A volte ritornano, le interviste!
Oggi ho il piacere di presentarvi Alessandro Forlani, autore di
Eleanor Cole delle Galassie Orientali. Durante la lettura del romanzo, e credo si intuisse nella
recensione della scorsa settimana, mi sono sorte alcune domande che, fortunatamente, sono riuscito a rivolgere all'autore. Si trovano lì nel mezzo.
Spero di offrirvi una buona chiacchierata.
Ciao Alessandro, benvenuto sul blog! Vuoi presentarci brevemente l'autore di Eleanor Cole?
Sono nato a Pesaro, dove vivo, nel 1972. Laureato in lettere moderne, mi sono poi specializzato in sceneggiatura e scrittura creativa, materie che insegno ormai da dodici anni all'accademia di belle arti di Macerata e presso vari istituti privati. Pratico la narrativa da prima dell'attività accademica; di recente ho avviato collaborazioni con editori di boardgame e videogiochi. Attualmente pubblico con Imperium e Delos. Nel tempo libero mi dedico a giochi di ruolo e wargame, cinema, e leggo volentieri saggi di storia militare.
Quali sono i tuoi punti di riferimento, non necessariamente letterari, come scrittore e come lettore?
Devo ammettere che le mie letture e i miei studi (come autore) sono piuttosto disordinati, ovvero: scrivo horror e fantascienza ma guardo come modello a classici quali Alighieri, Landolfi, Eliot... ma quando ne ho bisogno torno anche a sfogliare autori come McNab o Bill King. Ho il culto di Lovecraft. Ho molti modelli cinematografici: Leone, Tarantino, Scorsese, Herzog... La saggistica è sempre una preziosissima fonte. Penso si debba imparare sempre e comunque da chi fa o ha fatto qualcosa meglio di te, fosse pure un solo paragrafo, a prescindere dalla cosiddetta “statura” letteraria o intellettuale di un autore. Se scopro e/o noto una tecnica letteraria e mi accorgo che funziona, la studio e mi ci esercito: complimenti a chiunque l'abbia elaborata e la pratichi meglio di me!
Parliamo del libro. L'universo di Eleanor Cole si presenta come una mescolanza di elementi moderni e retrò, oserei dire rinascimentali (o barocchi). Vuoi raccontarci come l'hai realizzato?
È un universo che possiede tecnologie prossime a quelle di
Star Wars o
Star Trek ma ha un gusto e una sensibilità barocca. Pensavo esattamente all'estetica e alla civiltà del XVII-XVIII secolo quando l'ho scritto: sono periodi storici che mi hanno sempre affascinato, sotto tutti gli aspetti: la musica, la moda, l'architettura, la condotta della guerra, la società che si esprime per esempio nel teatro di Moliere, di Goldoni e nelle opere di Mozart e Lorenzo da Ponte. Mentre lo elaboravo temevo che qualcuno ci potesse vedere troppo
Capitan Harlock di Matsumoto o degli eccessi barocchi di Warhammer 40.000 (che pure sono due modelli che mi influenzano dall'infanzia e adolescenza), ma nessun lettore si è espresso in questo senso, e spero significhi che sono riuscito a creare un mondo abbastanza originale. Qualcuno l'ha immaginato steampunk: poiché scrivo anche racconti di questo genere l'ho trovato strano, perché gli elementi caratterizzanti sono molto diversi.
Con Edizioni Imperium hai pubblicato anche tre manualetti di scrittura, uno dei quali proprio sul world building. Qual è il rapporto tra il Forlani scrittore e l'insegnante?
In seguito a vicende accademiche e personali recenti, mi sono accorto di insegnare più da scrittore che da ("semplicemente") docente universitario, e ritengo sia un bene. Mi rendo conto che – per esempio insegnando a fare editing – io stesso miglioro di volta in volta nell'editing; correggendo errori o ingenuità dei miei studenti affino la mia stessa tecnica. C'è sempre di mezzo una cattedra, e quindi non sarà mai un rapporto "alla pari" come ad alcuni docenti piace favoleggiare, ma lo spirito è quello – appunto – dei tre prontuari Imperium che hai citato: una chiacchierata fra onesti artigiani della narrativa.
Come in altri tuoi lavori, non manca in Eleanor Cole la critica sociale (e di costume). Cosa accomuna o separa il negromante Sarastro dai nobili a capo delle multinazionali del futuro?
Non voglio "spoilerare", ma... chi ha letto il romanzo si sarà accorto di un episodio, verso il finale, che credo risponda in modo abbastanza esplicito a questa domanda. Le due espressioni del Male presenti in
Eleanor Cole perseguono lo stesso scopo; per loro intrinseca natura tuttavia si negano a vicenda (c'è un breve monologo della co-protagonista, Delfina, in cui ho spiegato perché)... fino a quando non decidono di superare certi limiti morali e naturali...
Quali sono i tuoi progetti futuri? Leggeremo altre avventure di Eleanor Cole?
Una è già stata pubblicata e disponibile presso Delos (collana Robotica):
Sonno Verde; un racconto lungo in cui la nostra antropologa spaziale ha a che fare con una comunità umana misteriosamente connessa alla vegetazione di un remoto pianeta. Si tratta di un personaggio e un universo che credo si prestino bene alla serialità, e ad Eleanor mi sono affezionato. Quindi... è molto probabile!
A breve (dovrebbe essere per ottobre) pubblicherò sempre per Delos un nuovo romanzo, questa volta steampunk. Per ora non aggiungo altro: è un lavoro cui tengo molto e vorrei parlarne diffusamente a tempo debito.
Spero inoltre di presentare entro poche settimane il primo di una serie di game-e.book che mi hanno commissionato: è il mio secondo passo nell'editoria del gioco dopo
Kingsport Festival della Stratelibri/Sir Chester Cobblepot.
Ringraziandoti per la disponibilità, ti lascio uno spazio per aggiungere qualcosa per i lettori del blog.
Nulla da aggiungere. Grazie a te!