conversione, e dovette affrontare sia gli eserciti turchi sia quelli del Re d'Ungheria - regno che diede parecchio da torcere durante la successione asburgica al seggio imperiale.

Gary Oldman indossa l'armatura più scomoda della storia del cinema!

Stoker non fa molti riferimenti al passato del vampiro. Qualcosa ci viene rivelato proprio dal Conte, che con Vlad III condivide il patronimico, mentre altro lo apprendiamo grazie alle indagini del professor Van Helsing. Tuttavia, come si è già detto, l'aspetto e i modi sono quelli di un nobiluomo dell'ottocento. Così si presenta a Johnatan Harker, giovane avvocato inglese, quando questi si reca al castello per portare a termine alcuni affari che porteranno Dracula a causare scompiglio nella Londra vittoriana.


27 commenti:

  1. Tra Il Vampiro di Polidori e Dracula, per avere una visione completa dell' archetipo forse bisognerebbe aggiungere Varney il vampiro di Rymer e Carmilla di Sheridan Le Fanu ( un raccontino che adoro).
    Per il resto argutissima recensione, complimenti. ;-)

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    1. Grazie per i suggerimenti, andrò a cercarmi i suddetti non appena avrò finito con Polidori!

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  2. ti sei messo d'accordo con Loredana de Il Furore? (ti serve un libro sui vampiri? rivolgiti a lei, sigh... ha appena scritto un post su Polidori.)
    Ma non vi bastano le zanzare?!? ;-)

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    1. Forse c'entrano davvero le zanzare...
      Andrò a leggiucchiare quel post, non appena avrò finito il racconto di Polidori!

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  3. Seriamente (o quasi). Ho letto in sinossi il tuo post e quello de il furore di aver libri. Anzi, più di uno: parla spesso di vampiri.
    Il dettaglio che mi ha colpito recentemente – e proprio leggendo dell’allegra riunione “Polidori-Byron-Shelley” da cui sono usciti Dracula e Frankenstein – è l’attinenza con la realtà. Gli scrittori probabilmente si sono ispirati a persone che conoscevano? Persone parecchio invadenti, soffocanti oserei dire “straripanti” (e sono convinta lord Byron straripasse abbondantemente).
    Dracula di Stoker è IL male. In barba alle sdolcinature contemporanee, il vampiro è il male da eliminare. La figura esasperata di un parassita che risucchia la vita altrui. Posso usare l’espressione “l’apoteosi del parassitismo”?
    In modo un po’ meno serio, mi domandavo…ci sono molti modi di risucchiare ed asfissiare, conosco persone incapaci di stare da sole ed affrontare la loro vita senza avere qualcuno da "prosciugare" vicino. Oddio, corro a comprare l’aglio!

    Una piccola curiosità: Mary Wollstonecraft, da te citata, scrisse un’opera interessante dal titolo “A vindication of the rights of woman” nel lontano 1792…

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    1. Dracula è senz'altro malvagio, non ci sono dubbi! I vampiri "buoni" sono nati di recente e hanno poco a che vedere con la tradizione, perché conservano l'aspetto, se vogliamo, romantico o erotico, e buttano via il resto. Anche il Dracula di Coppola, se vogliamo, non è molto fedele a Stoker nella psicologia del vampiro, forse anche per dargli un diverso spessore. Ma su questo torneremo nella seconda parte!

      Fra l'altro, grazie alla tua segnalazione ho appena scoperto che Mary Wollstonecraft Godwin (futura Mary Shelley) era figlia di... Mary Wollstonecraft! La madre in effetti è pare sia la fondatrice del femminismo liberale.
      Interessante come queste storie si intreccino!

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  4. Non credo di dire una ca£&/$&% affermando che sia uno dei personaggi più importanti della letteratura in generale... Chissà se lui si è mai reso conto di a cosa aveva dato inizio.

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    1. Stoker ci mise sette anni a studiare e scrivere Dracula. Morì nel 1912, forse fece a tempo a vedere i primi allestimenti teatrali. Ma se avesse o meno consapevolezza dell'importanza della sua creatura, chissà!

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  5. Com'è che parlate tutti di vampiri quest'estate? Bram Stoker è da epoche in attesa. Di letteratura "vampiresca" ho amato moltissimo Anne Rice poi non sono mai andata molto oltre!

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    1. A mia discolpa, questa è l'unica storia con vampiro che abbia letto, e l'ho finita giusto ieri! Ero del tutto ignaro di questa epidemia.

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    2. Anche a me è piaciuta tantissimo Anne Rice! Il suo vampiro Lestat è davvero sui generis, visto che cade addirittura in depressione...o l'equivalente della depressione per un vampiro. A parte gli scherzi, Anne Rice ne ha fatto un bel personaggio complesso.

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    3. E' vero, io ho apprezzato anche la versione cinematografica però la Rice ha saputo trasmettere sensazione di fascino oscuro mescolato con una profondità nell'analisi tale da far entrare i suoi libri nei classici.

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  6. Non sapevo delle origini della figura del vampiro: quel soggiorno ginevrino è stato un galeotto generatore di miti letterari!
    Quanto a Dracula, dopo una prima lettura spontanea e già graditissima, ho avuto modo di leggere fra le righe del romanzo grazie ad un corso universitario di letteratura inglese che faceva acqua da tutte le parti, ma che nella sua parte monografica mi ha permesso di mettere in luce aspetti meno immediati: esiste, ad esempio, una interpretazione "razziale" del romanzo di Stoker, in cui si contrapporrebbero gli occidentali (emblematico l'anagrama del cognome della prima vittima del Conte, Lucy Westenra = a Western) e questa minacciosa figura sacrilega venuta da lontano ad importare costumi corrotti e minacce alla morale e al decoro inglesi. Una lettura che, credibile o meno che sia, ha molti spunti interessanti al fine della conoscenza della società dietro la letteratura.

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    1. Penso che tutte le opere dotate di una certa profondità si prestino alle più disparate interpretazioni. Stoker ci ha infuso sette anni della sua vita, è possibile che qualcosa di lui sia entrato fra le righe. Non sarebbe la prima volta che la tematica razziale entra nella narrativa, penso ad esempio alla saga di John Carter (1911) dove il protagonista è un "gentiluomo del Sud" e gli alieni sono selvaggi, come le tribù di nativi americani. Ogni opera, nel bene e nel male, è figlia del suo tempo.
      E comunque, Lucy è un personaggio odioso! :P

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  7. Il primo libro sui vampiri che abbia letto, e quello cui sono affezionata maggiormente. Nessuno, tra i contemporanei e i posteri, ha creato un vampiro come questo, spaventoso, spietato, male incarnato. Gli altri, che ho man mano rintracciato, erano spaventosi sì, ma senza questa visione così completa. Stoker è anche uno dei pochi (forse l'unico) che fa entrare in scena l'antagonista per eccellenza, il cacciatore di vampiri, Van Helsing. Credo che esista in giro un libro dal titolo Il diario di Van Helsing (se non è una bufala), così come Le lettere di Mina Harker. Anche il punto di vista di un cacciatore di vampiri è altrettanto interessante...

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    1. Stoker magari non ha scritto Il Vampiro, ma ha creato il vampiro. Dracula è un punto di partenza imprescindibile, anche per la presenza della sua nemesi Van helsing. E tutto il resto del cast.

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  8. Ho letto questo libro anni fa, per un esame all'università. Recentemente l'ho riscoperto in versione audiolibro (davvero ben fatto, reperibile su youtube).

    Attendo che tu finisca la lettura per parlarti di una cosa che davvero non ho mandato giù. Per ora preferisco non spoilerare :P

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    1. Ma l'avete letto tutti all'università? :P

      Sarei interessato a scoprire cosa non ti è andato giù. Io intanto ho finito di leggere quelle 20 pagine che mi mancavano, quindi sentiti libero di colpire senza pietà. O magari preferisci aspettare la seconda parte, dove parlo un po' più del romanzo in sé?

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  9. I migliori auguri di una felice e ricca lettura. Ho riletto di recente la prima parte dell'opera di Stoker, guidato dalla mano felice del buon Franco Pezzini, espertissimo del Dracula letterario come dei suoi interpreti cinematografici, e ne ho apprezzato la costruzione e il racconto. Con l'autunno, detto di passata, riprenderanno i corsi della libera Università del Fantastico, di nuovo imperniati sul libro di Stoker. Peccato che sei a Milano, ma ti terrò comunque informato.

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    1. Dispiace anche a me! Anzi, rileggerò i tuoi post adesso, dopo aver finito il libro. E' più che probabile che mi sia perso parecchie cose!

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  10. Sai che non ho mai visto un film o letto un libro sui vampiri? Già, strano, visto che io sono... ahahah!
    Bel post, mi sono fatta una cultura sul tema, dai.

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    1. Se ti può consolare, questo è il primo libro sui vampiri che ho letto. Puoi ancora raggiungermi. ^^

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  11. Il Dracula di Stoker è un capolavoro imprescindibile, sebbene devo ammettere di averci messo diversi anni a leggerlo (forse perché il primo tentativo lo avevo fatto che ero troppo giovane). E' certamente il miglior romanzo sul tema ma, come hai giustamente detto, non è stato il primo. Il Polidori è arrivato con largo anticipo ma risente di una evidente ingenuità di scrittura, dovuta evidentemente alla sua epoca. Personalmente ritengo molto interessante il retroscena (la serata da Lord Byron) di tutto il resto.
    Altro capolavoro imperdibile è Carmilla di Le Fanu: la miglior vampira della letteratura ma, ancora una volta, non la prima in assoluto (ci aveva già pensato Goethe, addirittura un secolo prima, con "La fidanzata di Corinto").
    Tra l'altro è già da un po' che sto pensando di iniziare a scrivere una serie di post sul mito del vampiro "al femminile" (lo avrai visto nella mia pagina dei prossimamente)... E' un argomento estremamente affascinante. Mi sa che uno di questi giorni mi ci metto davvero...

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    1. Lo leggerò con piacere! Fra l'altro sei già il secondo a citare Carmilla, dovrò recuperarlo (in realtà ce l'ho già, ma l'epub ha qualche difettuccio).

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  12. Hai fatto un excursus veramente bello. Di Polidori già lo sapevo (viene sfruttato e ucciso in un libro che ho letto, dove ovviamente si parla di vampiri. :D ), ma tu hai scritto veramente tutto, anche di Vlad, eccetera. E l'hai fatto con fluidità e chiarezza, bravissimo!
    Devo assolutamente leggere la seconda parte. :)

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    1. Sei infinitamente gentile. Aspetto il tuo parere sulla seconda parte, in cui si parla anche dell'antagonista di Vlad/Dracula.

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