Non so nemmeno se ve lo ricordate, ma su Il pozzo e lo straniero di tanto in tanto io curavo una rubrica di cucina narrativa dal titolo Avventure ai fornelli.
Finora erano usciti solo due post e questo terzo compare su questo blog, invece che sull'altro, ma spero vi piacerà lo stesso.
Per farmi perdonare la lunga assenza, oggi non vi proporrò solo una ricetta ma un intero menù molto semplice e da realizzare in tempi record (per decisione o per necessità, come vedrete).
Torta e menù magici senza miracoli
Sono settimane (mesi ormai) che sto organizzando cene, merende e pranzi per far vedere la casa nuova ad amici e parenti. Adoro cucinare e sedersi a tavola è il modo migliore per conversare, secondo me. La cena di oggi è abbastanza semplice: sei persone, di cui due bambine, quindi con un menù leggermente differenziato. Parenti stretti per i quali non è necessario tentare di fare una bella figura ma basta offrire buon cibo. Insomma, sulla carta, una cena semplice e senza troppe pretese.
Sì, c'è anche il tempo per fare un po' di acquisti nel pomeriggio e tornare a casa per le 15 e cucinare tutto con assoluta calma.
Peccato che le 15 diventano per una serie di sfortunate combinazioni le 17!
Come si può cucinare una cena completa (antipasto, primo, secondo e dolce) in così poco tempo? L'arrivo degli ospiti è previsto per le 19 o le 19.15. Io comincio a sperare in un ritardo che sposti il tutto almeno alle 19.30, ma sperare non serve a niente: meglio mettersi all'opera.
Insomma, non c'è tempo da perdere: il menù deve essere pronto in due ore, quindi diventa fondamentale incastrare i vari tempi e ottimizzare le procedure. Lo spazio per l'errore, l'imprecisione e il tentennamento poteva esserci solo avendo le due ore previste in più: ora deve essere tutto perfettamente organizzato. Difficile, ma non impossibile. In dispensa e in frigorifero ci sono tutti gli ingredienti e le ricette sono stabilite da tempo.
Mentre cerco di respirare e non farmi prendere dal panico, mi assale un dubbio atroce: quanto tempo deve stare in forno la torta? Mi ricordo che è una torta lunga ma quando inizio a calcolare
le varie tempistiche di riposo (2 ore) e cottura (80 minuti), senza contare quelle di preparazione, ho un momento di sconforto: servono più delle due ore a mia disposizione! Dovrei cambiare ricetta, maso per esperienza che ciò richiede tempo e che potrei non avere tutti gli ingredienti a disposizione, quindi inizio subito con la preparazione dell'impasto base del gateau magique al cioccolato, la ricetta scelta. Sperando che la torta magica faccia anche la magia di far arrivare gli ospiti un po' in ritardo o mi doni un escamotage per finire la torta dopo il loro arrivo. Insomma, più che una magia, mi serve un miracolo.
L'impasto di per sé non è molto difficile da fare, però richiede molti passaggi che devono essere eseguiti nel giusto ordine e senza sbagli ed è la forza della disperazione che riesce a mantenermi un minimo lucida. Cerco di metterci il minor tempo possibile e intanto preriscaldo il forno. Una volta finito, l'impasto può essere versato nello stampo e finire dritto dritto in forno per i successivi 80 minuti (un'eternità che sento di non avere).
Appena la torta uscirà dal forno dovrò metterci gli antipasti, se voglio sfornarli e servirli caldi quando arrivano gli ospiti, quindi, nemmeno il tempo di riprendere fiato e avvio la pratica per le pizzette veloci di pasta sfoglia. Per prima cosa metto sul fuoco un barattolo di salsa di pomodoro per farla ridurre, con un pizzico di sale. Mi servirà per l'antipasto e anche per il primo delle bambine. Mentre il pomodoro cuoce, tolgo dal frigorifero la pasta sfoglia, ritaglio le pizzette, le dispongo sulle teglie e le bucherello. Comincio a preparare anche i vari tipi di farcitura (olive verdi, capperi, acciughe, prosciutto cotto, prosciutto crudo, peperoni...) e i formaggi filanti da mettere sopra. Intanto è meglio portarsi avanti e accendere il forno per la torta. Appena la riduzione di pomodoro è pronta, ne metto un cucchiaino su ogni pizzetta e procedo con la farcitura differenziata delle varie tipologie. Bene, le pizzette sono pronte per il forno. Trovo anche il tempo di trasformare i ritagli avanzati in un riciclo creativo con grana che domani tornerà sicuramente comodo per il pranzo. Ma poi è meglio tornare all'opera.
Il sugo di pomodoro ridotto avanzato rimane in pentola, pronto per accogliere la pasta per le bambine (i gusti dei più piccoli di solito privilegiano la semplicità). Intanto posso pensare anche al condimento per i grandi a base di formaggio caprino e un trito di capperi, olive verdi e pomodori sottolio. Metto da parte anche un po' degli ingredienti interi che utilizzerò per l'impiattamento, perché, per quanta fretta si possa avere, anche l'occhio vuole la sua parte, no? Bene, ci sarà poi tempo per la cottura della pasta mentre mangeremo l'antipasto (non c'è niente di peggio che servire pasta scotta: la pasta si cuoce sempre all'ultimo, riempiendo con la conversazione un eventuale vuoto temporale tra l'antipasto e il primo).
Sono le 18.40 e devo ancora preparare il secondo. Per fortuna è una cosa semplice e vedere la torta cuocere serena mi infonde coraggio. Sto quasi per tirare un sospiro di sollievo quando un messaggio turba il mio idillio: i miei ospiti sono in perfetto orario, forse un po' in anticipo e infatti meno di dieci minuti dopo saranno lì. Niente miracolo, insomma.
Proprio mentre io sto dando di matto, spostando cose a caso e facendomi prendere da una crisi di nervi, sale bel bello il marito dal garage, intento nelle sue opere di montaggio mobili fino a pochi minuti prima (sì, lo so, stiamo diventando un cliché).
Grazie al cielo, sapendo che le bambine mangiano poco e che le portate previste sono tante per una cena informale, come secondo ho pensato solo a un tagliere misto di salumi e formaggi con alcune creme e salse che, per fortuna, sono già pronte (miele, marmellata di pomodori verdi, trito di peperoncino sottolio, marmellata di cipolle). Uso il poco tempo che mi resta per tagliare i salumi e i formaggi e disporli sul tagliere nel modo più accurato possibile e riempire le ciotoline con le salse.
Tra tagli e impiattamenti vari, volteggio anche nei pressi del forno, tolgo la torta e ci infilo le pizzette. Suona il citofono e la cucina è un delirio. Diffidate sempre di chi vi offre una buona cena
fatta in casa e ha la cucina completamente in ordine: il trucco c'è e si chiama catering, ma, in generale, partite per tempo così da non accogliere i vostri ospiti in un clima simile a quello di una mensa scolastica dopo una battaglia con il cibo. Cibo che in parte ho anche lanciato io in questo caso, lo confesso, in un momento di sconforto.
Faccio salire gli ospiti, li accolgo, mi scuso per il disordine, chiedo a Marco di fare gli onori di casa facendo fare un tour (con i miei occhi che supplicano che non sia tanto breve) così da avere il tempo di pulire la tavola, apparecchiare, predisporre qualche stuzzichino e sistemare al meglio possibile la cucina.
Alle 19.20 tutto è predisposto e l'antipasto è pronto. Si può cominciare a mangiare e, tenendo conto che l'orario previsto erano le 19.15, posso ritenermi soddisfatta della piccola magia fatta. Mentre mangiamo l'antipasto metto su l'acqua della pasta che poi condisco con i due sughi preparati. Il tagliere con le salse fa sempre la sua bella figura, pur non richiedendo molto sforzo e con mia sorpresa lo apprezzano anche le bimbe.
Ho un momento di panico solo quando ore dopo la torta è raffreddata a sufficienza e va tagliata, decorata e impiattata, ma riesco a trovare il tempo di fare anche questo tra una chiacchiera e l'altra(con panna montata e fragole a fettine). Insomma, tutto è bene quel che finisce bene.
Purtroppo non ci sono foto a documentare i piatti di questa cena, in fondo si possono anche farele magie ma difficilmente si possono fare miracoli cucinando una cena completa in due ore circa. Il tempo per il reportage fotografico è stato sacrificato (anche perché molti piatti li ho finiti con gli ospiti già in casa!). Le foto che vi propongo in questo post sono di altre occasioni in cui ho cucinatogli stessi piatti.
Le “ricette”
Antipasto: pizzette veloci di pasta sfogliaSe vi va di provare questa ricetta, avete bisogno di:
- Pasta sfoglia
- Sugo di pomodoro fatto ridurre sul fuoco
- Condimenti a piacere
- Formaggi filanti
Tagliare la pasta sfoglia in piccoli cerchi e bucherellarli dopo averli disposti su una teglia.
Aggiungere su ogni cerchio un po' di sugo fatto ridurre sul fuoco con un pizzico di sale e volendo con un po' d'olio.
Farcire a piacere (olive, capperi, prosciutto, funghi...).
Aggiungere del formaggio filante tagliato a dadini o striscioline.
Infornare a 200° per circa 12-15 minuti.
Servire le pizzette calde, se possibile.
Primo: Tortiglioni integrali con caprino e pomodorini secchi
Se vi va di provare questa ricetta, avete bisogno di:
- Tortiglioni integrali (o non integrali, se non vi piacciono)... va bene anche altra pasta però vi consiglio una pasta corta e cava (es. le penne)
- Caprino fresco
- Pomodori sottolio (la ricetta suggeriva quelli secchi, ma non li avevo)
- Capperi (io ho usato quelli sottaceto, la ricetta suggeriva quelli sotto sale, ma io li trovo sempre troppo salati anche sciacquandoli più volte)
- Olio evo
- Basilico
- Origano
Stemperare il caprino fresco con un po' di acqua di cottura della pasta (se preparate il condimento prima usate un po' di latte, un trucco che funziona sempre). Aggiungere capperi e olive tritati e pomodorini tagliati a filetti.
Una volta cotta la pasta, farla saltare nel condimento aggiungendo un po' d'olio, origano e basilico.
Impiattare aggiungendo qualche oliva, cappero e pomodorino interi.
L'ispirazione per questa ricetta è presa dal libro Cucina vegetariana (edizioni White Star, pag. 83). Ho ignorato del tutto le dosi, in realtà, ma gli ingredienti sono quelli.
Secondo: Tagliere misto di salumi e formaggi con salse
Se vi va di provare questa ricetta, avete bisogno di:
- Formaggi a piacere
- Salumi e affettati a piacere
- Salse a piacere
Dai, suvvia, mica posso darvi una ricetta per un buon tagliere! Siamo seri!
Torta: Gateaux magique al cioccolato
Per quanto immagino abbiate capito che per me la cucina è in gran parte sperimentazione e improvvisazione e non sono una schiava della bilancia pesa alimenti (anche perché ho un buon occhio, lo ammetto), nei dolci serve decisamente più rigore e nella Torta Magica ne serve tantissimo, perché ogni piccolo cambiamento può rovinare la riuscita del dolce, quindi, se volete provarla, prendete una ricetta e seguitela alla lettera, io altrimenti non rispondo del vostro insuccesso, eh.
La caratteristica principale di questa torta è che si stratifica durante la cottura, per questo viene chiamata magica.
Io ho preso la ricetta dalla rivista Da noi n. 5 (maggio 2016, pag. 54-55). In rete si trovano tantissime ricette, però non credo di potermi permettere altro spazio su questo blog, quindi finisco qui il post e lascio a voi la ricerca.
Proverò a seguire le indicazioni e riproporre i "Piatti". ;)
RispondiEliminaPoi facci sapere! La torta, in particolare, è molto d'effetto (e buona), se inviti qualcuno.
EliminaMa... la torta era quella che mi interessava di più!
RispondiEliminaComunque non so proprio come abbia fatto Romina a preparare tutto, io sono una pessima donna di casa, avrei preso delle pizze.
Oggi conosciamo un'ottima pizzeria d'asporto, per cui si può fare anche quello!
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