mercoledì 9 settembre 2015

"Eleanor Cole delle Galassie Orientali" di Alessandro Forlani

Tra i libri che attendevo quest'anno c'era Eleanor Cole delle Galassie Orientali, di Alessandro Forlani. Chi seguiva Argonauta Xeno lo ha già incontrato, dato che avevo già segnalato I Senza-tempo (premio Urania 2011) e All'inferno Savoia!, una raccolta di racconti steampunk all'italiana (ma senza spaghetti). Di Forlani avevo molto apprezzato la critica sociale presente nel suo romanzo, così come il recupero di vocaboli caduti in disuso nell'italiano contemporaneo. Non è raro che uno dei suoi personaggi chachinni, per esempio, o schifi, anziché dire qualcosa, ma su questo aspetto torneremo in seguito. Eleanor Cole è il suo romanzo più recente, ultimo di una serie di pubblicazioni, tra raccolte di racconti e prontuari di scrittura, uscite per Edizioni Imperium.

Eleanor Cole è un romanzo di fantascienza. Nel XXVII secolo, l'umanità ha ormai raggiunto le stelle e la sua espansione è guidata non dai governi terrestri o confederazioni interplanetarie, ma da alcune compagnie commerciali costruite sul modello delle antiche Compagnie delle Indie. A capo delle compagnie siedono pochi oligarchi, che sono i discendenti degli amministratori delle multinazionali del nostro presente. È quindi in un contesto di neo mercantilismo che l'umanità ha colonizzato altri mondi: prima lo sfruttamento minerario, poi quello commerciale degli insediamenti.

C'è però un secondo pilastro su cui poggia la Compagnia delle Galassie Orientali, il cui motto è, per l'appunto, Umanità e Commercio. A occuparsene, sul pianeta Ammit, è l'antropologa Eleanor Cole, che crede fermamente nell'importanza di non lasciarla a spasso, l'umanità. Inutile dire che non tutti la pensano come lei. Tuttavia, proprio lei sarà protagonista di un avvenimento straordinario, quando durante la cerimonia di commerce-forming su Ammit una forza antica e misteriosa ma ben nota a chi ha seguito i suoi studi: la magia. Sarà il negromante Sarastro, proveniente da un lontano passato, a portare scompiglio sul pianeta minerario... e minacciare nuovamente la galassia!


In Eleanor Cole quindi convivono magia e scienza, non confuse come previsto dalla Legge di Clarke (una tecnologia tanto avanzata da sembrare magia) ma in aperto contrasto, anche e soprattutto sul piano culturale. Una voragine riempita non solo dai secoli separa Sarastro da Eleanor e i suoi coevi. La comparsa del negromante farà precipitare la situazione, costringendo i vari personaggi a reagire, ciascuno a suo modo, negandolo (nonostante l'evidenza), combattendolo o accettando di venirci a compromessi.

Eleanor Cole secondo Andrea Alemanno
L'universo immaginato da Forlani ha un sapore retro-futuristico, poiché combina elementi moderni (robot e navi spaziali su tutti) ad altri presi dal nostro passato, rinascimentali o barocchi. A campo della Compagnia ci sono dei nobili, per esempio, il robot di Eleanor è un valletto e il complesso sistema di rapporti interpersonali riflette le gerarchie e gli usi dell'epoca barocca (io li ho immaginati tali). L'estetica del romanzo ne è fortemente influenzata, sia a livello visivo sia nel lessico. La scelta delle parole premia il recupero di un termini dimenticati, come i già citati cachinni. Se questa scelta non sfigura nel quadro complessivo del romanzo, non riducendosi solo a poche parole sparse, è anche vero che ne rende più difficile l'ingresso del lettore. Come diceva qualcuno, "ogni scelta stilistica taglia via una fetta di pubblico". La scelta di Forlani è meritevole e fa bella figura, ma rischia di allontanare chi non vuole accollarsi questo sforzo lessicale.

Questo lexical divide, comunque, si supera dopo i primi capitoli.

Come ultima cosa, il tema del romanzo. Qui il conflitto è molto marcato, perché Sarastro è in un certo senso il cattivo perfetto: dotato di un potere (quasi) assoluto, si è sradicato dall'umanità ed elevato sopra gli altri. Nel XXVII tuttavia esistono altre forme di potere, in particolare quello delle compagnie commerciali discendenti delle attuali multinazionali (di cui ricorrono molti nomi). Naturalmente tra le varie soluzioni del rapporto moderno (scienza) - antico (magia) ci sarà il contrasto fra il potere capitalista e quello arcano di Sarastro. In Eleanor Cole c'è quindi una critica sociale, come in anche altri lavori di Forlani, che solo a sprazzi si tramuta in satira. Qui però mi devo fermare e lasciare la parola eventualmente ai personaggi, per non rivelare troppo.

Questo è il momento in cui consiglio o sconsiglio un libro. Difficilmente si verifica la seconda situazione, dato che ciò che non mi convince non trova spazio sui miei blog. Mi limito quindi a segnalare la difficoltà iniziale nell'entrare nel mood barocco della narrazione, superata la quale il romanzo è perfettamente godibile.

Per completezza, segnalo una mia intervista all'autore di questo libro.

7 commenti:

  1. Una recensione di un opera di Alessandro Forlani è sempre una grande occasione, un modo per parlare di uno scrittore con un ottimo stile letterario.

    RispondiElimina
  2. l'ho iniziato proprio oggi e ho letto appena il prologo, mi sembra quindi di capire che qui ci sono gli stessi negromanti dei senza-tempo. mi piace l'idea di questa fusione spuria tra fantascienza e fantasy (si può definire così?). lo stile barocco me l'aspettavo, e sapendo a cosa si va incontro penso possa risultare molto gustoso.

    e ho appena imparato il verbo "stolzare".

    RispondiElimina
  3. Sai, credo che sia stato proprio tu a farmelo conoscere!

    RispondiElimina
  4. Sì, il contesto è diverso ma Sarastro è simile in tutto ai senza-tempo. Non so se si possa definire "fusione", è più come se la magia avesse fatto irruzione in un contesto fantascientifico (tradizionale, al di là dell'estetica barocca).

    RispondiElimina
  5. La fusione futuro/magia a me fa venire in mente Darkover, anche se sono del parere che una contaminazione delle due sia molto coraggiosa/avventata.
    IN effetti anche in certi lavori di Dick i poteri psi di mutanti e affini potrebbero essere visti come magia, anche se rimangono di base scientifica (nel senso di fenomeni razionalmente spiegabili anche se fantastici).

    RispondiElimina
  6. […] Cole delle Galassie Orientali. Durante la lettura del romanzo, e credo si intuisse nella recensione della scorsa settimana, mi sono sorte alcune domande che, fortunatamente, sono riuscito a rivolgere all’autore. Si […]

    RispondiElimina
  7. Penso che molto dipenda anche da come vengono presentati. In Darkover, per esempio, mi sembra di ricordare che i poteri derivino da alcune pietre o da una determinata linea dinastica, e che siano considerati magici fino a quando sul pianeta non sbarcano nuovamente i terrestri. Però ho letto poco del periodo in cui avviene, per cui non ricordo se l'incontro fosse pacifico o piuttosto uno scontro.

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...