mercoledì 7 novembre 2012

Coincidenze, stupore e strane sinergie in quel di Lucca

Le mie scarse doti di fotoritocco...
Primo, la delusione di dover aspettare fino al 2013 per la seconda parte di Mardi-Gras Delleceneri (di cui parlerò prossimamente). Poi, la notizia che due fumetti sbarcheranno sul grande schermo: Universal War One di Bajram e quel Locke & Key che invero non ho ancora letto, ma di cui tutti parlano bene. La lettura di Ferro Sette e l'incontro fortuito con il suo autore a uno stand altrimenti anonimo.
La scoperta che esistono manga per ogni stagione, in cui i protagonisti giapponesi hanno tratti asiatici e capelli decenti. Che esistono gekiga, una letteratura - oddio, si può dire? - seria e senza effetti speciali, rivolta a un pubblico adulto.
Resto bloccato in una stazione per un disguido e mi trovo a discorrere con uno scrittore di professione, uno che con i suoi libri riesce a viverci ma che non ritiene la scrittura un lavoro. "Un lavoro non è" dice, forse perché la vede come una passione? E ancora, chi dice che il lavoro debba essere un susseguirsi di monotonia e sofferenza? Chi fa un lavoro che gli piace è da considerarsi choosy?

Si parlava di Lucca Comics l'altrieri, anche se il titolo era fuorviante. La citazione nel titolo, "Vita insepulta laetus in patriam redux", è tratta dal Clastidium di Nevio, un dramma latino, e significa qualcosa tipo: "Sano e salvo, lietamente di ritorno in patria". Questo verso, la cui metrica mi sfugge, è di difficile traduzione e in italiano perde molta della sua potenza. Nel post sta a simboleggiare la mia piccola odissea lungo la via del ritorno, ma anche il mio essere sopravvissuto in maniera più che egregia.
Prossimamente cercherò di essere meno criptico.
A proposito, non è curioso che l'ultimo libro di Valerio Massimo Manfredi sia la storia di Odisseo?

Capitolo follia letteraria.
Oggi è il punto di svolta. Altre sessanta parole e sarò in pari con la mia proiezione migliore. Da domani, sarà più arduo tenere il passo e capirò a cosa posso realisticamente mirare, tra il 30% e il 79% dell'obiettivo. Per ora la storia procede benino, ma la prosa è lutulenta. I personaggi solo abbozzati, anche perché, lo ammetto, ci ho lavorato poco - ma non devo tornare sui miei passi, altrimenti tutto è perduto! I due piani su cui procede il racconto non aiutano a rendere il testo più coerente, ma aiutano me ad aggiungere un mattone all'altro e a pensare come meglio legare le due vicende, che poi sono una sola dato che l'altra è piuttosto un commentario della prima... o forse è il contrario?


PS
Prima o poi doveva capitare anche a me di sballare l'ora di uscita di un post. Questo è il caso. Applausi!
Ora sotto con quelle 60 parole...

13 commenti:

  1. Benissimo. Continua così. A quest'ora avrai già scritto anche le 60 parole che ti mancavano. Quindi sono proprio contenta per te!

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    1. Dovevo scriverle entro la mezzanotte! Il giorno finisce alle 23:59, purtroppo.

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    2. Già, è una cosa che fatico a ricordare.

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    3. Eh eh, lo so. Penso che... no, non ti anticipo nulla. Solo che leggendo un libro di recente ho pensato proprio a te!

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    4. Parla di una strega logorroica e impicciona che non dorme mai? Ah ah ah!

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  2. La Morte dei Topi *O*
    Coff. Animo, animo!

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    1. Il sogno di una vita. Quando morirò, voglio morire così.

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