Qualche mese fa, l'infaticabile Romina Tamerici ha messo in piedi un piccolo concorso per festeggiare il terzo compleanno del suo blog. Il concorso era diviso in due momenti: il primo in cui lei avrebbe dovuto scegliere tre racconti fra quelli inviati, il secondo in cui i visitatori avrebbero potuto ascoltare (e votare) una sua lettura dei testi.
Caso vuole che mi sia infilato fra i tre - sono quasi certo di averlo condiviso da qualche parte... - e che ho avuto la fortuna di ascoltare questo portento. So bene che un bravo scrittore, non dico di esserlo, dovrebbe leggere ad alta voce le proprie frasi, ma non sono mai stato bravo a leggere con la dovuta espressività. Vi posso assicurare che ascoltare il mio Regina della notte letto da Romina è stata un'esperienza emozionante, tanto che mi è venuto da pensare, per un momento, di aver davvero scritto un bel racconto! Scherzi a parte, questo tipo di lettura "teatrale" è in grado di mettere in risalto aspetti del testo, di significato o emotivi, che sono per forza di cosa personali, e possono conferire a esso un valore aggiunto.
Quanto a me, posso riproporvi questo breve racconto.
Regina della notte
Una brezza leggera accarezza l'erba, muovendone i fili
con eleganza. È uno spettacolo distensivo e continuo, adatto all'attesa.
Arroccata sul suo parapetto, Bast scruta la superficie
cangiante e scura. A seconda di come risponde al tocco dell'aria, è in grado di
determinare la posizione di una possibile preda e di calare su di essa senza
esitazione. Bast è una cacciatrice, ultima figlia di una nobile stirpe, e il
fossato della rocchetta è il suo territorio.
Un refolo di vento più insistente le smuove il pelo
nero, che ora presenta uno sbuffo sul fianco. È un presagio. Poco più sotto, ha
scorto il nemico mentre cerca di stanare uno dei suoi.
Bast si alza e scende dal parapetto.
Le zampe affondano nell'erba scura, in cui ora è
immersa, e avanza cautamente con le orecchie tese in ogni direzione. Non si
farà cogliere di sorpresa.
Lì di fronte sente che Thot viene aggredito.
I suoi muscoli scattano e in men che non si dica
raggiunge il luogo della colluttazione. Un balzo ed è sullo striato. Si
rotolano, lui le morde l'orecchio ma alla fine è lei a prevalere.
Con un colpo di reni, lo striato si libera e scappa.
Gian Galeazzo, che un tempo era il più forte, adesso si ritira con la coda fra
le gambe. Ormai Bast è la migliore, specialmente quando si prende cura dei
suoi. Valuta le condizioni di Thot, che le miagola un ringraziamento, poi erge
la testa sopra i fili d'erba e si guarda intorno.
È tardi. Presto i suoi le faranno resoconto. In pochi
balzi è di nuovo sul parapetto, il suo punto di osservazione. Per ciò che resta
della notte osserverà il movimento continuo dell'erba, vigile e regina della
notte.