Oggigiorno basta la parola scritta. Neanche una bella parola, o che sia inserita in un contesto logicamente ben retto, no: basta che sia scritta. Il primo che passa può stendere un saggio su come sia giusto cibarsi e, qualora trovi un editore interessato alla pubblicazione, acquista il potere di coinvolgere molte persone nella propria visione del mondo (il numero può variare in funzione alla potenza dell'editore, all'interesse dell'argomento, etc.). Questi saggi, il più delle volte, non si occupano di dimostrare.
Di recente mi è stato regalato un libro il cui scopo è convincere la gente che mangiare carne è male. Sì, male. L'argomentazione principale è la presunta (spiego tra poco cosa intendo per "presunta") emotività degli animali, i quali avrebbero una vita emotiva che li avvicinerebbe all'uomo e li renderebbe pertanto meritevoli di vivere al nostro fianco e non finire sulle nostre tavole. Sin qui tutto a posto, è una tesi degna di interesse come molte altre. Le argomentazioni a supporto, al contrario, sono tutte aneddotiche, riferite a particolari fatti legati ad alcuni animali. Questo modo di procedere non ha alcunché di scientifico. Dirò di più: non vi è traccia in tutto il saggio, che dovrebbe convincere la coscienza del lettore, dell'antico concetto del movere (smuovere gli animi) né del demostrare (dimostrare). Con che criterio dovrei dunque valutare una simile opera? L'intento è lodevole (accettando la premessa dell'autore), ma non conduce da nessuna parte. Le vere argomentazioni scientifiche che un povero onnivoro con un minimo di cultura scientifica può accettere non vengono minimamente lambite.
Però non dubito che queste idee trovino seguito. In fondo, è più comodo pensare che i polli soffrano e vengano torturati, piuttosto che ragionare in termini di fabbisogno e di efficienza energetica.
Finché la maggioranza delle persone non andrà oltre la comprensione di "primo livello", non ci sarà mai pieno appoggio a politiche che siano veramente informate e di ampio respiro.
Per ora dobbiamo tenerci la marea nera, l'aviaria e le religioni.
In fede,
Salomon Xeno
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