sabato 30 agosto 2014

Zona42 e il crowdfunding

Conoscete Zona42?
Si tratta di una piccola casa editrice indipendente, nata da poco per volontà di due appassionati di fantascienza e dedicata alla diffusione in Italia di autori e titoli di qualità che finora non hanno trovato sbocco. I due romanzi finora pubblicati sono Desolation Road di Ian MacDonald e Il sole dei soli di Karl Schroeder. Sono entrambi autori importanti della fantascienza moderna e meritano sicuramente di trovare il loro spazio.
Per il terzo libro, Zona42 ha deciso di puntare sul crowdfunding.


Il progetto è di pubblicare Pashazade di Jon Courtenay Grimwood, che il Guardian recensisce così:

Pashazade è la storia di El Iskandryia, una città arroccata tra l'Africa ottomana e l'Europa occidentale, una città popolata da greci, tedeschi, russi, in una singolare sovrapposizione di culture.
È anche la storia di antiche famiglie e nuove ricchezze, di matrimoni combinati e giochi di potere, di uno stile di vita in cui è considerato onesto un uomo che registra scrupolosamente tangenti e affari sporchi.
Ed è la storia di Ashraf Bey, un ragazzo indeciso nel scegliere il proprio percorso di uomo, invitato in città da una zia che non! sapeva esistesse, per sposarsi con una donna che non ha mai incontrato, diventando rapidamente il principale sospettato in un'indagine per omicidio.

Grimwood scrive con una prosa ricca e con un buon ritmo, che unisce fantascienza, thriller e romanzo poliziesco hard-boiled, in un ambiente vivido e afoso, immerso in una verosimile alternativa della Storia. Questo romanzo può essere considerato un giallo, ma il vero mistero è Ashraf Bey stesso: chi è veramente e ciò che potrebbe diventare.

La recensione vi ha incuriositi? L'ho presa dalla pagina della piattaforma di crowdfunding di Zona42.

Per chi non lo sapesse, il crowdfunding è un tipo di finanziamento che parte dal basso. L'editore, o comunque il responsabile del progetto, presenta l'opera e i fondi richiesti per la sua realizzazione, in modo che gli interessati, a seconda delle proprie disponibilità, possano contribuire. I contributi sono suddivisi in scaglioni e solitamente danno diritto a delle "ricompense", per esempio una copia del libro a una menzione particolare.

Per Pashazade sono richiesti 3000 euro, che vanno a coprire parte delle spese (diritti, traduzione, stampa). Non è una cifra altissima, ma nel momento in cui scrivo, a una decina di giorni dalla scadenza, i contributi hanno appena raggiunto il 50% dell'obiettivo. Trattandosi di una piattaforma del tipo "tutto o niente", se non sarà raggiunta la soglia il progetto non sarà finanziato; perciò ho deciso di rubarvi 5 minuti per incuriosirvi.

Su Starteed trovate la pagina del progetto e lì potete scaricare un estratto dei primi due capitoli di Pashazade.

Buona lettura.

8 commenti:

  1. Hai fatto bene a scrivere questo post!

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  2. Che strano tipo di editoria... non lo conoscevo.
    Però so che 42 è la risposta a tutto, quindi spero troveranno un altro modo per portare avanti il progetto.

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    1. Il crowdfunding è già utilizzato in molti ambiti, non solo artistici o ludici ma anche tecnologici. Qualcosa mi è già capitato di finanziare, anche se purtroppo il progetto non sempre va in porto. Molto dipende dalla capacità di fare promozione e di raggiungere gli interessati. :)

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  3. Provo a condividere per la visibilità. Certi progetti vanno incoraggiati!

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  4. Sapevo del crowdfunding perché visto diverse volte in altre occasioni, specialmente nel piccolo cinema indipendente (corti, web series etc). Non ho mai visto però nessuno avvicinarsi neanche lontanamente al budget.... credo tutto dipenda dal nome di chi propone un progetto.

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    1. Dipende molto dalla capacità di promuovere un progetto. Inoltre, se la comunità dei potenziali interessati è proattiva, può diventare un successone! Comunque sì, ho visto almeno un progetto fallito (anche se su alcune piattaforme il finanziamento c'è comunque, anche se l'obiettivo non viene raggiunto) e uno in cui l'artista, in questo caso un compositore, ha rinunciato a tutto per produrre l'album con una casa discografica - tradendo lo scopo originario, quello di produrlo con la totale indipendenza artistica (che magari gli è stata garantita, chissà).

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  5. Grazie per aver diffuso il nostro progetto. Ad oggi manca appena una settimana per raggiungere l'obiettivo che ci siamo posti. Non so se ce la faremo, ma in ogni caso questa del crowdfunding è un'esperienza straordinaria, soprattutto quando ti guardi intorno e vedi in quanti si sono lanciati a promuovere il progetto, basandosi unicamente sulla fiducia nel nostro lavoro e nella nostra visione.

    Grazie ancora!

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    1. Mi fa piacere promuovere un progetto come il vostro. Quando posso, cerco sempre di dare il mio contributo.

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