Riprendiamo il discorso iniziato circa due settimane fa?
"Non è vero che l'istinto di conservazione sia una legge assoluta della vita. Vi sono dei momenti, in cui la vita pesa più dell'attesa della morte."
Sono parole di Emilio Lussu, scrittore e politico italiano. Il suo libro più noto è Un anno sull'Altipiano, da cui ho tratto la citazione. Il libro racconta l'esperienza di Lussu nell'anno trascorso con la sua brigata sull'altopiano di Asiago, a 23 anni, tra la primavera del 1916, all'epoca della strafexpedition austriaca, e quella del 1917, in concomitanza di una nuova offensiva italiana. Il libro è un misto fra memoriale e romanzo, la cui importanza è riconosciuta sia in quanto documento storico, sia per il suo valore letterario.
La descrizione della guerra di trincea è vivida e senza sconti. La risposta alla domanda di Lord Morley nella fiction 37 Days è la trincea. Nel 1914 le macchine belliche degli stati belligeranti avevano a disposizione armamenti moderni e strategie antiquate. Le prime, sanguinose battaglie si risolsero in uno stallo che durò quasi fino al termine della guerra; le munizioni, in compenso, finirono quasi subito. Il nemico principale del fante erano l'artiglieria, che bombardava le postazioni difensive, e le mitragliatrici, nascoste, che falciavano le ondate offensive. Si scavarono fortificazioni e ripari improvvisati, in cui i soldati vivevano in condizioni estreme l'attesa del momento più temuto: l'assalto.