martedì 15 dicembre 2009

Limiti

Ricominciare a scrivere è molto difficile. Difficile è anche fissare i limiti entro i quali operare. Il numero di cartelle, l'intreccio essenziale (troppo essenziale, ad esser sincero), lo stile. Può capitare di cominciare a cannone per poi bloccarsi alla terza cartella. Non so se sia normale, ma mi capita spesso.

Vorrei essere più ottimista. Vorrei essere più pragmatico e programmare una serie di limiti temporali, scadenze entro le quali procedere al passo, senza problemi di corse o di soste indesiderate. Vorrei avere sempre e comunque la facilità di scrittura propria dei grandi autori classici, non solo in questi pseudo flussi di coscienza che non servono proprio a niente. A niente. Niente. Beh, ad esser sincero possono essere una sorta di riscaldamento.
Un altro tipo di riscaldamento, per l'intelligenza creativa, può essere la fruizione di un corto esempio di fiction che solletichi la curiosità e la fantasia. Una volta che la mente è attivata, può percorrere lunghe distanze, solitaria, senza controllo. L'atto creativo è come un solitone che propaga all'interno di una guida d'onda, in equilibrio tra le pulsioni che potrebbero portarne al collasso o all'esplosione.
Come un solitone talora io scorro la pagina, sfidando l'inerzia mentale (che devo tutt'ora identificare chiaramente).
Potrei impiegare meglio il mio tempo? Sinceramento, dopo un'ora e mezza passata su un codice di statica molecolare, sento il bisogno di tuffarmi oltre l'intelaiatura scientifica di questo gaio mondo.
In fede,

Salomon Xeno

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