lunedì 10 febbraio 2014

Scomparse le detrazioni sui libri!

Ci eravamo cascati tutti.
Avrete forse già letto la notizia su un altro sito o su un quotidiano. Pare che l'attesa sia giunta al termine e che il famoso decreto legge che, fra le altre cose, contiene le detrazioni "per favorire la diffusione della lettura" sia in questi giorni preso in esame per la conversione in legge. Ci eravamo lanciati in improperi per l'esclusione degli ebook, avevamo criticato la scarsità di fondi e mosso svariati dubbi legati a particolari tipi di acquisto.
Ecco, sembra che queste detrazioni dopotutto non ci saranno.


Per il quadro completo rimando all'ottimo articolo su Diario di pensieri persi e ringrazio Laura che me l'ha segnalato.
Volete un breve riassunto?
Le detrazioni prendono la forma di buono sconto del 19% sui libri, utilizzabile esclusivamente sui libri di scuola. Ci sono altri dettagli, ma non me la sento ora di sviscerare il provvedimento che forse non ha ancora una forma definitiva. Mi limito a considerare che, date le premesse e con una copertura così limitata, non è un brutto modo per impiegare quelle risorse.
Solo, c'entra poco con lo scopo che aveva l'inserimento di quelle quattro righe nel decreto.

13 commenti:

  1. Era una cosa troppo sterminata e difficilmente controllabile per andare in porto. Peccato!

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  2. Non sei il solo, io mi sarei stupita fosse stato vero...

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  3. Come da copione: tanti proclami ma pochi fatti!

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  4. Ci siamo cascati: in verità era uno scherzo. E noi che ci arrabbiamo... proprio non abbiamo il senso dell'umorismo!

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  5. Ormai dovremmo sapere che dietro un apparente vantaggio si nascondono le delusioni. Quello che mi amareggia è che gli indecisi (chiamiamoli così per non essere volgari, va') che non sanno mettere insieme le regole di un provvedimento non abbiano almeno la decenza di tacere fino a che non l'hanno definito.

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  6. Che delusione, più che altro per il principio...

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  7. Ma infatti sembrava strano anche a me che fosse un'idea italiana. Cioè, parliamoci chiaramente... Tra tutti quelli che stanno al Governo (o aspirano a esserci) nessuno è davvero colto (o comunque lo sono in pochi), molti non conoscono gli avvenimenti base della storia (Le Iene docet). Quindi, ecco, ci aspettavamo davvero che una cosa a favore dei lettori potesse andare in porto? No.

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    1. Purtroppo hai ragione. E non è una questione di Governo, saranno da 5 a 10 anni che la cultura e l'istruzione subiscono tagli più o meno lineari. E' una specie di rito. Solo che, sai, a volte mi illudo. :)

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    2. Be', sì qualunque Governo (lo scorso, quello prima dello scorso, quello ancora prima dello scorso scorso, ma anche la provincia, le regioni, i sindaci) fanno un taglio qui, uno lì alla scuola, alle università, alla ricerca. In più ci metti pure che i vari Giovanardi (e dico lui perché mi sta parecchio antipatico ma come lui tanti altri eh) manco coniugano bene un verbo... Ecco qua che un decreto a favore dei colti (i lettori, appunto) è pura fantascienza. Però sì, lo so, a volte mi illudo anche io. Pat pat :paccasullaspalladiconforto:

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