Per altre forme artistiche, è semplice varcare il confine, quasi immediato con gli strumenti del web. Un artista emergente può farsi conoscere tramite
Deviantart e promuovere le sue opere in tutto il mondo, istantaneamente. Un musicista può condividere i suoi brani su
Jamendo e sulla stessa piattaforma controllarne lo sfruttamento commerciale, senza perdere tempo con bollini e borderò. Questo perché musica e arte (illustrazione, grafica e quant'altro) sono linguaggi perlopiù universali, che è possibile veicolare su una miriade di canali, portali e social network. Per la letteratura, invece, esiste una barriera linguistica, che, intendiamoci, è tutt'altro che insuperabile, ma richiede uno sforzo, anche economico, maggiore. Perché un libro va tradotto.
Un tempo, il mercato dei
foreign rights era unidirezionale; solo pochi autori italiani riuscivano a interessare gli editori stranieri, in particolar modo di area anglosassone. Oggi, si assiste a una serie di iniziative per abbattere questa barriera in un modo più o meno naturale, facilitando il passaggio dei nostri libri sugli scaffali di tutto il mondo. L'esempio più importante è il portale
Books in Italy, dedicato alla promozione dell'editoria italiana, con un forte focus sui titoli di maggior successo commerciale e sugli editori più importanti. Ma non è questa l'iniziativa più interessante, quanto quella di tante piccole realtà che fanno del web, e del formato digitale, un mezzo privilegiato per lo sbarco nel mercato internazionale.
Parliamo di
Acheron Books. Ne avevo sentito mezze notizie, fino a che non è stato lanciato il suo
sito web. Acheron Books è uno dei molti editori nativi digitali nati in questi ultimi anni, con una missione precisa: sfruttare il formato eBook per diffondere in tutto il mondo libri prodotti in Italia. Acheron Books è un editore di genere, che si prefigge di pubblicare fantasy, fantascienza e horror direttamente in lingua inglese. I libri già pronti sono 6 e spaziano dall'horror radicato nel folclore nostrano al fantasy storico, valorizzando quindi le peculiarità della narrativa fantastica italiana. Allo stesso tempo, si tratta di narrativa moderna, più audace rispetto ai filoni che affollano le librerie, e pertanto più allettante per il pubblico internazionale, abituato a un'offerta meno asfittica.
Acheron Books nasce in questi giorni, con un sito web e 6 libri già pronti. Vi suggerisco di dare un'occhiata al catalogo. Fra gli autori cito Luca Tarenzi e Samuel Marolla, gran maestro dell'urban fantasy l'uno e veterano dell'horror radicato nel folclore lombardo il secondo, oltre al blogger e scrittore di ottima narrativa (e non narrativa) breve Davide Mana. La maggior parte dei titoli, forse uno solo non lo è, sono disponibili anche in italiano. Per chi volesse acquistarli direttamente dal sito è previsto fino a gennaio uno sconto del 30%.
Il nome Acheron richiama l'Acheronte, che separa il mondo dei vivi dall'Inferno dantesco. Sebbene non sia l'unica
start-up a sfruttare le potenzialità del digitale, apprezzo la grinta con cui si inserisce in un mercato affollato, nella speranza che sia ricettivo agli autori italiani. Acheron è una casa editrice di nuova generazione, come molte fra quelle native digitali, e ritengo che sia più efficace rispetto alla vetrina generalista di Book in Italy. Allo stesso tempo, pur essendo piccola, parte con due autori già noti, uno dei quali ha partecipato ai ballottaggi preliminari del Bram Stoker award, ed è quindi già in grado di richiamare l'interesse.
In attesa di leggere qualcuno dei loro libri, auguro in bocca al lupo ad Acheron ricordando quanto diceva il vecchio Enea:
Flectere si nequeo Superos, Acheronta movebo
(Se non posso smuovere gli Dei, sposterò l'Inferno.)